Ferite

L'argomento è piuttosto esteso quindi cercherò di dividerlo in sezioni. Magari scaricate tutta la pagina (dal menu File selezionate la voce "Salva con nome") e studiatela un po' per volta.

Esistono diversi tipi di ferita a seconda dell'oggetto da cui si è stati colpiti, della profondità, o se sono interessate altre strutture oltre alla cute. Oltre alla ferita vera e propria, infatti, spesso gli effetti dell'urto possono portare a contusioni o anche a fratture. La prima cosa da fare è naturalmente osservare bene la ferita valutandone innanzi tutto la profondità. Cerchiamo quindi di vedere come comportarsi in qualche caso.

Tipi di ferita

Abrasioni e escoriazioni

Si hanno quando è interessata solo lo strato superficiale della pelle, come conseguenza, ad esempio, di un urto con un corpo ruvido. L'esempio più banale è una sbucciatura del ginocchio. Non sono quasi mai gravi ma possono interessare parti estese del corpo e provocare un intenso bruciore e dolore. Non sanguinano eccessivamente e non interessano organi profondi.

Ferite da taglio

Chi di voi non si è tagliato aprendo magari una scatoletta di tonno? Io, ad esempio, ma la vostra generazione è di gran lunga più imbranata della mia (sto scherzando, ma mica tanto) e capita spesso di vedere cose del genere. Scherzi a parte è questo il tipo di ferita più frequente. Può essere superficiale e anche molto profonda, e quindi può raggiungere organi vitali o interessare vene ed arterie. In quest'ultimo caso sanguinano molto, ma in generale discretamente a seconda del punto colpito (se è un territorio molto vascolarizzato ci sarà una perdita di sangue più abbondante).

Ferita da punta

E' una ferita causata dalla punta di un coltello o da un punteruolo, comunque da un oggetto appuntito. Per questo la ferita presenta sulla superficie una piccola estensione, ma può arrivare molto in profondità ed essere perciò estremamente pericolosa (soprattutto se lede organi vitali). Può provocare emorragie interne e in questo caso il soggetto può accorgersi di tutto anche parecchie ore dopo (se non sbaglio successe ad una regina di Inghilterra, assalita per strada da un attentatore, che fu rilasciato per ordine della stessa che, credendo di non aver subito danni, volle essere magnanima. La mattina seguente fu trovata morta nelle sue stanze: emorragia interna). In questi casi è necessario affidarsi a un medico.

Ferite causate da schegge o spine

E' un caso particolare di ferita da punta. Solo che in questi casi la "punta" si spezza e rimane nella pelle. Vi ricorda qualche brutta esperienza ... è normale, a tutti è capitato magari raccogliendo legna etc. E' fastidiosa, può far male ma di sicuro non è mortale ed è inoltre semplice da curare. Se la scheggia sporge è sufficiente estrarla magari con delle pinzette, altrimenti il discorso si complica. Dovrete cercare di allargare la ferita con l'aiuto di un ago (che avrete sterilizzato passandolo sotto una fiamma e stando attenti che non rimanga fuliggine o simili). Un consiglio: non affondate troppo o le urla di dolore del soggetto vi stordiranno (a meno di non volerlo fare apposta ... e allora che razza di scout siete?). Una volta individuata la radice della scheggia o perlomeno il suo corpo tentate di tirarla su con l'aiuto dell'ago fin quando non potrete intervenire con le pinzette. Se sarete stati bravi il soggetto non avrà sentito dolore (non eccessivamente ...), e comunque è sempre preferibile estrarre il corpo. Se lasciato dov'è, infatti, può provocare fastidi non indifferenti, oltre al dolore che vi porterete dietro (raccolta di pus etc.)

Lacerazione

Ora inizio a divertirmi: mai stati morsi da un cane. No? sono contento per voi, ma questo è un esempio tipico della lacerazione, ovvero di una ferita causata da uno "strappamento". Di solito interessano solo uno strato superficiale della pelle (non proprio nel caso di un morso...), ma sono da tenere d'occhio perché possono infettarsi, per la presenza di detriti.

Contusione

Non è una ferita vera e propria: è la cosiddetta "botta", che non provoca lacerazioni della pelle, ma dà dolore e si riconosce per un colore bluastro dovuto al travaso di sangue nei tessuti interessati. Può sembrare innocua ma non è così: una botta di una discreta violenza su un braccio non fa niente, ma la stessa botta in testa dà una commozione cerebrale: mi sono spiegato. Se il soggetto accusa dolore che voi credete sproporzionato alla ferita, preoccupatevi; se il soggetto dimostra disorientamento, deformità di un arto (che bella espressione) etc, chiamate immediatamente un medico.

Il Primo soccorso

Sanguinamento

La prima cosa da fare è quella di tentare di fermarlo naturalmente: comprimete forte (in questo caso dovete fare male, altrimenti non è sufficiente) con l'aiuto di un fazzoletto o di garze, e mantenete per alcuni minuti. Se il sanguinamento non riprende o è esiguo, allora la ferita non è tanto grave. Se invece riprende abbondantemente ripetete il tutto ma stavolta dopo qualche minuto fasciate il tutto strettamente: alcune garze ripiegate su sé stesse o la stessa garza ancora arrotolata (appena uscita dalla confezione) direttamente sulla ferita, faranno da tampone, poi fasciate tutto stretto. Ora potete trasportare  il soggetto in un soccorso medico, facendo attenzione di tenere la parte interessata il più in alto possibile.

A questo punto va fatto un discorso a parte di notevole importanza: le emorragie di quest'ultimo tipo, che interessano vasi arteriosi ad esempio, sono una cosa serissima. Non tentate di dominarle completamente, ma cercate di stabilizzarla e correte da un medico. Non è possibile fare di più! Quello che aggiungerò ora è da lasciare solo ai più esperti: se non ve la sentite non cercate di strafare e non tentate di applicare quanto sto per dirvi alla meno peggio.

Quando l'emorragia è grave, senza omettere la compressione, cercate di comprimere il vaso arterioso che porta sangue in quell'area, direttamente con le mani, se conoscete la disposizione dei vasi sanguigni e possano essere compressi sull'osso sottostante. Oppure potete farlo con un laccio emostatico teso, girato due volte su sé stesso. Lasciatelo così, stretto il minimo indispensabile, e allentatelo ogni quarto d'ora (10 minuti, 20, dipende): altrimenti fareste più danni con l'arresto della circolazione di quanti non ne farebbe l'emorragia. In mancanza del laccio emostatico non utilizzate cordicelle o fil di ferro, perché otterreste solo uno strangolamento. Un ottimo sistema sarebbe quello di utilizzare il manicotto per misurare la pressione, gonfiato a più di 200 mm di mercurio, ma non sempre è a portata di mano. Ma come ho già detto non tentate di dominare l'emorragia completamente: è necessario l'intervento di un medico il prima possibile. Si gioca sui secondi: un uomo può tollerare la perdita di mezzo litro di sangue, ma dopo aver perso un litro e mezzo la vita è in pericolo. In questi casi lasciate il ferito disteso, con il capo più in basso dei piedi e fategli assumere molti liquidi, purché la regione interessata non sia l'addome.

La medicazione

Una volta controllato il sanguinamento, ispezionate la ferita alla ricerca di corpi estranei (schegge, terra etc.). Di norma se la ferita è più profonda di 4 mm necessita di punti di sutura (non vi sto dicendo di prendere ago e filo). In questi casi se la deve vedere un medico e a lui toccherà anche ispezionare la ferita. Se proprio non ci si può rivolgere a un medico(in un caso non grave naturalmente), non preoccupatevi. Tentate di avvicinare i due lembi della ferita, con dei cerotti in trazione ad esempio, e la ferita si rimarginerà lo stesso anche senza punti. Resterà al massimo una cicatrice più vistosa.

Comunque sia nei casi generali una cosa importante è pulire bene la ferita, disinfettadnola con della garza imbevuta, indovinate un po'?, di disinfettante. Se possibile non usate le mani ma aiutatevi con delle pinzette(disinfettate, come per l'ago, con l'aiuto di una fiamma), o usate i guanti in lattice monouso (sottolineo monouso, nel senso che queste cose non si riciclano). Se la ferita presenta numerosi detriti, lavatela abbondantemente con acqua minerale o bollita (non bollente: aspettate che si raffreddi) o anche che con dell'acqua ossigenata (se ne avete abbastanza). Normalmente la ferita va trattata con disinfettante non alcolico, mentre i lati con disinfettante alcolico, ma se non ne avete la possibilità non preoccupatevi. Fasciate la ferita e poi assicuratevi che il soggetto sia stato vaccinato contro il tetano. Se le ferite, invece, vanno sottoposte a un medico allora lavatele semplicemente con acqua e copritele con della garza per evitare che prendano polvere e simili. Un altro consiglio: non utilizzate altre polveri o medicamenti vari se non li conoscete o siete sicuri che il soggetto non possa esserne allergico. Naturalmente cambiate le bende ogni giorno, disinfettando ogni volta la ferita. Potrete così anche notare come la ferita si rimargina (e "se" si rimargina).

L'infezione

Può succedere a volte, soprattutto se la ferita non è stata pulita bene, che alcuni germi vi crescano e diano forma a pus etc. Non vi dirò cosa fare per curarla (non è cosa vostra, spetta a un medico con medicinali appropriati); vi dirò invece come riconoscerla. I principali sintomi sono: ferita gonfia, pelle tesa rossa e lucente, se si preme sulla ferita si ha dolore (su tutte si ha dolore se premete troppo, ma in questi casi basta poco per far male), si ha febbre. Se il pus dall'interno trova la strada per uscire allora bisogna "aiutarlo": allargate il buco dal quale esce e comprimete le zone circostanti. Pulite la pelle e la ferita con del disinfettante e coprite con una garza attendendo un medico (se la ferita è piccola non è necessario il suo intervento). Non usate di vostra iniziativa antibiotici o medicine varie!

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