I.M.I
14-gennaio 1703
Circa le due ore della notte, giorno di
domenica li 14 gennaio 1703 fù così terribile terremoto, che si credè essere
già la vigilia del giorno del giudizio universale, perché con lo strepitio e
sgomento dello scotimento della terra ci fù accompagnato un vento grandissimo
ed una pioggia tanto grande, che convenne a molti perire sotto le macerie e
ruine del terremoto per non restare annegati nell’acqua.
Fù cosi terribile terremoto che alle prime
scosse di ore tre che furono in un medesimo tempo, che restarono morti nel
distretto di Leonessa ottocento persone, numero grande di animali, il castello
di Terzone, S. Angelo, Pianezza, Colle Secco e Vallimpuni spianati affatto; e
l’altre ville parte diroccate e parte con le case mezze rotte.
Solo questa villa di Casanova e Vallunga con il
piano di Leonessa restarono in piedi.
Leonessa restò dannificata dentro di essa con
la ruina di S.Pietro che cadè la chiesa, la tribuna di S.Francesco, il palazzo
priorale, quello della cura di S.Spirito, e molte case caderono, li morti
dentro di essa furono quarantadue.
A quella sera seguì il moto continuo della
terra per quarantotto ore di moto che fù forzata ogni persona uscir fuori in
campagna con lasciare la casa e le sue robe in abbandono per salvare la propria
vita.
E fra le dette quarantotto ore vi furono quasi
ad ogni ora scosse di terra che pare volesse aprirsi.
Passate le quarantotto ore, ogni giorno si
fecero sentire altre scosse con così grave timore che ognuno aveva la morte
davanti gli occhi e seguitarono notte e giorno dedicato alla
B. vergine Maria.
Già si credeva che Dio avesse per sua
misericordia placato il suo sdegno, quando circa le 18 ore del detto 2 febbraio
si fè sentire si terribile e così lungo terremoto con scosse in un medesimo
tempo che quelle ville e case che non erano cadute nelli antecedenti terremoti,
caddero e in quei interno restarono distrutte, Viesci, San Clemente e
Piedelpoggio.
Si senti poi che la città di Aquila restò
subissata e vi morirono circa quattromila persone e come si dice, si è fatto il
conto che nei luoghi offesi dal terremoto in tutto siano morti circa 22000
persone.
A quello del 2 febbraio oltre agli altri
seguiti ogni dì mediocri e gagliardi ne seguì un altro parimenti terribile nel
giorno di Pasqua e poi sempre seguirono ma non con tanta veemenza e terrore ne
così spesso e ancora si vanno sentendo benché sia li 28 settembre dell’anno
1704 che si scrive questa data memorabile.
Questa villa di Casanova che rimase tutta in
piedi senza perire nessuna persona fecero voto assieme al curato, e solenne
giuramento di celebrare la festività del SS.mo
nome di Gesù il 14 gennaio di ogni anno con quella pietà e magnificenza che lo
permetterà la devozione di confessarsi e comunicarsi in ringraziamento di tanto
benefizio ricevuto, per restare tutti vivi e salvi e non aver ricevuto offesa
ne alla vita e ne nella roba.
La presente memoria è stata copiata
sull’originale fatta dal Giovannantonio Petroni, conservata nell’archivio
parrocchiale di Vallunga.Ricopiata da Vannimartini Don Lorenzo li 26.8.1952
Riscritta il 28-8-1954 da Giovanni Lalle.