La metamorfosi dei treni Interregionali (20/6/2007)
Come temevamo il nuovo orario ferroviario, entrato in vigore il 10
giugno scorso, sta mostrando la sua vera faccia, con modifiche sottaciute sia dalle
ferrovie che dalla regione. Il nuovo orario ha portato alla completa eliminazione dei
treni Interregionali e dei cosiddetti Regionali veloci che vengono sostituiti da treni
regionali. E il segno del sistematico regresso del sistema ferroviario e del
declassamento dei servizi per viaggiatori, pendolari e non. Le scelte vanno nella
direzione opposta alle nostre richieste e, quel che è peggio, sono passate con il
silenzio assenso e il totale disinteresse delle amministrazioni locali. Treni come
lIR2122 da Bologna per Milano (7.08 a Piacenza) o lIR2285 delle 18.20 da
Milano per Bologna, sopravvissuti allo sterminio di dicembre 2005, con il nuovo orario
sono diventati semplici treni Regionali. La metamorfosi degli IR, iniziata un anno e mezzo
fa, ora è completa. La scelta delle ferrovie è stata attuata con la docile sottomissione
delle amministrazioni che per tenerci buoni hanno raccontato per mesi la favoletta del
futuro ripristino dei treni IR, ma oggi tacciono di fronte a questo ennesimo scempio.
Nemmeno il periodico di propaganda, che la Regione a nostre spese prepara e distribuisce
ai pendolari, accenna a questa modifica. Cosa ci stanno a fare gli assessori ai trasporti
di Regione e Provincia, o lo stesso Ministro dei trasporti che solo un mese fa riempiva
laria di buoni propositi? Si sono come sempre allineati alla volontà delle
ferrovie?
Veniamo agli effetti di questo ennesimo colpo di mano. Come tutte le manovre FS, anche
questa è diluita nellarco di molti anni per rendere meno percepibile il
peggioramento del servizio. I nuovi treni Regionali hanno mantenuto, per ora, le stesse
caratteristiche degli IR che sono andati a sostituire. In questo modo le FS potranno
ribattere alle critiche dicendo che di fatto nulla è cambiato, quindi non cè
motivo per lamentarsi. Alcuni ferrovieri da noi interpellati ci hanno però dimostrato,
carte alla mano, che per un treno regionale il numero di controllori richiesto, a parità
di numero di carrozze, è mediamente inferiore a quello per un treno IR. Sarà quindi più
difficile trovare il controllore in caso di bisogno, controllore che, da solo, potrà far
fronte in maniera meno efficace ai problemi che si presentano. Stessa sorte tocca ai
macchinisti che potranno passare dai due degli IR al singolo previsto per i regionali, con
buona pace per la sicurezza dei viaggiatori.
I tempi di percorrenza possono essere appesantiti con nuove fermate che si addicono ad un
treno di classe regionale e con precedenze ai treni di classe superiore. Le carrozze
possono essere rimpiazzate con quelle a piano ribassato, tipiche dei treni
regionali. Sono meno confortevoli, più sporche e con velocità di crociera inferiori a
quelle degli IR. Con anche una sola di queste carrozze nella composizione del treno tutto
il convoglio è costretto a marciare più lentamente, senza garantire i tempi di
percorrenza nei tratti veloci e senza poter recuperare i ritardi accumulati.
La conversione dei treni IR in regionali serve quindi esclusivamente a ridurre il costo
del servizio a discapito della qualità. Sarebbe utile sapere che fine faranno le penali
previste dal vecchio contratto di servizio per i treni Interregionali, saranno
anchesse depennate come i treni IR? Difficile dirlo visto che a maggio il contratto
di servizio 2007 tra regione e ferrovie non era ancora stato definito. E possibile
che un servizio del valore di oltre 70 milioni di euro venga erogato in assenza di un
contratto? Come sempre però una soluzione per mettere a posto le cose, in forma
amichevole, regione e ferrovie la troveranno sicuramente.
Intanto treni come lex IR2036, che partono da Livorno e arrivano a Milano dopo aver
attraversato ben tre regioni, vengono ora classificati come regionali. Forse
tra un po questi signori, che vivono in un mondo tutto virtuale, cercheranno anche
di farci credere di essere arrivati a destinazione prima ancora di essere partiti, visto
che già ora riducono o cancellano i ritardi dai tabelloni.
Ma al peggio non cè fine, ci anticipano gli stessi ferrovieri che ben presto anche
la tariffa nazionale, quella che si paga quando si viaggia tra più regioni (quindi gli
abbonamenti da Pontenure per Milano e da S. Stefano L. per Parma), nei piani FS è
destinata a cedere il posto alle più costose tariffe regionali, in nome della solita
promessa di miglioramento del servizio, che ben conosciamo. Forse allora sarà il momento
di rimboccarsi tutti insieme le maniche e di scendere in campo per impedire che i nostri
sacrifici e patimenti quotidiani risultino vani.