SERRAMEZZANA

Una Meraviglia nel Parco del Cilento

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Serramezzana 

Composto dal latino medioevale Serra (dorsale montana o collinare)

e l'aggettivo latino Medianus (di mezzo)

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Serramezzana. La prima notizia su Serramezzana risale al 1072, quando Gisulfo II°, ultimo principe longobardo di Salerno, dispose che "la locale Chiesa di San Nicola, edificata nel luogo detto Serramediana" che ricadeva nel distretto di Lucania, passasse con tutti i suoi possedimenti sotto la giurisdizione della Badia di Cava. In quell'epoca il villaggio esisteva già, dal momento che soltanto un decennio dopo, nel 1083, esso risultava abitato da circa una ventina di nuclei familiari, di cui rimane l'elenco dei capifamiglia (Giovanni di Stefano, i figli di Tudosi, Niceforo Barbato, Nicola, Pietro Oblon, Basilio Tigano, Pietro di Antonio, Nicola de Rini, Nicola de Domina, Teodoro de Linto, Costantino de Jannacci, Nicola Sclicano, Nicola e Leone e Teodoro figli di Anna, Leone della Presbitera, Orso, Giovanni suo Fratello).
Intanto già nel 1073, l'anno successivo alla donazione di Gisulfo II°, la chiesa di San Nicola era stata elevata a Monastero e la Badia di Cava ebbe conferma del possesso di questo monastero come del villaggio nella successiva epoca normanna, prima dai duchi di Puglia e successivamente dai Sanseverino, quando questi ultimi divennero feudatari "in capite" di gran parte delle terre del vecchio distretto di Lucania. Serramezzana restò in possesso della Badia di Cava anche in seguito, ma il monastero di San Nicola prima del 1187 si era ridotto a chiesa, mentre il villaggio in epoca angioina fu completamente distrutto a causa della guerra del Vespro (1282-1302), come risulta da un documento della cancelleria regia del 1309.
Il centro fu poi ricostruito e la Badia, che nel 1382 ne controllava ancora gli abitanti come vassalli, lo perdè nel 1412, quando tutti i suoi possedimenti cilentani furono trasferiti per volere del Papa Gregorio XII al Re Ladislao di Durazzo (1386-1414) per pagare alcuni debiti di guerra, per ricadere poi, nel 1436, nel diretto dominio dei Sanseverino, che successivamente diedero Serramezzana in feudo alla famiglia Capograsso, feudataria anche del villaggio di Capograssi. 
Sicuramente i Capograsso possedevano il feudo Serramezzana verso la fine del XV secolo e ne ebbero conferma dai Sanseverino agli inizi del XVI secolo. Perduti i feudi dai Capograsso dopo la ribellione del principe Ferrante Sanseverino (1552), sia Serramezzana che Capograssi furono venduti nel 1557 dalla Regia Corte a Nardo Frezza, dal quale passarono prima del 1574 ai Piccolomini. I due feudi ebbero sorte comune fino al 1624, quando, pervenuti in mano a Nicola Antonio de Nicolellis, Serramezzana fu venduta nel 1630 ai Caracciolo conti di Picerno. Da questi il villagio ritornò nel 1694 alla famiglia De Franchis, che lo aveva temporaneamente posseduto nel 1624, e che come allora lo vendette nello stesso anno di acquisto, cedendolo questa volta ai Matarazzo, che lo tennero fino al tempo della legge eversiva della fuedalità (1806).

 

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Tratto dal libro "Storia delle terre del Cilento Antico" Vol. II - di P. Cantalupo e A. La Greca.