Una
striscia di nastro adesivo... e via!
Ecco
un sistema molto pratico, utilissimo quando si realizzano
aquiloni in serie e/o con materiali poveri (ad
esempio le buste di plastica). E' molto semplice da mettere in
pratica: basta infatti distendere l'aquilone sul tavolo di lavoro
ed applicare il nastro adesivo lungo tutto il bordo alare,
facendo bene attenzione a non creare arricciamenti sulla vela. Il
nastro può essere trasparente o colorato; per una maggiore
resistenza potete disporlo su entrambe le facce della vela o
usare quello rinforzato (tipo Stopper). Attenzione però:
dopo qualche tempo (mesi o anni, a seconda del tipo) l'adesivo
perde le sue proprietà ed il nastro tende a staccarsi
dalla sua posizione, lasciando come ricordo una striscia di
residui di colla, poco piacevole a vedersi. L'esposizione
prolungata al calore e all'umidità contribuiscono ad
accelerare il processo di deterioramento. Se volete che il vostro
aquilone duri nel tempo sarà quindi necessario rinnovare
periodicamente i nastri (se la vela non si rovina staccandoli) o,
meglio, ricorrere ad un altro sistema, come quello illustrato qui
di seguito.
Una
controventatura a regola d'arte
Il
sistema tradizionale prevede di realizzare la controventatura
tendendo, tra le stecche, un filo di supporto a delimitare quella
che dovrà essere la sagoma della velatura, ed applicarvi
quest'ultima, ripiegandone il bordo ed incollando o cucendo il
risvolto. Lo spessore del filo di controventatura dipende dalle
dimensioni del modello finito: si va dal semplice filo di cotone
da cucito (per i mini-aquiloni) allo spago per pacchi al filo di
nylon rinforzato, dal carico di rottura di diversi chilogrammi.
La regola generale prevede di utilizzare, per la controventatura,
lo stesso tipo di filo che si userà per le briglie. Questo
è però un principio dettato solo dalla comodità:
le eccezioni alla regola, sono molte e variegate.
I
primi problemi sorgono quando ci si pone la domanda: ma
come faccio ad assicurare la controventatura alle stecche?
Il metodo più spiccio è tagliare un pezzo di spago
di lunghezza sufficiente, fare un bel nodo stretto vicino alla
testa della prima stecca ed annodare l'altra estremità
alla testa della stecca vicina. Purtroppo questa non è la
soluzione più funzionale: la tensione dei fili potrebbe
far scivolare i nodi verso l'interno, allentando i rami della
controventatura e causando una deformazione della superficie
della vela. Si può rimediare intagliando nella stecca una
scanalatura da utilizzare come ancoraggio per i nodi: se però
la stecca non è di legno o altro materiale lavorabile a
mano il problema rimane. Ecco allora un paio di dritte per
risolverlo (vedi disegno).
Stecca
in legno tenero: praticare nella testa del listello
un'incisione profonda circa 1 cm (raccomandiamo, come al solito,
la massima prudenza nell'uso degli attrezzi, specialmente quelli
taglienti) ed utilizzarla come supporto per la legatura.
Stecca
in legno duro, metallo o carbonio: cercate un segmento di
tubo per irrigazione il cui diametro interno sia uguale alla
sezione della stecca; foratelo da parte a parte col metodo che
preferite (trapano o ferro rovente) o, se il tubo è
rigido, praticatevi un'incisione come nel caso precedente.
Infilate la stecca nel tubicino fino all'altezza dei fori ed
utilizzate questi ultimi per ancorare la legatura; per renderla
ancor più salda potete eventualmente ricoprirla con uno
strato di colla vinilica (solo per materiali di origine
vegetale).
Se
la stecca ha un diametro di circa 5-6 mm c'è una
soluzione ancor più elegante: procuratevi delle cocche di
freccia (reperibili nelle armerie, nei negozi di articoli
sportivi specializzati... o da un amico che tira con l'arco) ed
applicatele alle estremità delle stecche. Potete
utilizzare la cocca per agganciarvi un anello metallico tipo
portachiavi: quest'ultimo avrà a sua volta la funzione di
sostenere la controventatura. Il sistema è piuttosto utile
perchè permette, dopo il volo, di smontare la vela per
riporla al sicuro.
Un
occhio alle misure...
Mentre
si tende il filo di controventatura, una o più stecche
potrebbero spostarsi dalla loro sede: in questo caso si
verrebbero a creare delle dissimmetrie nel telaio (se il telaio
non è simmetrico, già sapete cosa succede in volo,
vero?). E' pertanto buona cosa ricontrollare ancora una volta che
sia tutto a posto, prima di procedere nel montaggio della vela.
...
e uno alle tensioni
Un
altro fattore importante che influisce sulla forma delle ali è
la tensione dei rami della controventatura. Come abbiamo già
detto, se le due ali sono di forma o grandezza differenti
l'aquilone avrà la tendenza a sbandare in una direzione
(quella dell'ala che sviluppa meno portanza): con buona
probabilità precipiterà al suolo. Prima di
applicare la velatura, controllate che le tensioni del filo di
controventatura siano simili sui rami corrispondenti: è
sufficiente appoggiare sul filo un dito o il palmo della mano e
valutare la resistenza opposta.
Invece,
per i mini-aquiloni...
...la
controventatura può addirittura mancare del tutto, a
seconda del modello, del materiale utilizzato per la vela e delle
condizioni operative in cui il modello si troverà
a volare. Si tratta di un caso particolare, che si può
verificare quando il materiale che si usa per la vela è
abbastanza rigido, le dimensioni dell'ala sono sufficientemente
piccole perchè non si formino ondulazioni o arricciamenti
sulla superficie o sul bordo alare e si intende risparmiare peso
per migliorare le prestazioni di volo (quota massima
raggiungibile).
Se
decidete di non utilizzare la controventatura, sarà bene
scegliere un materiale poco soggetto agli strappi, oppure si
dovrà pilotare e trasportare il modello con molta
attenzione, per non trasformare il frutto delle nostre fatiche in
un aquilone monouso...
Per
le ridotte dimensioni, in un mini-aquilone la realizzazione di
tasche, risvolti e cuciture può risultare difficile: in
questo caso possiamo utilizzare il sistema descritto di seguito,
che riesce benissimo con carta velina ed attaccatutto
trasparente, .
Tagliate
la vela o la parte di velatura nella sagoma desiderata, senza
lasciare margini per il risvolto sul bordo alare;
Tagliate
una strisciolina di carta di lunghezza pari a quella del bordo
da rinforzare e larga 1 o 2 cm; piegatela a metà nel
senso della lunghezza (aiutatevi con lo spigolo del tavolo)
Incollatela
alla vela facendo combaciare il bordo dell'ala e la piega.
Potete scegliere se far restare l'ala all'interno o all'esterno
della fascia di rinforzo: è indifferente.
Applicate
un po'di colla, in modo uniforme, lungo la piega, e tendete
leggermente il filo di controventatura, affogandolo
nella colla. Per un miglior risultato, scegliete un filo di
materiale compatibile con la colla che state usando
(cotone, ad esempio) e fate attenzione a disporlo molto vicino
al bordo alare; date alla colla il tempo di fare presa
mantenendolo in tensione per qualche secondo. Non esagerate! Il
filo è leggermente elastico: se lo tendete troppo, quando
lo rilasciate cercherà di tornare alla sua lunghezza
originaria, deformando la vela... E'buona cosa usare un filo un
po'più lungo del bordo da rinforzare: si può
tenderlo senza sporcarsi le mani...
Chiudete
la fascia di rinforzo e passatevi sopra il dito, premendola e
facendo in modo che la colla si diffonda lungo tutta la
superficie di contatto. Ripulite subito eventuali sbavature per
non rovinare l'aspetto della vela.
Utilizzate
le estremità del filo che escono dai rinforzi per
ancorare più saldamente la velatura al telaio (un bel
nodo e una goccia di colla per fissarlo), oppure includeteli nel
rinforzo che andrete a realizzare sul lato adiacente (si sa, gli
angoli sono i punti più sollecitati ed un rinforzo doppio
non guasta...
Ripetete
l'operazione per tutti i bordi e... complimenti! Avete appena
realizzato la vostra prima Vela Blindata! Tanti
buoni voli e felici atterraggi!
Il
Cody nella foto è un esempio di come dovrebbe presentarsi
il lavoro finito (i rinforzi sono fatti con carta velina nera)...
e allo stesso tempo di cosa è meglio non fare: in questo
modello, infatti, non è stato utilizzato il filo di
rinforzo interno. La scelta è stata infelice: il modello
vola benissimo ma... i molti rattoppi (alcuni visibili anche
nella foto) la dicono lunga sulla sua fragilità. :-(
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