Parcheggi gratis per i pendolari: e gli altri viaggiatori? (11/2/2008)
In questi giorni si sta discutendo la proposta di riservare, in zona
stazione, alcuni parcheggi gratuiti riservati ai pendolari. Potrebbe essere una buona
idea, a patto che quei posti non siano quelli degli attuali parcheggi di Viale S. Ambrogio
e Via dei Pisoni. Quelli sono già ora gratuiti e fruibili da tutti i viaggiatori, in quel
caso sarebbe più corretto parlare di conversione dei parcheggi gratuiti in parcheggi a
pagamento, tranne che per i pendolari. Vi sono viaggiatori saltuari o pendolari che per
vari motivi non usano labbonamento, come studenti durante i mesi senza lezione o
lavoratori in prossimità di ferie o trasferte. In futuro queste persone dovranno pagare
un biglietto per lasciare il proprio mezzo in stazione?
La proposta di mettere i suddetti parcheggi a pagamento tranne che per i pendolari ci era
stata presentata diversi mesi fa dallamministrazione comunale durante un incontro
informale, in preparazione di uno successivo che però non cè mai stato. Lo scopo
era allontanare dai parcheggi della stazione coloro che li utilizzano in maniera
impropria, ad esempio come deposito di veicoli per attività commerciali. Avevamo fatto
presente che chiunque può acquistare a un costo minimo un abbonamento Piacenza-S.Stefano
ed avere diritto al posto auto. Quindi quel provvedimento non risolve il problema. Si era
anche ventilata l'ipotesi che fossero le associazioni pendolari a concedere, con
liscrizione, il diritto ad utilizzare il parcheggio. Non vediamo però come
unassociazione possa verificare se chi si presenta con labbonamento
ferroviario sia effettivamente un pendolare. Di certo si moltiplicherebbero le iscrizioni
e quindi gli introiti per lassociazione. Noi però non facciamo parte di coloro che
si mantengono con i balzelli imposti da regolamenti e leggine, e non intendiamo chiedere
il pizzo ai viaggiatori per concedere posti auto che oggi sono gratuiti.
Quando un parcheggio viene messo a pagamento, ci si espone pure alleventualità che
prima o poi, anche chi è esentato debba pagare un contributo, dapprima con una cifra
simbolica che presto si trasforma nell'ennesimo balzello da pagare. E la politica
dei piccoli passi, che tira le fregature senza che te ne accorgi.
Ci sarebbe piaciuto conoscere la proposta nel dettaglio ed esporre le nostre opinioni
partecipando alla consulta dei pendolari che prevede incontri a cadenza bimestrale,
tuttora formalmente in vigore, dedicata esclusivamente ai problemi dei pendolari,
inaugurata anni fa dalle amministrazioni comunale e provinciale. Purtroppo è da
tantissimo tempo che nessun incontro viene più concesso. Si preferisce diluire i problemi
dei pendolari in altre consulte, piene di tante altre questioni, quindi molto dispersive.
Consulte che ci hanno assorbito in maniera inefficiente troppo del nostro prezioso tempo.
Chiediamo quindi allamministrazione comunale di rispettare laccordo che, prima
di prendere qualsiasi decisione sul pendolarismo, prevede lobbligo di convocare e
ascoltare, in presenza della provincia, il parere dei nostri consiglieri.