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-COMMENTI-CAAD 2006-Valentina Pennacchi-
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AFFIORAMENTI

…Ora la bellezza del termine affioramento è nel suggerire un processo di disvelamento “al contrario”. Come se il progetto si debba formare certo attraverso stratificazioni, ma invece che attraverso una modalità "dall'alto al basso" con una modalità dal "basso all'alto". Come un insieme di strati che affiorino, che emergano…


La ricchezza che racchiude in se questa parola è nella capacità di riscoprire luoghi di città prima invisibili, in quanto non percepibili. Zone considerate abbandonate, ma ugualmente ricche di vita, una vita intrinseca, che scaturisce la propria essenza dal basso. Il modo dunque per riappropriarsi della città in molte zone è proprio quello di non frammentarla o dividerla per parti caratterizzate da funzioni definite, ma bensì riuscire a darle una forza catalizzante, come un attrattore, un simbolo.

Quindi l’intervento deve partire dal basso, come una pianta nasce dal terreno, l’architettura deve trovare la sua forza naturale dalla quota zero per poi riuscire ad elevarsi moltiplicando quest’ultima fino a raggiungere anche chi non la percepiva.

Come nel concept presentato da me e i miei compagni, l'obiettivo principale è quello che la città contemporanea si riappropri del fiume Tevere privo ormai della funzione di luogo di scambio legata al commercio e alla comunicazione. Dove l'elemento geometrico caratterizzante dello spazio fisico è rappresentato dalla contrapposizione tra verticalitá e orizzontalitá, i muraglioni si presentano come una frontiera fisica e visiva tra la cittá e il fiume. Un alveo che taglia in due. Una quota zero posta al di sotto della città, al livello del fiume, abbandonata negli ultimi anni.

Si tratta di far sì che la città si riaffacci sul fiume , che riscopra in esso la sua identità storica e che proietti nel continuo mutare e scorrere del fiume le trasformazioni della città contemporanea.
Rilanciare l’appropriazione pubblica del Tevere è uno dei nostri obiettivi principali.

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