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NOTE ALLA DISCOGRAFIA AMERICANA 2

 

 

 

 

 

6. LE INFORMAZIONI SUL RIM-OFF.

I numeri stampati sul run-off erano lettere e numeri impressi nella parte del disco più attaccata all'etichetta, alla fine dei solchi. Essi erano di solito impressi a fuoco (in gergo "stampati", per differenziarli da quelli "scritti a mano" nelle stamperie di altri paesi) e potevano contenere diverse informazioni.

 

Capitol Records.

Potevano includere il prefisso della casa, il numero di catalogo, il numero della facciata, l'identificazione della pressa e l'identificativo della macchina (come per esempio, Scully, o Neumann), il numero della matrice o addirittura il nome dell'impianto. Le presse "cutting lathe" per produrre gli acetati usati negli stabilimenti della Capitol Records (indicate nel run-off con sigle come A1, G13, F32, X7, ...) erano di solito:

Scully lathes [tube lathes]:

A / B Scully stereo lathe - Usate negli stabilimenti della Capitol Mastering in Hollywood, California (1967-1974).

F / G Scully mono lathe - Usate negli stabilimenti della Capitol Mastering in Hollywood, California (1967-early 1969).

H / J Scully lathe - Usate negli stabilimenti della Capitol Mastering in Hollywood, California (1969-1983).

P / T Scully lathe - Usate negli stabilimenti della Capitol Mastering in New York (1967-1971).

W / X Scully stereo lathe - Usate negli stabilimenti della Capitol Mastering in New York (1967-1974).

Neumann lathes [solid state lathes]:

F Neumann lathe - (VMS-66 lathe) usata negli stabilimenti della Tower Mastering in Hollywood, California (1969-1982).

G Neumann lathe - Usata negli stabilimenti della Capitol Mastering in Hollywood, California (1975-1988).

P Neumann lathe - Usata negli stabilimenti della Capitol Mastering in New York (1980-1983).

R Neumann lathe - Usata negli stabilimenti della Capitol Mastering in New York (1972-1974).

Poteva apparire anche la scritta "MASTERED BY CAPITOL", spesso impressa dalla Capitol Records dal 1973. Addirittura, poteva esserci il nome dell'ingegnere a capo del processo di stampa, come:

- Hal Diepold (New York Studios, periodo 1965-1974)

- Ken Perry [KP] (generalmente usava la "F" Neumann lathe, ma anche "H / J" Scully lathe, periodo 1973-1975)

- George Marino (New York Studios, periodo 1968-1974)

- Jay Maynard [Jay Luck] (generalmente usava la "H / J" Scully lathe)

- Maurice Long [ML] (generalmente usava la "H / J" Scully lathe)

- Gene Thompson [Gene] (New York Studios e Hollywood)(generalmente usava la "G" Neumann lathe)

- Wally Traugott [Wally or Wly] (Hollywood, California)(generalmente usava la "F" Neumann lathe al Tower Mastering in Hollywood; ma anche la "H / J" Scully lathe, periodo 1973-1975), - Wayne Watkins

- Ron McMaster [MM]

- Wayne Watkins.

 

Mastering Engineers (Capitol Mastering, Hollywood).
 

Dave McEowen - "DAVE", "DCM"

Eddy Schreyer - "E", "ES", or "E____", "C____"

Gene Thompson - "Gene", "ERT" (from 1975 onward)

Ian Sefchick - "IS"

Jay Maynard - "Jay Luck" (around 1976), later "Jay"

Jay Ranellucci

John Lemay - "J. LEMAY"

Ken Perry - "KP"

Kevin Bartley - "KB"

Kevin Reeves - "KEV"

Maurice Long - "ML"

Ron McMaster - "McM", "RM"

Wally Traugott - "Wally", "Wly"

Wayne Watkins - "Wayne".

 

Un esempio di identificazione attraverso i matrix-numbers della Capitol: "SMAS-1-11163 F1#4 Wly" ("The dark side of the moon").

- "SMAS" è il prefisso della casa ("S" sta per stereo, "M" è il price code, "A" indica un LP singolo, "S" indica una copertina apribile)

- "1" è il numero di facciata

- "11163" è il numero di catalogo

- "F" è la pressa di incisione (in questo caso la "F" è la Neumann Lathe negli studi Tower Mastering)

- "1" è lo specifico numero di lacquer/stamper

- "#4" è il numero di matrice (mother)

- "Wly" indica che l'ingegnere di mastering era Wally Traugott.

Columbia Records.

I numeri stampati su run-off delle edizioni della Columbia potevano includere sempre le solite informazioni, tra cui anche i classici codici. I Matrix-numbers della Columbia Records indicavano dunque:

- il prefisso della casa (Record Company prefix code)

- il numero di catalogo (Catalog number o Mastering job number)

- il numero di facciata (Side number)

- il nastro del Master usato (Tape used for the mastering).

Un numero che seguiva la lettera "T" indicava la mother ("T1" la prima mother, "T11" la seconda, e così via). I codici usati dalla Columbia Records per gli acetati invece erano ben definiti con le lettere da "A" a "L", ma si conoscono anche le lettere M e N, a partire dagli anni '80:

A=1

B=2

C=3

D=4

E=5

F=6

G=7

H=8

J=9

K=10

L=11

Dopo la "L", le lettere raddoppiavano (esempio, da "AA" a "AL, che indicavano "12" e "22", e così via). Le lettere "M" e "N" smisero di essere usate intorno ai primi anni '80.

 

I codici a lettera dei lacquers usati dalla Columbia erano di solito anche assegnati alle diverse stamperie; un esempio:

- "A" e"B" erano mandati alla stamperia di Santa Maria in California pressing plant

- "C" e "D" erano mandati di solito alla stamperia di Terra Haute in Indiana

- "E" e "F" erano mandati alla stamperia di Pitman in New Jersey

- "G" e "H" erano mandati alla stamperia di Carrollton in Georgia.

 

Un esempio di identificazione attraverso i matrix-numbers della Columbia: "AL 33453-2A" ("Wish You Were Here")

- "AL" è il prefisso usato dalla Columbia ("AL" era usato per la prima facciata, mentre "BL" era usato per la seconda facciata)

- "33453" è il numero di catalogo ("mastering job number")

- "2A" indica il nastro-master usato (2) e il "cutting" (A) (ovvero, il lacquer è statocreato usando il secondo master-tape e questa è il primo acetato dal nastro.

 

 

 

 

Doug Sax del The Mastering Lab di L.A.

 

7. GLI IMPIANTI DI STAMPA E MISSAGGIO IN U.S.A.

Gli impianti che materialmente stamparono i dischi negli USA per la Tower/Capitol Records erano pochi, considerando la vastità del territorio americano.

- East Coast. Per i dischi stampati nell'impianto di Scranton, in Pennsylvania, l'etichetta venne fatta alla Keystone Printed Specialties Co., Inc., a Scranton, Pennsylvannia, ed alla Queens Litho of Long Island City, a New York, e poi assemblate nell'impianto principale. Solo dopo il 1969 le etichette furono create nello stesso impianto di Scranton ed altri impianti (come la Specialty Records Corp. di Olyphant).

- Midwest. Per i dischi stampati nell'impianto di Jacksonville, nell'Illinois, le etichette vennero create e fatte nell'impianto stesso.

- West Coast. Per i dischi stampati presso l'impianto della Capitol Records a Los Angeles, le etichette furono copiate e stampate da Bert-Co Press of Los Angeles, California e solo dopo alla fine del 1967 furono stampate direttamente presso l'impianto principale e presso altri impianti (come la Allied di Los Angeles o la Rainbo Records in California).

Per alcuni singoli ed LP della Tower stampati dalla Rainbo Records, le etichette vennero fatte dalla Alco Research & Engineering di Los Angeles

 

Capitol Records.

Le ditte usate dalla Capitol Records, all'epoca della stampa del primo disco dei Floyd, erano a Scranton (Pennsylvania), a Los Angeles (California) ed a Jacksonville (Illinois). Nei primi anni '70, invece, usavano anche una quarta ditta a Winchester (Virginia), mentre negli anni '80 cominciarono ad usare anche gli stabilimenti di Olyphant (Pennsylvannia) e della Allied di Los Angeles (California). Esiste un modo per identificare la ditta che aveva stampato un certo disco, è indicato sul vinile stesso con dei piccoli simboli o lettere sul run-off, insieme ai numeri di matrice:

[IAM] un "triangolo" stampato con le iniziali "IAM", indica che il disco è stato stampato nelle fabbriche di Scranton, in Pennsylvania (IAM significa International Association of Machinists). La Capitol vendette l'impianto di Scranton alla North American Music Industries alla fine del 1973.

[*] una piccola "stella", indica che il disco è stato stampato nelle fabbriche di Los Angeles, in California.

[0] uno "0", spesso stampato, oppure, impresso semplicemente a mano, indica che il disco è stato stampato nelle fabbriche di Jacksonville, nell'Illinois.

[>---] una "linea" con una specie di freccia alla fine, indica che il disco è stato stampato a Winchester, in Virginia.

[R-] una "R" seguita da una lineetta e da numeri (tipo R-953), indica che il disco è stato stampato nell'impianto della Rainbo Records in California (spesso usato dalla Tower Records per stampare le stampe promozionali).

[S R C] le lettere "SRC", indicano che il disco è stato stampato presso la Specialty Records Corp. di Olyphant, Pennsylvannia. La Specialty Records Corp. era della Warner Borthers dal 1978 al 1996, poi diventò della WEA Mfg. nel 2002.

[A] una "A" riportata all'interno del label ring, in rilievo (non nel run-off), indica che il disco è stato stampato dalla Allied di Los Angeles, in California.

Anche il diametro del cerchio posto intorno al foro centrale (label ring) poteva variare a seconda della stamperia:

- Jacksonville press, Ring: 1 1/2" (cm. 3,8)

- Los Angeles press, Ring: 1 9/16" (cm. 3,9)

- Scranton press, Ring: 1 1/2" (cm. 3,8)

- Winchester press, Ring: 1 25/64" (cm. 3,5)

- Rainbo press, Ring: 2 8/75" (cm. 5,3)

- Olyphant press, Ring: 1 5/16" (cm. 3,3)

- Allied press, Rings: 2 11/16" (outer ring, cm. 6,8) ; 1 3/8" (inner ring: cm. 3,4).
 


Columbia Records.

I primi dischi dei Floyd usciti come Columbia Records nel 1975 furono stampati negli impianti di Santa Maria, California (1963-1981), di Terra Haute, Indiana (1953-1982) e di Pitman, New Jersey (1960-1986). Solo nei primi anni '80 fu aperto anche l'impianto di Carrollton, Georgia (la stampa dei vinili qui si fermò nel 1991). Le stamperie erano indicate con delle lettere, marchiate sul rim-off:

[G] indicava l'impianto di Carrollton, Georgia.

[P] indicava l'impianto di Pitman, New Jersey.

[S] indicava l'impianto di Santa Maria, California.

[T] indicava l'impianto di Terra Haute, Indiana.

[XG] indicava vicino alla "T" che gli stampers erano prima stati usati negli stabilimenti di Terra Haute, poi riusati a Carrollton.

 

Case di Missaggio.

Sul run-off potevano esserci a volte anche delle informazioni addizionali, come l'indicazione della Casa di Missaggio:

[ARC] Allentown Record Co. Inc., Pennsylvannia.

[ARP] American Record Pressing Co., Michigan.

[TML] The Mastering Lab, Los Angeles, California (gestita dal famoso Doug Sax). Approfondendo: TML-M indicava il master lathe (Scully lathes); TML-S indicava lo slave lathe (Scully lathes); TML-X indicava un auxiliary lathe (Neumann lathe).

[MR] (dentro un cerchio) Monarch Press Plant, Los Angeles, California.

[PRP] Precision Record Press, Nashville, Tennessee.

[S R C] Specialty Records Corp., Olyphant, Pennsylvannia (Specialty Records Corp. era della Warner Borthers dal 1978 al 1996, poi diventò della WEA Mfg. nel 2002)..

 

 

 

 

8. LE ETICHETTE AMERICANE.

Le etichette americane dei dischi dei Pink Floyd furono principalmente tre: Tower, Capitol e Harvest.

I colori principali usati negli USA per gli album dei Floyd furono pochi e possono essere riassunti a seconda del periodo:

1967-1968 - etichette marroni della Tower Records

1969 - etichette a strisce colorate della Tower Records

giugno 1969 - etichette giallo-verdi della Harvest Records

luglio 1983 - etichette nere della Capitol Records con il bordo colorato ad arcobaleno

estate 1988 - etichette viola della Capitol Records.
 

Così, ci sono quattro distinti periodi che caratterizzarono le variazioni di etichetta per i dischi dei Floyd negli USA. Nel 1967 e nei primi mesi del 1968 i dischi dei Floyd uscirono con etichette della Tower di color marrone/arancione (in gergo, "brown label"), con piccole lettere per identificare i brani ed i crediti. Verso la seconda metà del 1968 i dischi uscirono ancora con l'etichetta marrone/arancione della Tower, ma con lettere più grandi e con scritte differenti in basso. Nel 1969, i dischi dei Floyd uscirono con etichette "a strisce" colorate della Tower (in gergo, "striped label"), alternate di colore azzurro, verde, viola, arancione. Possiamo trovare, però, due differenti tipi di motivi a strisce sulle etichette della Tower: i titoli dei brani, i compositori ed i crediti della ASCAP sono differenti a seconda che si tratti di una prima edizione o di una seconda edizione; differenti sono anche le scritte sull'etichetta che riguardano il numero di catalogo (alcune sono più grandi, le più recenti sono più piccole e disposte in maniera differente). Nel giugno del 1969, le etichette dei Floyd cambiarono, con l'avvento della Harvest Records, con la sua famosa etichetta giallo-verde (in gergo, "yellow-green label"), che era leggermente diversa da quella europea (di solito di tonalità più giallastre), essendo di tonalità più verdastre. Nel giugno del 1983, poi, le etichette dei Floyd cambiarono di nuovo: la Capitol Records introdusse per le sue ristampe le etichette nere con il bordo colorato, il famoso "arcobaleno" (in gergo, "black with rainbow ring label"), modificato solo nel 1988 con l'etichetta color violetto (in gergo, "purple label"), sempre della Capitol Records.

 

 

 

 

9. LE VARIAZIONI DI TESTO NELLE ETICHETTE.

Esaminiamo le principali differenze tra le etichette americane della Tower e della Harvest, già riportate nel punto precedente. Le etichette della Tower Records avevano delle scritte sul bordo circolare, diverse per le varie edizioni. Nel 1967 e nei primi mesi del 1968, la scritta è situata in basso dell'etichetta e diceva semplicemente:

 

"Mfd. in U.S.A."

 

 

 

Questa scritta è stata leggermente variata nell'agosto 1968, ove si leggeva:

 

"Manufactured in the U.S.A. by Capitol Records, Inc."

 

 

 

Poi, approssimativamente a metà del 1969, le scritte cambiarono definitivamente:

 

"Mfd. by Capitol Records, Inc, a subsidiary of Capitol Industries, Inc. U.S.A".

 

 

 

Invece, le etichette della Harvest Records avevano anch'esse delle scritte sul bordo circolare, ma diverse. Ad iniziare dal giugno del 1969 e sino ai primi mesi del 1970, le scritte intorno al bordo esterno delle etichette della Harvest Records furono posizionate con l'inizio in basso a sinistra (ore 8):

 

"Mfd. by Capitol Records, Inc., a subsidiary of Capitol Industries, Inc., U.S.A. - ® Capitol Marca Reg - U.S. Pat. No. 2,631,859".

 

 

 

Questa scritta cambiò leggermente nell'estate del 1975: iniziava in alto a sinistra (ore 10) e diceva:

 

"Mfd. by Capitol Records, Inc., a subsidiary of Capitol Industries-EMI, Inc., U.S.A. - Capitol Marca Reg. - All rights reserved. Unauthorized duplication is a violation of applicable laws".

 

 

 

 

10. LE VERSIONI ESPORTATE IN AUSTRALIA.

Alcune copie di importazione di stampa americana avevano uno strano particolare. Infatti, è ormai provato che le copie del disco che dovevano essere esportate dagli U.S.A. nei paesi che non avevano un contratto con la Columbia Records (come l'Australia) avevano un bordo nero che copriva tutti i crediti, attaccato sopra, in modo da coprire i crediti ed il logo della Columbia, che erano coperti perfino sulla costa del disco. Si conoscono, per esempio, "The Wall", "il sampler "Off The Wall" e ben tre versioni di "Wish You Were Here":

- prima edizione regolare americana del 1975 (Columbia Records, PC 33453);

- originale edizione americana della serie "Master Sound Half-Speed Master" del 1980, edizione a tiratura limitata (CBS Records, HC 33453);

- ristampa americana del 1982 della serie "Master Sound Half-Speed Master", a tiratura limitata (CBS Records, HC 43453).

 

 

 

 

11. LE VERSIONI PROMOZIONALI PER STAZIONI RADIO.

Una buona parte dei dischi promozionali americani potevano avere la scritta dotata in rilievo "FOR PROMOTION ONLY" "Ownership Reserved by CBS" "Sale Is Unlawful" ed un numero preceduto da una specie di "D". Il numero di solito veniva catalogato come "numero progressivo" della copia. Con l'aiuto di alcuni amici collezionisti americani, è invece uscita un'altra ipotesi affascinante circa il significato di quel numero.

 

   

Sono stati trovati presso una stazione radio dell'Indiana tre di questi dischi promozionali, e più precisamente "Wish You Were Here", "Animals" e "A Collection of Great Dance Songs", tutte stampe americane. Tutti e tre avevano la scritta promozionale dorata in rilievo, ma avevano lo stesso numero progressivo "D 4303". Possibile che tre dischi di tre epoche diverse avessero lo stesso numero progressivo? Perciò, l'ipotesi che ne è scaturita è che il numero in qualche modo sia ad indicare la stazione radio e non un numero progressivo; se così fosse, il numero "4303" potrebbe stare a significare una specie di codice di distribuzione di quella precisa stazione radio dell'Indiana.

Purtroppo non abbiamo la conferma, non possiamo avere accesso ai dati delle stamperie americane e troppe sarebbero le stazioni radio americane da confrontare. Ma ci piace pensare che sia una ipotesi abbastanza verosimile.

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyrights & Credits.

Le precedenti note sono state in parte liberamente tradotte dalle note alla Discografia americana dei "The Pink Floyd Archives" © (by courtesy of Vernon Fitch); integrate da Tim Neely (2014). L'aggiornamento successivo è a cura di Stefano Tarquini (settembre 2011-gennaio 2017) e Roberto Mento (http://www.rockbottom.it/modx/)(2012-2013). La ricerca sulle versioni esportate in Australia è in collaborazione con Darren John Powter (gennaio 2017), mentre quella sulle versioni promozionali per le stazioni radio è di Stefano Tarquini (gennaio 2017). Un ringraziamento particolare va a Vernon Fitch per il suo preciso approfondimento dei dettagli del run-off nella discorafia americana, contenuto nelle pagine dei TPFA. Le etichette mostrate fanno parte della collezione privata di Stefano Tarquini.