PRESSA PIEGALAMIERE

UTILE PER AUTOCOSTRUIRSI SCATOLE METALLICHE

Mi capita spesso di dover trovare delle scatole metalliche di dimensioni adatte a contenere i miei montaggi elettronici. Certo, in commercio ce ne sono di molti tipi, ma costano parecchio e quasi sempre non hanno le misure giuste. Così, visto anche che le dimensioni su cui lavoro sono modeste, sono passato alla produzione in proprio.

Dapprima mi sono costruito una piccola piegatrice a cerniera, che però non mi ha dato dei grandi risultati e in più non era versatile.

Ho pensato quindi di farmene una idraulica, sfruttando uno di quei crick a bottiglia che si comprano a basso prezzo nei supermercati.

La realizzazione è piuttosto rustica a partire da pezzi che avevo in casa, ma funziona discretamente per lamiere di modesto spessore, diciamo ferro fino a 1,6mm. e alluminio fino a 2,5mm.
La struttura è fatta con quattro segmenti di robusto profilato a”C” tenuti insieme da bulloni.

La lama piegatrice che scende spinta dal crick, l'ho fatta con un pezzo di profilato a “T” lavorato con la smerigliatrice angolare per ottenere il giusto profilo del coltello. Il solco a “V” in cui entra la lamiera durante la piegatura, l’ho ottenuto con due segmenti di piatto, anch’essi lavorati con la smerigliatrice, poi di lima.
Ho poi fatto una serie di lame più corte, che fisso con piastre e bulloncini, per le piegature “interne”.
In alcune di dette piastre ho praticato degli intagli che consentono di salvaguardare piccoli lembi già piegati; questo obbliga un po' a predeterminare le larghezze che si prevede di piegare più di frequente.
Un secondo paio di guide, che serve per gli spessori più grossi, è fatto con due pezzi di angolare chiusi mediante saldatura di un piatto in modo da formare un profilato triangolare cavo. Questa operazione ho dovuto farla per consentire il fissaggio mediante viti negli stessi fori dove si fissano le guide piccole.
Usando queste guide sarebbe possibile anche effettuare delle piegature arrotondate, sostituendo la lama a "V" con una che termini con un tondino di diametro adatto.
Al tutto ho aggiunto una guida parallela regolabile che mi permette di eseguire piegature a distanze uguali.
Un pianetto di riscontro fissato su due boccole che scorrono in due guide di trafilato sotto l'azione di una barra filettata.
Ci ho messo anche una scala graduata. Questo elemento svolge anche la funzione di allargare la base d’appoggio della pressa, evitando che tenda a ribaltarsi quando si agisce sulla leva del crick.
Quando ho cominciato ad usare la pressa, mi sono accorto che il problema della stabilità era più serio di quanto avessi valutato; in effetti a volte serve esercitare una pressione notevole per la piegatura. Sarebbe quindi preferibile un sistema di piedi aggiuntivi che possa fornire un appoggio migliore di quello costituito dalla guida, che è tenuta solo da due bulloni.



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