Test oculare Night Technology Zoom 7-21mm

 

 

INTRODUZIONE:

Forte era la mia curiosità di testare un oculare zoom, l’oggetto del contendere è il Night Technology 7-21mm. 

ASPETTO ESTERNO:

Le finiture sono nella media, il corpo è in alluminio ottimamente verniciato; spicca l’insolita ghiera di impostazione della focale, l’indice di riferimento è rappresentato da una piccolissima vite inserita in un anello in alluminio non verniciato. Ben dimensionata la ricopertura in gomma zigrinata sulla ghiera.

Presente la conchiglia in gomma mentre è assente la scanalatura di sicurezza sul barilotto; curiosamente quest’ultimo non ha il trattamento nero al suo interno, forse per il fatto che l’ottica arriva molto in basso e il Costruttore ha ritenuto superflua questa comunissima operazione. 

L'OTTICA:

Dell’ottica di questo oculare sono riuscito a sapere ben poco per quanto riguarda gli schemi ottici adottati e il numero delle lenti, l’unico dato dichiarato è il range delle focali coperte, stop. Non vengono menzionati dati abbastanza importanti come il campo apparente, almeno alle focali estreme.

Le lenti sono trattate multicoaded e non hanno il trattamento blackened sui fianchi. 

IL TEST

La meccanica nel suo piccolo è abbastanza raffinata, il gruppo che regola la lunghezza focale è situato in basso (ossia verso l’obiettivo) e ha una corsa di 5mm circa; ruotando la ghiera delle focali non ruota la parte superiore dell’oculare, un vantaggio non da poco.

La ghiera è esente da giochi ed è molto fluida se le temperature sono miti mentre col freddo dell’inverno diviene molto dura al punto di trascinarsi l’intero oculare (la vite di blocco del portaoculari non si può stringere più di un tanto) o addirittura svitando il barilotto! Colpa del lubrificante che, seppur in quantità esigua, non è adeguato allo scopo.

Questo oculare sostanzialmente ha 2 difetti gravi: il primo è che l’oculare non è un vero zoom ma solo un oculare a focale variabile. La differenza? Che uno zoom mantiene costante la messa a fuoco variando la focale mentre qui non succede… Focheggiando alla focale minima si sfuoca alla massima e viceversa.

Il secondo difetto è rappresentato da una forte disparità di campo apparente, buono alle focali minime ma scandaloso a 21mm; personalmente l’ho valutato attorno ai 30° a 21mm, assolutamente improponibile il confronto con qualsiasi oculare a focale fissa, persino un vecchio Kellner saprebbe fare di meglio!

Va meglio alle focali minime dove si spuntano valori prossimi a quelli di un Ploessl.

La qualità? E’ una nota abbastanza dolente per il semplice fatto che non siamo ancora al livello delle focali fisse; la nitidezza c’è ma è la luminosità che latita da fare paura. Troppe lenti nello schema, trattamenti perfettibili, materiali da affinare, possono essere molteplici i motivi di questo calo di luce.

Si pensi che la Luna può essere tranquillamente osservata senza filtri (e io ho un 10”, mica un ETX…).

Anche i pianeti risentono abbastanza di questo fatto, i dettagli non mancano ma è sufficiente sostituire l’oculare con uno qualsiasi a focale fissa per “rivedere” la luce!

Campi stellari e oggetti diffusi è meglio lasciarli dove sono, sempre se non li vogliate osservare da un buco di serratura…

Le aberrazioni sono abbastanza contenute, solo lievi tracce di cromatismo al bordo e una piccola entità di astigmatismo extrassiale quando si impostano focali lunghe.

Superiore a moltissimi altri oculari è l’estrazione pupillare; si passa sa 12mm alla focale minima (che è comunque roba da urlo) a qualcosa come 25mm a 21mm di focale. Neppure i binocoli osano tanto! 

CONCLUSIONI

Nella fotografia classica ciò succedeva negli anni 70 con l’arrivo dei primi zoom che, pur costosi e innovativi, collezionavano bastonate a destra e a manca da qualsiasi obiettivo fisso… Poi sappiamo tutti come è andata, ovvero se non lo sapete provate a dare un’occhiata al corredo di un fotografo o anche di un fotoamatore evoluto…

Attualmente gli oculari zoom si stanno affacciando alla finestra per vedere cosa succede fuori.

L’NT Zoom è ben lontano dall’impensierire qualitativamente un normale corredo di oculari Ploessl; potrebbe essere l’arma del riscatto durante le osservazioni aperte al pubblico (mostrare oggetti di varia natura senza togliere l’oculare è una comodità non da poco), per dare di più ha bisogno di un’ulteriore messa a punto. Cosa impossibile senza la volontà delle aziende.

Un oculare di questo tipo regge un uso un po’ impegnato solo sulla Luna.

Personalmente non mi sento ancora di consigliare un oculare zoom, magari ne esistono di migliori ma il prezzo inizierebbe a salire vertiginosamente pur non garantendo comunque un livello qualitativo pari alle focali fisse. L’NT costa 110 Euro, quasi come 2  Ortoscopici Abbe di buona fattura: fate voi!

 

La carta di identità:

Modello

Night Technology 7 - 21mm

Produttore

Non precisato

Costruzione

Giappone

Importatore

Il Diaframma, Malnate (VA)

Prezzo

110 Euro

Diametro innesto

31,75

Elementi

Non dichiarato

Estrazione pupillare

variabile da 13 a 25

Campo apparente

Non dichiarato

Trattamento

Multi coated

Conchiglia protettiva

Si

Blackened

No

Peso 163g

Scanalatura di sicurezza

No

 


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