Test oculari Meade SP 6.4

Modello a 4 lenti vs. 5 lenti 

Il modello a 4 lenti

Il minuscolo SP6.4 a 5 lenti inserito in un diagonale da 2"

INTRODUZIONE:

Con gli oculari Super Ploessl si accede agli oculari di fascia medio alta di casa Meade.

Vengono infatti presentati della famosa Casa americana come oculari di alta qualità adatti ad ogni uso.

Gli oculari Meade SP sono disponibili con le seguenti focali: 6.4, 9.7, 12.4, 15, 20, 26, 32, 40 e 56mm.

L'esemplare testato è il modello da 6,4mm.

Io personalmente sono in possesso da molto tempo di un SP6.4mm prima serie, per intenderci il modello a 5 lenti sprovvisto di conchiglia in gomma, per cui lo citerò spesso a mo’ di comparativa 

ASPETTO ESTERNO:

L'oculare appare ben curato.

Il corpo è realizzato in alluminio anodizzato nero mentre l'innesto è lucidato all'esterno; assente la scanalatura di sicurezza

Le dimensioni dell'oculare sono molto contenute.

Il corpo è corredato di conchiglia in gomma pieghevole e, all'occorrenza, removibile (nel caso in cui l'oculare debba entrare in qualche tele-extender per uso fotografico).

A corredo dell'oculare è fornita una pratica ed elegante custodia in plastica. 

L'OTTICA:

Come scritto in occasione del test del modello da 12,4mm, occorre rimarcare che lo schema ottico SP Meade non è un vero Super Ploessl in quando, dopo la riprogettazione del 1994, ricorre a sole 4 lenti in luogo alle 5 canoniche; è stato eliminato l'elemento centrale tra i 2 doppietti.

Lo schema risulta differente anche dal tradizionale Ploessl in quanto i gruppi non sono simmetrici; uno dei 4 elementi è asferico realizzato con vetro a bassa dispersione.

Tutti gli elementi sono trattati multistrato, il trattamento ha un "colore" verde.

Il campo apparente dichiarato è di 52°.

Le caratteristiche del vecchio modello sono le medesime se si esclude, appunto, lo schema ottico a 5 lenti, che poi era l’originale Super Ploessl. 

IL TEST

Utilizzato con uno Schmidt-Cassegrain da 1,6 metri di focale, l'oculare in questione fornisce un ingrandimento abbastanza alto (250x); è quindi un oculare da utilizzare per le osservazioni di Luna e pianeti oltre che per qualche oggetto deep-sky di piccolo diametro angolare (come una nebulosa planetaria).

Inizio come al solito dal “ghosting-test” osservando Capella; per il “nuovo” iniziano i guai in quanto la stella molto luminosa genera un riflesso un po’ fastidioso, cosa che il modello a 5 lenti non fa; non mi sembra un dettaglio da poco!

L’estrazione pupillare non è esaltante ma è comunque superiore al vecchio modello; inoltre l’osservazione risulta più comoda rispetto al modello a 5 lenti che vanta uno chassis ancora più ribassato e manca della conchiglia di gomma.

Ho iniziato il test con l’osservazione di Saturno e Giove: ho notato che il nuovo modello a 4 lenti offre, seppure leggermente, un maggiore contrasto dei dettagli visibili sui dischi planetari (specie la zona della Macchia Rossa su Giove e le bande temperate su Saturno), a patto di mantenere il pianeta in prossimità del centro.

Qualora dovessimo spingere il soggetto verso il bordo si inizia ad intravedere qualche effetto negativo dovuto alla distorsione, presente in quantità decisamente più elevata che non nel modello a 5 lenti che appare invece molto più omogeneo, al punto di “staccare” ancora parecchi dettagli anche con pianeta a meno di 50” d’arco dal bordo.

La Luna (quasi Piena, come poligono di tiro si è usata la zona di Aristarchus – Cobra Head) è sempre un gran bello spettacolo a questi ingrandimenti ed anche in questo frangente è evidente l’andamento “appuntito” del SP a 4 lenti che offre un’immagine impeccabile al centro ma con un leggero “effetto tazza” al bordo, meno “secco” ma più omogeneo il vecchio modello a 5 lenti.

Ho osservato diverse stelle a 250x ed entrambi gli oculari rendevano una buona immagine della figura di Airy ed anche in questo caso mi è sembrato che l’SP a 4 lenti fosse leggermente meglio con l’immagine al centro ma con una distorsione al bordo più evidente che non il suo predecessore; con queste caratteristiche il nuovo SP potrebbe essere l’oculare ideale per eseguire la collimazione del telescopio… 

CONCLUSIONI

Un oculare un po’ strano. Ho rilevato un rendimento assoluto al centro del campo, al livello di un buon OR ma migliorabile verso il bordo per via della distorsione e nel contenimento dei riflessi interni.

Non so se il problema della distorsione sia o meno riducibile osservando con un altro strumento (sia io che il possessore dell’oculare abbiamo uno SCT Meade, anche se con focali differenti).

L'ottimo rendimento al centro a scapito dei bordi mi ha ricordato certi oculari SR ottimizzati per il lunghi rifrattori f/15 di qualche anno fa’.

Se siete dei “doppiomani” potrebbe essere l’oculare che fa per voi, ma già nell’osservazione lunare l’effetto “scodella” inizia a dare fastidio.

Il “vecchio” a 5 lenti vanta lo stesso rendimento al centro ma col vantaggio di essere molto più omogeneo.

Il rapporto qualità prezzo è buono, tuttavia non è impossibile trovare di meglio.

Non è certo per fare del campanilismo ma io nel corso del confronto ho preferito il (mio) modello a 5 lenti, leggermente meno inciso ma decisamente più plastico e omogeneo nel rendimento su tutto il suo campo.

Qualora dovreste trovare un SP6.4mm a 5 lenti usato e ben tenuto suggerirei di non farselo scappare. 

RIEPILOGO

 La carta di identità:

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