Voglio
ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche
il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a
distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala,
l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della
miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.
Don
Tonino Bello
Il
nostro breve cammino su questa terra serve a
prepararci ad un’altra vita più bella e più
lunga.
La
madre, come diceva Seneca, ci tiene sul suo
grembo per nove mesi preparandoci al momento in
cui vedremo la luce, capaci di respirare e di
resistere all’aria libera.
Da
quel momento incomincia il cammino che va
dall’infanzia alla vecchiaia e che ci rende
maturi per un altro parto, più importante: una
nascita senza fine.
Sin
dalla prima nascita vive con noi un compagno
invisibile che spesso rimane nascosto, incapace
di uscire dalla giungla delle sensazioni fisiche,
e affiora soltanto quando siamo noi a liberarlo,
a portarlo alla luce.
Quando
riusciamo a far questo, ci rendiamo conto che
non possiamo mai morire del tutto e che nessuno
scomparirà nel nulla. Non riusciamo a vedere
quelli che se ne sono già andati perché non
siamo capaci di concentrarci abbastanza per
scorgerli nelle nuove forme adatte al mondo
astrale dove sono andati.
La
nostra mente e i nostri occhi ci inducono a
pensare che la vita abbia un confine e che al
di là di quella linea nulla sia possibile:
invece non è così. Nel silenzio della nostra
anima dobbiamo cercare di aprire l’occhio
misterioso che ci da la possibilità di vedere
il mondo invisibile che ci circonda.
Nel
corso della vita pensiamo alla morte come ad un
avvenimento che dovrà accadere in un futuro
lontano e non ci accorgiamo invece che la vita
in parte è già passata, è ormai alle nostre
spalle. Il tempo è l’unico bene che l’uomo
non puo’ accumulare ed è costretto a
spenderlo fino all’ultimo spicciolo.
Per
questo occorre far tesoro di tutto il tempo che
abbiamo a disposizione, così sarete padrone
dell’oggi e meno schiavo del domani.
Cercate
di trovare una casa per il vostro compagno
invisibile quando il treno bianco dell’eternità
passerà a prendervi. Solo così potrete
continuare a vivere nella persona che avete
scelto e che vi è cara; non solo, ma dalla
vostra vita potrà nascere una nuova vita.
Romano
Battaglia
Dal
suo libro "Notte infinita"
Il
desiderio del nostro angelo custode di venirci
in aiuto è assai più grande di quello che noi
abbiamo di essere aiutati. E' l'obbedienza che
egli deve al compito che Dio gli ha affidato.
San
Giovanni Bosco
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