Passate le
elezioni regionali per i pendolari restano solo i problemi e tanti inganni
(17/4/2005)
Sono passate le elezioni regionali, cariche di promesse per i pendolari piacentini, ma i
problemi con le ferrovie restano ancora aperti, anzi se ne creano di nuovi. Prima delle
elezioni la nostra associazione aveva richiesto, mediante un'apposita istanza, tutta la
documentazione relativa ai rapporti tra la regione Emilia e Trenitalia, compresa la copia
del contratto di servizio in vigore, in base alla quale Trenitalia riceve i finanziamenti
regionali, nonché la lista dettagliata delle penali imputate a Trenitalia per i
disservizi prodotti ai viaggiatori.
Durante l'incontro del 9 marzo scorso con la Regione, rappresentata dal Presidente Errani, dall'Assessore Peri e da un funzionario dell'agenzia regionale della mobilità, ci era stato esplicitamente detto dal funzionario che tutti i dati da noi richiesti con l'istanza erano disponibili e che sarebbero stati forniti per tempo. Il funzionario ci faceva addirittura osservare che non era il caso di arrivare ad un'istanza per avere tali informazioni, aggiungendo che "bastava chiederle".
Visto che da diverso tempo la nostra associazione sostiene vi sia una
scarsa trasparenza nell'operato dell'agenzia per la mobilità regionale e nei suoi
rapporti con Trenitalia, abbiamo preferito attendere gli incartamenti prima di ricrederci.
Puntuale è arrivata la smentita con l'arrivo del plico che solo a titolo di esempio
conteneva principalmente documentazione inutile, come quella relativa a tratte come la
Ravenna-Rimini, la Marzabotto-Bologna o la Porretta-Bologna, che non centravano nulla con
le tratte da noi richieste. Insomma si è messo assieme un po' di carta solo per fare
volume.
Per avere invece le informazioni utili, ci viene chiesto, come previsto dalla legge, di
ripagare le spese per la preparazione delle fotocopie. Fin qui nulla di strano, peccato
che sia stato espressamente scritto che la nostra associazione doveva pendersi l'impegno
di pagare la somma necessaria, prima di conoscere l'importo. Come se quando si va a
comprare una qualsiasi cosa si dovesse accettare di pagare prima di conoscerne il costo!
In pratica un autentico ricatto per impedirci di verificare la gestione del servizio
ferroviario regionale.
Perché allora durante l'incontro pre-elettorale, alla presenza del Sindaco e del Presidente della Provincia di Piacenza, ci era stato garantito che la documentazione era già tutta disponibile e che non c'erano problemi a farcela avere per tempo? Cosa ci voleva a spedire una copia, anche in formato elettronico, del contratto di servizio attualmente in vigore? Copia che nessuno ci ha mai voluto fornire. Evidentemente c'è qualcosa da nascondere, come per esempio le modifiche fatte all'ultimo momento a favore di Trenitalia, che vincolano il pagamento delle penali relative alle carrozze mancanti o chiuse, alla presentazione dei reclami da parte dei viaggiatori. Tale modifica non ci era mai stata detta dai funzionari regionali fino a quando non abbiamo chiesto con l'istanza i dettagli delle penali.
Questa però potrebbe essere solo la punta dell'iceberg, come pare di capire da una frase presente nella lettera speditaci dalla regione in risposta all'istanza. Una delle nostre richieste richiedeva infatti il dettaglio giornaliero delle penali perché, stando a quanto ci era stato detto ufficialmente, con le modifiche al contratto di servizio fatte nel 2004, alcune penali dovevano essere attribuite ogni volta che alcuni treni (circa il 10%) avessero accumulato un ritardo superiore a 10 minuti in talune stazioni intermedie scelte a priori. Il computo di dette penali richiede una valutazione che necessariamente deve essere fatta su base giornaliera per ognuno dei treni in questione. Emblematica è la risposta della della regione che ci informa che non esiste un valore giornaliero delle penali di cui dar conto. Come è possibile allora calcolare correttamente l'importo delle penali? Questo vuol forse dire che al contratto di servizio, che ci viene tenuto nascosto, sono state apportate altre modifiche all'insaputa dei pendolari?
La poca chiarezza del comportamento della regione nel campo dei trasporti ferroviari non si ferma qui. Un altro esempio eclatante è la presentazione che ci è stata fatta del bando di gara internazionale per la gestione del servizio ferroviario regionale 2006. Prima delle elezioni, in presenza delle amministrazioni comunali e provinciali, ci è stato detto che chi avrebbe gestito il servizio ferroviario avrebbe anche dovuto investire di tasca propria alcune centinaia di milioni di euro per l'ammodernamento del servizio. Una bella garanzia sul miglioramento della qualità. Dopo le elezioni, quando il verbale dell'incontro è andato alla firma, ci veniva fatto notare che le cose non stavano proprio così e che quelle centinaia di milioni di euro non sarebbero state messe da chi avrebbe gestito il servizio, ma dal sistema pubblico. Un piccolo cambiamento che però fa una grande differenza!
Tutto questo ci sembra dimostrare ancora una volta come, nell'ambito
del trasporto ferroviario, l'amministrazione regionale emiliana abbia ancora tanto da fare
in quanto a trasparenza e volontà reale di migliorare il servizio.
La creazione della nuova giunta regionale potrebbe essere una buona occasione per
svecchiare un sistema che ha mostrato troppe pecche e che non brilla certo per limpidezza.
Speriamo il Presidente Errani sappia tener conto di questo.