Bologna, lì 17 dicembre 2006. COMUNICATO STAMPA I RAPPRESENTANTI DI LEGAMBIENTE SI DIMETTONO PER PROTESTA DAL CRUFER (IL COMITATO CONSULTIVO DEI PENDOLARI) - LA COMUNICAZIONE INVIATA ALLA REGIONE, A TRENITALIA E AGLI ALTRI MEMBRI DEL COMITATO CHE "DOVREBBE" TUTELARE I PENDOLARI - L'ACCUSA: "IL SISTEMA DEGLI ENTI LOCALI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PUNTA SULLE GRANDI OPERE (NUOVE AUTOSTRADE E ALTA VELOCITA') E SI DISINTERESSA DEL TRASPORTO LOCALE CHE RAPPRESENTA OLTRE I DUE TERZI DELLA MOBILITA' SU FERRO ED E' L'UNICO STRUMENTO IN GRADO DI FRENARE LE CONGESTIONI E ABBATTERE LO SMOG CHE ATTANAGLIA LE AREE URBANE - GIUDIZIO NEGATIVO DI LEGAMBIENTE SULL'ESPERIENZA DEL CRUFER: "NON CONTA NULLA E VIENE INFORMATO A COSE FATTE". I tre rappresentanti di Legambiente Emilia Romagna nel CRUFER: Luigi Rambelli, Presidente Regionale; Romano Boldrini e Alfredo Sambinello, membri della Direzione Regionale dell'associazione ambientalista, hanno comunicato oggi alla Giunta, all'Assemblea Legislativa Regionale, alla Direzione Regionale di Trenitalia e agli altri membri del Comitato, di cui fanno parte anche due associazioni di consumatori (Federconsumatori e Cittadinanza Attiva), la loro decisione di dimettersi. La decisione precede la riunione fissata per domani pomeriggio Lunedì 18 dicembre convocata per discutere dei rapporti con la Regione e Trenitalia, a quasi 10 giorni di distanza dall'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario che - come al solito - è stato deciso senza aver discusso preventivamente alcunchè con i rappresentanti dei pendolari. I tre rappresentanti di Legambiente hanno inviato una comunicazione in cui motivano la loro decisione sostenendo che le autorità delegate all'interno della regione e i servizi regionali preposti hanno dimostrato una linea "tesa ad affrontare le questioni dando per scontata la subordinazione del trasporto collettivo all'uso dell'auto privata, puntando esclusivamente sul rafforzamento del sistema autostradale e sul servizio ferroviario a lunga percorrenza (Alta Velocit? pur fortemente minoritario - in quanto a numero di passeggeri trasportati - nell'ambito dello stessa modalità di trasporto. Di conseguenza il trasporto collettivo regionale e metropolitano, pur centrale ai fini del contenimento della congestione e dell'inquinamento atmosferico, continua ad essere relegato ai margini nell'attenzione delle istituzioni regionali e, a fronte dei problemi evidenti, si continua a negare ufficialmente la gravità della situazione, come è avvenuto ..... in occasione della recente iniziativa nazionale convocata da Legambiente. Avviene così - continua la lettera - che anche uno strumento (il CRUFER) che poteva servire al dialogo con chi continua ad utilizzare la ferrovia, viene relegato a ruolo marginale di raccolta delle lamentele e di mera suddivisione di una parte di quanto restituito da Trenitalia grazie ai disservizi del trasporto ferroviario. Questo in quanto, per gli aspetti relativi al potenziamento e all'organizzazione del servizio, il CRUFER è stato chiamato ad esprimersi quasi esclusivamente a cose fatte senza che sia stato possibile l'accoglimento di qualsiasi proposta....". Per questo "i membri del CRUFER delegati da Legambiente" hanno ritenuto necessario rassegnare le loro dimissioni dal Comitato Regionale, evitando di assumersi ulteriormente delle responsabilità in cambio di nulla, e dando modo all'associazione che li aveva incaricati di riprendere pienamente la titolarità del rapporto sia con Trenitalia che con la Giunta Regionale, al di fuori di quanto previsto dalla normativa che ha dato cita al Comitato Regionale Utenti Ferrovie Emilia Romagna". Legambiente Emilia Romagna aggiunge che la sua decisione "è influenzata anche al modo in cui la attuale gestione del CRUFER intende le funzioni e il ruolo del comitato stesso, che in prevalenza èapparso incline a ricoprire un ruolo marginale, presentando gravi difficoltà ad affrancarsi da una visione subordinata e ristretta ai problemi più minuti, senza riuscire ad inquadrarli ed affrontarli nella questione più generale di una radicale modifica del sistema della mobilità collettiva che avvicini la nostra regione alla situazione in atto nella maggioranza delle città europee". In particolare viene fatta notare una sostanziale incapacità di rappresentare gli utenti sia per una visione ristretta alla propria particolare situazione sia sul piano generale a rifugiarsi nella lamentela e/o nella ricerca di contentini. I rappresentanti di Legambiente aggiungono che a loro parere èstata persa una grande occasione per riuscire a rappresentare i veri interessi dei pendolari per rifugiarsi nella tutela di interessi particolari senza riuscire a rappresentare una vera e propria linea alternativa sul trasporto locale. "Siamo costretti - conclude la lettera di Legambiente Emilia Romagna - a tentare di sollevare con maggiore forza i problemi della mobilitàsostenibile nella nostra regione, proponendoci anche come punto di aggregazione per chi dal mondo dei pendolari e dei loro comitati è disponibile a muoversi in autonomia per una radicale modifica del sistema della mobilità alla stregua di quanto hanno già fatto altri comitati dei pendolari nella nostra e di altre regioni d'Italia". L'Ufficio Stampa 051/241324. __________ Informazione NOD32 1913 (20061209) __________