OCEANO
MARE
Alessandro
Baricco
Poi
non è che la vita vada come tu te la
immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E
non sono la stessa strada. Così... Io non
è che volevo essere felice, questo no.
Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho
capito tardi da che parte bisognava
andare: dalla parte dei desideri. Uno si
aspetta che siano altre cose a salvare la
gente: il dovere, l'onestà, essere buoni,
essere giusti. No. Sono i desideri che
salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai
con loro, e ti salverai. Però troppo
tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla
vita, lei si rigira in un modo strano,
inesorabile: e tu ti accorgi che a quel
punto non puoi desiderare qualcosa senza
farti del male. E' lì che salta tutto,
non c'è verso di scappare, più ti agiti
più si ingarbuglia la rete, più ti
ribelli più ti ferisci. Non si ne esce.
Quando era troppo tardi, io ho iniziato a
desiderare. Con tutta la forza che avevo.
Mi sono fatta tanto di quel male che tu
non te lo puoi nemmeno immaginare.
"Oceano
Mare" - Alessandro Baricco
Potrebbe
essere la perfezione - immagine per occhi
divini - mondo che accade e basta, il muto
esistere di acqua e terra, opera finita ed
esatta, verità - verità - ma
ancora una volta è il salvifico granello
dell'uomo che inceppa il meccanismo di
quel paradiso, un'inerzia che basta da
sola a sospendere tutto il grande apparato
di inesorabile verità, una cosa da nulla
ma piantata nella sabbia, impercettibile
strappo di quella santa icona, minuscola
eccezione posatasi sulla perfezione della
spiaggia sterminata.
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E'
come una sentinella - questo bisogna
capirlo - in piedi a difendere quella
porzione di mondo dall'invasione
silenziosa della perfezione, piccola
incrinatura che sgretola quella
spettacolare scenografia dell'essere.
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Ha
38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da
qualche parte, nel mondo, incontrerà un
giorno una donna che, da sempre, è la sua
donna. Ogni tanto si rammarica che il
destino si ostini a farlo attendere con
tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha
imparato a considerare la cosa con grande
serenità. Quasi ogni giorni, ormai da
anni, prende la penna in mano e le scrive.
Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere
sulle buste: ma ha una vita da raccontare.
E a chi se, non a lei? Lui pensa che
quando si incontreranno sarà bello
posarle sul grembo una scatola di mogano
piena di lettere e dirle -Ti
aspettavo. Lei
aprirà la scatola e lentamente, quando
vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo
un chilometrico filo d'inchiostro
blu si prenderà gli anni - i giorni, gli
istanti - che quell'uomo, prima ancora di
conoscerla, già le aveva regalato. O
forse, più semplicemente, capovolgerà la
scatola e attonita davanti a quella buffa
nevicata di lettere sorriderà dicendo a
quell'uomo -Tu
sei matto. E
per sempre lo amerà. |
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Volevo
dire che io la voglio, la vita, farei
qualsiasi cosa per poter averla, tutta
quella che c'è, tanta da impazzirne, non
importa, posso anche impazzire ma la vita
quella non voglio perdermela, io la
voglio, davvero, dovesse anche fare un
male da morire è vivere che voglio.
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Perché
nessuno possa dimenticare di quanto
sarebbe bello se, per ogni mare che ci
aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E
qualcuno - un padre, un amore, qualcuno -
capace di prenderci per mano e di trovare
quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e
sulla sua corrente posarci, con la
leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso.
Sarebbe dolce, la vita, qualunque
vita. E le cose non farebbero male, ma si
avvicinerebbero portate dalla corrente, si
potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e
solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire,
anche. Morirne. Non importa. Ma
tutto sarebbe, finalmente umano.
Basterebbe la fantasia di qualcuno - un
padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe
inventarla una strada, qui, in mezzo a
questo silenzio, in questa terra che non
vuole parlare. Strada clemente, e bella.
Una strada da qui al mare.
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...la
sconcertante scoperta di quanto sia
silenzioso, il destino, quando, d'un
tratto, esplode. |
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Fanno
delle cose, le donne, alle volte, che c'è
da rimanerci secchi. Potresti passare una
vita a provarci: ma non saresti capace di
avere quella leggerezza che hanno loro,
alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.
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Andava,
e sapeva dove andare. Questo era tutto.
Sensazione meravigliosa. Di quando il
destino finalmente si schiude, e direzione
certa. Il tempo interminabile
dell'avvicinamento. Quell'accostarsi. Si
vorrebbe non finisse mai. Il gesto di
consegnarsi al destino. Quella è
un'emozione. Senza più dilemmi, senza
più menzogne. Sapere dove. E
raggiungerlo. Qualunque sia, il destino.
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...venivano
dai due più lontani estremi della vita,
questo è stupefacente, da pensare che mai
si sarebbero sfiorati, se non
attraversando da capo a piedi l'universo,
e invece neanche si erano dovuti cercare,
questo è incredibile, e tutto il
difficile era stato solo riconoscersi,
riconoscersi, una cosa di un attimo, il
primo sguardo e già lo sapevano, questo
è il meraviglioso - questo
continuerebbero a raccontare, per sempre,
nelle terre di Carewall, perché nessuno
possa dimenticare che non si è mai
lontani abbastanza per trovarsi, mai -
lontani abbastanza - per trovarsi - lo
erano quei due, lontani più di chiunque
altro...
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La
realtà sfuma e tutto diventa memoria.
Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di
essere un desiderio e sei diventato un
ricordo.
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Non
ti ho amato per noia, o per solitudine, o
per capriccio. Ti ho amato perché il
desiderio di te era più forte di
qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi
la vita non è abbastanza grande per
tenere insieme tutto quello che riesce ad
immaginarsi il desiderio. Ma non ho
cercato di fermarmi, né di fermarti.
Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha
fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo.
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Succede.
Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e
poi la vita non ci sta a giocarci insieme,
e te li smonta, un attimo, una frase, e
tutto si disfa. Succede. Mica per altro
che vivere è un mestiere gramo. Tocca
rassegnarsi. Non ha gratitudine, la
vita, se capite cosa voglio dire.
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...perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si
parte.. |
In
sottofondo "Non è tempo per noi" -
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