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IL "THE FINAL CUT" NUMERATO

 

 

 

 

Molti collezionisti non lo conoscono, tanto che non si avevano notizie precise sui motivi dell'uscita di questo disco. Ma è un disco "storico", che rivela solo adesso la sua storia particolare e tipica italiana. Questo disco è abbastanza raro da trovare (si conoscono in circolazione tra i collezionisti poco più di una ventina di pezzi), come detto è poco conosciuto, ma soprattutto finora non si conoscevano i veri motivi della sua creazione, mancando una documentazione ufficiale della EMI Italiana; tanto che nel corso degli anni ha alimentato un alone di mistero sulla sua realizzazione, che ha portato a sottovalutare questo pezzo. Quello che si sapeva prima della ricerca era che si trattava delle prime 500 copie stampate a scopo promozionale, a cui era stato apposto un timbro per numerarle. Ma vediamo innanzi tutto di che disco si tratta.

 

 

 

A. IL DISCO.

"The Final Cut", Italia, EMI-Harvest 3C 064-65 042
Uscito a metà del mese di marzo del 1983, aveva la classica copertina apribile nera con le mostrine militari, senza scritte sul davanti; la maggior parte delle copie che circolano hanno la copertina lucida, ma ce ne sono anche con copertina normale. Il retro della copertina era quello standard, vicino alle scritte della "emi records ltd" mostra la parola "stereo", il numero di catalogo "3c064-65 042" dentro un riquadro, eccetto il "3c". Ancora sotto presentava la scritta piccola "grapyche magica 2000 milano", ma alcune copie avevano la copertina senza la scritta. Non riportava il classico adesivo col titolo. L'etichetta era quella fotografica della Harvest, ma su cui era riportata la scritta "limited edition copy N°" ed il numero della copia in obliquo a lettere grandi, solo nel lato A; presentava il marchio della SIAE di colore rosso e del terzo tipo (con "7"), ma si conoscono copie senza. Le date sul rim-off variavano: sia "2-3-83 I ; 2-3-83 I", sia "2-3-83 I ; 7-3-83 III", tutte stampate.

 

 

 

   

( Le date sul rim-off)

 

B. LA RICERCA SULLA STAMPA DEL DISCO.

Da alcune ricerche in materia emergono dei fatti nuovi, che cambiano un po' la storia del disco: il disco fu stampato senz'altro negli stabilimenti di Caronno Pertusella (VA), presso la stamperia della EMI, ma probabilmente non si tratta delle prime copie stampate dell'album; infatti, la maggior parte delle copie in circolazione riportano sul rim-off le date di "2-3-83 I ; 7-3-83 III", segno che queste copie vennero realizzate usando due master datati 2 e 7 marzo e due differenti acetati (rispettivamente, "I" e "III"), mentre le prime copie originali stampate in vinile nero furono stampate partendo da un unico master (2 marzo) ed usando un unico acetato (il primo, "I"); per dovere di cronaca, tra i collezionisti interpellati, solo due copie di questa edizione limitata riportano una diversa data, appunto "2-3-83 I" su entrambi i lati, ma il che fa solo presupporre che fossero le ultime copie del primo master, in linea con l'ipotesi sotto descritta. Anche per quanto riguarda la copertina non abbiamo certezze in merito: le copie numerate si trovano quasi sempre con copertina lucida e con la scritta "grapyche magica 2000 milano" sul retro, ma ce ne sono esempi anche con copertina normale ed anche senza la scritta "grapyche magica 2000 milano"; per cui, non abbiamo una linea comune, che non fa che confermare l'ipotesi di una casualità nella scelta dei vinili dove attaccare le etichette e nella scelta delle copertine dove inserire i dischi.

 

 

 

( La scritta della stamperia)

 

C. LA SOLUZIONE.

La soluzione del caso si presenta sotto forma di alcuni ormai vaghi ricordi di alcuni soggetti, uno che all'epoca lavorava per la EMI, ed alcuni giornalisti musicali, ipotesi purtroppo non avvalorata da documentazione ufficiale. Ed è più semplice di quello che si pensava, in linea con la moda dell'epoca: queste etichette vennero preparate per essere messe su delle copie in vinile colorato, per classici motivi pubblicitari, per usarle in una conferenza stampa di presentazione di "The Final Cut", un po' come era avvenuto tre anni prima per il "The Wall" in vinile arancione. Ma, poco prima della stampa del vinile, il progetto del disco colorato fu accantonato, forse per mancanza di autorizzazioni ufficiali da parte della EMI inglese, e per non creare un ennesimo problema in seno alla direzione italiana (tre anni prima, l'uscita non autorizzata del "The Wall" in vinile arancione, la restituzione di molti dischi da parte dei negozi in cambio del nuovo "The Wall" e la mancanza di dati certi sulle vendite di questo disco, portarono a parecchi licenziamenti, perfino nella dirigenza della EMI italiana). Di conseguenza si decise di utilizzare le etichette del "The Final Cut" così preventivamente numerate, per inserirle nel processo di stampa del disco normale negli stabilimenti di Caronno, dove, pertanto, furono attaccate sulle copie normali in vinile nero, per poi presentarle alla conferenza stampa. Ma non erano certamente le prime copie stampate, come credevano tutti i collezionisti finora: lo dimostra, appunto, il fatto di avere la maggior parte delle matrici del terzo acetato e la differenza nel tipo di copertina, fattore dovuto più al caso, che ad una regola precisa o programmata in anticipo da parte della EMI. Non conosciamo il posto dove hanno stampato le etichette, nè dove hanno apposto la numerazione, ma appare evidente, vedendo le copie che circolano, che la scritta "limited edition copy N°" non è stata timbrata come era accaduto per la numerazione all'interno della copertina di "The Wall" tre anni prima: certo ...non è un timbro ad inchiostro fatto a mano, è fatto da una macchina, con gli stessi caratteri ed alla stessa posizione, forse era la stessa macchina che ha stampato le etichette; tutte le etichette numerate furono così stampate insieme (probabilmente si tratta di etichette normali), e nello stesso luogo (forse le officine della Grapyche Magica 2000 di Milano, che probabilmente stamparono la copertina ed anche l'etichetta). Anche il numero progressivo fa parte del processo di stampa, insieme alla scritta: esistono macchine tipografiche che possono stampare una numerazione progressiva, per esempio, quelle con cui, dopo aver stampato fatture o bolle di accompagnamento, si aggiungono i numeri progressivi per le ragioni fiscali. Dunque in quella tipografia dove hanno realizzato le etichette, hanno preso 500 copie dell'etichette e vi hanno aggiunto sopra la stampa della numerazione progressiva. Pertanto, ora che abbiamo una ipotesi verosimile, possiamo dire che non è il disco in sè stesso ad essere raro, ma la sua etichetta e la sua storia, sinora sconosciuta; anche il fatto, poi, di avere o non avere il timbro a fuoco della SIAE (si conoscono alcune copie senza il timbro), non prova nulla, solo che qualche etichetta sfuggì alla timbratura a fuoco dell'addetto al momento del timbro presso la sede SIAE o presso lo stabilimento.

 

 

 

        

( Le etichette numerate)

 

D. LE COPIE STAMPATE.

Per quanto riguarda il numero di copie stampate ed il numero di copie che circolano attualmente, possiamo dedurre dai fatti alcune certezze: la prima è che il fatto di trovare copie copie con numero alto (finora "495") ed altre con numeri bassi (finora il più basso è un "22"), confermerebbe l'ipotesi delle 500 copie realizzate, ipotesi che ricordo già esisteva nella metà degli anni '80, quando circolarono per la prima volta questi pezzi (l'acquisto della mia copia n. 462 risale appunto al 1984); la seconda è che probabilmente sono circolate solo circa una cinquantina di copie del disco, di cui poco circa una ventina certe ("certe", vuol dire che si conosce il proprietario). Una teoria ipotizza anche che molte etichette numerate non furono mai incollate sui dischi normali, e così si spiegherebbe la mancanza di tanti numeri, e può essere anche che molte andarono perse; ma potrebbe non essere così, visto che nel processo di stampa di un disco l'etichetta viene aggiunta in serie al momento del "pressaggio" fisico della palla di vinile, e non si spiegherebbe il perchè mettere solo poche etichette invece di tutte; e poi sappiamo che non sempre si trova tutto (vedi la ricerca del "The Wall" promozionale in vinile arancione, dove si conoscono circa un centinaio di copie delle 400-440 stampate).
A questo punto, l'ipotesi ormai prende forma: allo stato dei fatti che vengono fuori dalla ricerca, si scopre così che il disco in versione "limitata numerata" era stato ideato per scopi pubblicitari (ed anche per un vinile colorato), che l'operazione non andò in porto come era stata pensata in origine ma modificata "in itinere", che non vi rimane traccia ufficiale documentata (forse non ce n'è mai stata), che le etichette numerate furono stampate tutte insieme nello stesso stabilimento e con l'aggiunta della speciale scritta promozionale limitata, che furono numerate durante la fase di stampa della scritta, che furono incollate sui vinili "normali" senza alcun criterio ed imbustate nello stesso modo con le copertine dell'edizione normale commerciale, che furono distribuite quasi tutte nell'occasione della conferenza stampa. In pratica, a tutti gli effetti, possiamo considerarla una edizione limitata stampata volutamente per scopi promozionali (in linea con quei tempi), e non per essere immessa nel mercato commerciale normale. Ma si tratta di un disco quasi introvabile, poichè poco conosciuto e sottovalutato: è un disco che passa inosservato, una persona appassionata normale (ma a questo punto anche un collezionista accanito) o anche un giornalista, non fa caso ad una scritta promozionale così su un disco in vinile nero (diverso sarebbe se fosse stato un vinile colorato, vedi il "The Wall"). E' anche certo che non conta, a questo punto, il tipo di numero stampato sull'etichetta: alla luce della nostra ipotesi avere un numero "basso" è la medesima cosa che averlo "alto", come era accaduto in realtà anche per il "The Wall" in vinile arancione italiano. Ma conta avere il disco, ovviamente, il quale, con una storia così e con un numero di copie circolanti finora pari a circa meno del 4% di quelle stampate in origine (ricordo che per il "The Wall" in vinile arancione italiano circolano circa il 30% delle copie totali stampate), rimane un pezzo molto raro, difficile da trovare e, quindi, molto ricercato dai collezionisti, sebbene finora quasi sconosciuto (rimane a nostro parere di gran lunga più raro del "The Wall" arancione). Dunque, vista l'inesistenza di documenti certi ufficiali della EMI, questa ipotesi rimane la più verosimile
.

 

 

 

     

( La cartolina-invito e la Cartella della conferenza)

 

E. LA CONFERENZA STAMPA.

Infine, qualcosa sulla conferenza stampa: avvenne a Milano, presso l'Hotel Plaza, il 17 marzo 1983; gli inviti furono inviati ai giornalisti musicali e discografici con una apposita cartolina che raffigurava il "militare inglese" del retro della copertina dell'album; fu distribuito anche un comunicato stampa in tema contenuto in una speciale cartellina colorata di presentazione del nuovo disco dei Pink Floyd, scritto dall'Ufficio Stampa della EMI Italiana di Milano, che raffigurava i motivi dell'album su sfondo nero (stavolta non era il povero ciclostile di "The Wall"!); fu ascoltato in parte il disco (non si sa se con un impianto olofonico); fu anche proiettato un video, probabilmente il clip di una delle canzoni dell'album. Probabilmente la conferenza stampa anticipò di una settimana l'uscita del vinile nei negozi e le prime recensioni furono verso la fine del mese (per esempio, su Ciao 2001 uscì col numero del 27 marzo). Da notare che nel comunicato si accennava esplicitamente all'abbandono di Wright dalla band ("...Richard Wright ha ora lasciato i Pink Floyd per perseguire vari progetti come solista").

 

 

 

F. LA RICERCA STATISTICA.

Non poteva mancare l'ennesima ricerca statistica, per stabilire quante e quali copie sono in circolazione. Qui di seguito possiamo avere il risultato analitico della nostra ricerca, ovvero, le copie che sono circolate tra la metà del 1983 ed oggi tra i collezionisti di tutto il mondo (almeno quelli contattati, circa un centinaio), a cui abbiamo unito i dati del monitoraggio di Ebay e dei principali siti di vendita di dischi. Per motivi di privacy non abbiamo messo i nomi dei collezionisti interpellati. Dalla analisi dei dati rilevati da questa ricerca, possiamo dedurre che sia veritiera la stima iniziale delle 500 copie stampate; ma vi è una sorpresa se vediamo i dati statistici relativi al possesso del disco in questione: le copie probabili in giro sono circa 50 (pari a 10% circa delle copie stampate), mentre le copie accertate in possesso di fan/collezionisti/giornalisti attualmente sono 43, dati che rendono questo disco oggettivamente più raro del "The Wall" italiano promozionale in vinile arancione distribuito quattro anni prima (del "The Wall" arancione circolano circa il 52% delle copie stampate).

Chi avesse novità di rilievo o nuovi numeri è pregato di farcelo sapere in email. Per motivi di privacy non verranno messi in questa pagina i nomi dei collezionisti interpellati e che mi hanno gentilmente aiutato nella ricerca; il loro nome è tutelato dalle norme vigenti in materia di privacy ed è presente solamente nel mio archivio personale non in linea e mai reso pubblico.

 

 

l COPIE DEL DISCO CHE SONO CIRCOLATE DAL 1983 AD OGGI: [ 53 ].

Copie stampate: 500

Percentuale (53/500): pari a 10,6%

Ricerca al 31/10/2024

 

[copie in possesso di giornalisti/collezionisti/fans e di cui è stata provata/verificata la loro reale esistenza]: [ 45 ]

45 copie.

6, 10, 22, 44, 49, 51, 56, 67, 68, 77, 92, 104, 113, 115, 125, 127, 142, 144, 152, 156, 160, 192, 206, 207, 215, 256, 257, 262, 278, 308, 357, 382, 439, 442, 445, 448, 449, 462, 464, 467, 470, 474, 480, 487, 495, 500.

(Alcuni numeri non hanno il reale possessore, i dati provengono dalla vecchia ricerca iniziata nell'aprile del 2011, che sono stati persi nella distruzione dell'Hard-Disk esterno nel 2018 e solo parzialmente recuperati).

 

[copie viste nel corso degli anni, senza però confermare la reale esistenza, nè verificare il proprietario o i dettagli]: [ 3 ]

3 copie.

65, 186, 273 (o 275) (è incerto il ricordo del numero esatto).

 

[copie che sono state in passato in possesso di giornalisti o collezionisti, ma di cui non posso rintracciare la loro destinazione, nè confermare alcun numero]: [ 4 ]

almeno 4 (quattro) copie.

 

 

 

 

 

 

Copyrights & Credits.

Ricerca a cura di Stefano Tarquini (prima ricerca: novembre 2015 - gennaio 2016; successivi aggiornamenti: giugno 2017 - oggi). Si ringrazia Nino Gatti, per il materiale della conferenza. Si ringraziano Mirco Colombo, Enrico Nardin, Nino Gatti per aver concesso il loro materiale. Si ringraziano, infine, tutti gli amici collezionisti e non, che mi hanno aiutato a scoprire la verità e che mi aiuteranno in futuro. La ricerca è sempre in corso, essendo dinamica.

Ogni notizia idonea ad aggiornare la presente ricerca è gradita, scrivete a Stefano Tarquini.

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