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IN THE FLESH 1977 TOUR

 

 

 

 

 

 

"IN THE FLESH" TOUR, 1977.

Il palco utilizzato era largo 24 metri e profondo 10, pieno di effetti, strumenti e amplificazioni e tutto questo rappresentava il massimo in quel periodo. Gran parte degli effetti di luce provenivano dalle due torri a fianco del palco e, inoltre, venivano diffusi fumi colorati. Al centro del palco il mitico schermo circolare di 9 metri di diametro. Per la prima volta si fece uso del maiale gonfiabile ed altre figure, che rappresentavano una famiglia tipo dell’epoca (il padre uomo d’affari, la moglie sul divano ed i due figli e mezzo come da statistica dell’epoca).

 

 

Il concerto aveva inizio con "Sheep", che vedeva White al basso e Waters alla chitarra; in "Pigs On Wing pt.1" Waters all’acustica ed in "Dogs" Gilmour forniva per la prima volta le sue interpretazioni vocali. In "Pigs On The Wing Pt.2", che aveva un finale diverso comprendente un assolo di chitarra, Waters era di nuovo all’acustica e in "Pigs" tornava all’elettrica sostituito al basso da White. Proprio alla fine di quest’ultimo brano faceva la sua comparsa il maiale, che nei concerti al chiuso veniva calato sopra il pubblico con una fune, mentre nei concerti all’aperto fissato ai lati del palco. Nello stesso tempo venivono mostrate anche le altre figure della famiglia tipo, alle quali nei concerti americani furono aggiunti un’auto, un frigorifero ed un televisore. In "Welcome To The Machine" faceva il suo esordio lo schermo circolare sul quale veniva proiettato lo stesso filmato di Scarfe che i Pink Floyd utilizzarono nel 1987-89 raffigurante uno strano mostro metallico. L’esecuzione vedeva vedeva Waters alla chitarra acustica e White al basso. Di seguito "Have a Cigar", il cui assolo finale era affidato a White. All’inizio di "Wish You Were Here" Mason avvicinava una radiolina portatile a uno dei microfoni della batteria cercando le frequenze radiofoniche in maniera simile a quella del disco suscitando le reazioni divertite del pubblico. Uno dei momenti più magici era durante "Shine On You Crazy Diamond parts 6-9", quando Gilmour sedeva alla Pedal Steel, poi successivamente duettava alla chitarra con White. In quel momento veniva propriettato sullo schermo circolare il filmato dell’uomo nudo senza volto che volteggiava nell’aria, che fu poi usato per i concerti di "The Wall" durante "The Trial". Durante la parte 9 del brano davanti allo schermo si innalzava la palla specchiata che iniziava a ruotare ed a inondare di piccoli riflessi il pubblico.

 

 

 

 

RICORDI DI ZURIGO DI CARMELO PULVIRENTI.

(3 Febbraio 1977, Hallenstadium di Zurigo)

Sono passati 33 anni... ma qualcosa ancora ricordo. Era la sera del 2 febbraio del 1977 quando insieme ai miei amici partimmo verso Zurigo per quello che sarebbe stato per noi un concerto indimenticabile. Ma non solo: il viaggio in se stesso, con le sue avventure, l’incontrare nuove persone di altri paesi, tutti con la stessa passione, i Pink floyd. La nostra auto era una mini verde familiare, di quelle che avevano i profili esterni in legno! Ma il problema, visto che era vecchia, era che nel fondo del lato passeggero c’era un bel buco per via del fondo arrugginito! Ma la situazione fu risolta con una bella tavoletta di legno sotto i piedi, e per il motore che ogni tanto faceva le bizze... no problem, uno dei componenti del Viaggio era un meccanico! E quindi ...via! ci attendevano 263 Km, faceva molto freddo e quando entrammo in Svizzera nevicava un po’ misto a pioggia. Guidavamo a turno finché arrivammo a Zurigo verso le quattro del mattino.

 

Dispersi in una nebbia fitta, abbiamo vagato in cerca del palazzetto dove si sarebbe svolto il concerto. Dopo un bel po’ di girovagare lo troviamo, a quell’ora non c’era nessuno, e pioveva. Posteggiamo accanto il palazzetto e dormiamo in macchina stanchi del viaggio. Verso le 9,30 ci svegliamo dal “pisolino”, e ci accorgiamo che c’è già gente che giro intorno al palazzetto con zaini in spalla. Nel corso della giornata arrivavano sempre più persone, fino a che nel pomeriggio Il piazzale antistante al palazzetto brulicava di “capelloni”, vestiti multicolori. Fra tutti i ragazzi cera grande gioia e fermento per il concerto che a breve avremmo goduto. Era bello girovagare fra tutti quei ragazzi e scambiare qualche parola e fare amicizia, soprattutto con le ragazze naturalmente ...he he... Alla sera, due ore prima dell’inizio del concerto, non si riusciva già più a muoversi, allora prendiamo posizione in coda per non perdere il posto, ci attendeva un ora e passa di attesa in piedi, spalla a spalla con tantissime persone, con un atmosfera carica di attese e immersi in “nuvolette di fumo”. Mancavano pochi minuti per l’apertura dei cancelli e la calca era fittissima, eravamo come “sardine in scatola”. Ad un certo punto una ragazza vicino a noi ebbe un malore, allora ci siamo posizionati, come una cintura con i corpi creando spazio per farla respirare. Per fortuna si riprese, i cancelli aprirono!

 

Ecco, inizia una corsa mozzafiato all’interno dell’atrio verso i filtri del servizio d’ordine, ragazzoni alti con una certa prestanza fisica, che controllavano cosa portavi all’interno. Io avevo con me uno zainetto e la borsa con la macchia fotografica, non sapevo che non si poteva portare,quel ragazzo grande e grosso mi ferma, gli faccio vedere le borse, ...mi dice che non posso entrare con la fotocamera ...aaaaggg! Avevo lo sguardo attonito, e mi sembrava che il tempo si fosse fermato per un momento, guardai negli occhi quel ragazzo, nel frattempo i miei amici che erano gia passati si fermarono ad aspettarmi, gridandomi di sbrigarmi! Divenne tutto concitato! Non sapevo cosa fare ...mollare la fotocamera e vedere il concerto sapendo di perderla irrimediabilmente ...avevo investito molti risparmi per acquistare la mia Asahi Pentax ...o uscire? Per fortuna, quel ragazzo comprese la mia situazione e con un cenno della mano, mi fece segno di andare! ...riprende la corsa verso gli spalti con grande gioia!

 

Ed ecco siamo entrati, ci mettiamo a pochi metri dal palco, ci sediamo ancora col fiatone e ci guardiamo intorno, “godiamo” alla vista del palco, non ne avevo mai visti di così grandi e poi c’erano tante casse acustiche ai due lati del palco, più ai lati e di dietro, praticamente sarebbe stato un audio quadrifonico, lo sfondo del palco era con teli neri e al centro uno schermo rotondo. Si potevano notare due gru meccaniche (non saprei come chiamarle) che terminavano in cima come un “ampolla” dove c’era un faro per illuminazione, il tutto si sarebbe mosso durante il concerto. Al centro della sala, c’era una zona recintata con tutto lo staff tecnico con i vari apparecchi elettronici ...sembrava la NASA ...ha ha... a quei tempi i Pink erano all’avanguardia nel sperimentare le nuove “diavolerie” elettroniche ...effetti luminosi, proiezioni cinematografiche su schermo e così via.

 

       

 

Finalmente si abbassano le luci, ...e tutto comincia con un pezzo alla chitarra acustica di Roger, una vera delizia! Mi sbrigo a fare la maggior parte delle foto nella prima mezz’ora, per poi godermi il concerto, usando la spalla del mio amico come cavalletto, visto che non potevo usare il flash ed anche perché mi piaceva molto fare foto a luce ambiente, emozioni grandiose fra la musica e gli “effetti” pinkfloydiani. Il pubblico era molto educato rispetto allo standard italiano, rimasero quasi sempre tutti seduti e si poteva assistere al concerto, senza lo stress di quelli che si alzano e si agitano, costringendo quelli di dietro ad alzarsi di conseguenza ...naturalmente nei momenti più elettrizzanti, come quando suonarono “Money”, ...tutti in piedi a ballare! "Wish You Were" è stato sublime, e poi bello l’effetto iniziale della radio che si sintonizza. La radio era accanto al batterista Nick (si può vedere nelle foto), che la azionava dado un tocco speciale, praticamente sembrava vero, che cercava la stazione con il fruscio della radio. Insieme al gruppo c’era anche un “musicista aggiunto”, Snowy White, girava la voce che Gilmour si era fatto male ad una mano ed aveva bisogno di aiuto. Naturalmente poi nel concerto si vide che Gilmour era in perfetta forma. Al termine del concerto eravamo estasiati, consapevoli di aver assistito ad uno spettacolo “da Pink Floyd”, come dire ...basta la parola! Per esprimere qualcosa di grandioso. Sono passati tanti anni da allora, e i Pink Floyd occupano sempre un posto speciale nel mio cuore. Grazie Pink Floyd!

N.B. Le foto sono state scattate con macchina fotografica Asahi Pentax Spotmatic, obbiettivo da 50 mm e tele obbiettivo da 120, con pellicola Agfa per diapositive da 800 asa.

 

 

 

 

RICORDI DI ZURIGO DI CLAUDIO BERETTA.

(4 Febbraio 1977, Hallenstadium di Zurigo)

Eh si carissimo Stefano ...il 03/02/1977 in quel di Zurigo all Hallenstadion ero là... Allora cosa potrei raccontarti? ...iniziamo con il dirti che avevo 18 anni ed avevo in mano il biglietto da novembre '76, dato che con gli amici eravamo quasi sempre a Lugano il sabato e domenica (uno di loro aveva i nonni che abitavano lì e cosi si partiva il sabato pomeriggio e ci si fermava fino alla domenica pomeriggio, ...con il treno Bergamo-Lugano sono poco piu di 2 ore.

 

Quel fatidico giorno partimmo (in due) da Bergamo in mattinata e sempre con il treno, arrivammo a Zurigo nel primo pomeriggio ...pioveva e attraversammo mezza città a piedi sotto una leggera pioggerella, arrivammo davanti all'Hallenstadion che ancora era chiuso (ricordo i manifesti che annunciavano il concerto appesi attorno all Hallenstadion, erano tutti neri con le scritte bianche in tedesco, le prime parole erano "PINK FLOYD NEU ALBUM", eravamo in un centinaio di persone. Alle 18 aprirono i cancelli ed ormai eravamo in migliaia che spingevano e ti schiacciavano contro le transenne, all'entrata quei gran bastardi di svizzeri non ti strappavano il biglietto, ma te lo toglievano dalle mani ancora tutto intero per buttarlo a terra (non ho mai capito il motivo ...però ho sempre il dubbio che poi tutti quei biglietti venissero con il tempo venduti a collezionisti) ...in un attimo mi sono abbassato e sono riuscito a prenderne uno (come avrai visto è un pezzo intero, non è il mio che avevo in mano fino a qualche minuto prima, ma in questo caso và bene cosi). E sono scappato via verso il palco, ci siamo così trovati seduti per terra in terza fila, a meno di 10 metri dal palco...

 

     

 

Il concerto è iniziato alle 19.30 in punto, i Floyd hanno eseguito tutto "Animals", con una perfezione quasi da disco, nel brano "Dogs" tutti si guardavano in giro per capire se realmente c'erano dei cani, dato che il loro abbaiare ti girava attorno da dietro a destra a sinistra. Poi il maiale che ti passa sopra e và a sparire dietro i 4 suonatori per essere sgonfiato ...anzi 5, dato che c'era Snowy Whithe alle chitarre! Il 2° tempo (non ricordo se ci fu una pausa) eseguirono tutto "Wish You Were Here" ...ricordo anche che all'intonazione della chitarra David fece una piccola stonatura e fece un leggero sorriso (non ho visto Roger che reazione ebbe)... con "Welcome to the machine" sullo schermo c'erano animali (in cartone animato) ed un uomo di sabbia che a tratti si sbriciolava e se non sbaglio formava altre figure. Con "Shine on You Crazy Diamond" reprise, quando David si sedette per iniziare a suonare la chitarra con l'anello d'acciaio, il fumo scendeva a cascata dal palco, iniziando cosi a coprire tutti i componenti fino alle ginocchia ...alla fine del pezzo, quando solo Richard suona, una sfera tutta di specchi scese in mezzo all Hallenstadion ed un potente fascio di luce la illuminò buttando cosi centinaia di riflessi tutti attorno al palazzetto ...sopra le nostre teste! Dopo di che il gruppo esce per rientrare qualche minuto dopo ...è il bis di "Money". Dopo ...la fine del concerto e purtroppo il ritorno alla realtà, dopo un fantastico viaggio. Nessun saluto, nessun ringraziamento da parte dei Floyd a fine concerto, purtroppo era forse già iniziato quel famoso distaccamento tra loro e il pubBlico e pure tra di loro.

 

Il ritorno alla stazione di Zurigo sempre sotto la pioggerella fine ...e poi, dato che in Svizzera chiudevano le stazione dalle 10 della sera fino alle 4 del mattino, ci siamo messi a dormire nei sottopassaggi della stazione, ma ogni tanto venivamo "svegliati" a calci nella schiena o pancia dalle guardie che ci dicevano di spostarci da li o ti chiedevano i documenti.
Questa è la mia avventura floydiana... un saluto Claudio.

 

 

 

Per la ricerca approfondita sulla composizione del palco e sugli effetti scenici del tour, rimandiamo all'ottimo sito:

http://concertstagedesign.blogspot.com/2011/01/pink-floyd-in-flesh-tour-1977.html

 

 

 

 

 

Copyrights & Credits.

Ricerca a cura di Stefano Tarquini. I bellissimi ricordi sono di Carmelo Pulvirenti (http://www.comandantekanta.com/) e di Claudio Beretta. Le foto sono state gentilmente concesse da Carmelo Pulvirenti (Zurich, Hallenstadium, 03.02.1977), da Fabio D'Emilio (Zurigo, Hallenstadion, 04.02.1977) e da Klaus Hiltscher (Festhalle, Frankfurt, 26.01.1977), mentre alcune sono state liberamente prese dal web.

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