Informazioni importanti
ALCUNE INFORMAZIONI DA SAPERE SUGLI AQUILONI
L'aquilone può far trascorrere ore felici e spensierate e regalare molte belle emozioni. Se pilotato malamente o con disattenzione, tuttavia, può essere causa di spiacevoli incidenti. In questa pagina, che vi invitiamo a stampare ed a portare con voi sul campo come promemoria, indicheremo una serie di accorgimenti e di comportamenti da adottare per evitare di guastarsi la giornata. Le stesse informazioni sono state trattate anche in altre pagine del nostro sito. Ci sembra giusto, però, riportarle tutte insieme, per maggiore chiarezza.
Il
punto fermo da cui partono tutte le raccomandazioni qui esposte è
il seguente:
In
qualsiasi momento il vento potrebbe cambiare o addirittura mancare
del tutto: inoltre c'è sempre la possibilità che si
verifichi qualche inconveniente sul modello, nonostante abbiamo
controllato tutto appena prima del lancio.
Durante il volo occorre tener
conto di questi possibili rischi. Non ce ne vogliate se lo
ripeteremo spesso: non è nostra intenzione essere noiosi,
semplicemente non vogliamo avere nessuno sulla coscienza.
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I Piccoli Pirati dell'Aria |
Le cose da non fare
Non
volare vicino alle strade e nei luoghi affollati
Ecco
una situazione potenzialmente pericolosa che troppo spesso si
verifica quando lo spazio a disposizione non è molto e tutti
gli aquilonisti cercano di sfruttarlo il più possibile. In
condizioni simili va sempre tenuto presente che, per improvvisa
mancanza di vento o per un qualunque incidente di volo, l'aquilone
potrebbe precipitare. Ricordiamoci sempre che la sua struttura è
irrigidita da stecche: per quanto leggere siano, andando a colpire
con una discreta velocità una persona, potrebbero causare
ferite anche serie. Che cosa potrebbe succedere, poi, se il nostro
aquilone distraesse il conducente di un'auto in transito sulla
strada? E se qualcuno si facesse del male incespicando nel nostro
cavo di ritenuta, che giace a terra in attesa di essere ricuperato?
Forse sarebbe meglio volare in un altro luogo o in un altro
momento.
La raccomandazione vale anche e soprattutto per alcuni
audaci -chiamiamoli così- piloti di aquiloni
acrobatici, che spesso si vedono effettuare pericolose evoluzioni e
veloci spazzate a breve distanza dalle teste dei
passanti: in questo caso il pericolo è aumentato dal fatto
che i cavi dell'aquilone, in veloce movimento, si trasformano in
vere e proprie lame.
Non
volare vicino agli aeroporti
Ricordiamoci sempre che potremmo
creare serie difficoltà al traffico aereo, specialmente
piazzando un aquilone nel bel mezzo del sentiero di discesa o di
decollo di un aeroporto (dal campo per aerei da turismo allo scalo
internazionale). Se poi il nostro modello è costruito con
materiali particolarmente riflettenti o contiene
carbonio o parti metalliche (ad esempio placche in alluminio) si
corre anche il rischio di disturbare il funzionamento dei radar, che
sono strumenti molto sensibili.
Qualora non ci fosse altro posto
adatto al volo degli aquiloni nel raggio di chilometri o il raduno a
cui stiamo partecipando si svolgesse proprio nelle vicinanze di un
aeroporto, facciamo almeno un atto di buona volontà:
disponiamoci in modo che l'aquilone voli il più lontano
possibile dalle piste e dalla Torre di Controllo (almeno un
centinaio di metri) e cerchiamo di mantenerlo ad una quota inferiore
ai 50 metri (per sicurezza, sarebbe meglio non svolgere più
di 50 metri di filo dal nostro rocchetto).
Chi ha organizzato la
manifestazione ha probabilmente dovuto superare infinite difficoltà
per ottenere il consenso dalle Autorità aeroportuali e magari
sarebbe felice di ottenerlo anche per l'anno venturo, sempre che
qualcuno dei partecipanti non si metta a combinare guai; se invece
non ci sono autorizzazioni, la massima prudenza potrebbe servire ad
evitarci rimostranze da parte delle Forze dell'Ordine, o
almeno ad attenuarle...
La fotografia ci è stata
gentilmente inviata da un amico: è stata scattata durante il
raduno che si è tenuto al Parco Nord di Milano (Bresso) nel
mese di maggio 2001.
Non
volare in prossimità di linee elettriche o telefoniche
Il
pericolo maggiore in assoluto è rappresentato dalle linee
elettriche: il filo di ritenuta dell'aquilone potrebbe stabilire un
contatto tra noi e i cavi elettrici, complice l'umidità
dell'aria che deposita condensa sul filo di traino. Giusto per
terrorizzarvi un po', spenderemo due righe in più su questo
argomento.
Sulla rete
elettrica nazionale ENEL sono presenti diverse tensioni, a seconda
che si tratti di una linea dorsale (elettrodotto) o di
distribuzione locale. Negli
elettrodotti la tensione elettrica è di 380 KiloVolt
(ovvero 380000 Volt), 50 Hertz. In
gergo tecnico si dice che la
tensione è alta quando supera i 30 KiloVolt; al
di sotto di questo valore si parla di media tensione; la
bassa tensione è quella che entra nelle nostre
case (380 o 220 Volt). Se i 220 Volt della rete
domestica possono essere letali, immaginatevi cosa può
succedere con tensioni più elevate...
Sempre a scopo
intimidatorio, aggiungeremo che non
è nemmeno necessario il contatto diretto per innescare una
scarica: il fenomeno dell'Arco Voltaico avviene spontaneamente
quando un corpo collegato a terra si avvicina troppo alla linea
elettrica.
I tralicci degli elettrodotti sono così alti proprio per
evitare che ciò avvenga: l'aria è infatti un ottimo
isolante. Se però ci avviciniamo troppo con un aquilone...
ZOT!
I cavi dellle linee telefoniche sono invece
ricoperti da una guaina isolante e la loro tensione è molto
inferiore (circa 50 Volt), tuttavia è buona cosa stare alla
larga anche da questi ultimi: lungo tutto il cavo sono spesso
distribuite innumerevoli fascette metalliche che lo ancorano ad un
cavo di sostegno in acciaio: ognuna di esse non aspetta altro se non
catturare un aquilone.
Se il filo di ritenuta dovesse restare
impigliato sul cavo o sulla cima del palo il ricupero sarebbe ben
arduo, nonché pericoloso. In tal caso la cosa più
saggia da fare sarebbe considerare perso il modello, lasciarlo lì
dov'è e stare più attenti la prossima volta.
Se
proprio occorre ricuperarlo, meglio contattare l'Ente proprietario
della linea: con tutta probabilità vorranno essere pagati per
l'intervento ma è sempre meglio che rischiare la vita.
Non
volare vicino agli alberi
Gli alberi sono famigerati
mangiatori di aquiloni (ve lo ricordate Charlie Brown?):
la loro chioma, attraversata dal vento, produce turbolenze che
tendono a attirare verso di sé gli incauti volatori per
intrappolarli tra i loro rami. Il ricupero potrebbe poi essere
piuttosto difficoltoso, quando non impossibile.
Una volta si
piantavano file di alberi ai margini delle coltivazioni proprio per
costituire barriere frangivento: la turbolenza da loro prodotta può
infatti estendersi per una distanza fino a 10-15 volte la loro
altezza. Questo significa che è inutile tentare il lancio di
un aquilone se alle proprie spalle o tutto intorno c'è un
bosco: sarebbe solo fatica inutile!
La foto è stata
scattata durante il raduno di Spotorno (SV), nel mese di marzo 2000:
a volte anche i migliori sbagliano! :-)
Non
volare durante i temporali
Tanto tempo fa, il Signor
Benjamin Franklin dimostrò l'esistenza dell'elettricità
atmosferica facendo volare un aquilone in una tempesta finchè
un fulmine non colpì le sue stecche metalliche. Il filo,
legato ad un pezzo di metallo e bagnato dalla pioggia, si era
trasformato in un conduttore; una fortissima corrente si scaricò
al suolo producendo spettacolari scintille.
Franklin aveva fatto
molta attenzione a non tenere in mano il filo durante l'esperimento.
Molti altri studiosi che desideravano ripeterlo, però,
trascurarono questo piccolo particolare e ci lasciarono le penne:
infatti il sistema stecche-filo-terreno si comporta a tutti gli
effetti come un parafulmine (guarda caso, inventato proprio da B.
Franklin).
Anche se le stecche sono di legno o altro materiale
più o meno isolante, la condensa dovuta all'umidità
dell'aria ha il potere di trasformarle in ottimi conduttori: essendo
lunghe e sottili, si comportano esattamente come delle punte
metalliche, attirando i fulmini!
A questo punto dovrebbe essere
chiaro il comportamento da tenere se si avvicinano nuvole cariche di
pioggia: riavvolgere il filo, ricuperare l'aquilone e tornare a casa
in attesa di tempi migliori.
Non
volare in condizioni di scarsa visibilità
Questo
consiglio dovrebbe essere dettato dal Buonsenso. Se è buio e
il campo non è dotato di fari per il volo notturno o c'è
nebbia, non possiamo vedere eventuali ostacoli attorno a noi.
Dovrebbe bastare questa considerazione a farci desistere... E poi,
che gusto c'è nel far volare un aquilone se né noi né
gli altri presenti possiamo ammirarlo?
Non
correre controvento: è inutile!
Molti sono
convinti che per far alzare gli aquiloni sia necessario correre
continuamente attorno al campo di volo. Niente di più
sbagliato: se il modello è ben costruito, il vento farà
tutto da solo. La corsa è ammessa solo quando si è
convinti che un po'più in alto ci sia vento (se,
ad esempio, a terra c'è calma piatta ma le cime degli alberi
si muovono leggermente).
In questo caso è molto probabile
che si arrivi alla fine della corsa (o dello spazio disponibile) con
il fiatone... solo per vedere l'aquilone posarsi mestamente al
suolo.
Meglio aspettare una termica o un soffio di vento in
direzione propizia. Nel frattempo, ci sono tanti altri oggetti
volanti con cui divertirsi (sole e caldo permettendo): freesbee,
boomerang, aerei di carta...
Non
cercare di tirare a sé un aquilone precipitato a terra
Il
terreno apparentemente piano e sgombro nasconde molte insidie:
durante il ricupero le stecche, la briglia, le code o qualsiasi
altra parte dell'aquilone potrebbero impigliarsi in un ostacolo e
rompersi (senza considerare il fatto che il nostro filo teso
potrebbe far cadere qualcuno).
La cosa giusta da fare è
avanzare lentamente verso il modello caduto, riavvolgendo il filo di
ritenuta. Se si dispone di un assistente, si può inviarlo a
ricuperare il modello per tentare subito un nuovo decollo.
Non
incrociare il proprio filo con quello degli altri
Può
capitare talvolta, specialmente durante i raduni, che il proprio
filo di ritenuta vada ad incrociare quello di uno o più altri
aquiloni. In questa situazione, lo sfregamento tra i due cavi in
contatto potrebbe causare la rottura di uno o di entrambi, con la
conseguente perdita dei modelli. Non trattandosi di un combattimento
aereo (in Oriente si ne svolgono proprio con questa modalità),
anche qui va usato il buonsenso, come sempre.
Tirare
disperatamente nel tentativo di liberarsi serve solo a peggiorare le
cose. Di solito è sufficiente avanzare in direzione della
persona che tiene l'altro filo e districare l'intreccio ad
altezza d'uomo, cogliendo eventualmente l'occasione per
conoscere nuovi amici. Se la situazione si fa particolarmente
ingarbugliata, la cosa migliore è far atterrare i
modelli coinvolti e sbrogliare con calma l'intrico (altra ottima
occasione per fare quattro chiacchiere).
Non
distrarsi nè muoversi alla cieca
Quando
l'aquilone è in volo, con tutta probabilità la nostra
testa è con lui, tra le nuvole. Ricordiamoci però di
dare sempre un'occhiata al terreno attorno a noi mentre ci stiamo
spostando: potremmo incespicare in una buca, in una roccia
sporgente... o in un altra persona.
Cadere e farci del male in
questo modo è piuttosto stupido: perchè rovinarci una
bella giornata di volo? Osserviamo attentamente la posizione degli
ostacoli che si trovano attorno al campo di volo, pronti ad
adattarci ad un eventuale cambiamento del vento.
Altra pratica
che andrebbe evitata, specialmente durante i raduni, è far
decollare il proprio aquilone per poi legarne il filo ad un un piolo
o altro supporto, lasciandolo parcheggiato lì
senza più curarsene. Il pilota automatico, come
lo chiamiamo noi Piccoli Pirati ell'Aria, è molto comodo
perchè permette di far volare più aquiloni di quanti
siano i piloti disponibili; per evitare guai, però, sarebbe
bene che almeno una persona li tenesse sempre sotto controllo.
Non
esagerare
Negli ultimi tempi si stanno diffondendo aquiloni
acrobatici sempre più rapidi nelle reazioni e nei movimenti
(certi modelli riescono ad arrivare alla velocità di 100
Km/h... figuratevi che botta, se finiscono addosso ad una persona).
Un altro aquilone che tira molto (in tutti i sensi) è
quello cosiddetto da trazione, che si aggancia ad una
tavola da surf o ad un particolare veicolo chiamato Buggy.
Entrambi i tipi sopra elencati possono diventare molto
pericolosi se pilotati da mani inesperte o in condizioni di vento
eccessivamente forte, ma anche uno statico di grandi dimensioni
potrebbe metterci in difficoltà se il vento rinforza
all'improvviso.
Cerchiamo sempre di conoscere i nostri limiti e
quelli del nostro aquilone, non voliamo se la velocità del
vento è eccessiva. Insomma: non facciamo i fenomeni
quando non è il caso. L'importante, alla fine, è
divertirsi. Rispettare noi stessi e gli altri faciliterà
sicuramente le cose.
Le cose da fare
Valutare
gli ostacoli e le difficoltà del campo di volo
Come
abbiamo già detto, avere l'occhio lungo prima
aiuta a non trovarsi con le ossa rotte dopo.
Controllare
sempre il volo dell'aquilone
Valutate
sempre la direzione del vento
ed osservate se in quella direzione ci sono degli ostacoli
(case, alberi, pali del telefono...). Per prudenza è meglio
non dare mai all'aquilone più filo della distanza che vi
separa dall'ostacolo più vicino. Se il vento cambia direzione
o intensità, siate pronti a reagire di conseguenza!
Se
dovete allontanarvi anche per poco dal campo di volo (magari per
salutare un amico), assicuratevi che qualcuno tenga sotto controllo
il vostro aquilone mentre non ci siete.
Utilizzare
gli equipaggiamenti appropriati
Se
state facendo volare un aquilone di grandi dimensioni o il vento è
piuttosto forte, un filo di ritenuta che dovesse scorrere
velocemente tra le vostre mani potrebbe procurarvi un taglio o una
fastidiosa ustione. Meglio, in questo caso, proteggersi con un paio
di guanti da lavoro.
Attenzione anche al sole! Proteggete la
testa dalle insolazioni (basta un berretto), la pelle dalle
scottature e ricordate di indossare un paio di occhiali scuri:
guardare per lungo tempo un cielo molto luminoso potrebbe creare
problemi alla vista.
Avere
cura dei materiali
Prima di lanciare un aquilone è
sempre buona cosa ispezionarlo per assicurarsi che tutto sia in
ordine: lo stesso andrebbe fatto al rientro o a casa, con più
calma; i piccoli strappi sulla vela e sulle code andrebbero
rattoppati subito, prima che possano ingrandirsi e creare problemi;
controllate anche le briglie ed i cavi di traino per scoprire
per tempo la presenza di nodi o tratti usurati che potrebbero, alla
lunga, essere causa di rotture proprio sul più bello.
Essere educati e
rispettosi
Il rispetto e la buona educazione sono
fondamentali e non vanno limitati ai soli rapporti con gli altri
aquilonisti: quando ci rechiamo sul campo di volo evitiamo, ad
esempio, di danneggiare le coltivazioni e di lasciare cartacce ed
altri resti di picnic sulla spiaggia o sul prato. Gli altri ci
saranno grati se non faremo danni né daremo fastidio e, con
buone probabilità, il proprietario del terreno non avrà
niente in contrario se torneremo altre volte sul suo prato con i
nostri volatili.
Usare
sempre il Buonsenso
No
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