La Giara di  LuigiPirandello 

La commedia, di gusto campestre e giocoso, vive tutta nel contrasto fra due personaggi di opposto carattere, pittoreschi rappresentanti di una civiltà contadina, vivacemente messa in evidenza dal colorito del dialogo e dalla corale partecipazione agli avvenimenti di tutti gli abitanti del fondo rustico.I due sono Lolò Zirafa, proprietario della bellissima giara "nuova fiammante", che si è rotta, e Zi Dima, l'artigiano incaricato di ripararla. Lolò s'è portato in campagna l'avvocato Scimè e lo perseguita, interpellando per ogni fatto anche minimo per difendere i suoi interessi, che sente continuamente lesi. Un uomo così arrogante, interessato (porta sempre con se il codice civile) si trova ad avere a che fare con lo scontroso Zi Dima, che alle sue esplosioni d'ira che intimoriscono i contadini, non si scompone affatto e gli risponde sempre per le rime. Il caso beffardo giuoca un brutto tiro a Lolò Zirafa, la sua giara è eccezionalmente stretta di bocca; Zi Dima l'aggiusta da dentro, ma quando fa per uscire non vi riesce. Alloggio abusivo o sequestro di persona? Ne nasce un paradossale "caso" che diverte l'avvocato Scimè e tutti gli astanti ed esasperare sempre più la contorta coscienza giuridica di Lolò Zirafa. Per liberare Zì Dima occorrerebbe rompere di nuovo la giara; ma il vecchio conciabrocche non vuol saperne di ripagarla come pretenderebbe Lolò. E decide di rimanere nella giara. Su consiglio dell' avvocato, Lolò  s'allontana, sperando che la notte induca un' allegra festa intorno alla giara, acquistando vino e cibarie- è una vera beffa - proprio con le dieci lire che Lolò ha voluto fargli accettare come compenso del suo lavoro, con la riserva mentale di mettersi in regola di fronte alla legge e di acquisire maggiori diritti contro di lui in una civile vertenza. Il festoso baccano costellato di entusiastici evviva per Dima, tra canti al suono dello "scacciapensieri" e balli intorno alla giara, esaspera Lolò che irrompe con furia fra i festanti e sferra un calcio alla giara, mandandola a rompersi contro un albero. Zì Dima ne esce illeso e trionfante. Tutti esprimono la loro gioia issandolo sulle spalle e portandolo in trionfo. E' la gioiosa rivalsa di tutti contro l'arroganza vessatoria di Lolò Zifara, rappresentata con schizza e sorridente arguzia.         

Giovedì 3 marzo noi ragazzi della 3°B, accompagnati dalle insegnanti Gallino e Debidda, siamo partiti  alle 9 da Sesta Godano,  per dirigerci al teatro civico della Spezia dove avremmo assistito alla rappresentazione della "Giara" di Luigi Pirandello. La commedia si svolgeva nel 1912 in un paesino della Sicilia.Un ricco propietario terriero. Don Lolò, aveva comprato una giara, molto grande per contenere tutto l' olio di quell' anno che era molto abbondante.Un giorno i suoi lavoratori trovarono la  giara rotta e decidono di dirlo al loro padrone, anche se hanno paura della reazione. Allora i contadini suggeriscono di andare a chiamare un signore, Zi' Dima in possesso di un miracoloso mastice. Il padrone però bisogna dare anche "i punti" alla giara,così Zi' Dima è costretto a calarsi nella giara. Però non riesce più ad uscirne e propone al proprietario di romperla. Lolò  accetterebbe a patto che la giara gli venga ripagata, un terzo del suo valore iniziale ma Zi' Dima non vuole saperne e decide di restare li dentro. Si accende la pipa e organizza una festa con i contadini di don Lolò. alla sera quasi preso da un raptus va contro la giara e la fa in frantumi così Zi' Dima può uscire senza pagare nulla e lui e lui pur avendo ragione risulta beffato e perdente.La scenografia dello spettacolo ricostruiva un ambiente esterno, di campagna, alle spalle c' è una grossa casa e sullo sfondo una montagna. Gli attori vestono abiti contadini tranne l' avvocato che ha vesti borghesi e Zi' Dima che indossa abiti stravaganti, come il suo personaggio. I contadini vengono tratteggiati intenti al loro lavoro nei campi in particolare le donne hanno delle ceste e dividono la pula dal grano. Nella commedia ci sono molte parti non dialogate in cui c' è un sottofondo musicale che sembra proporre musiche locali. La recitazione ci è sembrata efficace: naturalmente essa era molto "gridata", e con una gestualità molto evidente per poter essere compresa anche dagli spettatori più lontani la nostra classe, ad esempio è stata sistemata sulla gradinata perchè non c' era più posto in platea. Il teatro era piano e abbiamo notato che molti ragazzi facevano rumore, fischiavano e applaudivano anche senza motivo.Alla fine dello spettacolo uno degli attori è rimasto sul palco e ha proposto un dibattito sullo spettacolo a cui avevamo assistito: in realtà nessun alunno è intervenuto facendo domande e comunque noi siamo dovuti uscire prima per esigenze scolastiche.Questo spettacolo mi è piaciuto molto perchè è stato divertente ma nello stesso tempo ci ha permesso di approfondire un argomento scolastico.Personalmente era la prima volta che andavo a teatro e mi è sembrato interessante, infatti rispetto ad un film il teatro ci ha permesso di vedere degli attori recitare dal vivo. E abbiamo notato l' uso di tecniche diverse rispetto al cinema: ad esempio molte scene avvengono fuori dalla scena perchè c' è l' esigenza di non mostrarle allo spettatore: la giara viene fatta rompere fuori scena, mentre nel racconto originale avveniva sulla scena perchè la compagnia doveva tenere tenere la giara intatta per delle successive rappresentazioni.