IlL Futurismo nasce nel 1909,
esso fa parte del movimento italiano, anche se ebbe degli aderenti
in altre nazioni, soprattutto
in Russia. Il futurismo
nasce grazie anche al poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, esso
divenne in breve tempo il movimento artistico di maggior novità nel
panorama culturale italiano. Questo movimento si rivolge a tutte le arti,
comprendono sia poeti che pittori, scultori, musicisti, e cosi via, proponendo
cosi un nuovo atteggiamento nei confronti del concetto stesso di arte.
Il futurismo nasce come un movimento che ha due caratteri fondamentali:
• L’esaltazione
della modernità;
• L’impeto
irruento del fare artistico.
Quindi egli proponeva un balzo in avanti, per esplorare il mondo
del futuro, fatto di parametri quali la modernità contro l’antico, la velocità contro
la stasi, la violenza contro la quiete. Il poeta italiano Filippo
Tommaso Marinetti fu il primo tra i futuristi a pubblicare sul <Figaro>,
un giornale parigino, il Manifesto Futurista.
Martinetti riassume i principi fondamentali dei futuristi, che comprendevano
un appassionato disgusto per le idee del passato, specialmente per le tradizioni
politiche ed artistiche. Martinetti sposarono l’amore per la velocità,
la tecnologia, la scienza e la violenza. L’automobile,l’aereo, la
città industriale avevano tutte un carattere leggendario per i futuristi,
perché rappresentavano il trionfo tecnologico dell’uomo sulla natura.
Marinetti sintetizzò il manifesto in undici punti:
1. Noi vogliamo cantare l’amore
del pericolo, l’abitudine all’energia
e alla temerità.
2. Il coraggio, l’audacia,
la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3. La letteratura esaltò fino
ad oggi l’immobilità pensosa,
l’estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo,
l’insonnia
febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza
del mondo si è arricchita di una
bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa con
il suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un
automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello
della Vittoria di Samotracia.
5. Noi vogliamo inneggiare
all’uomo che tiene di volante, la cui osta
ideale attraversa la terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della
sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si
prodighi, con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l’entusiastico
fervore degli elementi primordiali.
7. Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera
che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia
deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote., per ridurle
a prostrarsi davanti all’uomo.
8. Noi siamo sul promontorio
estremo dei secoli!... perché dovremmo guardarci
le spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’Impossibile? Il
Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto,
poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.
9. noi vogliamo glorificare la guerra- sola igiene del mondo- il militarismo,
il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si
muore e il disprezzo della donna.
10. Noi vogliamo distruggere
i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni
specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo,e contro ogni vita
opportunistica.
11. Noi canteremo le grandi
folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree
multicolori e polifoniche delle rivoluzioni
nelle capitali
moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri
incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici
di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per contorti fili dei
loro
fiumi;
i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcavano i fiumi, balenanti al
sole con un luccichio di coltelli, i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte,
le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi
cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani,
la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come
una folla entusiasta.
I manifesti di Marinetti esprimono l’esaltazione del progresso tecnico
e scientifico, e delle prospettive affatto nuove che esso apre, passione per
il nuovo valore, velocità, corsa verso il futuro e bisogno di liberarsi
dei limiti, e dei retaggi che la vecchie cultura impone: sono questi gli elementi
base del manifesto dei futuristi. L’adesione al futurismo coinvolse molte
delle giovani leve di artisti, tra cui anche numerosi pittori che creano nel
giro di pochi anni uno stile futurista ben chiaro e preciso. Questo movimento
esercitò una profonda influenza su molti artisti in Francia e in Russia.
L’esperienza del Futurismo fu parallela a quella dei Crepuscolari,anche
se opposta sul piano ideologico e formale,quindi il futurismo a differenza del
Crepuscolarismo e un movimento d’avanguardia.
Filippo Tommaso Marinetti
Filippo Tommaso Marinetti, è nato ad Alessandria d’Egitto nel
1876, costituisce una sorte di figura simbolo nel clima d’avanguardia
novecentesco. Strettamente al contatto con la cultura parigina del periodo,
orienta la propria attività letteraria verso un’edificazione della
cultura rinnovata. Egli con questo movimento propone un rifiuto radicale del
passato, servendosi delle tecniche più evolute. Attivo politicamente, è difensore
di una ideologia individualistica e antidemocratica, della quale vede una possibile
realizzazione nella politica fascista. E però dai suoi scritti che emerge
la spinta innovativa. Nel manifesto futurista le critiche sono rivolte ai valori
tradizionali, alle poetiche corrente, giudicata sentimentale e nostalgica.
Per lui i nuovi capisaldi sono la scienza la tecnologia ed il progresso,altri
manifesti da lui scritti sono: il manifesto della danza, il manifesto della
politica. Sono notevoli le influenze del poeta sugli autori novecenteschi. |