Arrivano i treni Vivalto sulla Milano-Piacenza (13/11/2006)
Da alcuni giorni sono entrati in funzione alcuni nuovi treni Vivalto
sulla tratta Milano-Piacenza. Li abbiamo provati e vi proponiamo le nostre valutazioni.
Con questi treni sembra che le ferrovie abbiano accolto alcuni suggerimenti dati dai
viaggiatori. I Vivalto sono treni che possono viaggiare a 160Km/h (come gli attuali IR)
contro i 140Km/h dei tipici treni regionali. L'impressione complessiva è positiva anche
se resta ancora qualcosa da sistemare.
Sulle vetture si nota l'alto livello di tecnologia. In ogni sezione del treno vi è un
monitor/computer che fornisce ai viaggiatori utili informazioni sul viaggio come i
dettagli del tragitto, la fermata successiva, la velocità del treno, il ritardo, le
temperature interna ed esterna e se la toelette è libera o occupata. Preciso il valore
del ritardo, che finalmente sembra essere esatto al minuto, più preciso di quello fornito
in maniera automatica dalla segnalazione vocale pure presente durante il viaggio. Unica
pecca, il ritardo sul monitor non è disponibile alla stazione finale del percorso, ma
solo al semaforo di entrata. Nel nostro caso, come spesso avviene, il treno accumula
ulteriore ritardo tra il ponte di Po e l'arrivo al binario, Nel nostro viaggio infatti
l'ultimo ritardo segnalato era di 9 minuti (al ponte di Po) diventati però 11
all'apertura delle porte, quando invece il monitor segnava "Ritardo Non
Disponibile". Di fianco al monitor è installata anche presente una telecamera
probabilmente per scopi di sorveglianza.
Una novità è la presa a 220volt (50W massimi) presente per ogni coppia di sedili. Utile
per attaccare computer o caricabatterie. Lodevole la scelta di rendere disponibile questa
possibilità anche in seconda classe. Per i posti a sedere non contrapposti è disponibile
una tavoletta di legno che può essere abbassata come sugli aeroplani per formare un utile
piano di appoggio.
Atre caratteristiche sono l'accessibilità e la disposizione dei posti. La prima è buona grazie ai piedi dei sedili ben raccolti sotto di essi, inoltre la disposizione dei posti è tale da mescolare in maniera sfalsata i vari gruppi di sedili. Purtroppo i soffitti della parte a due piani non sono molto alti e sopra 1.85cm di statura si rischia di urtare la testa nei passaggi. I sedili sembrano più robusti di quelli usati per il restyling dei vecchi treni a piano ribassato. Anche i posti a sedere sembrano più confortevoli. Lo schienale è finalmente di forma adeguata alla schiena, la avvolge senza obbligarla a scomode posizioni. Purtroppo i sedili non sono molto larghi e chi ha qualche chilo di troppo fa un po' di fatica a starci dentro. Sono ritornati i poggiatesta con appoggio su entrambi i lati, anche la loro curvatura è stata aumentata rispetto ad altre versioni nel tentativo di offrire un appoggio più adeguato alla testa. L'appoggio laterale del poggiatesta però, sebbene aumentato, non è ancora sufficiente e la testa tende a cadere di lato quando i muscoli del collo si rilassano. Bisognerebbe cercare di allungarlo ancora, come è sugli attuali treni Interregionali, si perderebbe forse un po' in estetica, ma si guadagnerebbe tanto in comfort, e per un treno carico di pendolari che approfittano del viaggio per riposarsi questo è molto importante. L'ultima pecca di questi sedili è purtroppo la seduta che, sebbene imbottita, è stata fatta con il bordo frontale leggermente rialzato e troppo rigido. A causa di ciò i muscoli delle gambe vengono schiacciati nel punto di appoggio e questo costringe a periodici cambi di posizione per evitare fastidiosi indolenzimenti delle gambe. Anche dopo una decina di minuti di viaggio il fastidio diventa percepibile (per capirci è un po' come star seduti con le gambe su una sbarra). Per la forma ideale e la rigidità della seduta ci sentiamo di prendere ad esempio quelli in finta pelle dei vecchi treni a piano ribassato.
I portabagagli consentono una agevole accesso da sotto, utile per le
persone di bassa statura. Lo spazio disponibile è poco, ma la disposizione di alcuni
sedili consente di tenere il bagaglio sotto le gambe senza recare intralcio ad altri
passeggeri.
Comode anche le porte automatiche tra le carrozze che restano aperte qualche secondo
anziché chiudersi subito a ghigliottina come quelle già in uso su altri treni. Purtroppo
questi pulsanti, come anche i tavolini di legno richiudibili, sono ad elevato rischio di
vandalismo. Vi è un certo ritardo nell'apertura delle porte, che per quelle esterne può
causare inutili perdite di tempo e relativi ritardi. Un'altra mancanza sono le
indicazioni in lingua inglese, non sarebbe costato nulla aggiungere la scritta
"Open" vicino a quella di "Apertura" delle porte.
La carrozza è bene ammortizzata e durante il viaggio non si sentono gli abituali
scossoni. I doppi vetri isolano efficacemente dalla temperatura esterna e dai rumori,
anche se un fastidioso ronzio interno (dovuto forse a qualche trasformatore/convertitore)
è stato presente per tutto il viaggio. Anche le soffianti per il ricambio d'aria sono
decisamente rumorose. Un problema è dato dalla ridottissima possibilità di apertura dei
finestrini (apribile uno ogni due e solo nella parte più alta) che potrebbe creare seri
problemi nella stagione estiva in caso di guasto al sistema di condizionamento. La
temperatura interna era impostata a 21°C, ma la sensazione era quella di temperatura
inferiore e qualche viaggiatore teneva indosso il cappotto. Temiamo che il valore indicato
si riferisca alla temperatura dell'aria alle bocchette di emissione che non corrisponde a
quella dell'ambiente. Va detto anche che essendo le bocchette molto piccole il soffio
d'aria risulta essere molto forte ed in alcuni posti è molto fastidioso, dando la
sensazione di avere uno spiffero sempre addosso.
Tutto sommato comunque le carrozze Vivalto costituiscono secondo noi un
miglioramento rispetto agli attuali standard dei treni regionali, a patto che vengano
sistemati i problemi relativi alla comodità dei sedili e al riscaldamento.
Queste positive osservazioni non cancellano ovviamente la responsabilità delle FS per gli
enormi peggioramenti del servizio ferroviario introdotti soprattutto con il cambio di
orario dello scorso dicembre 2005, semplicemente significano che quando viene introdotto
qualche reale miglioramento per i viaggiatori noi siamo i primi a riconoscerlo.