Un'escursione
davvero bella, ai piedi del Monte Rosa nell'alta Val Sesia. Unico
inconveniente: alcuni tratti noiosi sulle morene estive lasciate
dalle piste da sci.
Tempo di percorrenza: circa 4 ore.
Come arrivarci: La partenza è da Alagna Valsesia (VC).
Si imbocca il sentierino che, partendo dal piazzale della funivia,
si snoda tra le casette sopra Alagna fino ad arrivare alle località
del Dosso prima e poi alle Piane.
Da qui si segue per un tratto la strada asfaltata, si supera un
ponte di legno per imboccare, dopo poco, il sentiero N° 5. Alla
data di questa escursione (luglio 2005) purtroppo il sentiero è
chiuso per lavori e occorre quindi seguire la noiosa e brutta strada
asfaltata che sale al Rifugio Città di Mortara.
Il tragitto non è comunque avido di sorci interessanti
e dall'alto possiamo rimirare la valle in cui sorge Alagna.
Sul tragitto incontriamo come nostri punti di riferimento prima
il Rifugio città di Mortara e un po' più in alto il
grande spiazzo con le ardite seggiovie e funivie che portano sul
Monte Rosa. Purtroppo una nota dolente è inevitabile: per
quanto comode siano queste funivie purtroppo hanno di gran lunga
abbruttito questi luoghi. E a peggiorare la cosa interviene anche
la proliferazione selvaggia delle piste da sci, che, spianando i
pendii delle montagne, altro non fanno che lasciarci, in estate,
delle desolate morene con cui dovremo più avanti fare i conti
lungo la salita. Ma a questi paradossi porta la nostra "civiltà":
le cose belle non hanno alcun valore; tanto meglio svalutarle e
renderle accessibili al maggior numero di ciechi e vuoti visitatori,
per pochi spiccioli e poche settimane all'anno.
Ma lasciati dietro di noi i pensieri tristi la salita prosegue,
mentre il paesaggio pian piano muta e diviene quello delle quote
più elevate.
Il brutto tempo crea nel cielo figure fantastiche
e mentre saliamo ci inabissiamo tra le nuvole.
Mentre lasciamo il vallone (e le noiose morene) per inerpicarci
sempre più in alto incontriamo il Sasso del Diavolo,
che la leggenda vuole troavarsi lì perchè portatovi
dal Diavolo per distruggere la chiesa di Gressoney in costruzione,
ma fermato in tempo da un angelo.
Proseguendo lungo il sentiero incontriamo a un certo punto, su di
un masso, le indicazioni: a sinistra per il Col d'Olen e il Rifugio
Guglielmina; a destra per il Rifugio Città di Vigevano (comunque
sia, in un modo o nell'altro, i due sentieri portano nel medesimo
posto, sorgendo infatti i due rifugio nello stesso posto, ad una
cinquantina di metri di distanza).
Ed ecco che in breve, seguendo il sentiero di sinistra, siamo al
rifugio Guglielmina, dove a darci il benvenuto ci sono dei bellissimi
stambecchi.
Da qui al Col d'Olen il passo è breve (peccato che la brutta
giornata e le nuvole basse ci impediscano di godere del Monte Rosa
e del panorama): basta seguire il sentiero che prosegue dietro il
rifugio, sulla sinistra.