PRIMO TELESCOPIO: COSA OFFRE IL MERCATO


 

Ciao a tutti i futuri astrofili.

Chissà quante volte avrete letto e riletto articoli riguardanti l’acquisto del primo strumento, lenti o specchi, più o meno costosi ecc.

Purtroppo lo so, il budget è sempre meno di quanto ci si aspetta e bisogna fare il possibile per ricavare di più spendendo il meno possibile.

Iniziamo con un po’ di storia; com’è cambiato il panorama strumenti da 15 anni fa ad oggi?

A metà anni 80 il novello astrofilo si poteva orientare tra questi strumenti: il newton 114, il newton 114, il newton 114, il newton 114, e se proprio voleva fare il pacchiano bastian contrario si poteva comprare un rifrattore da 80mm f/15… come vedete una gran scelta!

Ora, nel leggendario 2000, la situazione è finalmente cambiata; la maggiore dinamicità delle Case ha fatto si che sul mercato apparissero parecchi nuovi strumenti con montature per certi versi rivoluzionarie e capaci di regalare parecchie emozioni.

Per carità, non che il vecchio 114 faccia schifo (anzi è ancora un buon telescopio, come vedremo), ma con l’introduzione di altri schemi ottici sarà più facile trovare lo strumento più adatto al nostro scopo.

 

LA SCELTA:

 

Inizierei a scartare i piccoli rifrattori da 50, 60mm; sono utili come primo apprendistato ma si giunge ben presto alla noia (e parlo per esperienza, essendoci passato). Come se non bastasse gioca a sfavore anche il fattore psicologico visto che si ha la certezza matematica di avere tra le mani il più piccolo strumento in commercio (per la serie “ma cosa vuoi vedere con quel tubetto?!”).

E d’incanto riappare come un fantasma il “vecchio” newton 114mm f/8 che ha spadroneggiato il mercato per decenni; è ancora lo strumento che vanta il miglior rapporto qualità/prezzo.

 

Il “114”

 

Oggigiorno il newton da 114mm di diametro e 900mm di lunghezza focale si trova ad un prezzo che va dalle 500 a 600 mila lire; la dotazione è la stessa dello stesso di 15 anni fa, compreso il treppiede in legno, la leggerissima montatura e gli inservibili oculari.

Tuttavia il 114 viene ora offerto anche in versioni più lussuose che sopprimono i tipici difetti del tanto discusso riflettore giapponese.

Iniziamo a fare un po’ di nomi! Konusuper 45, Meade 4500 e 114 LXD500, Celestron 114HD, Antares SuperSaturno; questi telescopi appartengono alla lista dei 114 “elaborati” con una buona montatura, portaoculari da 31.8mm, cercatore 6x30mm e un paio di oculari a corredo di qualità decente (niente a che vedere con gli H6/20 modello “culo di bicchiere” di qualche anno fa!). Ma non è ancora finita! Antares ha presentato il modello 114 The Moon, che addirittura mette una pietra tombale sopra il peggiore difetto del 114 classico: ora addirittura si fotografa al fuoco diretto!

La fotografia al fuoco diretto è tuttavia alla portata dei cosiddetti "114" compatti (Antares Giove e Konuspace 1000), caratterizzati da un ingombro ridottissimo nonostante una focale di ben 1000mm.

 

Rovescio della medaglia, il prezzo sale; tutti i modelli sopracitati costano a ridosso del milione di lire, e di riflesso, tirano in gioco altri telescopi con schemi ottici differenti ad esempio i rifrattori.

 

 

L’ALTERNATIVA

 

Già, i tanto demonizzati rifrattori, “rei” di possedere quel rapporto spintissimo f/15 e troppo spesso bollati come giocattoli costosi adatti solo per la Luna e i pianeti.

Ora sono stati introdotti parecchi modelli di rifrattori commerciali con aperture che vanno da 70mm fino ad oltre 100, con rapporti f/ che vanno da 11 a 5 e venduti a prezzo ragionevolmente contenuto, per intenderci suppergiù a livello dei migliori 114.

La forzatura del rapporto di apertura ha portato maggiore versatilità ai rifrattori acromatici, accompagnata però di una leggera aberrazione cromatica, che può rivelarsi fastidiosa con i modelli a focale più corta.

La qualità del famoso Konus Rigel (80mm f/15) degli anni 80 rimane indimenticata ma la maggiore versatilità dei “nuovi” non lo farà rimpiangere più di tanto.

In alternativa al 114 è dunque possibile acquistare un rifrattore da 80 o 90mm (Meade 395, Konuspace 910); questi rifrattori danno immagini più pulite che il newton da 114 degli oggetti del sistema solare e se la cavano altrettanto bene anche con gli oggetti del fondo cielo.

Ancora più adatti all’osservazione di oggetti estesi sono i rifrattori a corto fuoco, solitamente degli 80mm f/5;

la montatura è solitamente la stessa dei 114 classici ma col peso ridottissimo del compatto rifrattore la stabilità è ottima.

Il prezzo di questi telescopi è solitamente inferiore alle 700 mila lire

I modelli di riferimento sono l’Antares Marte 2 e il Celestron Firstscope 80WA.

 

CON QUALCHE LIRA IN PIU’…

 

Non è detto però che il neo astrofilo debba essere per forza giovanissimo con perenni problemi di budget; si può appassionarsi di astronomia a 20, 30, 40 e più anni. In tal caso si potrebbe in parte sorvolare la “gavetta” con un piccolo strumento e partire con qualcosa di più prestante ma senza esagerare, visto che il telescopio troppo potente rende meno combattivo l’osservatore (che si accontenterà della prima occhiata).

 

Oltre che ai già citati 114 Super (che rammento che sono ottimi strumenti per chi inizia) ci si potrebbe orientare verso rifrattori più grandi come i 102mm (Antares Venere, Celestron C102, Konuspace 102, Meade 102achromat LXD300), o ancora meglio i 120mm (Antares Callisto, Konusuper 120); sul mercato ce ne sono di diverse marche con prezzi tutti inferiori ai 2 milioni.

D’accordo che la cifra richiesta inizia a farsi impegnativa ma in questo caso si può già parlare di uno strumento che darà soddisfazioni per anni, di un acquisto a lungo termine quindi.

 

Per chi preferisce gli schemi a specchio può orientarsi verso il Meade NT127 (newton 127mm f/8 su montatura LXD500) oppure verso i 150mm come l’Antares Europa o il Konusuper 150. Non conviene andare oltre.

 

QUALITA’ SENZA COMPROMESSI

 

Si sa, incontentabili si nasce! Coloro che non di fidano della qualità “standard” offerta dai telescopi commerciali possono spingersi verso strumentini un po’ snob ma di qualità assoluta che difficilmente faranno rimpiangere strumenti anche maggiori.

L’indiscusso dominatore del settore è il piccolo Meade ETX, un Maksutov da 90mm f/13 che nonostante l’apertura (quasi ridicola per essere un riflettore) da immagini lunari paragonabili a newtoniani grandi il doppio e con una trasportabilità da record; potrebbe stare in una borsa!

I piccoli rifrattori APO non sono da meno; le emozioni che danno le immagini offerte dal Pentax 75SDHF o dal TeleVue Pronto 70 non si dimenticano facilmente, così come la cifra da staccare dal blocchetto degli assegni!

 


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