Tutti in lotta contro questa TAV (24/11/2008)
Tutta lItalia pendolare insorge contro lentrata in vigore
delle tratte ad alta velocità. Non solo noi piacentini ci lamentiamo per laumento
dei tempi di percorrenza, anche gli assessori regionali, in testa il deciso Vesco della
Liguria, a suon di ordinanze danno battaglia ai peggioramenti che le ferrovie vogliono
introdurre al servizio pendolari dal prossimo dicembre. Nellincontro di lunedì
scorso in provincia anche lassessore Peri ha minacciato di portare il contratto di
servizio davanti ai giudici. Sono dichiarazioni molto forti, ma sono le stesse che
proferì dopo lentrata in vigore dellorario di dicembre 2005. Alla fine i
disagi rimasero, ma a denunciare le FS ci fu solo il nostro ricorso al TAR (a
tuttoggi inspiegabilmente insabbiato, forse in attesa che si il reato prescriva).
Nel corso di quellincontro abbiamo anche scoperto che, per avere le bozze dei nuovi
orari dalla regione Emilia Romagna, bisogna essere tesserati CRUFER, unico organo
riconosciuto come rappresentante del pendolarismo regionale. Quandè che in questo
paese si finirà di chiedere la tessera per concedere ciò che ci spetta di diritto? Alla
nostra associazione, uscita dalla CRUFER proprio per evitare i malsani condizionamenti dei
partiti, non resta che elemosinare i nuovi orari dai colleghi della Lombardia o chiederli
sottobanco alla Provincia.
Persino lultima puntata della trasmissione EXIT su La7 ha dedicato quasi 3 ore al
problema TAV-pendolari con lamministratore delegato delle FS Mauro Moretti. Per
essere certi che si presentasse questa volta non lo avevano avvertito della presenza dei
pendolari. Moretti ha detto molte cose inesatte che sentiamo qui il dovere di confutare.
Cominciamo dallaffermazione più odiosa secondo cui i treni pendolari della
Piacenza-Milano vengono rallentati per lintroduzione di nuove fermate richieste
dalla Lombardia. In questo modo Moretti ha cercato di mettere i pendolari uno contro
laltro. Le cose però non stanno così perché, come si può vedere dalle bozze
dorario fornite dalle FS, le percorrenze dei nostri treni vengono allungate a
parità di numero di fermate. Si tratta di mancanza dinformazione o di un escamotage
per evitare limbarazzante ammissione che il management FS sta di nuovo peggiorando
il servizio pendolari?
Moretti ricorda anche che la puntualità dei treni è migliorata, si
dimentica ovviamente di dire che il tutto è avvenuto, ammesso che lo sia veramente, a
scapito dei tempi di percorrenza pesantemente allungati.
Sempre Moretti dice che il servizio si articola con diverse tipologie di treni. Ci saranno
gli Eurostar velocissimi per chi deve andare da Milano a Roma, gli Itercity tra i diversi
capoluoghi e i treni regionali che fanno tutte le fermate per i brevi percorsi. E
una bella favoletta che probabilmente funziona coi trenini giocattolo di un mondo
irrealistico, ma che non tiene in alcun conto le tante eccezioni che vi sono su una linea
reale. Per esempio se migliaia di pendolari hanno lesigenza di andare velocemente da
una stazione a unaltra è insensato obbligarli a cambiare treno in una stazione
intermedia, magari a pochi chilometri dalla meta, o viceversa obbligarli a prendere treni
che effettuano tutte o molte fermate del percorso. La pianificazione andrebbe quindi fatta
considerando le diverse esigenze, fermata per fermata in funzione del numero di
viaggiatori. Ma questo deve essere un lavoro troppo oneroso per un management che ama le
cose semplici, facili da comprendere e da spiegare; poco importa se il servizio offerto è
inadeguato alle richieste della clientela. Ciò che conta sembra essere limmagine e
il profitto, e coloro che non si adeguano a questo motto devono essere contrastati.
Così quando in un servizio della trasmissione viene esplicitamente
detto che le nuove gallerie della TAV nel tratto Bologna-Firenze, costate fior di
quattrini, non sono a norma perché non prevedono vie di fuga sufficientemente
ravvicinate, e sono anche meno sicure perché a canna unica per entrambi i sensi di
marcia, lattenzione di Moretti è rivolta a tranquillizzare i possibili clienti e
futuri viaggiatori, dicendo che è impensabile che un treno deragli. Il nostro presidente
Fittavolini gli fa presente che noi piacentini non abbiamo dimenticato il deragliamento
del Pendolino. Moretti ribatte che le ferrovie sono state assolte, glissando così sul
deragliamento. Premesso che la verità processuale non sempre corrisponde alla realtà
delle cose, anche riconoscendo linnocenza di quella dirigenza FS (che aveva tolto il
semaforo di rallentamento prima del ponte di Piacenza), resta il fatto che il
deragliamento di un treno super tecnologico è uneventualità possibile a dispetto
di quanto sostenuto da Moretti. Lex ministro Di Pietro rincara la dose dicendo che
devessere considerata anche lipotesi di un attentato, che in tunnel come
quelli potrebbe mettere ancor più a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori. Moretti
rassicura subito la platea: da quando quella tratta è stata costruita non cè stato
un solo incidente. Ne siamo certi? A me sembra di ricordare che il 4 agosto 1974 una bomba
sia esplosa sull'espresso Roma-Brennero (lItalicus), proprio sulla Firenze-Bologna
in prossimità di una galleria, 12 morti e 44 feriti. Dieci anni dopo il 23 dicembre 1984,
sul rapido 904 Napoli-Milano, unaltra bomba, sempre nella stessa galleria sulla
Firenze-Bologna provocò la morte di 15 persone e il ferimento di altre 250. Possibile che
il signor Moretti non conosca questi fatti e lunica cosa che sappia dire è di non
spaventargli la clientela altrimenti nessuno prenderà più i suoi treni?
Sembra che in queste rinnovate FS la logica dei quattrini prevalga sulla sicurezza dei
viaggiatori. Per chi ogni anno deve percorrere decine di migliaia di chilometri in treno
non è certo una garanzia per il futuro.