Test telescopio Borg 76ED

 

 

INTRODUZIONE:

Si diffondono sempre di più i piccoli strumenti di qualità; questa volta è il turno del Borg 76ED.

 

ASPETTO ESTERNO:

Il tubo ottico è molto ben costruito e curato nei dettagli. La caratteristica più saliente è rappresentata dalla modularità costruttiva, il tubo ottico è praticamente costruito da 4 componenti: ottica, tubo, distanziale e gruppo fuocheggiatore, tutti smontabili. Questa è una caratteristica che accomuna i rifrattori Borg fino a 100mm. Si vuole un diametro maggiore? Basta acquistare l’ottica da 100mm e il relativo distanziatore, senza sostituire tutto il telescopio.

Molto bello (e comodo) il paraluce telescopico, che si estrae quando si usa il telescopio e si richiude durante il trasporto. Singolare (anche se un po' scomodo) il fuocheggiatore, che si avvale di un tubo a scorrimento manuale (senza alcun cinematismo di comando) e di un movimento fine ad elicoide che vanta una corsa di 20mm.

Purtroppo la cella non è registrabile, una caratteristica diffusa nel piccoli rifrattori.

Il corredo è piuttosto completo: una culla per montaggio su montatura e/o treppiede fotografico, 2 tubi di prolunga per fuocheggiatore, diagonale a specchio da 2”, riduttore oculari da 31,75mm, un oculare PL da 25mm e un cercatore 6x30mm, il tutto contenuto in una comoda borsa.

Il tubo ottico è abbastanza leggero (la Casa non dichiara il peso ma dovrebbe essere sui 2,5Kg) per cui trova facilmente posto a fianco di uno strumento maggiore (come telescopio di guida o astrografo) o su una piccola montatura.

 

OTTICA:

L’ottica del Borg 76ED si avvale di un doppietto semi-apocromatico (con una lente ED) da 76mm di diametro e 500mm di focale (f/6,6), ben trattato antiriflessi. Come citato in precedenza l’obiettivo non è collimabile.

L’interno del tubo è ben annerito e presenta 4 diaframmi a lama di rasoio.

Il fuocheggiatore è di generoso diametro e molto scorrevole, l’elicoide però si mostra un po’ duretto, probabilmente a causa del grasso usato per l’assemblaggio.

La notevole corsa (90mm) abbinata ai tubi di prolunga di primo equipaggiamento garantiscono la possibilità di messa a fuoco con qualsiasi accessorio, visuale o fotografico che sia.

 

LA PROVA SUL CAMPO

 

STAR TEST

 

La focale molto corta non aiuta e l’oculare più corto che ho sottomano è un PL5mm che mi da100x; in queste circostanza la percezione del disco di Airy è un pelo difficoltosa.

 

Sfericità:                       Leggerissima

Cromatismo                  Leggero

Coma                           Non rilevato

Astigmatismo               Non rilevato

Tensionamenti              Leggera forzatura obiettivo, quasi risolta con termostabilizzazione

 

L’unica aberrazione degna di nota è un residuo di cromatismo che forma un tenue alone purpureo attorno alle stelle più luminose; l’obiettivo dell’esemplare testato era poi leggermente forzato nella sua cella in quanto le figura intra ed extrafocale non erano perfettamente tonde ma leggermente deformate a triangolo.

Dopo un ora all’aperto il difetto si è ridotto di molto pur non scomparendo del tutto.

Molto ben corretta l’aberrazione sferica, immagini fuori fuoco decisamente simili.

A parte questo l’ottica è risultata collimata.

Aumentando gli ingrandimenti con l’ausilio di una Barlow 2x la figura di Airy è decisamente più apprezzabile anche se i 2 anelli di diffrazione mostrano indebolimenti a 120°, causa la forzatura dell’ottica.

 

LUNA

La Luna è bella con qualsiasi strumento, troppe volte si sente questa frase.

In effetti questo piccolo ED nelle osservazioni del nostro satellite fa una bella figura; immagini secche e contrastatissime, il vago alone violaceo non disturba più di un tanto e se proprio fossimo dei pignoli si può usare un filtro giallo chiaro.

Purtroppo la sera delle osservazioni la Luna era quasi piena, ci siamo concentrati sulla regione del Cobra Head (Aristarchus, Erodotus e Vallis Schroeteri); i dettagli visibili ricordano molto un apprezzatissimo e diffuso telescopio : il Meade ETX da 90mm.

Ho poi osservato varie formazioni al terminatore (Schickard, Schiller) oltre che ad altre formazioni immerse nella luce solare (Tycho, Ptolemaeus, Alphonsus); si osservano con relativa facilità le macchie scure in Alphonsus.

L’ingrandimento max. utilizzato è stato 156x (oculare SP6.4+Barlow Meade Apo 2x), immagine abbastanza buia ma decisamente dignitosa.

Così a caldo quest’ottica mi è sembrata più prestante del Tele Vue Pronto da 70mm

 

STELLE DOPPIE:

Ho osservato solo la “doppia doppia” Epsilon Lyrae, sdoppiata.

 

FONDO CIELO

76mm di diametro e la Luna piena già alta nel cielo certamente non ci aiutano. Tuttavia abbiamo ripetutamente esplorato la Via Lattea estiva con le sue migliaia di stelle e col campo del 76ED la visione è stata entusiasmante. Già con un oculare PL di media focale si sfiorano i 2° di campo, nel mio caso avevo a disposizione un LV-W22 che mi permetteva 23x e 2,8°!

Le stelle fin quasi al bordo sono “teste di spillo” e il cromatismo in questo frangente è inavvertibile.

Purtroppo pare che le stelle al bordo non sono puntiformi e in parte lo diventano agendo sulla messa a fuoco; è una differenza da pignoli se si osserva visualmente ma qualora si volesse usare il 76ED come astrografo questa curvatura di campo – sebbene di piccola entità – potrebbe penalizzare quest’ottica. La casa produce a tal scopo alcuni riduttori/spianatori di campo dedicati.

 

PIANETI

A parte Urano e Nettuno (praticamente puntiformi nel Borg 76ED), reduci dall’opposizione, non ci sono pianeti visibili.

 

CONCLUSIONI

Bello strumento, agilissimo, trasportabile e dotato di buone prestazioni. Purtroppo col prezzo che si ritrova è lecito attendersi di più, la curvatura di campo lo penalizza nell’uso astrofotografico, inconveniente probabilmente compensabile adottando il Multiflattener 1.05x o il Reducer 0,85x originali Borg, con – ovviamente – un ulteriore aggravio economico.

Attualmente il top tra questi piccoli rifrattori è rappresentato del Pentax 75 SDHF che costa 100 Euro in più; non avrà la ricca dotazione del Borg ma è un vero apocromatico a campo piano con ben altre prestazioni. Il Borg 76ED per competere con i piccoli APO dovrebbe costare meno.

 

Dati anagrafici

Costruttore:                              Borg by Tomytec Group, Giappone

Modello:                                   76ED

Prezzo:                                    Euro 1380

Importatore per l’Italia:               Astrotech Engeneering, Thiene (VI)

Diametro:                                 76mm

Lunghezza focale:                     500mm (f/6,6)

Montatura:                                no

Peso tubo ottico:                      N.D.

 

Pregi

Prestazioni ottiche

Cura costruttiva

Trasportabilità e leggerezza

Modularità componentistica

Dotazione accessori

 

Difetti

Cella obiettivo non registrabile

Manca lo spianatore di campo

Fuocheggiatore poco intuitivo

Prezzo poco competitivo

 


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