Inaugurazione della TAV Milano-Bologna: Diario di una messinscena (14/12/08 aggiornato il 22/12/08 con foto e filmati)
Milano 13 Dicembre 2008 - Noi ceravamo e
abbiamo visto quello che molti media non hanno raccontato.
Landata
Ecco il resoconto di una giornata che resterà nella memoria di molti pendolari. Partenza
ore 12.10 dalla stazione di Piacenza, destinazione Milano centrale, sede
dellinaugurazione della tratta ad alta velocità Milano - Bologna. Lunico
treno veloce per Milano in quella fascia oraria è lIntercity plus 558 che però ha
molti minuti di ritardo. Approfittiamo dellIntercity plus 580 delle 11.08 che sta
viaggiando con oltre unora di ritardo. Saliamo in piedi in prima classe sul treno
stracarico di viaggiatori. Appena saputo che facciamo parte di un associazione pendolari,
alcuni viaggiatori seduti in uno scompartimento ci raccontano la loro disavventura,
proprio il giorno dellinaugurazione dellalta velocità, con la preghiera di
riportare al signor Moretti ("di cui abbiamo una diapositiva"),
amministratore delegato delle ferrovie dello Stato, le loro lamentele. Sarà un compito
arduo, ma stiamo ad ascoltare. Sono partiti da villa San Giovanni (sullo stretto di
Messina) con un treno che ha deciso di fermarsi per guasto poco dopo la stazione di
Bologna. Le ferrovie hanno pensato bene di spostare il treno nella successiva stazione di
Castelfranco, il treno viene però messo su un marciapiede diverso da quello in cui sosta
lIntercity che li dovrà portare a Milano. Così una fiumana di persone molte delle
quali anziane coi bagagli caricati dai figli o nipoti che li avevano accompagnati alla
stazione, e che sarebbero stati scaricati da altrettanti figli o nipoti che li avrebbero
raccolti alla stazione di arrivo, si trovano a dover fare i conti - da soli - con un
cambio di treno e relativo trasbordo da un marciapiede allaltro. Unautentica
odissea come ci hanno confermato moltissimi dei presenti. Tra questi anche due ferrovieri,
per loro fortuna in pensione, e quindi autorizzati a dire tutto quello che pensano di
queste ferrovie così tanto malate. Dicono di aver fatto presente ai colleghi in servizio
che i due treni sarebbero dovuti essere sullo stesso marciapiede per evitare gli enormi
disagi ai viaggiatori. Ci dicono con amarezza che le ferrovie nel corso degli anni sono
state smantellate da persone prive di scrupoli che puntavano più allinteresse
personale che non al bene della società. Una buona responsabilità, dicono ce
lhanno anche i sindacati, troppo spesso colpevoli di scambi di favori con la classe
dirigente, guarda caso spesso costituita da ex sindacalisti.
Larrivo a Milano
Con un viaggio a singhiozzo a una velocità deprimente arriviamo finalmente a Milano
centrale con tantissime persone che scendono dal treno inveendo contro le ferrovie e i
loro amministratori (vedi
filmato). Quelli che erano sul treno partito da villa San Giovanni hanno
accumulato quasi 2h di ritardo e molti di loro hanno perso le coincidenze per altre
destinazioni. Gli toccherà aspettare diverse ore o prendere, a loro spese, treni di
categoria superiore.
A pochi metri di distanza da noi, al binario 14, è ben visibile limpalcatura creata
per linaugurazione dellalta velocità Milano-Bologna. È ancora presto però e
al momento non esistono né transenne, né polizia che controlla. Possiamo filmare senza
problemi una flotta di persone che tira a lucido quella parte di stazione e raccoglie le
cartacce dai binari (vedi foto).
Mai visto nulla di simile.
Ci rechiamo verso la piazza antistante la stazione per cercare i colleghi pendolari venuti
a manifestare contro lalta velocità. È ancora presto e non troviamo nessuno così,
restando nella parte coperta della stazione, ci soffermiamo di fronte al palco su cui tra
alcune ore suonerà una prestigiosa orchestra. Di fronte al palco un ricco buffet
accoglierà eminenti personaggi politici, ospiti dellinaugurazione della TAV. Mentre
osserviamo il tutto ci accorgiamo che intorno a noi i tecnici della sicurezza FS stanno
predisponendo una serie di transenne. Nostro malgrado rimaniamo recintati allinterno
di quellarea donore con schiere di poliziotti, carabinieri e guardie di
sicurezza di RFI e FS che sbarrano tutti gli accessi. La cosa è davvero paradossale, noi
manifestanti con gli striscioni nella borsa siamo finiti al centro della manifestazione
donore, e nessuno che ci dice nulla. Stiamo al gioco e vediamo fin dove riusciremo
ad arrivare.
Imbracciamo la telecamera e da reporter improvvisati cominciamo a filmare e a documentare
levento dallinterno. Scambiamo qualche battuta con i primi e pochi presenti,
tutta gente in un modo o nellaltro legata alle ferrovie. Qualcuno con ironia ci fa
notare lorologio della stele in piazza duca dAosta. Era stato messo a
testimonianza di evento straordinario (come si fece per il cambio di millennio) più di un
anno fa per segnare quanti giorni, ore, minuti e secondi mancavano allentrata in
vigore della TAV MI-BO. Invece ha terminato il suo conteggio con un giorno di anticipo (vedi foto)
perché si erano dimenticati che il 2008 è un anno bisestile e ha un giorno in più. Una
volta tanto le ferrovie sono in anticipo, ma, pur non volutamente, barando. Comunque in un
questo caso lanticipo e il ritardo si equivalgono a dimostrare lincapacità di
far funzionare correttamente anche un semplice orologio elettronico.
I vip
Il primo vip ad arrivare è lingegner Moretti che con passo veloce si dirige verso
il buffet, non tanto per mangiare, quanto per attirare, con quella corsetta improvvisata,
lattenzione dei numerosi fotografi e giornalisti che in un attimo lo circondano e
cominciano a fargli domande. Noi siamo a un paio di metri e da bravi reporter ci
mescoliamo ai giornalisti. Poco dopo però una giornalista riconosce il nostro presidente
Fittavoli e comincia a fargli qualche domanda. Ben presto molti fotografi e cineoperatori
lo circondano e il buon Fittavolini, rosicchiando poco alla volta notorietà a Moretti che
diceva frasi di circostanza, riesce nelleccezionale impresa di raccontare i disagi
che questalta velocità porterà ai pendolari in pieno territorio nemico, a meno di
3 m dallamministratore delegato che tanto intento a sparar sentenze, non si accorge
nemmeno della nostra scomoda presenza (vedi filmato1, filmato2).
Subito dopo con ospiti e giornalisti si parte per la visita alla stazione recentemente
ristrutturata, si tratta di scendere una scala mobile che porta al piano inferiore, ma
poco dopo che Moretti è salito la scala sinceppa e si blocca. È in discesa e per
nulla stracarica di gente, ma il buon Moretti, che deve difendere lazienda sempre e
comunque, ha il coraggio di affermare che è colpa dei giornalisti che si sono ammassati
sulla scala. Il vero manager sa sempre dare la colpa a qualcun altro. Moretti non sai che
le scale mobili in una stazione dovrebbero essere progettate proprio per sopportare il
peso di tantissime persone e altrettanti bagagli? Immediatamente viene chiamata
lassistenza (le vecchie scale mobili quando si rompevano solitamente restavano
bloccate per giorni), ma è comunque troppo tardi, latletico Moretti è già
risalito a piedi (vedi filmato)
con un sorriso a denti stretti dovendo ingoiare la prima figuraccia.
Dopo un po cominciano ad arrivare i personaggi della politica. Inizia con lex
ministro Bersani a cui chiediamo cosa ne pensi del fatto che, proprio il giorno
dellinaugurazione della TAV, Comune e Provincia di Piacenza abbiano mandato una
diffida alle ferrovie per non aver rispettato gli accordi presi sul servizio pendolari. La
risposta non ci è chiara, la TAV è o no per i pendolari? (vedi filmato1, filmato2). Arriva
anche lassessore ai trasporti della regione Lombardia Cattaneo a cui chiediamo se si
unirà alla protesta delle amministrazioni piacentine dato che la tratta PC-MI è quasi
tutta lombarda. Precisa subito che Piacenza non è in Lombardia e quindi a questo ci deve
pensare la regione Emilia Romagna, ribadisce però che il nostro assessore Peri ha fatto
un buon lavoro (vedi filmato1,
filmato2).
Quindi su Cattaneo non possiamo contare. Arrivano poi Lunardi, la Moratti e Gianni Letta
in rappresentanza del governo, e anche lex ministro Castelli che propaganda i tanti
nuovi treni per i pendolari che il governo si appresta ad acquistare. Gli facciamo notare
che i pendolari si lamentano perché i nuovi treni sono sempre guasti e malfunzionamenti.
Castelli ci risponde dapprima che ci vorrebbe un po più di civiltà da parte dei
pendolari, come se i guasti fossero causati da noi, poi che comunque i treni non li
costruisce lui (vedi filmato1,
filmato2).
E vero, ma il governo come acquirente che paga con soldi pubblici avrebbe il dovere
di verificarne laffidabilità e le caratteristiche.
Veniamo a sapere che il Presidente della Repubblica, Napolitano, ha declinato
linvito. Un altro sonoro schiaffo allIng. Moretti e a queste ferrovie. Reggi e
Boiardi non sono i soli ad averglielo dato.
Nel frattempo beneficiamo del ricco buffet offerto dalle ferrovie e visti i bocconi amari
che in trentanni di pendolarismo questi signori ci hanno fatto ingoiare, tentiamo di
rifarci assaggiando ogni ben di dio presente sulla lunga tavola (vedi foto).
Limpressione è comunque sgradevole, siamo circondati da persone strane, molte delle
quali sembrano di plastica, si complimentano vicendevolmente per il grande risultato
ottenuto. Se lo dicono tra loro. Poi unenorme quantità di divise, un bel sottofondo
di musica sinfonica e tanti camerieri che girano coi vassoi pieni offrendo dolciumi a
tutti. Ci ricordano tanto quelle feste in pompa magna stile Germania anni 40, così
lontane dalla realtà di milioni di cittadini, dove, nonostante un sistema allo sfascio,
si preferiva illudersi con presunti successi rinchiudendosi in una gabbia dorata.
Nel frattempo siamo ancora dentro, con i nostri cartelli di protesta rigorosamente chiusi
nella borsa. Al loro posto avremmo potuto portare ben altro, nessuno ci ha perquisito,
nessuno ci ha fatto una domanda.
La contromanifestazione
Nel frattempo è iniziata la contromanifestazione con tante persone, cartelli e slogan,
chiaramente udibili anche dalla nostra postazione. È giunta lora di portare anche
lì il nostro sostegno attivo, così Fittavolini abbandona il paradiso dorato per
raggiungere i manifestanti. Ci sono cordoni di polizia ovunque e ampi spazi mantenuti
deserti come a fare una camera morta per meglio isolare il gruppo dei vip. Ci sono cori di
protesta e soprattutto ci sono pendolari venuti da diverse parti del nord Italia,
nonostante la fredda giornata di pioggia, a ribadire la loro contrarietà a un servizio
privilegio per pochi che peggiorerà tutto il traffico pendolare. Scopriamo anche che per
far posto a nove treni dellalta velocità che arriveranno a Milano centrale ben 30
treni pendolari sono stati sgomberati da quella stazione.
Alle 16 ci spostiamo di fronte il binario 14, riusciamo a ritornare tra i vip (potremmo
andare a lavorare alle Iene), sempre senza essere perquisiti. Il corteo dei manifestanti
inneggianti cori viene tenuto indietro dalla polizia (vedi filmato).
Non ci sono incidenti.
La partenza del treno AV
Nei tabelloni di stazione tutti i ritardi sono stati azzerati (vedi foto).
Non bisogna far sapere ai politici e ai giornalisti che dovranno fare i reportage del
treno che la stazione di Milano centrale è paralizzata per questa pantomima. Anche gli
annunci allaltoparlante sono interrotti per tutto il tempo della manifestazione, non
è bello che le voci automatiche informino sul reale stato dei ritardi. Così anche i
normali viaggiatori che necessitano di informazioni non le ricevano e come non bastasse
per uscire dalla stazione o per raggiungere il proprio treno sono costretti a lunghissimi
percorsi per non intralciare il corridoio dei vip che devono accedere al supertreno AV. En
passant notiamo che è stato messo un nuovo cartellone luminoso per informare sugli orari
dei treni, i caratteri sono però più piccoli e risultano essere molto meno visibili e
leggibili di quelli attuali con scritte bianche su sfondo nero (vedi foto).
Sono pessimi, un altro segno di come le FS progettano o appaltano i lavori. Alle 16.19 il
treno alta velocità col suo carico di personalità e giornalisti accreditati parte con 1
minuto di anticipo sulla tabella di marcia (vedi filmato).
Si sa, fare una figuraccia e non arrivare a Bologna nei 65 minuti previsti, con la linea
completamente sgombra, tutti i semafori verdi, e tutti gli altri treni fermati per far
uscire lETR 600 da Milano, sarebbe uno smacco, quindi la partenza anticipata anche
di un solo minuto può aiutare.
Dopo la partenza del treno un piccolo carrellino, come quello dei gelatai di un tempo,
viene rimosso dal marciapiede del binario 14 (vedi foto e filmato).
Si tratta dellufficietto mobile dellassistenza alla clientela, messo lì per
loccasione per dare informazioni ai viaggiatori che dovevano prendere il treno ad
alta velocità. Avete mai visto un ufficio del genere in una stazione, magari
sovraffollata con tanta gente che ha bisogno di spiegazioni? Eppure anche questo fa parte
della messinscena. Non è finita qui, la cosa più grave deve ancora accadere. I
ferrovieri della sorveglianza RFI, ignari della nostra identità, ci informano che sul
binario di fianco al supertreno ve nè un altro identico (vedi foto), occultato
alla vista del pubblico perché messo in fondo alla stazione, che partirà poco dopo (vedi filmato)
e che sarà il treno di scorta al treno con gli ospiti, pronto ad imbarcarli in caso di
inconvenienti e guasti. Pensate un po a quanto ci costa tutta questa sceneggiata.
Il ritorno a Piacenza
Alle 17, soddisfatti per lottimo lavoro svolto e per aver gabbato questi signori ci
imbarchiamo sul treno Eurostarcity per Pescara che dovrebbe partire alle 17.10 e
riportarci a Piacenza, senza fermate intermedie dopo 41 minuti. È un Intercity camuffato
e dovrebbe rappresentare la classe immediatamente sottostante i treni Eurostar (vedi filmato1, filmato2).
Appena seduti non possiamo che constatare gli innumerevoli difetti. Si va dallo spreco
energetico nellilluminazione, schermata da grossi pannelli metallici che obbligano
ad utilizzare senza motivo potenze luminose più elevate per compensare leffetto
oscurante dei pannelli. Gli spazi per i bagagli sono alti e poco accessibili, tanto che
eventuali chiavi, portafogli o oggetti usciti dalle tasche dei vestiti rimarranno per
sempre adagiati su quei ripiani che nascondono gli oggetti alla vista dei viaggiatori.
Come non menzionare poi il soffione daria che sgorga dalle feritoie poste di fianco
ai finestrini e che colpisce senza pietà il collo e le orecchie di quel 50% di
viaggiatori che hanno la fortuna di sedersi di fianco al finestrino. Altro esempio di come
in FS non si sappia ne progettare ne collaudare le carrozze viaggiatori.
Intanto alle 17.10 il nostro costoso treno di partire non ne vuol proprio sapere. Dopo 20
minuti siamo ancora lì fermi in centrale e nessun annuncio ci ha informato del motivo del
ritardo, è impossibile trovare un ferroviere, figuriamoci lufficietto informazioni
portatile in grado di darci qualche spiegazione. Il treno parte con 25 minuti di ritardo,
ma dopo i primi 100 m si blocca fuori dalla stazione e non cè più verso di farlo
ripartire. Stiamo fermi un altro quarto dora e nessuno dice nulla sulle ragioni
dellarresto. Vuoi vedere che sta già ritornando lETR da Bologna? Dopo un
viaggio alla velocità media di 100 km/h, con un treno che di chilometri allora
potrebbe farne 200, arriviamo a Piacenza e constatiamo finalmente sul tabellone, che i
ritardi su tutti i treni della linea sono tuttaltro che nulli (vedi foto1,
foto2).
Veniamo informati telefonicamente da un nostro agente a lHavana, che alla fine il
treno AV super raccomandato non è nemmeno riuscito ad arrivare puntuale a Bologna. Due
sono i minuti di ritardo, che sommati al minuto rubato con la partenza anticipata da
Milano, fanno 3 minuti in più di percorrenza su 65, ovvero quasi il 5% più del dovuto.
Non è certo la stessa entità dei ritardi dei treni pendolari, ma considerato che si
tratta del viaggio inaugurale, provato per mesi e per il quale si è bloccato mezza Italia
ferroviaria, tutto lascia sperare che anche a questa alta velocità toccheranno i
disastrosi effetti di una gestione penosa.
La morale
Si conclude una lunga giornata che ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, che il mondo FS
è semplicemente costruito a immagine e somiglianza di coloro che lo amministrano. Un
mondo finto del tutto artificioso, creato per illudere i politici che lo finanziano, della
magnificenza e delle capacità di chi lo amministra.
Tutto questo ci sembra un insulto al popolo italiano, in particolare al grande popolo di
viaggiatori pendolari che quotidianamente viene mutilato dei servizi essenziali a
beneficio di privilegi per pochi.