Luci e ombre del nuovo orario ferroviario (23/12/2008)
Tre anni or sono i pendolari predissero con mesi di anticipo i nefasti
effetti dellintroduzione dei treni Intercity, nessuno gli credette fino
allevidenza dei fatti. In questi giorni ferrovie e regione hanno inaugurato il nuovo
orario che ha già portato moltissimi viaggiatori alla protesta contro i disagi che si
sono manifestati su tutte le linee pendolari, sia prima (durante le prove) che dopo
lentrata in servizio dellalta velocità.
A differenza di tre anni fa però questa volta Comune e Provincia di Piacenza hanno deciso
di non perdere tempo e senza aspettarne gli esiti sono corse ai ripari. Il dado per loro
è tratto, non resta che aspettare che la giustizia faccia il suo corso e vincoli le
ferrovie al doveroso rispetto di un dignitoso servizio per i pendolari concordato anni or
sono. Senza alcuna vena polemica ci chiediamo cosa sarebbe successo se quella diffida ad
adempiere fosse stata inoltrata alle ferrovie dieci anni fa, o anche solo nel 2005, visto
che uno degli accordi prevedeva come data di attuazione gli anni 1996/1997. Data sempre
rinviata dalle ferrovie col miraggio della TAV a cui tanti hanno ingenuamente creduto.
Forse adesso avremmo ancora i treni interregionali. La politica, si sa, prima di arrivare
allo scontro cerca sempre il compromesso, e solo quando si accorge di essere stata
buggerata si muove. Ad ogni buon conto non possiamo che essere molto contenti per il
combattivo intervento delle nostre amministrazioni.
Questa scelta un effetto sembra averlo già prodotto. Da alcuni giornali apprendiamo che
le ferrovie presto introdurranno un ulteriore treno sulla linea Piacenza-Milano. Si tratta
del fantomatico R20422 delle 7.19 da Piacenza per Milano segnalatoci da molti viaggiatori
come un treno fantasma. Era infatti presente sulla documentazione fornita dalle FS, ma non
vè traccia né in stazione né tantomeno sul sito ufficiale delle ferrovie che
fornisce gli orari dei treni. Viene da pensare che si tratta del solito contentino, già
preventivato, per i pendolari piacentini; uno zuccherino per lenire e calmare le proteste
legate al nuovo orario. E pensare che proprio durante lultimo incontro con Regione e
Ferrovie avevamo ribadito che non servivano nuovi treni, bastava velocizzare quelli che
già ci sono. È chiaro che col servizio attuale il nuovo treno è senza dubbio utile, ma
se, come dovrebbe essere, i treni delle 7.08 e delle 7.35 per Milano fossero adeguatamente
velocizzati e avessero un numero adeguato di carrozze (il 7.08 un tempo ne aveva 13) si
potrebbe fare a meno di inserire un nuovo treno.
Altra stranezza è che non tutti i peggioramenti sono ancora stati attuati. Il nuovo
orario prevede ad esempio il transito di alcuni treni sulla linea lenta tra Rogoredo e
Lambrate. Al momento però, essendo questi treni sistematicamente in ritardo vengono
mantenuti sul tratto veloce per far recuperare parte del ritardo. Ci auguriamo che
questusanza diventi la norma.
Una piacevole esperienza è invece lincremento della velocità di punta di alcuni
treni. Da anni i 160Km/h a cui possono viaggiare erano diventati una chimera. Come per una
droga somministrata ogni giorno ci siamo abituati a viaggiare alla velocità di un
calesse, tanto che ci sentiamo soddisfatti se il treno impiega solo
unora per portarci a destinazione. In questo periodo, con tutti gli occhi (e i
fucili) puntati, le ferrovie stanno cercando di dimostrare che il nuovo sistema regge, e
per recuperare i ritardi, su alcuni brevi tratti si è tornati a vivere lebbrezza di
viaggiare a 160Km/h. E però solo un assaggio perché con quella velocità su tutta
la tratta, anche includendo la fermata di Lodi, un treno regionale potrebbe coprire
Piacenza Rogoredo in meno di mezzora.
Restano poi i treni Intercity trasformati in Eurostarcity che da gennaio richiederanno il
pagamento di un biglietto/abbonamento più caro. La nostra posizione non cambia: non
vogliamo né EScity, né Intercity, pretendiamo i treni Interregionali che tolti nel 2005.
Il consiglio che diamo ai viaggiatori è quello di non piegarsi a questo ennesimo ricatto
evitando di utilizzare i treni EScity. Ci rendiamo conto che non per tutti sia semplice,
ma limportante è resistere per qualche mese. Le ferrovie non possono permettersi il
lusso di far viaggiare vuoti quei treni così costosi, a quel punto potrebbero decidere di
ripristinare la condizione precedente.
Come si vede la situazione è ancora molto fluida, ma di certo linsurrezione di
amministrazioni e viaggiatori ha messo alle corde le ferrovie che restano finalmente sole
di fronte alle proprie responsabilità. Che sia linizio della riscossa dei
pendolari?