Come ti "elaboro" l'oculare


INTRODUZIONE

Molti di noi immagino che siano convinti che un oculare sia un sistema ottico caratterizzato da una certa "inviolabilità", ossia che, a differenza del telescopio (che spesso viene sottoposto a modifiche da parte dell'osservatore) non si dovrebbe toccare mai. Ciò può corrispondere a verità per quanto riguarda gli oculari con schemi ottici particolarmente complicati o di corta focale, il cui smontaggio e rimontaggio possono essere assai problematici.

QUALI OCULARI

Gli oculari che potremmo tentare di modificare per ottenere un migliore rendimento in termini di contrasto sono quelli con schemi ottici a 2-3-4 lenti (HM, K, MA, OR, PL ecc.) a partire da una focale media, diciamo 15mm. Molti astrofili che osservano da "qualche" anno (come il sottoscritto, N.d.A.) può capitare che alcuni oculari siffatti se li ritrovino in qualche cassetto, caduti in disuso in quanto bollati da obsolescenza.

DOVE INTERVENIRE

Gli oculari Kellner, Huygens, Ramsden, ecc. sono stati pressochè sempre considerati dalle rispettive Case costruttrici come oculari di classe economica, e purtroppo a farne le spese è stato spesso l'assemblaggio delle parti e le finiture interne, come ad esempio l'importantissimo annerimento interno del corpo in alluminio e del barilotto. Pensate che a me è capitato di smontare un K25 T-Japan e l'interno era in alluminio lucidato senza traccia di annerimento! Ovviamente soffriva un po' di flares nelle osservazioni lunari ed era praticamente inutilizzabile in pieno giorno; è stato sufficiente verniciare l'interno con del nero opaco per renderlo irriconoscibile e soprattutto utilizzabile.

Già che l'oculare è smontato si può fare anche qualcosa per incrementare il contrasto: mi riferisco al trattamento "blackened" , ossia la verniciatura in nero dei fianchi delle lenti. Tale trattamento è presente ormai da anni in oculari di una certa classe (Meade, Vixen, Tele Vue).

Se si ha a che fare con uno schema ottico che garantisce una notevole correzione del campo anche ai bordi (OR, PL) sarebbe anche pensabile lo spostamento verso il gruppo ottico del diaframma di campo, in modo da guadagnare qualche grado di campo apparente.

Nota: è alquanto sottinteso che lo smontaggio dell'oculare le modifiche sopradescritte vengano eseguite da un astrofilo abbastanza competente, in quanto un errore potrebbe concludersi con un uso alternativo dell'oculare in oggetto (soprammobile e/o fermacarte).

L'ESEMPIO

Qui sotto è illustrata la procedura di smontaggio, trattamento blackened, pulitura e rimontaggio di un oculare MA (Modified Achromatic, fondamentalmente uno schema Kellner di disegno Meade) 25mm.

Per prima cosa è opportuno assicurarsi di eseguire le operazioni del caso in un ambiente pulito e non polveroso; per sicurezza consiglio di stendere un foglio bianco su un tavolo ed eseguire i lavori li sopra.

Poi si prepareranno alcuni stuzzicadenti (che serviranno per smontare le ghiere di bloccaggio lenti), un bicchiere contenente acqua distillata e alcool (rapporto 4:1) per la pulizia delle lenti e infine un pennarello indelebile nero per il trattamento blackened.

A portata di mano è utili tenere carta e penna per disegnare la posizione delle lenti nel barilotto, previa un'inversione indesiderata!

Ecco ciò che ci serve!

A questo punto consiglio di lavarsi accuratamente le mani per evitare il più possibile di lasciare ditate sulle lenti; io personalmente non sopporto l'uso di guanti di tipo chirurgico (che aiuterebbero non poco) per cui curo questa operazione senza compromessi.


Svitare il barilotto dal corpo dell'oculare.


Smontare il diaframma di campo: è solitamente avvitato ad una filettatura presente sul corpo dell'oculare. Si svita a mano nonostante i "punti" di colla che servirebbero a non farlo mai uscire di registro. sarà ben visibile a questo punto la ghiera di fissaggio delle lenti.


La rimozione della ghiera di fissaggio lenti sarà una delle operazioni più impegnative in quanto si dovrà usare uno o più stuzzicadenti per allentarla e stare attentissimi a non perderne il controllo e rovinare le lenti stesse. una volta allentata la si deve svitare fino alla completa rimozione.


Capovolgere il corpo dell'oculare a fare uscire il gruppo ottico; 2 dita sistemate sotto di esso eviteranno che cada!

Notare la reflettività interna del distanziatore.


 Scomporre il gruppo ottico e annotare l'orientamento delle lenti per evitare inversioni durante il rimontaggio.


Annerire col pennarello indelebile la parte interna del distanziatore: nella foto ne è stata annerita solo una parte e la differenza credo sia evidente.


Annerire i fianchi delle lenti; si noti la differenza tra una lente trattata e l'altra non trattata.


Ora tutta l'ottica è "blackened".

Il passo successivo è la pulitura; si immergerà un fazzoletto di carta nella soluzione e una volta strizzato lo si deve passare con delicatezza sulla superficie delle lenti, le quali vanno "spennellate" con un pennellino a pompetta prima di essere assemblate.


Disporre, facendo molta attenzione l'intero schema ottico su un cilindretto ricoperto da un fazzoletto di carta e infilare il tutto nel corpo dell'oculare.


Posizionare la ghiera di fissaggio dell'ottica ed avvitarla parzialmente: l'operazione di centraggio del filetto può essere abbastanza snervante (se la filettatura è ubicata in fondo allo chassis) per cui si richiede una gran dose di pazienza!

Prima di procedere al bloccaggio è necessario picchiettare leggermente l'oculare disposto come in foto in modo che le lenti si centrino meccanicamente.

Bloccare quindi la ghiera servendosi di 1 o più stuzzicadenti.


Avvitare il diaframma di campo; se non si blocca automaticamente si può provvedere a bloccarlo con una PICCOLA goccia di colla.


Il nostro oculare è ora riassemblato; notare, nonostante il forte colpo di flash, l'assenza si parti illuminate all'interno dello schema ottico.

Il profondo cielo vi aspetta per una prova e se avrete sottomano un esemplare originale dello stesso oculare stentereste a crederci che con poche modifiche il cielo diventa più nero...


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