LA VISITA D'ISTRUZIONE ALLA MINIERA DI GAMBATESA.

Il giorno 29 marzo 2006 noi delle scuola media di Sesta Godano, la seconda e la terza di Varese siamo partiti alle ore 10.00 per una visita alla miniera di Gambatesa. Ci è stato riferito che, di recentissima realizzazione, il "Museo Minerario di Gambatesa" ha raggiunto in pochissimi mesi d'attività un'affluenza tale da collocarsi tra i primi posti delle mete proposte nella regione Liguria, inserendosi in diversi percorsi di interesse nazionale come quelli delle 5 Terre, di Portofino o dell'Acquario di Genova. Il Museo è realizzato all'interno del Parco Regionale dell'Aveto, classificato come parco appenninico di crinale, che comprende alcune tra le cime più elevate dell'Appennino ligure, tra le quali il Monte Aiona e il Monte Penna rispettivamente di 1703 e 1735 metri s.l.m. L'alta Val Graveglia, attraversata dal torrente Reppia, rappresenta una delle valli più meridionali del parco. La valle è delimitata a nord da Monte Zatta (1404 metri s.l.m) e circoscritta dal Monte Chiappozzo ad est dal Monte Bossea ad ovest. La zona è costituita prevalentemente da boschi, pascoli e macchia mediterranea d'altura ed è attraversata da una fitta rete di sentieri, tra i quali quello carsologico che si diparte dal paese di Arzeno. Con questo percorso è possibile completare l'argomento cavità sotterranee, trascorrendo alcune ore in ambienti naturali, studiando e osservare la morfologia delle grotte. Il centro minerario di maggiore interesse è la Miniera di Gambatesa, ultimo di numerosissimi giacimenti scoperti e lavorati nella zona. Le attività minerarie si sono fuse con l'ambiente naturale circostante lentamente con rispetto, in oltre un secolo d'attività ininterrotta, sino a dare l'impressione di essere qui da sempre. La Miniera ha estratto inizialmente solfuri misti di ferro e rame e solo successivamente ossidi e silicati di manganese. Numerosissimi i giacimenti di minerali riconosciuti nella valle, sempre  legati alla serie di rocce magmatiche di un antico fondale oceanico (Ofioliti) e alla loro copertura sedimentaria (Diaspri). In oltre un secolo d'attività, la regione Liguria, e la Val Graveglia in particolare è divenuta la maggiore area  di produzione di manganese d'Italia. La Miniera di Gambatesa rappresenta uno dei più ricchi giacimenti scoperti. Scopo della riconversione è quello di preservare e rendere fruibile parte dei sotterranei, delle strutture logistiche esterne, delle numerose attrezzature e dei suoi archivi minerari. Le materie e gli aspetti  maggiormente evidenziati sono quelli naturalistici, geologici, storici e geografici, mirati  a preservare tradizioni secolari d'attività estrattiva, sociale ed umana. Con queste note è possibile programmare  una visita e indirizzarne correttamente lo scopo, inoltre, con le numerose indicazioni fornite, sarà possibile ricostruire come si viveva e si lavorava in questa miniera.

Un momento della  visita all'interno della Miniera.

Cosa vedere a Gambatesa

Dalla SP 26 dopo circa un km di comoda strada asfaltata, si accede all'ampio parcheggio nel quale è possibile lasciare in tutta tranquillità i pullman o le automobili. Con un breve tragitto a piedi si accede al centro visitatori e alle strutture minerarie. Solo per portatori di handicap o per la salita e la discesa di persone anziane è consentita la prosecuzione sino al centro visitatori con autovetture.

Il centro visitatori  L'accesso alla visita avviene per mezzo del centro visitatori, il quale, seppure di recente costruzione, ha mantenuto il tipico stile architettonico degli edifici minerari. Sempre nel centro è localizzata una sala proiezioni attrezzata con supporti multimediali in grado di assistere da parte degli insegnanti.

Il bar tavola fredda  La presenza di un bar tavola fredda con numerosi tavoli e coperti permette inoltre di trascorrere una piacevole giornata  con qualsiasi condizione meteorologica, pranzando con panini, piadine o toast di nostra produzione o con colazioni  al sacco; è anche attivo un punto vendita con numerosi libri, minerali ed altri prodotti locali. Si possono acquistare libri a prevalente indirizzo geologico e minerario, ma anche sulle peculiarità naturalistiche del Parco dell'Aveto, e  campioni di minerali della miniera o di altre località italiane o estere .

La stazione ferroviaria  A ridosso del centro visitatori è localizzata la stazione di partenza del trenino con il quale i visitatori sono introdotti nei sotterranei. I convogli sono realizzati con vagoncini da miniera a 4 posti, che, trainati da originali locomotori elettrici, accompagnano gruppi di circa 36 visitatori.

L'area pic-nic Con le giornate estive è possibile utilizzare per il pranzo al sacco l'area pic-nic attrezzata con tavoli situata a pochi metri dal centro visitatori.

Gli edifici minerari. Numerosi gli edifici ancora visitabili, utilizzati per gli scopi più disparati dell'attività estrattiva. Fra questa spiccano gli edifici del piccolo villaggio minerario di quota 570 m s. l. ml ., fra cui sentirsi in un piccolo paese fantasma dal quale i minatori sono appena usciti. Diversi edifici sono già visitabili ed altri lo saranno a breve, terminata la fase di recupero, per ricreare l'atmosfera realmente vissuta durante i periodi di massima lavorazione.

I  SOTTERRANEI

La vera ricchezza del museo minerario è rappresentata dai suoi spazi sotterranei.

Dopo aver indossato le classiche protezioni individuali, cuffie protettive e casco, si raggiunge la stazione di partenza e quindi si accede ai sotterranei. La visita ad un ambiente di così forte impatto emotivo non può lasciare indifferenti. Lentamente con il passare dei metri si capisce la reale dimensione delle opere eseguite da uomini che hanno lavorato per giorni, settimane, mesi ed anni. Durante la permanenza nei sotterranei, si ha modo di sentirsi minatori per alcune ore, ricevendo notizie dettagliate e in forma tale da iniziare ad analizzare ogni piccola traccia nera e cercare di penetrare i segreti della montagna e del manganese. I lavori sotterranei si estendono su una superficie di oltre 25 km fra gallerie, discenderie, pozzi, rimonte, fornelli e vuoti di coltivazione. La visita ha inizio attraverso l' imbocco della galleria di livello 550. Questa galleria è percorsa per un tratto iniziale di circa un chilometro con un classico treno da miniera adibito al trasporto del personale e per un altro chilometro a piedi. Suddiviso in varie tappe tematiche, il percorso a piedi risulta piacevole e costruttivo, grazie alla competente presenza di una guida sempre a disposizione e di numeroso materiale originale. Tra i diversi argomenti trattati, le tecniche di scavo e d'estrazione, i mezzi di carico e di trasporto. Gli ambienti sotterranei propongono le reali condizioni di lavoro e le varie metodologie di scavo operate in oltre un secolo d'attività ininterrotta. Particolare cura è dedicata anche agli aspetti umani che una miniera cela, gli scherzi, le storie e le leggende si mescolano senza fine creando una realtà dalle mille sfaccettature. La visita si concluderà dentro il più grande vuoto di coltivazione per l'estrazione di manganese realizzato in Europa, dal quale sono state estratte in oltre 40 anni di lavoro ininterrotto, 600.000 tonnellate di manganese.

ABBIGLIAMENTO E VARIE

Per la visita principale non è necessario un completo abbigliamento da trekking, ma, vista la permanenza di circa un'ora in miniera, è consigliabile l'uso di scarpe confortevoli e una giacca calda anche in estate. La temperatura nei sotterranei si mantiene costantemente intorno ai 14° C. A tutti è consegnato un casco protettivo con relativa cuffietta igienica ed è fatto obbligo di utilizzare gli stessi durante il percorso nei sotterranei. Per le visite "Estrattiva e tematica" è obbligatorio un abbigliamento da trekking completo ed un ricambio, il casco e la lampada sono forniti dalla miniera. Si ricorda che, data la suggestione del percorso, è consentito realizzare fotografie o brevi filmati, sempre nel rispetto dei visitatori e delle guide.