L'IDEA
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Molti anni fa ho avuto l'opportunità di provare un dispositivo commerciale per aumentare la portata del flash, che era costituito da una lente di Fresnel montata su di una scatola a tronco di piramide in plastica da fissare al lampeggiatore; i risultati mi hanno lasciato sbalordito, poiché riuscivo a fotografare, ottenendo la corretta esposizione, ad una distanza molto superiore a quella usuale.
Il dispositivo in questione presentava però diversi inconvenienti: per prima cosa era molto costoso; poi aveva un ingombro tale da non incoraggiare a portarselo appresso: era più grande della macchina fotografica; infine era adattabile solo ad un particolare tipo e marca di flash.
Ho pensato quindi di costruirmi qualcosa di simile che mi costasse poco, fosse di ridotte dimensioni e si potesse montare sul mio lampeggiatore.
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IL PRICIPIO DI FUNZIONAMENTO
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Pressochè tutti i flash sono muniti di una lente frontale per concentrare il fascio di luce emesso; alcuni hanno anche la possibilità di variare la distanza della lente dalla lampada per adattare l'apertura del cono di luce alla focale dell'obiettivo usato. Concentrando il fascio di luce aumenta la sua intensità, mentre si riduce l'area coperta; questo non è un problema quando si fa uso di teleobiettivi di focale abbastanza lunga, il che è d'obbligo dovendo fotografare a distanza. La lente regolabile dei flash, ove sia presente, consente di solito di restringere il fascio di luce fino a corrispondere a una focale di 85mm. Per andare oltre bisogna aggiungere una lente esterna.
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LA LENTE
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La lente di Fresnel appare come un pannello piano inciso ad anelli concentrici; fu ideata per ridurre l'ingombro e il peso che avevano le lenti dei fari di navigazione. Per chi abbia delle minime nozioni di ottica, è noto che la deviazione dei raggi di luce avviene quando si ha il passaggio aria/vetro o vetro/aria con un angolo di incidenza diverso dall'angolo retto; l'attraversamento interno della massa di vetro non produce invece deviazioni significative.
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Con riferimento alla figura, ipotizziamo di ritagliare una lente in anelli concentrici(1); la stessa, vista in sezione, apparirà come in (2). Osserviamo ora in (3) che le parti colorate in verde hanno le facce superiore e inferiore parallele, quindi non aggiungono nulla all'effetto lente e possono essere asportate; se facciamo scorrere le parti restanti per allinearle, otteniamo una sezione come in (4), cioè una lente di Fresnel, molto più sottile e leggera. Quella della figura, per maggiore chiarezza, è una lente composta da pochi anelli, simile proprio a quelle dei fari marittimi. Negli altri casi le lenti reali sono divise in un numero molto maggiore di anelli.
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PROCURARSI LA LENTE |
Lenti di Fresnel in plastica si possono trovare nei negozi specializzati in ottica, ma anche in qualche cartoleria ben fornita, oppure (come ho fatto io) negli esercizi di qualche catena "Natura e..", "Città del Sole" o simili, che trattano giocattoli scientifici; abbastanza facile trovarle anche su Internet. Quelle più comuni sono in formato A4, da ritagliare poi secondo le proprie esigenze, e in formato carta di credito. Quelle in formato A4 però, sono di plastica flessibile e per montarle agevolmente su una cornice conviene, dopo averle ritagliate, accoppiarle ad un pezzo di plastica trasparente di pari dimensioni per irrigidire il tutto. Devo dire che io ho avuto la fortuna di trovare una lente in plastica rigida da 8x13 cm. che si è rivelata perfetta per ciò che intendevo fare.
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CALCOLARE LA DISTANZA
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Prima di costruire il supporto occorre calcolare la distanza approssimativa che dovrà intercorrere tra la lente frontale del flash e la lente di Fresnel aggiuntiva. Per ottenere una buona resa bisogna che la lente aggiunta catturi la maggior parte della luce emessa dal flash. Sarebbe anche opportuno che la focale della lente di Fresnel fosse simile alla distanza di montaggio, ma questo purtroppo non è facile da ottenersi con le poche tipologie di lenti reperibili.
Se si conosce l'angolo di apertura (in orizzontale) del fascio prodotto dal flash, si può procedere per via grafica, con squadra e goniometro, come nel disegno a fianco. Si può partire da due valori abbastanza approssimati che sono: circa 30° per un flash con parabola impostata su tele; circa 70° per un flash ad apertura fissa. Altrimenti si segue il metodo sperimentale, sparando, ad occhi aperti, dei lampi su un cartoncino opaco: variando la distanza si arriva a determinare quando la macchia di luce è poco più grande delle dimensioni della lente che si intende usare. Come si vedrà più avanti, questa misura è provvisoria e dovrà essere perfezionata.
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L'ADATTATORE PER IL FLASH
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L’ho realizzato partendo da una striscia di plastica che ho ripegato a caldo sulla testata del flash. Il materiale più adatto è il PVC perché si modella a temperature più basse; basta scaldarlo un po' con la pistola termica o anche con il phon, stando attenti a non esagerare, altrimenti la plastica si deforma. Piccole lastre di PVC colorato da 3 mm. di spessore sono facili da trovare nei supermercati del bricolage; per l'incollaggio serve l'apposito adesivo "Tangit" reperibile nei magazzini di materiali per edilizia (è quello che serve a saldare i tubi di scarico). In alternativa si può usare anche della lastra di polistirolo ricavata da qualche oggetto di scarto; in questo caso per l'incollaggio serve un adesivo preparato sciogliendo polistirolo espanso in trielina per smacchiare.
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Conviene, per prima cosa, avvolgere sulla parte del flash interessata una striscia di tessuto o di panno sottile, tagliata a misura e fermata con nastro adesivo: in questo modo si evita di danneggiare il lampeggiatore. La stessa stoffa verrà poi incollata all'interno dell'adattatore finito con funzione di antigraffio. Preparare poi un modello in cartoncino che servirà da quida per tagliare, con una certa abbondanza, la plastica.
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Scaldare la striscia di plastica fino a quando diventa abbastanza cedevole, poi appoggiarla sul flash e avvolgerla, aiutandosi con uno straccetto per non scottarsi. Meglio non cercare di completare la piegatura in un unico passaggio, ma in almeno due volte, riscaldando di nuovo la parte non piegata. I lembi, se ci si è tenuti abbastanza abbondanti nel taglio, andranno a sovrapporsi, ma questo va bene.
Far raffreddare il pezzo, poi eseguire un taglio di sega sulla giunzione per togliere il materiale eccedente; a questo punto riscaldare di nuovo con moderazione, la piega del lembo che resta sollevato, rimontare il pezzo sul flash e far combaciare i lembi. Lasciar raffreddare e procedere all'incollaggio.
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Probabilmente il risultato sembrerà a prima vista piuttosto deludente, ma niente paura; un accurato lavoro di lima e carta abrasiva eliminerà rapidamente tutte le imperfezioni.
Nel frattempo bisogna preparare le due barrette per il collegamento, che potranno essere realizzate in plastica o meglio in alluminio. La lunghezza si determina in base al calcolo della distanza visto sopra; se si usa l'alluminio, vanno bene due piattine da 10 - 12mm. di larghezza e spessore 2mm.. Nel caso si adoperi la plastica, conviene tenersi un po' più abbondanti nello spessore. La piegatura andrà fatta alla fine, mentre per ora basta praticare una coppia di fori da 3mm. alle estremità. |
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All'adattatore appena costruito bisogna particare due fori da 3mm. svasati internamente per inserirci, bloccandole con un po' di collante, due viti M3 a testa svasata, che serviranno per fissare le barrette. Collegare le barrette bloccandole con un paio di dadi e allinearle bene in asse con la boccola, poi incollare due ritagli di plastica che avranno la funzione di garantire il montaggio in posizione corretta. Nella foto si vede bene come deve essere il risultato. |
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LA CORNICE
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Per sostenere la lente bisogna costruirsi una cornice a misura, in metallo o più semplicemente con alcuni ritagli della stessa plastica già usata in precedenza, incollati con lo stesso adesivo. Il bordo della cornice servirà per fissare le due barrette di collegamento all'adattatore. E' molto più facile se si tagliano e si incollano i quattro lati, anziché procedere ancora per piegatura, dato che con quest'ultimo metodo non è agevole ottenere spigoli vivi. Si può anche fare la cornice usando dei listelli di legno, ma occorre poi lavorare di più per la rifinitura. Come già accennato, Se si usa una lente in materiale flessibile, sarà utile prevedere un rettangolo di plastica trasparente (plexiglass o simile), tagliato a misura della lente stessa, per darle maggior consistenza.
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Nell'immagine sopra si vede come la cornice sia formata da tre rettangoli, di cui l'esterno è il più alto. All'interno di questo sono fissati i pezzi più stretti, che costituiscono l'appoggio frontale della lente. Infine, con i pezzi di misura intermedia si forma ancora un rettangolo che deve potersi infilare in modo abbastanza preciso nel primo e che servirà per chiudere il sandwich bloccando la lente e il pannello di plastica trasparente. Si procede quindi all'accurato incollaggio dei pezzi tenendoli in posizione con pinzette o mollette da bucato e lasciando in posa per una giornata onde permettere all'adesivo di essiccare completamente.
Alla fine si fissano anche qui due viti da 3mm. di diametro che servono sia a tenere chiuso il sandwich, sia a fissare le barrette; per mantenere in posizione ortogonale le barrette di collegamento si possono incollare anche qui dei riscontri in plastica oppure praticare due tacche nella cornice.
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Rifinire accuratamente con carta abrasiva e completare verniciando di nero opaco o del colore preferito, con la bomboletta.
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