Tecniche di costruzione - Briglie

Indietro

Perchè servono le briglie?


Costruzione di una briglia

Regolazione dell'assetto di volo


Costruzione di una briglia

Nell'immagine qui a fianco potete vedere lo schema generale di una briglia. Il punto più interessante è la congiunzione dei rami della briglia al filo di ritenuta: è importante poter spostare questo punto lungo la briglia per modificare l'assetto di volo dell'aquilone ed adattarlo a diverse condizioni di vento.


Alla briglia è legato un anello (solitamente si usa un nodo “a Bocca di Lupo”: per vedere come realizzarlo leggete più sotto).
Negli aquiloni Standard si può utilizzare un anello portachiavi in acciaio (reperibile per poche lire nei negozi di ferramenta); per i mini aquiloni potete invece ricorrere ad anelli di ottone per il modellismo navale, oppure autocostruirli, tagliando “a fettine” spesse da 0.8 a 2 mm una cannuccia rigida di plastica (come quelle che si usano per sostenere i palloncini, ad esempio).

L'anello rimane sempre attaccato alla briglia dell'aquilone: allentando il nodo a bocca di lupo è possibile farlo scorrere a piacimento: il filo di ritenuta si aggancia con un moschettone da pesca e può essere rimosso per riporre l'aquilone dopo il volo; la girella, reperibile sempre presso i negozi di articoli per la pesca, serve per impedire che il filo di traino si attorcigli quando viene riavvolto.
Ovviamente le dimensioni di moschettone e girella devono essere adeguate a quelle dell'aquilone (per i mini vanno bene le più piccole che ci sono sul mercato).



Se non sapete come fare il nodo a bocca di lupo per collegare l'anello alla briglia date un'occhiata all'immagine qui sotto. In alternativa... potete scaricarvi l'utile trattato sui nodi dell'aquilonista di Luca Calcinai, disponibile nella nostra sezione Manuali e libri.


Come collegare la briglia al telaio dell'aquilone
La briglia va ancorata saldamente al modello: è sbagliato, quindi, collegare la briglia direttamente alla vela (come a volte si vede fare a certi neofiti), perchè questa cederebbe, strappandosi, alla prima raffica di vento.
Se invece si utilizzano come “appoggio” le stecche del telaio, la forza di trazione si distribuisce su tutta la loro lunghezza.
Utilizzando i nodi corretti, inoltre, si riesce a dare al telaio stesso una maggiore solidità: nell'aquilone a Losanga, ad esempio, è il caso del punto di incrocio tra il longherone e la traversa, che vengono mantenuti uniti da un nodo a bocca di lupo... o qualcosa di simile (vedi immagini qui sotto).
Salvo casi particolari (nei Delta, ad esempio), la vela va in genere forata in corrispondenza dei punti di briglia (durante il volo, infatti, il telaio si trova rivolto verso il cielo). Qui si viene a creare una debolezza strutturale: lo sfregamento del cavo potrebbe infatti lacerare la carta/tela, con le conseguenze che si possono immaginare.
Per evitare questo inconveniente si usa di solito rinforzare la vela, applicando pezzi di nastro telato nell'area interessata dai fori. Nei mini-aquiloni di carta è invece sufficiente applicare degli occhielli “salva-buchi” autoadesivi (li vende il cartolaio sotto casa) oppure una goccia di colla.

Come annodare la briglia al telaio:
nel modo tradizionale...

...ed “alla Piccoli Pirati dell'Aria”

Per ridurre lo scivolamento in avanti del nodo posteriore, è inoltre consigliabile applicare in sua corrispondenza una goccia di colla, così da bloccarlo in posizione.



Come collegare l'anello alla briglia (nodo a Bocca di Lupo)

- A -

La briglia si infila nell'anello...

- B -

... e si ripiega, “scavalcandolo” (stellina gialla)

- C -

Poi si ribalta l'anello come indicato dal triangolino verde, si tira...

- D -

... e il gioco è fatto.
Per spostare il nodo è sufficiente allentarlo: se il filo è molto sottile aiutatevi con la punta di uno spillo!




Regolazione dell'assetto di volo

Come abbiamo già detto, spostando l'anello lungo la briglia è possibile variare l'assetto di volo per adattarlo alle diverse condizoni del vento.
Purtroppo non esistono due aquiloni identici tra loro e la configurazione ottimale si deve cercare sul campo, effettuando un certo numero di prove: quando l'avete trovata, vi consigliamo di segnare la posizione iniziale del nodo sulla briglia con un pennarello indelebile, così potrete avere un punto di riferimento per tutti gli esperimenti che farete in futuro.
Abbiate sempre cura di spostare di poco l'anello (al massimo mezzo centimetro per gli aquiloni standard ed un paio di millimetri per i mini), ogni volta che intendete effettuare una regolazione: a volte bastano spostamenti minimi per cambiare radicalmente il comportamento di un aquilone!


Ritorna

Pagina principale