Non
si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una
vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite
precedenti, né correggerla nelle vite future. [...]. Non esiste
alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché
non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa
subito, per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore
che entra in scena senza avere mai provato. Ma che valore può
avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per
questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo. Ma nemmeno
"schizzo" è la parola giusta, perché uno schizzo è
sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro,
mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla,
un abbozzo senza quadro.
Non c'è
nulla di più pesante della compassione. Nemmeno il nostro
proprio dolore è così pesante come un dolore che si prova con
un altro, verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato
dall'immaginazione, prolungato in centinaia di echi.
La grandezza
di un uomo risiede per noi nel fatto che egli porta il suo
destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste.
Qualsiasi
studente nell'ora di fisica può provare con esperimenti
l'esattezza di un'ipotesi scientifica. L'uomo, invece, vivendo
una sola vita, non ha alcuna possibilità di verificare
un'ipotesi mediante un esperimento, e perciò non saprà mai se
avrebbe dovuto o no dare ascolto al proprio sentimento.
Tutti noi
consideriamo impensabile che l'amore della nostra vita possa
essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso; riteniamo
che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente
essere, che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la
nostra vita.
Non certo la
necessità, bensì il caso è pieno di magia. Se l'amore deve
essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su
di esso le coincidenze, come uccelli sulle spalle di Francesco
d'Assisi.
La nostra
vita quotidiana è bombardata da coincidenze o, per meglio dire,
da incontri fortuiti tra le persone e gli avvenimenti chiamati
coincidenze.[...]. L'uomo, spinto dal senso della bellezza,
trasforma un avvenimento casuale in un motivo che va poi a
iscriversi nella composizione della sua vita.
Chi tende
continuamente "verso l'alto" deve aspettarsi prima o
poi d'essere colto dalla vertigine. [...]. La vertigine è la
voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il
desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura.
Chi si dà
all'altro come un soldato si dà prigioniero, deve prima
consegnare tutte le armi. E così privato di ogni difesa, non
può fare a meno di chiedersi quando arriverà il colpo.
Fintanto che
le persone sono giovani e la composizione musicale della loro
vita è ancora alle prime battute, essi possono scriverla in
comune e scambiarsi temi, ma quando si incontrano in età più
matura, la loro composizione musicale è più o meno completa, e
ogni parola, ogni oggetto, significano qualcosa di diverso nella
composizione di ciascuno.
L'amore significa
rinunciare alla forza.
Le domande
veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da
un bambino. Solo le domande più ingenue sono veramente serie.
Sono domande per le quali non esiste risposta. [...]. Sono proprio
le domande per le quali non esiste risposta che segnano i limiti
delle possibilità umane e tracciano i confini dell'esistenza
umana.
Tereza sa
che il momento in cui nasce l'amore si presenta così: la donna
non riesce a resistere alla voce che chiama all'aperto la sua
anima spaventata; l'uomo non resiste alla donna la cui anima
presta orecchio alla sua voce.
La gente di
solito si rifugia nel futuro per sfuggire alle proprie
sofferenze. Traccia una linea immaginaria sulla traiettoria del
tempo, al di là della quale le sue sofferenze di oggi cessano
di esistere.
Gli amori
sono come gli imperi: quando scompare l'idea su cui sono
fondati, periscono anch'essi.
Quando parla
il cuore, non sta bene che la ragione trovi da obiettare.
Tutti
abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi.

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