Lettera a "Italia casa" del 28/08/00

Abbiamo letto gli interventi dell'on. Apolloni e del presidente Unai pubblicati da "Italiacasa" sul mensile di Agosto '00 e intendiamo dire la nostra opinione in merito.

L'istituzione del libretto fabbricato, secondo noi, e' inutile e non serve a risolvere il problema della sicurezza negli edifici, ma a complicare la vita ad amministratori e proprietari. Questi ultimi chiamati a foraggiare ulteriormente la schiera di professionisti disoccupati e le casse dello Stato per via della burocrazia che le pratiche comportano. Un lusso che non ci possiamo permettere per la mancanza di sufficienti risorse.

Ricordiamo che l'Italia e' un paese povero che ha perso la guerra.

A fare le leggi siamo tanto bravi, ma metterle in pratica e farle rispettare e' un altro discorso. Se osserviamo, ci rendiamo conto che la maggioranza degli edifici a rischio crollo sono collocati al Sud, zona piu' povera rispetto al resto dell'Italia e quindi con minori risorse e capitali proprio per eseguire quegli interventi che andrebbero fatti per garantirne la sicurezza. Inoltre il Sud è la zona d'Italia dove maggiormente le leggi non vengono osservate. Basta considerare come viene osservato l'obbligo di allacciare le cinture di sicurezza, indossare il casco, adempiere ai controlli biennali sui fumi delle caldaiette a gas metano oppure l'adeguamento degli impianti elettrici alla 46/90.

Ci illudiamo che con l'istituzione del libretto fabbricato cambi qualcosa.

Occorre, a nostro avviso, detassare il reddito immobiliare per poter dare ai proprietari la possibilita' di disporre di risorse sufficienti con le quali intervenire eseguendo i lavori necessari. Invece si continua a sottrarre ricchezza per pratiche burocratiche inutili e fini a se stesse.

Noi proprietari siamo contrari anche all'albo degli amministratori e a qualsiasi altro suo surrogato. Vogliamo continuare ad essere liberi di sceglierci l'amministratore professionista o il semplice "fai da te" come meglio ci aggrada senza essere obbligati a sceglierlo tra quelli inseriti in un certo albo, con tutti gli annessi e connessi che cio' comporterebbe.

Si verrebbe ad avere soltanto un piu' alto esborso economico dovuto alla maggiore "parcella professionale" con la possibilita' che tali figure possano un domani istituire un cartello prezzi, un po' come avviene oggi nelle assicurazioni auto o nelle banche. Ulteriori risorse che vengono sottratte ai proprietari.

Sappiamo bene che molti amministratori professionisti dotati di timbro rotondo ed iscritti alle piu' svariate associazioni, non danno alcuna garanzia di serieta', competenza ed onesta', valori questi che nessun ente o albo puo' certificare e garantire.

Ribadiamo che siamo stufi di essere spremuti a 360 gradi, oggi dal fisco e domani anche dagli amministratori. Riteniamo che in molti casi sia meglio un amministratore senza timbro rotondo, ma interno al condominio e direttamente interessato alla gestione del proprio bene. Quindi, se vogliamo salvare il nostro patrimonio immobiliare dobbiamo cercare di sburocratizzare e detassare l'immobile.

Saluti.

 


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