Le due rotonde di piazzale Marconi: il nostro punto di vista (2/6/2008)

Giovedì 15 maggio la nostra associazione ha partecipato all’incontro in Comune relativa al nuovo allestimento viabilistico di piazzale Marconi. C’eravamo già incontrati su questo argomento più di un anno fa. Già allora avevamo espresso la nostra contrarietà alla soluzione che prevedeva le due rotonde, chiedevamo che venisse valutata anche la possibilità di avere una rotonda unica con sovrappasso o sottopasso pedonale per non intralciare il flusso dei veicoli. A quel tempo i tecnici del comune si dissero contrari alla nostra proposta, l’unica critica che ci venne riconosciuta dalla stessa amministrazione era l’esiguo numero di posti auto a sosta breve, presenti di fronte alla stazione, quelli che consentono un agile accesso alla stazione per coloro che devono solo acquistare un biglietto, accompagnare o andare a prendere una persona.
Il progetto attuale è rimasto molto simile a quello originale con la differenza, e di questo ne siamo felici, della riapertura del sottopassaggio pedonale dotato di ascensori per disabili e telecamere di sicurezza collegate alle forze dell’ordine. Sottopassaggio che per motivi di sicurezza verrà chiuso nelle ore notturne. Il sottopassaggio dovrebbe scaricare parte dei transiti pedonali dall’area tra le rotonde, tragitto che viene in gran parte utilizzato da coloro che devono andare a prendere l’autobus sull’altro lato del Piazzale. La presenza di un residuo attraversamento pedonale (si sa che è molto più comodo attraversare direttamente la strada che non infilarsi nel sottopassaggio) è quello che potrebbe creare disagi al traffico. A parte le zone a 30Km all’ora quello che preoccupa è il possibile blocco alla circolazione causato dal continuo transito dei pedoni. Come avviene nella maggior parte delle città europee, in presenza di un sottopassaggio è più logico istradare tutti i pedoni verso quella via. La sera invece, con il sottopasso chiuso, non ci sarebbero problemi dato lo scarso traffico.

Non siamo invece riusciti a sapere se i posti auto previsti per la sosta breve di fronte alla stazione siano stati incrementati e di quante unità rispetto al vecchio progetto. Con le tante auto che soprattutto la sera, vengono a raccogliere pendolari o semplici viaggiatori questo ci sembra il problema più importante ed è strano che questo aspetto sia stato sottovalutato da chi ha preparato il progetto. La cosa diventa ancora più grave se si pensa che quando partiranno i lavori per la costruzione dell’autostazione delle corriere (anche di quel progetto non sappiamo più nulla e speriamo che non ci arrivi tra capo e collo quando i giochi sono già stati fatti) non sarà più disponibile la valvola di sfogo del parcheggio di via dei Pisoni, oggi usato da molti come alternativa alla sosta breve in Piazzale Marconi. Come è possibile, per un importante snodo ferroviario come Piacenza, non avere adeguate aree di fronte alla stazione per il carico e lo scarico dei passeggeri? Certo che se non ci fosse stato il palazzo di Borgofaxhall avremmo avuto più posti per tutti e la viabilità in quella zona non sarebbe stato un problema così grave.

Andiamo infine a vedere la storia recente del piazzale. Alcuni anni fa si era passati dal vecchio spartitraffico, causa di tanti ingorghi, alla semaforizzazione con la chiusura del sottopassaggio. L’operazione era costata un bel po’ di soldi, ma con la garanzia, ci dicevano, di ottenere benefici sul traffico. Qualche pendolare anziano con buona memoria ci ricorda che un esperimento con due rotonde in P.le Marconi era già stato tentato proprio in quell’occasione, quando si stava cercando la soluzione viabilistica ottimale. I successi furono deludenti e si decise di optare per la semaforrizzazione del Piazzale. Oggi, dopo qualche anno e tanti soldi spesi, si cambia di nuovo tutto a riconferma del motto secondo cui “fare e disfare è tutto un lavorare”. Se questa nuova soluzione è così efficiente non ci si poteva pensare allora?
I possibili intasamenti di P.le Marconi sono però destinati a ridursi dato che, come ribadito dall’assessore Brambati, il traffico in quella zona verrà in parte ridotto dall’entrata in funzione della futura tangenzialina nord, con lo scavalca ferrovia che dovrebbe risucchiare parte del traffico da via Colombo, via la Primogenita e viale S. Ambrogio. Purtroppo però via la Primogenita e Viale Sant’Ambrogio vengono quotidianamente percorse anche da molti pendolari che non trovando posto nel piccolo parcheggio di via dei Pisoni sono costretti a servirsi di quello di Viale S. Ambrogio. C’è poi parte del traffico generato dai centri commerciali di S. Rocco che, soprattutto nelle ore di punta serali, continuerebbe a sovrapporsi col rientro dei pendolari.
Ci ha stupito sentire dal comune che comunque, in caso di intasamenti, saranno gli stessi automobilisti, una volta verificata l’impraticabilità di un tragitto, a trovare un percorso alternativo. Intanto bisogna ricordare che per andare dalla Lupa ai Pontieri ci sono ben pochi passaggi alternativi. Oltre a ciò è risaputo che tutti noi cerchiamo di percorrere la strada più breve, cambiare strada significa allungarla quindi perdere più tempo e consumare più carburante con relativo aumento dell’inquinamento.
Ultima nota dolente è che lo scopo della riunione non era consultivo, come previsto dal protocollo firmato qualche anno fa dalla nostra associazione con comune e provincia, ma semplicemente informativo dato che il progetto che l’assessore teneva tra le mani si riferiva al progetto già appaltato. Al motto di “guardate ma non toccate” non ci è stata nemmeno consegnata una copia del progetto, per averla dovremo inoltrare domanda ufficiale; lo faremo, anche se ormai è un po’ tardi. Peccato che a fronte delle tante buone parole sulle scelte partecipate noi pendolari, come sempre, arriviamo in ritardo.

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