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LA SOVRACOPERTINA DI "WISH YOU WERE HERE"
La Storia.
"Wish You Were Here". Uno dei più famosi album dei Floyd. Alcuni fans mi hanno chiesto di analizzare un aspetto unico relativo a questo disco.
L'album, uscito il 15 settembre del 1975, alla fine dell'estenuante tour nord-americano, vendette in due settimane, migliaia di copie, arrivando al secondo posto della Billboard Charts. Da notare che "Wish You Were Here" fu il primo album dei Pink Floyd prodotto dalla Columbia Records negli USA e Canada e distribuito dalla CBS Records fuori dall'Europa, dove la band continuò ad essere prodotta dalla EMI Records sotto l'etichetta Harvest. La EMI fu talmente sorpresa dalle vendite, dato che non riusciva a contenere la domanda, secondo le previsioni di pre-vendita, tanto che diede ordine a tutte le sue fabbriche di stampare copie straordinarie. Nonostante ciò, solo il 50% degli ordinativi venne rispettato. "Wish You Were Here" fu così l'album più venduto rapidamente della storia dei Floyd.
La Grafica.
Dal punto di vista grafico, l'album di "Wish You Were Here" si rivelò un lavoro ben più difficile, dovendo nuovamente correlarsi ai complessi riferimenti della musica e soprattutto dei testi. Il design fu creato nuovamente dalla Hipgnosis con Storm Thorgerson. Gli stessi membri della band ammisero che fu proprio un’esperienza strana realizzare quella copertina. L’idea base era quella di ‘non essere da nessuna parte’: tutte le foto incluse cercano di suggerire questo concetto; si tratta di situazioni surreali, irreali, come quella dell’uomo che brucia, o dell’uomo senza piedi nella sabbia. Lo stesso titolo lo dice, "Wish You Were Here", "vorremmo che fossi qui", è una specie di gioco di parole sul fatto di "non desiderare che sia qui". Sembra che ciò derivò dal fatto che la band non era troppo concentrata in studio, forse per la fatica degli spettacoli dal vivo negli USA. Il concetto dell'assenza, per cui, lo ritroveremo anche nella caratteristica principale dell'album, ovvero, l'involucro di plastica nero che avvolgeva la copertina.
La Columbia Records, attraverso il suo presidente, Bruce Lundvall, confermò l'ipotesi che i Floyd vollero nascondere deliberatamente il loro prodotto con l'involucro nero, creando anche la famosa immagine delle due mani meccaniche con il nome della band ed il titolo dell'album (una specie di logo), su uno sfondo diviso in quattro settori, che rappresentano i quattro elementi della natura, inclusi in un secondo momento nell'idea del disegno. Solo rimuovendo l'involucro nero, per cui, si rivelava la vera e propria copertina dell'album, ma stavolta senza nomi o titoli, con i classici motivi che tutti conosciamo, che rappresentano proprio i quattro elementi della natura: l'uomo d'affari che va a fuoco (fuoco), l'uomo senza volto nel deserto (terra), la donna nuda con il velo rosso (aria) ed il tuffatore senza spruzzi nel Mono Lake (acqua). Ma anche i quattro segno zodiacali dei componenti della band: terra per la Vergine di Waters, acqua per i Pesci di Gilmour, fuoco per il Leone di Wright, aria per l'Acquario di Mason.
Anche le etichette originali furono create con il classico motivo delle mani meccaniche (come quelle dell'adesivo tondo all'esterno) e con un colore di fondo diverso, secondo le varie società di stampa dell'etichetta (blu, blu scuro, blu cobalto, azzurro, verde, turchese).
L'adesivo, disegnato da George Hardie, però, fu stampato in maniera differente a seconda del paese di origine e, per cui, della singola stamperia; così, si possono notare parecchie differenze, soprattutto nel bordo dell'adesivo (nero, bianco, con o senza scritte). Addirittura, in alcuni casi, l'adesivo venne stampato direttamente sulla copertina, e non attaccato. Ho pertanto messo una carrellata delle principali versioni in uso, dalle quali si possono evincere le differenze (stickers).
La Copertina.
Per quanto riguarda il motivo principale della copertina vera e propria, ci furono delle differenze tra la versione europea e quella americana della copertina. Infatti, la Hipgnosis pensò di cambiare la fotografia principale, ponendovi uno scatto diverso dell'uomo che brucia. Così nell'edizione originale inglese e in tutte le stampe europee e giapponesi, la foto è più ravvicinata e vista dallo stesso livello dei due personaggi. Inoltre, l'uomo che brucia pende in avanti verso l'altra persona. Nell'edizione americana, invece, la foto è normale e vista leggermente più in alto. L'uomo che brucia, stavolta, pende indietro, sempre dando la mano all'altra persona. Quest'ultima copertina venne usata anche per parecchie stampe asiatiche e sudamericane (notizie più approfondite possono essere lette sul sito "The Mr.Pinky Discography"). La differenza tra le due copertine di "Wish You Were Here" è davvero interessante anche dal punto di vista tecnico: non solo sono due foto differenti, ma sono state prese addirittura con due macchine diverse. La foto della versione europea è stata fatta con una macchina fotografica con pellicola colorata trasparente da 35mm, mentre la foto della versione americana è stata usata una pellicola colorata da 120mm.
La Sovracopertina.
Ma la caratteristica principale dell'album, come detto in precedenza, fu senz'altro la sua sovra-copertura nera. Il disco uscì confezionato in una busta di plastica completamente nera (in alcuni casi blu scuro, come nelle edizioni americane), su cui un adesivo a colori con il logo disegnato da George Hardie segnalava al pubblico il nome del gruppo ed il titolo del lavoro. L’idea base fu che la busta di plastica nera doveva essere una copertina per i negozi, mentre quella vera e propria era per il pubblico, così come sostenuto dallo stesso Storm Thorgerson. La busta di cellophane nero prevista per la copertina però si rivelò difficilissima da produrre e costò un sacco di soldi; entrambe le case discografiche della band sollevarono vigorose obiezioni contro la confezione opaca, e non solo perchè costava di più del solito cellophane trasparente. Da una parte, la casa discografica americana (la Columbia Records) non riusciva proprio a capire il motivo di un così grosso lavoro grafico, e perchè il gruppo volesse tenere nascosta una grafica così favolosa. Dal canto suo, la EMI Records, espresse la preoccupazione per il fatto che i Floyd non erano identificabili sulle copertine di cartone, che i negozianti inglesi avrebbero usato per le vetrine. Così, in Inghilterra, i negozianti la detestarono, perché avrebbero voluto mostrare la copertina, ma quando tolsero la busta si accorsero di non poterla rimettere, e fu ancora più frustrante per loro scoprire che la copertina di cartone vera e propria non aveva titoli. Ecco il perchè, non risulta facile vederla intera. Ma le vendite del disco non fecero che confermare la lungimiranza dei Floyd.
Statistiche della Sovracopertina.
A richiesta di tanti fans ho cercato di creare anche una lista abbastanza completa delle stampe che sono uscite originariamente con la classica e famosa "sovracopertina" nera o blu scuro che racchiudeva il disco (in alcuni casi anche senza adesivo, come nel caso dell'Italia), prendendo spunto dalla mia collezione di vinili e da quella di alcuni amici collezionisti. Sono ben accette le segnalazioni di edizioni mancanti.
La lista (altre edizioni sono dubbie, e perciò metto solo quelle sicure):
CANADA.
1^ edizione, Columbia, PCX 33453
FRANCIA.
1^ edizione, Harvest, 2C 068-96918 SHVL 814 (inner with IDN MADE IN FRANCE)
1^ edizione, Harvest, 2C 068-96918 SHVL 814 (inner without IDN MADE IN FRANCE)
2^ edizione, Harvest, 2C 068-96918 SHVL 814 (inner with OFFSET)
2^ edizione, Harvest, 2C 068-96918 SHVL 814 (inner without OFFSET)
GERMANIA.
1^ edizione, Harvest, 1C 062-96 918
2^ edizione, Harvest, 1C 064-96 918
4^ edizione, Harvest, 1C 064-96 918 (Germania/Svezia)
6^ edizione, Harvest, 31 482-3 (Club Sonderauflage)
Edizione limitata in vinile blu, Harvest, 1C 064-96918 / 400 010
GIAPPONE.
1^ edizione, CBS-Sony, SOPO-100
2^ edizione, CBS-Sony, 25AP 1258
GRECIA.
1^ edizione, Harvest, 2J 066.96918
2^ edizione, Harvest, 2J 066.96918
3^ edizione, Harvest, 2J 066.96918
4^ edizione, Harvest, 14C 066-96918
ITALIA.
1^ edizione (1975), Harvest, 3C 064-96918
1^ edizione (1975), Harvest, 3C 064-96918 (anche senza adesivo)
3^ edizione (1976), Harvest, 3C 064-96918
5^ edizione (1978), Harvest, 3C 064-96918
5^ edizione (1978), Harvest, 3C 064-96918 (anche senza adesivo)
6^ edizione (1982), Harvest, 3C 064-96918
6^ edizione (1982), Harvest, 3C 064-96918 (anche senza adesivo)
OLANDA.
1^ edizione, Harvest, 5C 062-96918
2^ edizione, Harvest, 1A 062-96918
Edizione limitata in vinile blu, Harvest, 5C 062-96918
SINGAPORE.
CBS-Sony, SOPO 100
SVEZIA.
Harvest, 7C 062-96918
Harvest, SHVL 814
SVIZZERA.
Edizione della Ex-Libris, Harvest, SHVL 814
U.K.
1^ edizione, Harvest, SHVL 814
2^ edizione, Harvest, SHVL 814
Picture disc, Harvest, SHVLP 814
Picture disc box, Harvest, SHVLP 814
Edizione quadrifonica, Harvest, Q 4 SHVL 814
Edizione remastered, Harvest, SHVL 814 / 0298801 (2011)
Edizione remastered, Parlophone, PFRLP9 (2016)
U.S.A.
Promo, Columbia, PC 33453 (with timing-strip)
1^ edizione, Columbia, PC 33453
Edizione quadrifonica, Columbia, PCQ 33453
Edizione remastered, Columbia, SHVL 814 / 5099902988016 (2011)
Edizione remastered, Sony Music, PFRLP9 (2016)
La Sovracopertina Yugoslava.
A parte, metterei anche le edizioni jugoslave, in controtendenza con il resto del mondo: infatti la Jugoton jugoslava fece uscire il disco con una sua sovracopertina di cartone, un materiale però grossolano, di vari colori, con stampato in alto il famoso logo colorato tondo delle mani meccaniche e con il nome del gruppo in bella vista al centro (in alcuni casi anche senza scritte).
JUGOSLAVIA.
sovracopertina bianco-sporco
sovracopertina marrone chiaro
sovracopertina marrone scuro
sovracopertina nera
sovracopertina grigia
sovracopertina blu-grigio (senza titolo)
Il Motivo della Cartolina.
Un altra particolarità di "Wish You Were Here", non
direttamente collegata al discorso della sovracopertina, era la famosa
fotografia del tuffatore, senza dubbio una delle immagini più conosciute del
disco: lo scatto è stato eseguito a Mono Lake, in California, una meraviglia
naturale già decantata da Mark Twain in alcuni capitoli del libro “In cerca di
Guai” (Roughing it) scritto nel 1872, un lago famoso, fra le altre cose, per le
torri di tufo che sono state puntualmente immortalate da Hipgnosis alle spalle
del soggetto principale. Torgherson aveva in mente, per rendere realistica
l'immagine, di far restare il tuffatore in posizione verticale, immerso sino al
busto, per il tempo necessario a diradare i movimenti ondulatori dell'acqua.
Un'operazione che richiese ad ogni posa alcuni minuti di apnea, forse aiutato da
un respiratore e che dovette essere replicata numerose volte, rendendo la
sessione fotografica piuttosto prolungata. Non tutti però sanno che le foto
usate furono diverse, a seconda dell'edizione e dell'uso (su cartolina o su
poster), cambia naturalmente la posizione del tuffatore, sia in relazione allo
sfondo del Mono Lake, sia proprio per la diversa posa.
I Fori della Sovracopertina.
Esiste un aspetto curioso sull'involucro nero che
avvolgeva la copertina del disco, come segnalato da molti collezionisti.
L'involucro nero in molte copie è bucato, esistono varie versioni di buchi, dal
buco tondo singolo al buco doppio, di diverse grandezze, perfino alcune copie
con una serie di piccoli buchi disposti sistematicamente. E' così, nel primo
caso, per alcune edizioni italiane e francesi, nel secondo caso, in alcune
edizioni inglesi.
Alcuni collezionisti hanno ipotizzato così la teoria dello
"sfiato d'aria", riguardante appunto il confezionamento del disco
e del suo strano involucro, ma collegato con il significato dell'album, e della
sua copertina, praticamente collegato al tema dell'assenza. Sappiamo bene che,
dal punto di vista grafico, l'album si deve correlare ai complessi riferimenti
della musica e soprattutto dei testi e che il design fu creato da Storm
Thorgerson sulla base dell'idea di "non essere da nessuna parte": tutte le foto
incluse cercano di suggerire questo concetto: si tratta di situazioni surreali,
irreali, come quella dell’uomo che brucia, o dell’uomo senza piedi nella sabbia.
Comunque, il concept della copertina ruota tutto attorno alla figura centrale
dell'assenza. Si vuole rappresentare esteticamente questo struggente senso di
vuoto, e, per cui, si mostrano i quattro elementi della natura: l'uomo d'affari
che va a fuoco (fuoco), l'uomo senza volto nel deserto, con la sabbia che
fuoriesce (terra), il tuffatore senza spruzzi nel Mono Lake, ma con l'acqua che
fuoriesce in basso (acqua), la donna nuda con il velo rosso (aria). Ma anche i
quattro segno zodiacali dei componenti della band: terra per la Vergine di
Waters, acqua per i Pesci di Gilmour, fuoco per il Leone di Wright, aria per
l'Acquario di Mason. Così, in alcuni casi, dei fori più o meno visibili,
potevano permettere di far fuoriuscire l'aria da dentro l'involucro del disco; è
questa la tesi prevalente.
Secondo altri collezionisti, invece, i buchi possono essere casuali, dovuti all'imballaggio degli stessi in fabbrica, per opera di operai che non hanno fatto caso ad eventuali imperfezioni, trattandosi di piccoli buchi; ma si tratta di una tesi poco seguita.
Copyrights & Credits.
La ricerca è di Stefano Tarquini (dicembre 2008, aggiornata nel dicembre 2011 e nel settembre 2015). Le foto provengono dalla collezione privata dell'autore e, in piccola parte, dal web (Ebay).
Ogni notizia idonea ad aggiornare la presente ricerca è gradita, scrivete a Stefano Tarquini.
* La presente ricerca è stata approfondita ed inserita nel libro dei Lunatics: "PINK FLOYD. STORIE E SEGRETI" (Giunti Editore, 2012), ISBN-EAN: 9788809773745, con l'autorizzazione dei rispettivi autori. Pertanto, ogni loro uso è strettamente vietato dalla legge. http://www.thelunatics.it/tlhomebook.htm
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