I pendolari sfrattati da Milano Centrale (10/11/2008)
Le ferrovie hanno annunciato che la stazione di Milano centrale
ospiterà in futuro soltanto i treni Eurostar, i treni pendolari dovranno quindi essere
dirottati, o fermati in altre stazioni. E la ciliegina sulla torta dopo i rincari
degli abbonamenti e le restrizioni dorario alla biglietteria di Piacenza. Lo sfratto
è un effetto collaterale dellentrata in funzione della TAV, che porterà a Milano
un elevato numero di treni Eurostar. Nel progetto della linea ad alta velocità si sono
dimenticati che tutti quei treni da qualche parte avrebbero dovuto fermarsi, si scopre
così solo ora che a Milano non ci sono i binari per tutti. Come sempre in casa FS le cose
si fanno a meta e a farne le spese, anche in questo caso, saranno i forzati della rotaia.
Qualche binario in più dovrebbe arrivare dalla stazione di Milano Rogoredo che sarà
ampliata ad otto binari passanti, ma Rogoredo si trova alla periferia di Milano. Per
arrivare a Milano centrale mancano ancora 10 km di strada ferrata, che in treno, anche con
la fermata intermedia di Lambrate, potrebbero essere percorsi in pochi minuti senza disagi
per i viaggiatori. Lidea delle ferrovie è invece di scaricare i pendolari alle
porte della città, come a Rogoredo, denominata appunto stazione porta. Poi
ognun per sé, allarrembaggio dei mezzi pubblici. E vero che una buona parte
dei pendolari piacentini scende nelle stazioni di Rogoredo e Lambrate. Questultima
peraltro ha già visto ridursi il numero di passeggeri causa il pessimo servizio offerto
da e per quella stazione (magari fra un po ci diranno che anche Lambrate deve essere
vietata ai pendolari causa decremento degli utilizzatori). Resta comunque un numero non
trascurabile di viaggiatori che prosegue per Milano Centrale e che quindi sarebbe
fortemente penalizzato dalla chiusura di quel collegamento. Per arrivare a Milano centrale
partendo da Rogoredo con la metropolitana ci si impiega molto più tempo che in treno
(ancora di più per arrivare a Lambrate che si trova su unaltra linea del metrò),
senza contare i disagi connessi al dover cambiare mezzo, ai disservizi della metropolitana
(tutti pressati in piedi), agli scioperi. Per molti pendolari scendere a Rogoredo vorrebbe
anche dire accollarsi un ulteriore costo di viaggio, dato che tanti lasciano una
bicicletta in stazione per evitare ingorghi, disagi e ulteriori spese, dato che il costo
dei mezzi pubblici di Milano non è incluso nellabbonamento ferroviario da
Pontenure. Chi ora lascia la bicicletta a Milano centrale, non potrà certo partire in
bici da Rogoredo. Unalternativa è attendere a Rogoredo qualche altro treno per
Milano centrale, ossia prendere una coincidenza, con tutti gli inconvenienti annessi a
cominciare dalla dilatazione dei tempi di viaggio.
Perché creare tutto questo disagio ai pendolari? Per favorire coloro che sugli eurostar
hanno pagato un costoso biglietto e quindi hanno il diritto di scendere nelle comoda
Centrale? I passeggeri degli eurostar però sono spesso politici, onorevoli, o gli stessi
manager FS che notoriamente non pagano una lira, o meglio il biglietto glielo paga la
collettività, cioè gli stessi poveretti che invece verranno fermati alle porte della
città. Sembra un film già visto, con i signorotti comodi al centro del castello e il
volgo che deve starsene fuori a subirne le volontà.
Possibile che il diritto di decine di migliaia di lavoratori (perché non ci sono solo
quelli della linea da Bologna) di continuare ad arrivare nella stazione ferroviaria più
vicina al proprio posto di lavoro, senza assurdi cambi di mezzo, non possa essere
garantito?
Come sempre coloro che decidono non si rendono conto delle esigenze dei pendolari, e
magari sono le stesse persone che arriveranno gratis con gli eurostar fino in Centrale.
Così una fredda regola trasportistica: scaricare i pendolari alle porte della
città, verrà applicata senza valutare gli effetti su un intero popolo di
viaggiatori. Se quella regola può aver senso per il trasporto automobilistico, che
produce inquinamento e traffico, non ha secondo noi alcun motivo di esistere per il
trasporto ferroviario che invece porta (o dovrebbe portare) velocemente, in maniera
efficiente, silenziosa e non inquinante tantissime persone in prossimità del proprio
posto di lavoro.
Per fortuna le ferrovie non possiedono ancora abbastanza treni eurostar da saturare la
stazione di Milano centrale per cui lo sfratto dei pendolari da quella stazione non sarà
immediato. Avremo così un po più di tempo per contrastare questa ennesima
scellerata disposizione ferroviaria.