L'Accetta

quella cosa che usate per devastare i boschi ... si proprio quella ;P

 

L'accetta è invece, come tutti sapete, uno strumento FONDAMENTALE al campo per tagliare la legna, per appuntire un palo, per spaccare la testa di uno squadrigliere che rompe (no quest'ultima cosa nn la tenete in considerazione :p).

Ma è necessario conoscerla, sapere cosa è e come si usa MA SOPRATUTTO COME NON SI USA.

L'accetta è costituita da un ferro (o testa, ovvero la parte in metallo : ma và?), con l'occhio per il manico (il buco in cui si inserisce il manico), il manico (generalmente faggio) e spesso un cuneo per fissare il manico al ferro estringerlo nell'occhio.

L'accetta ideale per i nostri scopi è quella canadese, che si differenzia dagli altri modelli perché, a parità di mole, ha un peso superiore, ha l'occhio di forma allungata, il taglio leggermente arcuato senza spigoli appuntiti, il manico sagomato con doppia curvatura, che può essere impugnato con maggiore sicurezza e precisione. Per uno Scout va bene un'accetta con un ferro del peso di 600-700 grammi e un manico lungo 30-35 cm

MAI USARE un'accetta che abbia il manico che si muove, perchè il ferro potrebbe staccarsi e ammazzare qualcuno. Prevenire è meglio che curare dicevano quelli della Mentadent ... e allora prima di piangere sul ferro caduto e sul sangue versato (ah che immagini poetiche :) meglio sistemare il manico, magari inserendo un nuovo cuneo in legno. Non fate le cose di frette: OVVERO NON METTETE nè chiodi, nè viti perchè indeboliscono il manico, e risolvono la situazione solo per pochissimo tempo. E se qualcuno dovesse avere un "attaco di arte" e pensare lontanamente di utilizzare abbbondante colla vinilica a mo di ART ATTACK ... mazzuliatelo ben bene.

Allo stesso modo dovesse spezzarsi il manico per eliminare il "frammento" ancora dentro l'occhio si interrerà la lama fino all'occhio e su di esso verrà acceso un piccolo fuoco che brucerà il residuo di legno nell'occhio ma non stempererà il ferro, protetto dal terreno, e poi si procederà a incuneare il nuovo manico.

 

Come usare quindi una accetta

"Solamente uno sciocco può andare in giro colpendo con la sua ascia tutto ciò che incontra,

tagliuzzando alberi e facendo a pezzi radici e rami al suolo.

Perché in questo modo rovina alberi di valore e nello stesso tempo smussa l'ascia

e la sciupa ad ogni incontro con il terreno e con eventuali pietre"

(BP, Scautismo per ragazzi)

 

  • non lasciare mai l'accetta sul terreno, l'umidità fa arrugginire il ferro e fa marcire il manico;
  • non piantarla per terra perchè i sassi che sono nel terreno scheggiano la lama, non piantarla mai su un albero o su un ramo perchè li rovineresti;
  • l'accetta non è un martello, non adoperarla per battere chiodi o picchetti;
  • quando non la usi mettila ben piantata in un ceppo di legno, o nella sua custodia di cuoio;
  • non lanciarla a mò di indiano che va alla guerra;
  •  

    Quando devi tagliare un pezzo di legno non lasciatelo semplicemente a terra nè appoggiatelo su una pietra, perchè l'incontro della lama con il terreno e le pietre produrrebbe simpaticissime scintille forse ... ma il filo (la parte tagliente e che taglia) e l'accetta intera andrebbero a farsi strabenedire =)

     

    Ricordatevi di poggiare SEMPRE il legno che volete tagliare su un tronco o un ceppo fisso e di colpirlo  sempre NON a 90° ma con una inclinazione di circa 60° a destra e a sinistra, alternando i colpi.

    possiamo tagliare un albero?

    quante volte i miei ragazzi me lo avranno ripetuto e quante volte invece volendo fare i furbi non mi dicevano nulla e sparivano alberi ... e quante volte agli alberi rimasti ci appendevo per i piedi sti furboni.

     

    Comunque sia la risposta è: SI MA ...

    ovvero a volte è necessario o utile tagliare un albero, perchè secco, perchè in mezzo a una strada, perchè ci è stato chiesto da forestale o proprietari etc etc ... ma deve essere sempre un CAPO a dirvi di farlo e seguirvi mentre lo fate.

     

    Come procedere quindi in tali stretti casi?

    Prima di abbattere l'albero magari decidete la direzione nella quale farlo cadere, in base a questa decisione vi regolerete di conseguenza nelle operazioni descritte di seguito.

    Si inizia il taglio dalla parte in cui lo si vuole far cadere, eseguendo un taglio parziale; quindi si passa dall'altra parte, eseguendo un secondo taglio in un punto un po' più alto del primo (circa 10 cm).

    La potenza è nulla senza il controllo dicevano quelli della Pirelli (uhm prima la mentadent mò la pirelli ... sto facendo troppa pubblicità) ... invece di ammazzarvi nel tentativo di dare colpi fortissimi : concentratevi nel dare colpi precisi.

    Il tronco va colpito NON a 90° ma con una inclinazione di circa 60° a destra e a sinistra, alternando i colpi.

    E orecchie aperte: quando inizia scricchiolare spostatevi e magari aiutate il tronco a cadere usando una corda come in figura.

     
    Come curare il filo dell'accetta: come affilarla insomma?


    Prima di tutto prendete una lima triangolare a dentatura fine. Con questa limate le tacche più grosse durante l'uso fino a non sentire alcuna asperità passando un dito sui bordi (mi raccomando tagliatevi: ho detto sui bordi non sul filo).

    Poi con una mola bagnata in acua o una pietra con qualche goccia d'olio (NON A SECCO) con movimenti circolari a una inclinatura di 45 gradi limate prima un lato e poi l'altro

    o

    Occhio a non fare una "punta" troppo chiusa o troppo aperta



    Come avere cura dell'accetta

    Dopo averla usata pulitela da residui di legno, fango e ogni tanto anche di possibile ruggine. Al campo piantatela in un ceppo (non su un albero o un ramo) o meglio nella sua custodia di cuoio, la stessa che userete per coservare l'accetta in sede nella cassa di squadriglia.

    Assicuratevi che il manico sia saldo e non si muova. A questo proposito non usate l'accetta come un martello, nè per chiodi nè per picchetti: 1) se ve la ficcate in fronte dopo il colpo io ve l'avevo detto 2) si rovina il manico, la bilanciatura, il ferro ... si rovina l'accetta insomma ci siam capiti.