-COMMENTI-CAAD 2006-Valentina Pennacchi- |
LEGGERE [...]Ho spinto a lavorare nell'architettura con la convinzione che al progetto non debbano essere posti limiti: il che comporta, come conseguenza, che non bisogna equivocare tra i materiali e i significati, tra i mezzi e i fini. Ora, a lungo si è cercato di confinare l'architettura ai materiali duri della costruzione permanente: l'acciaio, il cemento armato, le pietre e i graniti.[...]Ma se ribaltiamo la questione tutto diventa chiaro. La progettualità riferita allo spazio è architettura ed è l'architettura a seconda dei casi, delle necessità, dei vincoli, che usa diversi materiali. Da quelli duri e permanenti a quelli leggeri fatti d'acqua, di vegetazione, di riflessi, di luce. Si apre al progettista attraverso questo modo di ragionare un ventaglio di azioni che, a secondo dei casi e della necessità, moltiplica le possibilità di intervento.[...] da "Leggere" di Antonino Saggio
VIDEOINSTALLAZIONI-OPERA MUTANTE Le videoinstallazioni e i videoambienti accentuano l'apertura alle variazioni: le sue forme possono mutare adattandosi a situazioni, a spazi diversi; non è un oggetto unico, proposto alla contemplazione del pubblico; le sue manifestazioni sono il frutto di una pluralità di possibilità che il visitatore è chiamato ad attivare in diverse situazioni. Lo spazio-tempo della videoinstallazione e del videoambiente coinvolge il corpo del visitatore in una relazione con gli elementi disposti nello spazio. Queste opere lavorano sulla percezione, sulle sollecitazioni e sulle connessioni che i vari elementi generano. Abitano lo spazio con immagini realizzate con il video, diffuse o proiettate su diversi supporti. Possono proporre percorsi liberi o definire dei punti di vista precisi; integrare l'immagine del visitatore il cui ruolo è attivo. L'attenzione può essere attirata da immagini che evolvono sui monitor o sugli schermi; a volte è uno spazio intero che si fa immagine e suono, l'immagine si estende all'architettura che ne diviene un'estensione. La cosa importante non è l'immagine in se per se, ma diventa immagine tutto un insieme di elementi che interagiscono nello spazio e che indirizzano la percezione e l'orientamento del visitatore. Quindi nel contesto delle arti visive, realizzare una videoinstallazione, significa "abitare" temporaneamente una porzione di spazio che, assieme al dialogo tra i vari elementi e le persone al suo interno, diventa l'elemento centrale dell'opera.
|