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I REDATTORI DEL NOSTRO PERIODICO
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Massimo
Aliprandini Carlo Bonomi Laura Cazzola
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Marisa Marinelli
Pierantonio Negri Gianni Schiavon
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Gianna
e Gianni Radici Erminio e Maria Sada
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Ferruccio Torriani Roberto Zanolin
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La lista “Per il Nostro Paese” è nata dall’esperienza e
dal lavoro svolto nella precedente Amministrazione dal Gruppo dei
Progressisti per Motta Visconti. Il nostro Gruppo si è formato aggregando
attorno al nucleo dei Progressisti nuove figure con bagaglio umano,
culturale e politico diversificato.
Il nostro lavoro, la nostra partecipazione attiva e le
nostre battaglie per la qualità della vita di Motta Visconti e dei suoi
cittadini in questi quattro anni hanno prodotto un’importantissima
esperienza per la nostra crescita politica.
Il gruppo PER IL NOSTRO PAESE si propone di continuare
nel prossimo futuro, e con immutato impegno, la propria presenza attiva a
livello comunale cercando di coinvolgere in modo sempre più fattivo tutte
le forze politiche che si riconoscono nel centro-sinistra: dai Popolari ai
Comunisti Italiani, dai Socialisti ai Democratici di Sinistra, dai Verdi a
Rifondazione Comunista, senza distogliere l’attenzione dalle più importanti
tematiche relative alla globalizzazione neoliberista, problematiche così
drammatiche ed attuali che ci hanno indotto ad essere, assieme ad altri
gruppi politici e sociali presenti sul territorio, tra i promotori di un
Social Forum locale.
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EDUARDO GALEANO
L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana
di due passi.
Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi.
L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l’utopia?
A questo: serve per continuare a camminare.
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Pablo Neruda
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto
che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
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Da “Lettera del Sud. Il Poema di Porto Alegre”, composto da Pedro
Tierra, poeta brasiliano, e letto alla chiusura del 2° Forum Social Mundial a
Porto Alegre, 05 febbraio 2002
Moriamo a Eldorado dos Carajàs; sulla strada di una scuola a
Ramallah; nel sogno che si spegne sotto il burka di una donna a
Mazar-el-Sharif; in una radura della selva colombiana; a Genova, nel corpo di
Carlo Giuliani; ai piedi delle Torri Gemelle, a New York; in una moschea a
Kandahar. E rinasciamo nelle strade ribelli di Buenos Aires e di Santo André.
Per rinascere nasciamo…Siamo faville che accendono altre possibilità…
Siamo la stonata polifonia delle voci del Sud e del Nord che rigetta la
marcia funebre del mercato. La solidarietà è l’aria che sostiene le nostre
speranze. Lo stesso alito che prolunga il volo dei passeri migratori. Siamo
eredi della vertigine creatrice di ognuno dei nostri popoli: neri, bianchi,
rossi, verdi, azzurri…La fragile possibilità che un altro mondo è possibile.
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