Lettere dai pendolari 2008

Lettere dai pendolari: Auto condivise, un'idea brillante (23/12/2008)

Salve sono un giovane professionista nel settore IT. Ho appena ultimato il sito:

http://www.pendolaritalia.it

Pendolaritalia nasce dall'idea di giovani professionisti nell'ambito IT, allo scopo di offrire un servizio gratuito, utile agli utenti che si spostano spesso per lavoro o divertimento.

Pendolaritalia vuole essere un punto di riferimento, un modo per condividere la propria auto con altre persone, un aiuto a tutti coloro che non posseggono un auto, un nuovo modo di viaggiare, ecologico e intelligente: risparmiare, risparmiando l'ambiente. Infatti il servizio permette di impostare le proprie tratte frequenti e conoscere le persone che percorrono lo stesso tragitto con le quali dividere le spese di viaggio risparmiando in modo intelligente.

Il servizio è gratuito: tutti possono registrarsi ed accedere alle funzionalità offerte dal sito in modo semplice e intuitivo utilizzando il web come strumento di contatto tra persone che hanno la necessità di spostarsi.

Lettere dai pendolari: Bloccati dentro il treno guasto  (23/12/2008)

Buongiorno, sono un pendolare, mio malgrado, storico della linea Milano-Fiorenzuola (sono ormai 18 anni...) e volevo raccontarvi dell'ultima avventura di cui sono stato spettatore e protagonista ieri sera durante il viaggio di ritorno Milano Centrale - Fiorenzuola. Uscito dal lavoro alle 18.15, ero andato a Milano centrale perché volevo utilizzare l'Intercity plus (si chiama ancora così fino a domani 13 dicembre!) in partenza alle ore 19.10 (binario 19!) da Milano Centrale. Gli avventurosi pendolari da Fiorenzuola si fermano poi a Piacenza e se gli va bene (cioè mai!) possono usufruire della coincidenza con il treno regionale in partenza alle 19.57 da Piacenza (proveniente da Genova credo) per arrivare alfine a Fiorenzuola (nota: l'Intercity plus arriva alle 19,53 a Piacenza, quindi ci sono ben 4 minuti di coincidenza, magari vado anche in palestra!). Salito con altri pendolari su una carrozza gelata in penombra, dopo un po' un gentile controllore informava che bisognava cambiare carrozza perché il riscaldamento non funzionava... Un pendolare di Piacenza aveva la prontezza di chiedergli il perché, e lui pronto alla risposta, come se fosse la cosa più normale del mondo: Perché manca il locomotore!.... Erano le 19.05... Dopo un paio di inviti ad andare in un certo posto al controllore e a tutta Trenitalia, cerchiamo di scendere dal treno e prendere il regionale delle 19.15 per Parma (binario 17!). Alcune carrozze hanno le porte bloccate e le porte di intercomunicazione tra carrozze sono a loro volta bloccate... Fortuna vuole che trovo una porta aperta, (sono le 19.10), mi lancio a prendere il treno delle 19.15 con il mucchio selvaggio che mi segue! Finalmente siamo sul treno delle 19.15 che parte in orario.... Alcuni pendolari di Piacenza si siedono accanto a me... Li conosco di vista e parte la loro straordinaria simpatia (mi sono piegato in due dal ridere durante il viaggio!) verso le 19,50 una loro collega li chiama e li informa che l'Intercity plus è partito adesso da Milano Centrale.... Non era riuscita a scendere perché tutte le porte erano bloccate.... Beh.... personalmente mi è andata anche bene perché alle 20,40 ero a casa mia a Fiorenzuola. Penso a quella collega bloccata sull'Intercity Plus... sarà scesa?

Lettere dai pendolari: Nasce un blog di pendolari a Melegnano (23/12/2008)

Il link è il seguente:
http://ilblogdidelle.blogspot.com/2008/12/tav-si-riducono-le-distanze.html

Lettere dai pendolari: I minuti rubati  (22/12/2008)

Sabato 13 dicembre è successa una cosa ambigua: sul treno delle 19.11 per Milano Centrale, con i suoi soliti 20 minuti di ritardo (non mi ricordo se era un Eurostar o una delle nuove divertenti sigle che ogni giorno si inventano, di fatto non era nè un regionale nè un Intercity) siamo arrivati a Milano Centrale con 40 minuti di ritardo. Un signore chiede il rimborso, e gli è stato risposto che il ritardo non era di 40 minuti (arrivo previsto per le 2000, siamo arrivati alle 2040, ma la matematica è un'opinione per Trenitalia temo) ma sol odi 20minuti, perché alle 2029 il treno si era fermato a qualche km dalla centrale per 11 minuti ma, avendo passato un famigerato sensore, risultava già in centrale anche se in verità ci è arrivato solo 11 minuti dopo. Ora, vanno bene (per modo di dire) i ritardi, va bene tutto, ma se un treno veloce vanto di Trenitalia arriva con 40 minuti di ritardo, è diritto e dovere il rimborso, e ci viene risposto che in teoria noi 10 minuti fa eravamo già arrivati .... i casi sono due : o chiamo X-files perché siamo incappati un una buca temporale, o siamo stati truffati, oppure sono stato rapito da trenitalia per 10 minuti e la prossima volta chiamo i carabinieri.

La presa per i fondelli finali è che sceso dal treno mi trovo la banda che suona con varie autorità e migliaia di carabinieri per inaugurazione della TAV .... senza parole.

Lettere dai pendolari: I capri espiatori  (22/12/2008)

Vorrei segnalare alcuni episodi di questa mattina (10 dicembre).
I treni in partenza da Piacenza alle 6.44, 6.48 e 7.08 erano tutti in ritardo, ma nessuna segnalazione sui monitor e via etere.
Il treno da Bologna è stato annunciato in arrivo alle 7 circa, quando il 6.48 non era ancora partito (in ritardo). La gente riversata sul marciapiede all'annuncio ha dovuto attendere le 7.15 che il treno arrivasse. Il motivo? Un treno vuoto con carrozze a cuccette fermo sul binario 1. I macchinisti si sono fermati con la motrice davanti all'ufficio che controlla il traffico a Piacenza, ma la coda del treno era visibilmente a cavallo degli scambi tra i binari 1-2-3. Di fatto impediva l'accesso ad altri treni provenienti da Bologna, tra cui il regionale delle 7.08. Nessuno (dei dirigenti il traffico piacentino) si è accorto di nulla, ma una vocina ha continuato a dire che il treno in sosta al binario 1 non effettuava servizio viaggiatori. Con calma, uno dei macchinisti è salito a bordo ed ha avviato il treno, permettendo al nostro per Milano di arrivare al binario 3. Il treno è ripartito spedito fino a Lodi, dove ha sostato ancora fuori dalla stazione. All'arrivo a Lambrate la vocina sul treno annunciava che il treno aveva 18 minuti di ritardo causa avverse condizioni meteo.
E' la seconda volta in una settimana che sento scaricare le responsabilità di ritardi, causati della gestione del traffico e del materiale, su clima o altro. Settimana scorsa (giovedì 4/12), in occasione della strage di ritardi e soppressioni, sullo stesso treno la causa del ritardo è stata attribuita ad eccessivo affollamento, che non c'era (o era nella "norma") e se c'era era da attribuirsi al disservizio del giorno con ritardi e soppressioni su tutta la linea.
Non vorrei che fosse un trucco per evitare penali sui ritardi, trovando validi capri espiatori studiati ad hoc di volta in volta.

Lettere dai pendolari: IC pass addio?  (8/12/2008)

Perché stasera, 3 dicembre a Piacenza non mi hanno fatto la carta di ammissione IC insieme all'abbonamento di dicembre Pontenure-Milano ed ho dovuto chiamare la Polizia, ma neanche con loro sono riusciti a farla?
Perché ai mei colleghi pendolari fino a ieri sera le hanno fatte?
Quelli del 3 dicembre sono pendolari di serie C?
Le multe le mando tutte a Lei Sig. Peri?

Lettere dai pendolari: ritardi a raffica  (8/12/2008)

La situazione di questi giorni è scandalosa, sembra che i ritardi di 20/30 minuti siano la regola. Ieri sera (2 dicembre) il treno diretto a Parma in partenza da Centrale alle 17.25 è arrivato con 20 minuti. A Rogoredo ieri sera hanno continuato a spostare tutti i treni da un binario all'altro che sembrava di stare dentro a un grande gioco di società, peccato fossimo noi le cavie.
Stamattina il treno che doveva partire alle 7.08 in arrivo da Bologna è stato mutato in locale causa guasto del 7.01 per Garibaldi quando 30 minuti dopo ne arrivava uno che già faceva molte delle fermate previste. Io contesto nel modo più assoluto questa scelta perché ha danneggiato la maggioranza dei passeggeri che dovevano arrivare 'velocemente' a Milano per una minoranza che, ripeto, non sarebbe comunque rimasta senza il servizio.
La situazione ha peraltro scontentato tutti perché si sono accumulati inspiegati (la comunicazione è inesistente peggio del solito!) ritardi di TUTTI I TRENI (l'IC Da Crotone in partenza a PC alle 7.30, il regionale per Greco Pirelli in partenza da PC alle 7.35 e il 7.08 appunto) e siamo riusciti ad arrivare a Milano solo alle 8.30 con grave danno per le nostre attività lavorative nonché per le nostre vite.

In più mio marito si è presentato con l'abbonamento PC-MI in stazione e non gli hanno nemmeno fatto il supplemento IC perché dicono che è ancora da ratificare. Io avevo capito che era stato confermato nei giorni scorsi e che avremmo potuto prendere questi famigerati Eurostar city plus.

Credo che come già in passato le ferrovie stiano dimostrando che farebbero volentieri a meno dei pendolari preferendogli un'élite di viaggiatori delle lunghe tratte dimenticando che non solo rimangono una risorsa per loro, ma soprattutto sono una forza produttiva enorme per le regioni che li ospitano.

Altra lettera

Non ci sono ulteriori commenti, avendo ormai terminato il vocabolario delle contumelie, per definire la sequela di ritardi e di disservizi propinati da Trenitalia anche oggi, 5 dicembre.
Spiccano 2 soppressioni di convogli ed i 151 minuti di ritardo dell'IC Plus 565 da Milano per Ancona, utilizzato da molti pendolari, effettuato con materiale cosiddetto Eurostar City, e che cambiando di denominazione pur mantenendo lo stesso identico livello di disservizio, sarà oggetto di aumenti tariffari.
Il suddetto convoglio, in partenza alle ore 19,10 da Milano Centrale, doveva arrivare, senza alcuna fermata intermedia, alle ore 19,51 alla stazione di Piacenza. Vi si è affacciato alle ore 22.23, 3 ore e 13' per percorrere i 72 km che dividono le due città, alla folle velocità media di 25 km/ora.
Io stesso, cicloamatore dalle ignobili prestazioni, avrei fatto di meglio, pur in una giornata di pioggerella come quella odierna.

Segnaliamo che tale pratica di cambio denominazione treno con parti di fantasia è stata multata per più di € 200.000 dall'Antitrust e che proprio oggi Federconsumatori, con un comunicato stampa, ha annunciato di volere ulteriormente denunciare Trenitalia alla succitata Autorità per tutta una serie di motivazioni che andiamo ad estrapolare, definite "particolarmente vessatorie":

- gli abbonamenti Eurostar nono saranno più validi per i treni regionali;
- gli abbonati sono costretti a pagare l´intero abbonamento bidirezionale anche se al ritorno dal lavoro non esistono Eurostar;
- non è più possibile, come avveniva fino ad ora, per i pendolari Intercity, pagando un ticket, accedere a un treno Eurostar.
- è stata sospesa la vendita delle IC Pass, che consentono agli abbonati "regionali" di usare anche gli IC

Queste nuove e particolarmente odiose misure riducono la flessibilità nell´utilizzo dei treni e aumentano notevolmente i costi, a parità di servizio offerto.
La Federconsumatori, attraverso i suoi avvocati, diffiderà Trenitalia e la denuncerà all´Antitrust per pratiche commerciali scorrette e per abuso di posizione dominante.
Il tutto in attesa della mazzata finale che si avrà con l'inizio dell'Alta Velocità, pardon , Voracità
.

Altra lettera

Mercoledì ero sul treno delle 7 di mattina diretto a Milano.
I commenti vengono da se: treno regionale veloce trasformato in regionale con tutte le fermate, partenza prevista alle 7.98 è arrivato alle 8.51 con 51 minuti di ritardo. Inutile chiedere restituzione di soldi: siamo in Italia, non in Francia dove malgrado parliamo sempre male dei francesi l'unica volta che ci fu un ritardo di un'ora mi rimborsarono sull'unghia l'intera spesa in tre ore ....
Lavoro a Piacenza ma per studio vado a Milano alla statale: inutile dire che se per caso mercoledì avessi avuto un esame invece che un incontro col docente avrei saltato l'esame....

Altra lettera

Anche oggi (4 dicembre), come ieri, come già da almeno dieci giorni, una situazione DISASTROSA dei treni regionali sulla linea Bologna - Milano.
Parlo in particolare della situazione di stamattina sul treno 2122 previsto in partenza da Piacenza alle 7,08:

1) partiamo dai messaggi di avviso: alle 7,05 viene comunicato dall'altoparlante che il treno è in arrivo, in realtà il treno arriva al binario 15 minuti dopo (non siamo in primavera, siamo in dicembre con circa 0° C)! Come vengono decisi questi messaggi? Che cosa vuol dire IN ARRIVO per le Ferroviedellostato ?

2) alcuni minuti prima della partenza del nostro treno (che in teoria effettua solo fermate a Lodi, Rogoredo, Lambrate) la stazione di PC decide di far partire un locale da PC a Mi (a sua volta già in ritardo) che effettua tutte le fermate del percorso. Conseguenza: il nostro treno parte a ruota e va a passo di lumaca, immaginiamo perché davanti c'è un treno che si ferma anche a S. Stefano Lodigiano! Si può sapere chi è il responsabile di queste decisioni, in modo da dargli un premio di produttività a fine anno? Se lo merita!

3) arriviamo a passo di lumaca a Lodi con mezz'ora di ritardo: in questa stazione viene detto che a ruota c'è un treno regionale-locale che effettua tutte le fermate, mentre l'altoparlante annuncia che il nostro treno, il 2122, effettua solo le fermate di Rogoredo e Lambrate.
La realtà ovviamente supera la fantasia: il 2122, a dispetto dell'annuncio, viene trasformato in locale e si incrementa la lunga agonia verso Milano: a Tavazzano addirittura c'è l'assalto alla diligenza di un numero impressionante di persone (donne, anziani, ecc. costrette a stare in piedi pressate nei corridoi dei vagoni). Si può sapere dove sono finiti i vari locali che effettuano tutte le fermate del percorso (mentre il nostro dovrebbe fare solo Rogoredo e Lambrate)? Non si poteva indirizzare tali persone sui successivi treni locali (visto che il 2122 a Lodi aveva già caricato centinaia di persone)?

4) Si arriva a Rogoredo alle 8,50 con 65' di ritardo. E' possibile? E' corretto non avere alcuna informazione su quanto successo? E' lontano dalla realtà se si pensa che chi deve gestire questo traffico lo fa in modo incapace o irresponsabile? Credo che i pendolari siano disposti a comprendere, con pazienza, i problemi/guasti che possono sempre succedere: quello che è difficilmente sopportabile è la scarsa ragionevolezza (è un eufemismo) di certe scelte che vengono effettuate al riparo degli uffici movimento e soprattutto la mancanza di informazioni che non ci consentono di valutare veramente la situazione come utenti giornalieri del servizio, inoltre il continuo reiterarsi di situazioni di questo tipo OGNI (santo) GIORNO!
C'è assolutamente la necessità di maggiore TRASPARENZA sulle decisioni che vengono prese nelle sale operative che indirizzano il traffico.

Le Regioni stanno rinnovando le convenzioni con Trenitalia. Tenete conto di queste segnalazioni che in vario modo vi arrivano! Provate anche voi, signori deputati a firmare le convenzioni, a capire fino in fondo i disagi e le frustrazioni di chi tutti i giorni prende il treno per recarsi al lavoro. Il nostro paese non sarà comunque eccellente se realizza l'alta velocità ma non garantisce un servizio di trasporto giornaliero decente ai tanti cittadini che devono servirsene.
Trovate una soluzione!
La stampa, la televisione, ci aiuti sempre più ad evidenziare queste situazioni che colpiscono la vita reale delle persone.

5) Ciliegina sulla torta: nonostante sulla stampa recentemente io abbia letto voci contrarie, in data 02/12 alla biglietteria della stazione a PC mi è stato detto che la convenzione che prevedeva la gratuità per i pendolari PC-MI del Supplemento sui treni IC, non è al momento applicabile! Pertanto siamo costretti a prenderci questi regionali: OTTIMO SERVIZIO, DI BENE IN MEGLIO (oltre al danno la beffa).

Altra lettera

Ennesima beffa ai danni dei pendolari della Valdarda e Piacentini.
Oggi (4 dicembre) il treno regionale 2122 delle 6,52 a Fiorenzuola d'Arda annunciato con 5' minuti di ritardo ed arrivato con 11' di ritardo, arriva a Piacenza.
Qui comincia l'odissea: parte da Piacenza, prima di Lodi viene rallentato e fermato più volte in mezzo alla campagna senza mai aver ragguagli dal personale viaggiante su quanto stava succedendo: il capo treno ed il controllore non si sono mai fatti neanche vedere come oramai succede da mesi. Abbiamo maturato un ritardo di 25'.
Sono le 7.50, il 2122 viene fatto fermare straordinariamente alla stazione di Tavazzano dove alcuni pendolari, su ns. richiesta, ci dicono che erano 35' che stavano aspettando un treno in quanto il loro si era guastato. Ci dicono anche che prima di noi avevano fatto transitare due treni regionali senza che qs. fossero fermati. Naturalmente nessun tipo d'informazione da parte di nessuno.
Da Tavazzano il 2122 fa da locale arrivando a Milano Rogoredo alle 8.50 ,il che significa che ha maturato 1h 05' di ritardo, segnalato in stazione, invece, con soli 35' di ritardo.
Ci stiamo stufando, ogni giorno ce n'è una e non è ancora partita l'alta velocità che a noi pendolari ci complicherà un volta di più la vita.
Chiediamo all'assessore Peri che si vanta di essere l'unico in Italia ad avere un contratto di servizio, primo di far valere questo contratto nei confronti di Trenitalia, secondo che non si fanno contratti con soggetti che non sono in grado di mantenere oltre alle promesse, neanche ciò che loro stessi firmano.

Altra lettera

R2122, 4 dic 2008, per la cronaca: a Fiorenzuola partenza con 9' di ritardo;
Prima dell'ingresso a Codogno 10' fermi in mezzo alla campagna (in attesa di incrocio con Eurostar) e poi a velocità rallentata fino a Lodi: qui annuncio che R2122 fermava a Rogoredo, Lambrate e Centrale.
A Tavazzano le persone sono scese sui binari e hanno costretto il treno a fermarsi (un pendolare ha filmato la scena e ha detto che l'avrebbe mandata a Striscia La Notizia) dopo che avevano soppresso 2 treni che la gente era sul binario da un'ora e che continuavano ad annunciare ritardi incrementando il valore di 10' ad annuncio.
A Tavazzano le persone hanno avuto a disposizione 2 sole porte aperte su tutto il treno (con i comprensibili tempi necessari perchè tutti salissero, ... visto che eravamo in ritardo).
Da Tavazzano ha fatto tutte le stazioni fino a Milano centrale.
A Melegnano hanno invitato la gente a non salire sul R2122 perché c'erano altri 2 treni in arrivo (ma noi abbiamo continuato a fare tutte le stazioni).
Nessun annuncio dall'interfono sul treno.

Lettere dai pendolari: aumenti fin dell'80% (30/11/2008)

Da aprile a dicembre un aumento dell'80% per un abbonamento Trenitalia mensile Torino-Piacenza. Nel dettaglio: l'abbonamento - in prima classe - include il viaggio Torino-Piacenza su eurostar e il ritorno su interregionale.

I COSTI AD APRILE 2008: abbonamento mensile 1ª cl (tariffa 40/AS) 147,40 euro + carta d'ammissione intercity mensile unidirezionale (tariffa 23/A) 48,50 euro + 22 ticket per prenotazione Eurostar 34,1 euro (Trenitalia metteva in vendita un carnet di 20 ticket a 31 euro che permetteva - tra l'altro - di viaggiare sull'eurostar con il posto prenotato).

Con questo tipo di abbonamento (dal costo totale di 230,1 euro) era possibile utilizzare anche qualsiasi interregionale o intercity sulla tratta Torino-Piacenza (downgrade gratuito), mentre occorreva pagare una differenza per viaggiare in eurostar o intercity nel viaggio di ritorno da Piacenza a Torino (upgrade a pagamento)

I COSTI A DICEMBRE 2008: abbonamento 1ª cl 147,40 euro + carta d'ammissione intercity mensile unidirezionale 48,50 euro. E fin qui -per il momento- non ci sono aumenti. La mazzata arriva con una serie di gabelle: al posto del ticket da un 1,55 euro si devono pagare 7 euro a viaggio per accedere a un eurostarcity. Nei 7 euro, però, non è inclusa la prenotazione del posto. Per viaggiare con il posto sicuro (equiparando di fatto la modalità di viaggio prevista dall'abbonamento di aprile) si devono aggiungere ulteriori 3 euro a tratta. In soldoni, al posto di 1,55 euro per tratta, si pagano 10 euro. Calcolando 22 viaggi al mese, si passa da 34,1 euro a 220 euro, pari a un aumento di 185,9 euro. Facciamo il totale= 147,40+48,50+220 fa la bellezza di 415.9. Ed ecco che rispetto ai 230,1 euro pagati ad aprile, si arriva a un aumento dell'80 per cento.

Dimenticavo: il viaggio di andata viene -oggi- fatto sui un treno eurostarcity (equiparabile come materiale a un comune intercity) al posto dell'eurostar in uso con il precedente abbonamento. Quindi, a fronte di un declassamento della qualità di viaggio, si aggiunge la beffa di un aumento di 185.8 euro mensili, pari all'80 per cento in più rispetto a quanto pagato in aprile.

La situazione non migliora scegliendo un abbonamento eurostarcity bidirezionale.
Vediamo perché: l'abbonamento mensile costa 265,00 euro e permette di viaggiare su treni eurostarcity, intercity ed espresso senza posto garantito.
Quindi, per viaggiare con posto prenotato come accadeva ad aprile occorrerebbe aggiungere 3 euro per ciascuno dei 22 viaggi da Torino a Piacenza, per un totale di 66 euro. E siamo arrivati a 331 euro.
C'è, però, un grosso problema: questo tipo di abbonamento non permette di viaggiare sui treni regionali. Il downgrade non è permesso: chi dovesse farlo sarebbe "regolarizzato come sprovvisto di biglietto". In altre parole, malgrado l'erogatore del servizio sia sempre Trenitalia e malgrado l'abbonamento sia di classe superiore (e anche di costo superiore: 265 contro 147,50) le ferrovie dello stato ti trattano alla stregua di un "portoghese".

Lettere dai pendolari: ancora carrozze chiuse (30/11/2008)

24 novembre 2008. Per incominciare bene la settimana ci vuole subito un bel disservizio Trenitalia affinché i pendolari affrontino con lo spirito giusto il primo giorno lavorativo che (almeno per quanto mi riguarda) è già di per sé abbastanza noioso.
Il lunedì mattina, appunto, i treni a medio/lunga percorrenza sono normalmente abbastanza pieni perché occupati anche dalle persone che per vari motivi rimangono nel capoluogo lombardo per tutta la settimana; è consuetudine quindi per molti piacentini dover affrontare il viaggio in piedi sul treno ICplus 552 (con prenotazione obbligatoria del posto) proveniente da Rimini e diretto a Milano Centrale.
Oggi per agevolare ulteriormente i viaggiatori, una delle otto carrozze di seconda classe è arrivata alla stazione di Piacenza chiusa e quindi non disponibile, senza motivi particolari e senza cartelli che evidenziassero i motivi; considerando che una carrozza di seconda classe dispone generalmente di 80/90 posti a sedere, lascio immaginare ai lettori in quali confortevoli condizioni si sia potuto viaggiare questa mattina.
Naturalmente in queste circostanze il personale di servizio di bordo risulta irreperibile e quindi ci si rassegna a compiere miracoli di equilibrio nei corridoi e nei piccoli pertugi disponibili tra una carrozza e l'altra. Inoltre, mi sono chiesto chi rimborserà la prenotazione del posto a coloro che avevano scelto la carrozza chiusa.
In queste circostanze potrebbero passare in secondo piano i 22 minuti di ritardo accumulati dal treno ICplus 552 durante il viaggio: la causa odierna potrebbe essere addebitabile al centimetro di neve (bagnata) caduta sulle rotaie? Per correttezza la voce metallica dell'altoparlante si scusa sempre per il disagio arrecato nascondendosi dietro problemi al materiale rotabile o avverse condizioni meteo.

Lettere dai pendolari: problemi anche su Parma (30/11/2008)

Abito a Busseto e lavoro a Parma. Mi sembra di aver capito che l'unico treno disponibile sarà quello delle 7,35. Già ora viaggiamo ammassati avendo in teoria tre treni a disposizione tra le 7 e le 7,30. Come faremo? Tra l'altro io e altri come me arrivando a Parma alle 7,50 non riusciremo più a timbrare per le 8,00!

E il ritorno? Sapete se ci sarà ancora il Parma-Milano delle 17,09? E' un vero incubo.
In più, ogni tanto, mi capita per lavoro di andare a Napoli partendo da Fidenza: fino ad ora prendevo il treno a Fidenza e scendevo a Napoli in 5ore e 39minuti al prezzo di 68,40 euro. Con i nuovi orari (che sono da oggi in rete per i treni a lunga percorrenza) devo cambiare a Roma, ci metto 6ore e 15minuti al prezzo di 85,50 euro!!!

Un netto miglioramento direi...Grazie ancora una volta Trenitalia!!! Se questo è un miglioramento...
Avete in mente qualche azione da compiere tutti insieme?

Lettera del Presidente: Sul parcheggio di Viale S. Ambrogio (27/10/2008)

Che noi pendolari si abbia le spalle larghe, ed un livello di sopportazione dei disservizi oltre ogni umana nozione, è cosa nota e provata.
Abbiamo acquistato portafogli a fisarmonica per esorcizzare gli aumenti, maschere antigas per entrare nei vagoni, valanghe di libri per acculturarci in corso ritardi.
Ci siamo attrezzati di flebo di pazienza per i continui lavori che sconvolgono la viabilità della zona.
Ma che tutte le sacrosante mattine si debba diventare pazzi per trovare un posto macchina nei parcheggi della stazione, in orari in cui la agente normale dorme beatamente tra due guanciali,
e che soprattutto, una volta faticosamente trovato (alle 6,30 di mattina sono già strapieni), per uscirne alla sera si debba intraprendere un safari, è veramente intollerabile.
Abbiamo evidenziato con forza tali problematiche nel maggio 2007 con una lettera a tutte le principali autorità (Sindaco, Assessori Competenti, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale) per un intervento congiunto che ponesse fine al parcheggio selvaggio e che mettesse in sicurezza le aree (Sant’Ambrogio e Pisoni).
Nessun riscontro, se non le assicurazioni (so per certo mantenute) da Questore e Comandante dei Carabinieri che si sarebbero attivati per aumentare i passaggi di volanti e gazzelle.
Silenzio tombale dalle altre parti, oltretutto con una Polizia Municipale che ha proprio lì il deposito dei veicoli rimossi.
Ho sollecitato personalmente molte volte, e di nuovo durante gli ultimi incontri della Consulta Comunale di competenza, (Trasporti, Mobilità e Pendolarismo) , di cui sono coordinatore, un intervento riparatore da parte dei competenti Assessori, presenti entrambi.
Risultato : 2 striminziti cartelli di divieto di sosta posizionati su panettoni nel viale di accesso principale, che non hanno mutato nulla.
Attualmente una porzione di parcheggio è di nuovo interessata da lavori.
A prescindere dalla maleducazione e dall’inciviltà congenita che pervade i comportamenti di una minoranza di utenti (non so se siano pendolari o viaggiatori occasionali) che arrivati all’ultimo, parcheggiano intralciando i vialetti e rendendo impossibile l’uscita alla sera ma non solo (ho già chiamato diverse volte i vigili, ma sono sempre in altre faccende affaccendati…), ci sono decine di veicoli che utilizzano i luoghi come garage personali.
Abbiamo roulotte, camper, furgoni furgoncini di ditte, automezzi a noleggio, che nulla hanno a che vedere con il parcheggio di interscambio, quale è quello in quelle zone.
Oltre a ciò sicuramente autovetture di residenti (che non sanno dove mettere la macchina, in giro in zona ci sono tutte strisce blu), nonché lavoratori ed utenti del palazzo ASL .
Il parcheggio ha delimitatori delle aree di sosta invisibili al buio: saremmo disposti a dare una mano di vernice per tirare le righe che mancano e che costringono a posizionamenti improbabili dei mezzi, magari mettendo un’autovettura dove ce ne potrebbero stare comodamente due.
Dulcis in fundo un tema più frivolo.
Perché dotare i parcheggi di alberi che rilasciano resina per tutto l’anno e le autovetture messe alla mattina, la sera sono lerce e pronte per la pulitura ?
Non è che vanificando nobili intenzioni (fare ombra d’estate) si è voluto privilegiare il vivaio di turno che è convenzionato con qualche autolavaggio ?
Siamo veramente stufi dell’andazzo, non sappiamo più a che santo rivolgerci.
Vorremmo tanto iniziare e terminare normalmente quelle giornate di lavoro e di studio, che sono già cariche di passione, inframmezzate come sono dalle quotidiane odissee ferroviarie.

Lettera del Presidente: Biglietteria di PC chiusa alle 21 (13/10/2008)

Seppur nauseato dalla loro lettura, mi corre l'obbligo di replicare alle stucchevoli dichiarazioni propinate a mezzo stampa da Trenitalia in merito ai servizi (si fa per dire..) di biglietteria della stazione di Piacenza. Capitale della logistica italiana, crocevia dei collegamenti ai quattro punti cardinali, terra di migliaia di migranti quotidiani. Interconnessa, quale privilegio !, alla linea TAV. E' avere reso un servizio ai cittadini viaggiatori, pendolari e non, l'avere ridotto, dalla fine di luglio, ed unilateralmente, gli orari di apertura di quasi 3 (tre) ore, con chiusura alle 21,00 invece delle 23,45? E' utile pure avere accorciato gli orari di apertura dello sportello di assistenza ai clienti ?

Con biglietterie automatiche che non consentono di acquistare abbonamenti sulla tratta Pontenure-Milano, che è il tragitto percorso dall'80% dei pendolari piacentini, e men che meno la possibilità di ottenere la carta di ammissione agli Intercity, che deve essere per forza ritirata in biglietteria da tutti (possessori di abbonamenti annuali inclusi), e non c'è Internet che tenga. Vergognatevi ! A prescindere dal fatto che non tutti a casa hanno computer e connessioni (non è un obbligo, fino a prova contraria) ed anche al lavoro le restrizioni sull'uso improprio della rete limitano sempre di più, ed è giusto che sia così, i navigatori " a sbafo ", provare a fare l'abbonamento sul sito di Trenitalia (quando funziona), riuscirci, se va bene, e poi attendere con il patema d'animo che il tagliando cartaceo ti arrivi per posta entro dal fine del mese.

Visto che non è possibile compiere alcun rinnovo da nessuna parte se non dal 25 del mese antecedente. Posto che il pendolare dalle magre finanze sia colto da attacco di pazzia ed abbia voglia di devolvere pecunia anzitempo, perché tale limitazione temporale? Da ormai alcuni anni è stato introdotto, quale ulteriore vessazione, l'abbonamento solare, che ci ha comminato solenni fregature e che, oltre ad un aggravio di costi, ci procura anche perdite di tempo per farlo. E' notorio che i picchi di affluenza per i rinnovi ci sono negli ultimi 2 giorni di fine mese, ed al 1° giorno del mese entrante, sabati e domeniche permettendo. Trenitalia, dimostrando di avere capito tutto, che fa ? Con incredibile acutezza programmatica, dice di avere "modulato e potenziato" il servizio durante la giornata !

Che sono poi il momento che al pendolare non serve, visto che la stazione se appena possibile la si evita, e ci si va solo per partire o per tornare dal supplizio quotidiano del viaggio. Per cui i momenti topici (non ci vuole una task force di consulenti per evidenziarlo) sono la mattina molto presto o la sera tardi. Tale era il 30 di settembre ore 19,10, quando il sottoscritto è arrivato con il solito ritardo dell'IC da Milano per Terni. Settanta persone in fila per rinnovare, due sportelli su 5 aperti. Tempo medio di attesa in coda, 60 minuti (documentato da pendolare amico rivisto per caso il giorno dopo). Per cui decido di andare a casa, cenare e ritornare verso le 20,30 sperando in una celere soluzione dell'odiata pratica. Ritorno alle 20,45, c'erano 30 persone in coda ad uno sportello, e l'altro stranamente con 3 persone in fila. Mi accodo e noto con piacere che l'addetto ha apposto un cartello con scritto " chiuso " ed ha dirottato tutti sull'altro. Chiedo il motivo dell'interruzione di pubblico servizio (mancano 15 minuti alle 21,00), e mi dice che il suo turno finiva alle 20, per cui chiudeva. Ed è quello che fa, sbattendomi la serranda in faccia !!!. Complimenti !

Mi dirigo nell'altra coda, mi metto in fila, e subito l'altro addetto si mette a sbraitare che lui la fila la fa solo per metà, poi chiude. Molto interessante, questo concetto di servizio pubblico. Nell'istituto bancario dove lavoro, rigorosamente privato, per gli sportelli chiudere alle 16,15 vuole dire che chiunque può entrare in filiale entro tale orario, poi si chiudono le porte, e tutti i clienti presenti in fila alle casse, nessuno escluso, vengono serviti. A nessuno si sbatte la porta in faccia, anzi magari si aprono nuove postazioni per accorciare i tempi di attesa e smaltire alla svelta la clientela. Nel servizio pubblico, pagato con i soldi delle nostre tasse, funziona alla rovescia. Per cui mi sono leggermente alterato, visto che di tempo le FS me ne avevano già fatto perdere troppo, e poiché non ero il solo, ho pensato bene di chiamare i giornalisti, tanto per non essere poi accusato di visioni o di travisare la realtà. I quali hanno potuto documentare orari, fila e tempi di attesa catastrofici, con clienti che continuavano ovviamente a mettersi in fila. Miracolosamente l'addetto, alla vista di flash che lampeggiavano e di gente che veniva intervistata, ha fatto il suo dovere, cioè ha continuato a fornire abbonamenti, sottoscritto compreso.

Nel "piacevole" intermezzo verbale con l'addetto che mi ha portato dopo un’ora di fila (alle 21,45) ad acquistare l'agognato (si fa per dire) tagliando, si è venuti a sapere, e la stampa lo ha documentato "de visu", che non c'è un responsabile di biglietteria, "lui (o lei) stacca alle 18.00", che, richiesto del capostazione "lui non c'è, fa parte di un'altra parrocchia, sono gli omini vestiti di blu (RFI) che non c'entrano niente con quelli vestiti di verde (Trenitalia)” - ovvero due separati in casa conviventi forzati sotto lo stesso tetto - e che la Polfer, dopo che il cronista, su mia richiesta, è andato a squillare il campanello dei loro uffici, risultava non pervenuta. Ovvero, eccovi la stazione ferroviaria di Piacenza, un vero porto di mare. Tralascio nel frattempo un intervento di emergenza nei confronti di 2 giovani turisti turchi, anche loro in fila, che sventuratamente avevano fatto due biglietti regionali per Milano, con l'infernale macchinetta che aveva restituito loro, al posto del resto, un tagliandino con su scritto in italiano "rimborsabile alle biglietterie".

Per cui si ritenevano fregati, come spesso purtroppo succede ai turisti stranieri che vengono da noi, e che stavano per esserlo se non li avessi assistiti in inglese, facendo capire all'addetto, che con l'inglese non aveva nulla a che spartire, che gli desse loro i 5 euro di resto ed alla svelta, che entro 2 minuti gli partiva il treno, alla faccia della chiusura alle 21,00. Sono rimasto per altri minuti, dopo che il cronista se ne era andato, ed ero stato servito, per controllare che i colleghi pendolari continuassero ad esserlo anche loro, e poi, stanco della giornata e schifato delle FS, me ne sono andato a casa. Pensavo che la cosa si fosse risolta bene, ed invece, con mio stupore, ma anche con molta rabbia, ho letto sul giornale della mattina successiva, 1° ottobre, che l'addetto aveva poi chiuso anche lui, lasciando con un palmo di naso parte delle persone in fila dopo di me. Tant'è che era montata la protesta di nuovo ed era stata chiamata la polizia, con tanto di foto della volante sul quotidiano. Leggevo, ed intanto contavo almeno 80 persone in fila su 3 sportelli aperti, ed erano le 6,30 di mattina ! Molti pendolari hanno ovviamente perso il treno, sono arrivati tardi al lavoro, ed hanno recuperato prendendo un treno più tardi alla sera.

Questo è il concetto di servizio pubblico che alberga nelle menti delle FS. Considerazione per il cliente pari od uguale a zero. Ciliegina sulla torta, gli abbonamenti sulla tratta Pontenure-Milano sono aumentati dal 1° di ottobre, sia in 1° (da 91,40 a 95,70) che in 2° classe (da 60,90 a 63,80). Un bel 5% secco! Per che motivo? Lo chiediamo all'assessorato che con tanta magnanimità li concede dopo avere sproloquiato a Piacenza alcuni mesi fa su di incrementi percentuali di un servizio che fa acqua da tutte le parti. Fa rabbia leggere che tali costi (abnormi rispetto allo schifo di "servizio" che riceviamo) vengano minimizzati con frasi quali "corrisponde a qualche biglietto sulla tratta". Un doveroso riconoscimento pecuniario a cotante fatiche e miglioramenti tangibili ai più? Ditelo ai colleghi pendolari di Fiorenzuola, che si trovano addirittura la biglietteria chiusa e le macchinette automatiche guaste! Siamo veramente stufi di questo andazzo, stanchi di leggere sproloqui e stupidaggini, di vedere ogni mese pagine intere di giornali pagate dalle FS per pubblicizzare il nulla del monopolismo della rotaia. Sarebbe molto meglio che questi soldi, invece di essere sperperati, fossero utilizzati per potenziare i servizi basilari per la clientela. Ed è per questo che chiediamo di nuovo che, con forza e con fermezza nel difenderci, una volta per tutte Comune e Provincia si mettano seriamente dalla nostra parte e chiedano e pretendano che la nostra città ed il nostro territorio tutto abbiano un servizio ferroviario che funzioni nei suoi elementi essenziali e che sia degno di tale nome per i suoi cittadini. Sarebbe questo un vero festival del Diritto.

Lettere dai pendolari: La vergognosa linea Piacenza - Alessandria (10/11/2008)

Vogliamo parlare della vergogna e fatiscenza in cui versa la linea Alessandria - Piacenza? Non ci sono emettitrici automatiche per i treni regionali in nessuna fermata-stazione, ad esempio a S.Nicolò, Rottofreno, Sarmato, Arena Po... ma non solo, in queste stazioni non esistono i cartelli della località (mi è capitato tante volte di veder scendere la gente in una fermata invece che in un'altra) credo che l'esistenza dei cartelli di località sia essenziale per una stazione/fermata. I bagni sono tutti chiusi, dicono che sono inagibili, ma è solo una scusa per non farci la manutenzione e le pulizie! Ma RFI e Trenitalia si rendono conto di cosa stanno facendo? Sembra di essere su una ferrovia abbandonata piuttosto che su una in esercizio.
Perché treni come il regionale 2666 per Pavia o il corrispondente regionale 2667 che torna da Pavia, non vengono fatti fermare nella stazione di Arena Po? costerebbe così tanto?
Vogliamo parlare dei Regionali Alessandria - Piacenza? Per essere precisi quelli che fermano in tutte le stazioni. Non hanno un cadenzamento orario o bi-orario, hanno percorrenze che fanno ridere perché viene usato materiale antiquato e mantenuto male. Gli orari sono stati strutturati senza un minimo di logica perché non permettono comode coincidenze nelle stazioni di Piacenza e di Voghera.
Possibile che nessuno faccia nulla? Sono forse l'unico che usa questi treni? Eppure dall'affluenza sembra di no.
Quella linea, a parte il nuovo sistema SCMT (Sistema Controllo Marcia Treni), che controlla il rispetto della velocità massima e dei segnali, ha la maggior parte delle stazioni equipaggiate con tecnologie risalenti agli anni ‘50/’60, monta ancora un sistema di distanziamento treni di tipo manuale, chiamato blocco Elettrico Manuale, anch'esso risalente agli anni ‘50, in dismissione sulla maggior parte delle linee perché non permette di aumentare né la velocità dei treni, per la mancanza della ripetizione segnali, né la capacità della linea, ovvero il numero di treni in transito (si ha massimo un treno/direzione tra una stazione e l'altra). Se per qualche motivo un treno è in ritardo o chiede soccorso, il tutto si ripercuote sugli altri convogli.
E' possibile avere queste condizioni di arretratezza tecnologica all'alba dell'anno 2009? C'è da dire che l'impiego di vecchie tecnologie da parte di RFI - FS oltre a non far sviluppare il traffico ferroviario ne aumenta conseguentemente il costo di esercizio per la quasi nulla automazione degli impianti, quindi più personale da impiegare. Tutto questo si ripercuote come ben sappiamo sulle tasche dei cittadini, sia come costo economico, sia come scarso utilizzo del mezzo ferroviario per poca competitività.

Lettera del Presidente: I pendolari protestano? Le FS li querelano (6/10/2008)

Spiacevole rientro dalle ferie estive per il sottoscritto, ma anche per i colleghi (ed amici) pendolari della Genova-Milano.
Convocato dalla divisione anticrimine (!!) della Polizia della Questura di Piacenza, e preoccupato ovviamente di quale malefatta potessi avere combinato, ho appreso di essere stato querelato (insieme a loro) da Trenitalia, presso le sedi romane del Giudice di Pace, per diffamazione a mezzo stampa.
Alcune considerazioni.
Innanzitutto, poiché i pendolari, clienti paganti delle FS, non possono essere licenziati, a differenza di quanto è successo per il macchinista responsabile sindacale e della sicurezza, reo di avere sottoposto agli italiani seri quesiti relativi a come funzionino e vengano mantenuti i treni (con successiva ammissione dell’AD Moretti che il problemino sugli Eurostar sussiste..), vengono allora intimiditi con le querele perché "osano" alzare la voce per protestare.
Vergognoso.

In tema di sicurezza, tanto per fare un esempio, abbiamo su questo sito un filmatino amatoriale di un interregionale che viaggia sulla Piacenza-Milano a 140 km/ora con la porta esterna aperta. Siamo stati testimoni di innumerevoli inconvenienti dovuti al malfunzionamento delle porte ma non solo (sono circa 800 gli incidenti segnalati, anche con gravi conseguenze, sia per i passeggeri che per gli stessi ferrovieri). Abbiamo disponibile un corposo cd-rom preparato lo scorso anno dagli amici pendolari del Piemonte, che sono stati incaricati dalla loro Regione di lavorare come ispettori per la verifica dell’applicazione del loro Contratto di Servizio, e che è stato mostrato durante l’ultima assemblea nazionale dei pendolari, ove inequivocabilmente le centinaia di fotografie dimostrano lo stato scandaloso dei treni pendolari, ma non solo.
Tralasciamo per pietà ogni commento sul funzionamento dell’aria condizionata e del riscaldamento a finestrini/vetrate sigillati ed impianti guasti.
Vergognoso.
In tema di pulizia, le condizioni dei vagoni ferroviari sono sotto gli occhi di chiunque si avventuri sulle carrozze.
Bagni impresentabili, sedili impulibili, con contorno di animaletti (zecche, pulci e quant’altro) che si divertono a punzecchiare i passeggeri. Nell’ultimo caso avvenuto in agosto su di un treno a lunga percorrenza le FS hanno cercato di negare l’evidenza, salvo dovere trasbordare i passeggeri su autobus per farli arrivare a destinazione.
Non credo che il Procuratore di Torino Guariniello, visto che ormai le indagini a riguardo sono più di una, si diverta a perdere tempo insieme ai NAS ed alle ASL.
Vergognoso.
In tema di puntualità e di frequenza del servizio, i dati che vengono forniti con cadenza mensile dalle varie associazioni della nostra zona (Lodigiano, Piacenza, Reggio Emilia, Liguria) rilevate oltretutto dal sito ufficiale delle FS, sbugiardano regolarmente i proclami di efficienza e di puntualità che arrivano da Trenitalia. Anche in questa estate, le soppressioni per carenza di personale, ma non solo, hanno costretto i passeggeri a funambolici equilibrismi sulle tratte minori (ormai lo è diventata anche la Piacenza- Milano…) per andare e tornare dal lavoro (ad agosto ormai, ma da anni, "siamo aperti per ferie" solo le FS non se ne accorgono…).
Vergognoso.
Ciliegina sulla torta, tanto per aggiungere vergogna alla vergogna, dal 1° di settembre sono aumentate le tariffe regionali ferroviarie in Emilia-Romagna, con incrementi dal 6 al 20% per abbonamenti e biglietti.
Inaudito proporle, vergognoso accettarle ed imporle ai cittadini, caro assessore Peri.
Vergognoso.

In un paese civile, e non nella nostra repubblica delle banane, i fornitori di tale disservizi, dirigenti in testa, avrebbero innanzitutto proclamato scuse pubbliche, e avrebbero silenziosamente rassegnato le proprie dimissioni per manifesta incapacità.
Da noi si licenziano i ferrovieri rappresentanti sindacali per la sicurezza, e si querelano i pendolari, facendo passare i comitati e le Associazioni quali la nostra, come dei terroristi sovversivi e sobillatori.
Vergognoso.
Non credano lor signori che qualche querela possa farmi/farci desistere dal continuare la nostra sacrosanta battaglia per una mobilità efficiente e sostenibile.
Anzi, tali mezzucci non fanno altro che rinvigorire le forze.
Ai querelanti, dipendenti pubblici di una società posseduta al 100% dal Ministero del Tesoro (i nostri …) consigliamo di dedicare il tempo lavorativo e i denari dello Stato al miglioramento di un servizio che fa acqua da tutte le parti, invece di impiegarli pagando avvocati per iniziative di così basso profilo.
Ai loro capi supremi, ovvero ai ministri Matteoli e Brunetta, di vigilare perché ciò avvenga.

Un grazie per l’attenzione.
Ettore Fittavolini

Lettere dai pendolari: Biglietteria chiusa  (30/09/2008)

Vorrei inviare la mia testimonianza di pendolare da tre anni sul tratto Piacenza-Milano.
Diciamo che non faccio parte del partito degli scontenti che ogni giorno per tutto il viaggio sento lamentarsi del treno e del servizio. Sono ormai assuefatto ad essere trattato male ed avere un servizio pessimo.
Mi innervosisco solamente quando oltre a perdere tempo nei quotidiani ritardi o fare viaggi in piedi capita che il penoso servizio delle ferrovie occupi una fetta inaccettabile della giornata.
Per fare un esempio oggi ho preso il treno delle 18.27 da Milano centrale arrivato a Piacenza con i classici 20 minuti di ritardo, cioè alle 19.51.
Oggi è l'ultimo giorno del mese quindi occorre rinnovare l'abbonamento mensile, quindi a questo punto pur essendomi svegliato per recarmi al lavoro alle 6.45 e pur notando che ci sono solo due biglietterie aperte con una coda da trenta persona cadauna mi metto in fila senza particolare astio nei confronti delle FS.
Il bigliettaio della mia fila sembra non riuscire ad emettere un biglietto in meno di 6-7 minuti.
Alle 20.15, dopo venti minuti di coda , che nel frattempo continuava a formarsi, il bigliettaio della mia fila esce dal gabbiotto e dice che il suo turno finisce. Decide sommariamente che per lui la fila si conclude a metà della lunghezza reale, non sto scherzando è andato da un signore (per di più tedesco) e gli fa "lei è l'ultimo". A quelli più indietro (compreso io) "Rimettetevi in fila all'altra biglietteria", quindi avrei dovuto sommare altri venti minuti per arrivare al punto dove già ero.
Scoraggiato ho deciso di andare ad una macchina self service per acquistare il biglietto di sola andata per domani, sperando di riuscire a fare l'abbonamento durante la giornata di domani.
Il costo del biglietto è di 5.10 euro, inserisco 20 euro e la macchina dice -resto non erogabile. e mi dà un foglietto con su scritto "ricevuta di credito da 14,90 euro".
Esasperato vado a casa, ma pianifico di tornare in stazione dopo cena, visto che da sempre la biglietteria è aperta fino alle 23.40.
Alle 22.30 prendo la macchina e arrivo in stazione per trovare tutti gli sportelli chiusi e un foglio A4 che dice "dal 25/9 le biglietterie chiudono alle 21"

Cosa dire...

Se alle 20.15 dell'ultimo giorno del mese ci sono sessanta persone in coda e una biglietteria chiude alle 20 e l'altra alle 21 è chiaro che c'è come minimo una scarsa organizzazione delle FS in fatto di gestione delle risorse, perché gli sportelli sono cinque e credo che possa essere un'idea aprirli tutti in quel giorno.
A me rimane solo una giornata in cui ho passato circa 150 minuti in treno e 60 in stazione.

Lettere dai pendolari: Prima classe chiusa  (23/09/2008)

Da quest'anno entro nel diciottesimo anno da pendolare sulla tratta Piacenza-Milano. Sempre, purtroppo, di Prima Classe, che per quello che paghiamo dovremmo essere meglio serviti, e spesso invece siamo bistrattati.
Il 20 settembre, lavorando anche di sabato, mi sono recato in stazione per prendere il treno 2912 delle 07,35 da PC x MI. Come altre volte, ho trovato la carrozza di Prima Classe chiusa, ed alle mie rimostranze, il controllore mi ha risposto che, essendo da solo, come da regolamento, non le ha aperte per le solite ragioni di sicurezza, mostrandosi pronto ad annotarmi la cosa sul biglietto. Se permettete, a 53 anni il rimborso di pochi spiccioli non m'interessa, ma ho la pretesa, con tutti i soldi che ho lasciato alle FFSS in quasi 18 anni, di viaggiare più comodo in Prima, e non coi sedili stretti della Seconda. Perché mi sembra una presa in giro mettere nell'orario che sul 2912 esiste la Prima Classe, se poi spesso non si apre. Cosa poi a discrezione del controllore, perché, cosa a voi sicuramente nota, spesso di sabato il controllore è da solo, ma la Prima viene aperta ugualmente.
Poiché anche la Seconda Classe di sabato ha pochissimi passeggeri, basterebbe che lo SCRUPOLOSO e SOLERTE controllore chiudesse le prime due carrozze in testa al treno, invece che le ultime due, dove c'è la Prima Classe, se proprio volesse attenersi SCRUPOLOSAMENTE al regolamento. Oppure comporre il Treno 2912 più corto il sabato, che a differenza degli altri giorni parte da Piacenza e non da Parma.
In attesa di una cortese risposta, aggiungo che questo è SOLO uno dei moltissimi disservizi su tale tratta, e non ne posso più. Poi dopo uno dice che preferisce l' auto che inquina al treno...

Lettere dai pendolari: un po' di divertimento (31/8/2008)

Ecco un po' di umorismo che ci arriva dai pendolari:
Annunci improbabili (file mp3 - 460Kb)
Treni alla velocità della luce (file jpg 50Kb - veramente scaricato dal sito FS!)
Pulizia (file jpg 50Kb)

Lettere dai pendolari: d'estate solo autobus per i pendolari della Alessandria-Piacenza (31/8/2008)

Vorrei segnalare il disservizio che, questa estate e senza alcun preavviso, si è avuto sulla linea Alessandria-Piacenza.
Quasi tutti i treni regionali sono stati sostituiti da autobus.
Non è tanto il fatto in sè, e passiamo anche sopra anche al fatto che gli autobus sono più lenti dei treni, ma non si capisce perchè gli orari di arrivo e partenza a Piacenza, che dovrebbero essere dei punti fermi, sono stati spostati (o, meglio, si sa benissimo, ciò avviene per l'ottusità o i comodi di ferrovie e ferrovieri).
E' mai possibile che il primo autobus arrivi a Piacenza alle 7,39, facendo perdere molte utili coincidenze per Milano e Bologna (e, in agosto, anche per Cremona) e il servizio delle 18,30 sia stato spsotato alle 19, mancando altre coincidenze e obbligando il viaggiatore a lunghe soste in quel cesso (mi si perdoni la parola) della stazione di Piacenza dove manca una sala d'aspetto?
E poi perchè il servizio ferroviario resta sospeso anche nella prima settimana di settembre quando tutti gli altri treni riprendono regolare servizio?

Lettere dai pendolari: R2285 pioggia di disservizi (30/7/2008)

30 luglio 2008 ore 18.20 stazione di Milano Lambrate. Al binario 11 un centinaio di persone sta aspettando sotto un torrido sole e tanta afa il treno R2285 delle 18.28 per Piacenza-Bologna. Ore 18.30 il treno continua ad essere segnato in orario mentre la telefonata di una pendolare salita a Milano Centrale c’informa che là, a soli 4 Km di distanza, il treno è annunciato con 20 minuti di ritardo e poco dopo i pendolari sono invitati a scendere causa mancanza dei macchinisti. Nel frattempo, per gli ignari viaggiatori di Lambrate, è ancora tutto normale. Il treno però non arriva. Dopo dieci minuti finalmente anche a Lambrate si accorgono che il treno non c’è e comincia la sfinente conta al rialzo dei minuti di ritardo: 10, 15, 20... Da Milano Centrale gli amici pendolari c’informano che anche il treno successivo (R20433 - 18.36 a Lambrate) non può partire causa la mancanza del locomotore. Come sempre però a Lambrate non dicono nulla. Quando il 2285 raggiunge i 25 minuti di ritardo decidiamo di andare in Centrale per prendere l’Intercity delle 19.10 per Piacenza. Appena scesi in Centrale ci troviamo proprio di fronte al treno R2285 ancora fermo, molti viaggiatori sono scesi dalle carrozze per chiedere informazioni. Una pendolare ci dice che il motivo per cui il treno non è partito è la mancanza di una “chiave”. Proprio così sembra che manchi la chiave per avviare la motrice. Finalmente arriva un addetto ferroviere con “la chiave” e poco dopo il pesante motore elettrico si mette a girare. Ancora qualche minuto d’attesa, giusto il tempo di fare le ultime verifiche, e poi siamo pronti a partire.

Nel frattempo incrociamo un ferroviere che passando di lì per caso si ferma ad ascoltare le nostre lamentele. Il suo commento è laconico: “non c’è da stupirsi, qui continuano a nominare dirigenti e non si preoccupano di chi invece il lavoro deve farlo veramente”... “I dirigenti da noi - continua il ferroviere - hanno la loro brava tessera di partito o equivalente spintarella, non sono certo lì per meriti. Mentre a noi tocca vivere e lavorare in queste condizioni, è per questo che le cose in ferrovia non funzionano”.
Apprezziamo la franchezza, ma intanto i minuti di ritardo sono diventati 40. Alla fine le porte si chiudono e il treno pian pianino si muove. Alle 19.15 arriva a Milano Lambrate, in pratica abbiamo impiegato un’ora per ritornare al punto di partenza. Ora mi spiego dove nasca l’incubo ricorrente che ho nel sonno: quello di partire in treno e ritornare sempre al solito punto di partenza.

A Lambrate la sosta è più lunga del solito, si sente puzza di freni bruciati. Vuoi vedere che si ripete la storia di venerdì scorso quando ci è toccato arrivare a casa tardissimo dopo aver cambiato più treni perché quel maledetto R2285 aveva i freni bloccati. Il treno però riparte, ma avvicinandoci alla successiva stazione di Milano Rogoredo oltre alla puzza cominciamo a vedere anche il fumo. Non ci sono dubbi, i freni di qualche carrozza sono rimasti bloccati. Proprio in quel momento passa il controllore e facciamo presente il nostro sospetto. Lui però, con aria indifferente, dice che non c’è nulla da preoccuparsi, che non gli risulta ci siano freni bloccati. Purtroppo si sbaglia; arriviamo alla stazione di Lodi avvolti da una nuvola di denso fumo bianco. Nelle carrozze sembra ci sia la nebbia, si respira a fatica per l’acre puzza di bruciato. Vuoi vedere che quel fumo è cancerogeno?
La carrozza incriminata si trova a metà treno, da entrambi i carrelli sale fumo denso come da uno spieghino bruciacchiato. I viaggiatori sono scesi sul marciapiede per evitare l’intossicazione. Altra sosta e nel frattempo ci sorpassa anche un regionale in ritardo. I freni vengono sbloccati tirando due leve sotto la pancia della carrozza: sembra di essere su una vaporiera del 1900. Si riparte di nuovo e quando arriviamo a Piacenza il ritardo è di quasi un’ora.

Nel frattempo su una carrozza notiamo che dal soffitto piove acqua. Non si tratta di una trovata per rinfrescare gli ambienti arroventati dal caldo, è semplicemente acqua di condensa del sistema di condizionamento che non riesce essere smaltita e allarga gli abitacoli delle carrozze. Ancora una volta il merito va ai progettisti e alla manutenzione targata FS, tutto in linea col servizio offerto. Arrivati a Piacenza dobbiamo dar fondo alle forze rimaste per aprire la porta di uscita, non segnalata guasta, che di aprirsi non ne vuole proprio sapere.
Dopo due ore di viaggio, una salubre respirata di freni bruciati e tanta rabbia verso coloro che, responsabili di questo sfacelo, rovinano impuniti la vita a migliaia di persone, possiamo finalmente concederci il lusso di rientrare a casa.

Lettere dai pendolari: con l’estate ritornano le carrozze chiuse (15/7/2008)

Sono un pendolare di Piacenza con destinazione Milano; stamattina il treno 2122 proveniente da Bologna diretto a Milano Centrale viaggiava con ben 4 carrozze chiuse (tutte di seconda classe per di più) su un totale di 10 perché c'era un unico addetto sul treno!
Questo ovviamente ha comportato gravi disagi per tutti i viaggiatori, in particolari per i pendolari.
Interrogato sui motivi il capotreno ha annunciato che la stessa situazione si ripresenterà identica anche nella giornata di domani.
E' possibile che una tale gestione improvvisata e approssimativa di Trenitalia sia ammessa senza alcun intervento? Possiamo ipotizzare di responsabilizzare in qualche forma e modo chi si occupa della gestione dei turni dei capitreno in modo che già domani questa situazione venga gestita come dovrebbe?
Vorremmo essere difesi da qualcuno che si prenda a cuore la situazione e salvaguardati nei nostri diritti di viaggiatori che quotidianamente si trovano a dover subire queste decisioni. Oltretutto senza un adeguato sistema di comunicazione, ad es. in stazione a Piacenza non si poteva darne annuncio con gli appositi altoparlanti?

Lettera dalla redazione di Piacenza Sera (3/7/2008)

Da qualche mese è nato www.piacenzasera.it, nuovo sito Internet interamente dedicato alle notizie piacentine, pubblicate in tempo reale. Siamo interessati ad avviare una positiva collaborazione con i pendolari, purtroppo divenuti negli ultimi anni protagonisti fissi delle pagine di cronaca dei quotidiani e non solo. Crediamo che Internet possa consentire un veloce scambio di informazioni: da parte vostra possono arrivare, ed essere subito divulgate, informazioni relative a disservizi, ritardi, malfunzionamenti e quant'altro..Ovviamente corredate da immagini e filmati, ormai realizzabili anche con il cellulare più standard in commercio. Visitando il nostro sito, invece, potete mantenere un filo diretto con Piacenza, essere aggiornati sui principali accadimenti di cronaca, politica, sport. E magari, una volta tornati a casa, sapere quale spettacolo o incontro è in programma in città. Sappiamo che ad alcuni di voi già arrivano le nostre newsletter. Vi invitiamo a non cestinarle: spesso contengono l'annuncio di notizie non trascurabili.

Lettere dai pendolari: Ma che freddo fa! (19/5/2008)

Sul binario numero 3, i pendolari in attesa del regionale delle 7.59 che li porterà a Milano hanno adottato il classico abbigliamento “a cipolla”. È il 12 maggio, e il sole che splende nel cielo terso conferma che è primavera, eppure l’aria del mattino è ancora frizzantina. Il treno arriva ma, appena i viaggiatori salgono, li attende un’amara sorpresa: invece di immergersi in un accogliente tepore, si ritrovano in una carrozza (è inutile cambiarla, sono tutte così) a dir poco ghiacciata. “Ma dove l’hanno tenuto ’sto treno?” domanda qualcuno. “Forse è così che conservano il materiale rotabile… insieme ai surgelati!” sbotta qualcun altro in vena di sarcasmo.
I passeggeri si accomodano (è un eufemismo, naturalmente!) al loro posto e nessuno si azzarda a togliersi il giubbotto. Il freddo è davvero insopportabile, e la “cipolla” funziona solo per sottrazione: all’aumentare del calore, diminuiscono gli strati. La temperatura interna probabilmente non supera i 15 gradi: niente a che vedere con certi viaggi invernali – quando sul Vivalto delle 18.13 da Lambrate anziché il riscaldamento è in funzione l’aria condizionata –, ma viaggiare in queste condizioni è comunque improponibile. L’arrivo alle rispettive stazioni di destinazione viene salutato come una liberazione: perfino i marciapiedi di Lambrate, ormai riscaldati dal sole, sembrano più accoglienti.
Il giorno seguente, la situazione si ripresenta identica. Il controllore, al quale qualcuno chiede spiegazioni, risponde che la temperatura interna per lui è sufficiente, e il riscaldamento non si accende! Viene in mente il vecchio Gino, agricoltore delle nostre colline, che il 21 marzo, col sole o con la neve, decretava la fine dell’inverno cominciando a indossare camicie di cotone al posto di quelle di flanella. E a chi, in qualche fredda giornata, gli faceva notare che forse si era alleggerito prematuramente, rispondeva: “Se il tempo è matto, io non son mica matto!”.
A questo punto un dubbio è legittimo: non è che il vecchio Gino è stato assunto a Trenitalia? In tal caso, però, non si spiegherebbero evidenti anomalie: perché in pieno inverno ai poveri pendolari capita spesso di doversi difendere dagli spifferi impietosi dell’aria condizionata mentre nelle torride estati padane di aria condizionata non c’è traccia? Perché in gennaio chi viaggia è costretto a rimpiangere il bue e l’asinello del presepe, mentre a luglio si trova rinchiuso in carrozze roventi con i finestrini bloccati?

Lettere dai pendolari: Ancora problemi per l'abbonamento gratuito di maggio (13/5/2008)

Sono una pendolare forlivese, mi scuso se mi rivolgo a voi ma credo che in questa zona non esista alcuna associazione. Io sono in possesso di un abbonamento mensile regionale a fascia chilometrica 40 Km valida sul percorso imola-forlimpopoli utilizzato del mese di febbraio del corrente anno e di un altro abbonamento 80 Km valido sul tratto Forlimpopoli- Bologna (che comprende al suo interno la tratta forlimpopoli-imola) utilizzato nel mese di aprile 2008.
Non mi viene riconosciuto l'abbonamento gratuito per marzo nel tratto forlimpopoli-imola che viene compreso in entrambi gli abbonamenti, questo perchè non hanno destinazione uguale.
Nel regolamento c'è scritto che non possono usufruire di tale promozione coloro che sono possessori di 2 abbonamenti ma su due relazioni con diversa percorrenza e viene menzionato l'esempio Bologna-Modena e Bologna-rimini che giustamente sono tratte differenti, ma nel mio caso la percorrenza non è diversa ma semplicemente un meso ho "pagato un pezzo in più di strada".
Nostante io abbaia 2 abbonamenti che coprono entrambi il tratto forlimpopoli-imola non mi viene riconosciuta la possibilità di avere un abbonamento a cui logicamente( chiunque ci pensi mi darebbe ragione) avrei diritto.
Queste sono le agevolazioni che trenitalia offre ai suoi consumatori, studenti peraltro.
Io avrei dovuto aquistare nel mese di aprile 2 abbonamenti mensili: uno forlimpopoli-imola e l'altro imola-bologna in tal caso non avrei problemi, ma se ne aquisto uno forlimpopoli-bologna allora non va bene. E' normale che una persona faccia 2 abbonamenti per uno stesso mese...?

Altra lettera

Mi servo mensilmente dei nostri "fantastici" treni regionale lungo la tratta piacenza-bologna. Sono di Castelfanco Emilia e lavoro a Bologna. Dal momento che sui treni dovrebbe essere scritto "i ritardi dei treni tolgono più giorni di vita del fumo" (fare un conteggio esatto del tempo perduto potrebbe rivelarsi inquietante!) ho accolto, a parziale risarcimento, con grande favore la risoluzione della regione emilia romagna per l'abbonamento mensile gratuito nel mese di maggio. Solo che...a differenza di quanto successo lo scorso anno, quando bastava presentare l'ultimo abbonamento per aver diritto alla gratuità del mese successivo, questa volta bisogna presentare almento due abbonamenti del 2008. Io però purtroppo non sono solito tenermi gli abbonamenti scaduti (da ora in poi lo farò!!!) e ho dunque solo quello tuttora in vigore del mese di aprile. Fossi stato avvisato per tempo della necessità di conservare gli abbonamenti in vista del bonus lo avrei fatto certamente (40 euro son pur sempre 40 euro visti i tempi che corrono); purtroppo però gli avvisi nelle stazioni sono stati affissi con grande ritardo, a mese di aprile già ampiamente iniziato, spiazzando così chi, come me, ha gettato gli abbonamenti precedenti (non credo di essere l'unico).

Lasciando da parte la malafede (anche se...) in merito all'affissione "ritardata", e come utente che mensilmente si serve del trasporto locale devo rassegnarmi a pagare l'abbonamento del mese prossimo (oltre al danno la beffa!) oppure ho qualche possibilità? (Ho già chiesto all'ufficio assistenza alla clientela della stazione di Bologna se non fosse possibile presentare qualche documento che testimoni i miei spostamenti a bologna per lavoro: busta paga etc...ma nulla).

Lettere dai pendolari: Chi ha firmato il contratto di servizio conosce i problemi dei pendolari? (7/4/2008)

Da pendolare sentitamente ringrazio per la firma del nuovo contratto FS.
Un contratto firmato senza neppure intervistare chi quotidianamente usufruisce del servizio; almeno una volta esistevano i "questionari di gradimento", ma in regime di monopolio si sa che NON servono.
Mi domando se chi ha firmato sa che il contratto è fino al 2011 quando dal 2009 con l'alta velocità dovrebbe cambiare tutto? e se davvero i treni fossero puntuali (con dei tempi di percorrenza equivalenti a una media di 80Km/h) la regione va in rosso?
Dove in tutto il mondo viene premiato chi si limita a offrire un servizio?
Mi spiego meglio, le FS pretendono di essere premiate se i treni sono puntuali e non se migliorano il servizio....come se io venissi premiata perché quotidianamente mi reco al lavoro e non se lavoro meglio e di più. Poi ci chiediamo perché il mondo va al contrario...tra poco premieremo le persone perché non ammazzano nessuno e non perché hanno fatto qualche cosa di utile e di più per la società.
E ancora, la regione spenderà soldi per nuovi treni: i vivalto, ma prima hanno provato a viaggiarci su? In un mondo in cui l'altezza media aumenta ogni anno questi sono treni per pigmei, per non parlare del sistema di condizionamento mal studiato e delle porte mal funzionanti.
Ancora qualcuno di quelli che devono pagare ha mai letto l'orario FS? Dove prima c'era un treno che faceva Ravenna-Milano adesso ce ne sono 3 più brutti più corti e con più ritardo perché nel giro di 10 minuti...e chi è che paga di più...La Regione! Chi è penalizzato dal servizio? I Pendolari! Chi si è detto molto soddisfatto del nuovo contratto? I VERTICI FS.
Direi che ce n'è abbastanza perché Reporter ci faccia una inchiesta e non SOLO.
PS: a disposizione per visionare il contratto o meglio grazie se lo pubblicate!

Lettere dai pendolari: Con FS se parti prima arrivi dopo! (7/4/2008)

Giovedì 27 marzo ho un'importante riunione di lavoro a Milano, dovrei prendere il treno delle 7.35, ma per non correre rischi opto per il regionale R2122 delle 7.08.
Da Piacenza parte in orario stracarico di pendolari, ma viene subito fermato prima di Codogno. Il regionale R20420 che lo precede si è infatti guastato. Il treno guasto è di quelli che fanno tutte le fermate del percorso, quando è in orario impiega “soltanto” 1 ora e 38 minuti per andare da Piacenza a Milano Porta Garibaldi.
Poco dopo a Codogno giunge il treno da Mantova per Milano, compie lo stesso tragitto del treno guasto e sarebbe il candidato ideale per sostituirlo. Inspiegabilmente però il treno da Mantova riparte senza effettuare le fermate successive. Per sostituire il regionale soppresso le ferrovie decidono di fermare a Codogno il nostro treno, che a Codogno nemmeno avrebbe dovuto fermare, obbligandolo poi ad effettuare tutte le fermate del percorso. Decisione bizzarra, ma si sa le ferrovie hanno il quartier generale a Milano, è lì che decidono le fermate straordinarie dei treni. Con una logica alquanto discutibile vengono sempre penalizzati i treni dei pendolari emiliani, mentre quando sono i piacentini a rimanere a piedi e chiedono di fermare qualche treno, gli viene risposto di attendere quello successivo, anche se arriverà un’ora dopo.
Ripartiamo da Codogno alle 7.34: quasi mezz’ora per fare 10 Km. Il viaggio lumaca prosegue con la sosta anche in posti dove la stazione non c’è. Prima di arrivare a Milano ci sorpassa pure il regionale partito da Piacenza alle 7.35. A Milano Lambrate arriviamo con 46 minuti di ritardo, sta per arrivare anche un altro regionale che fermava in tutte le stazioni: l’R20424. Che bisogno c’era di far perdere tre quarti d’ora alle centinaia di viaggiatori del 7.08?

Oltre il danno la beffa. Sul sito delle ferrovie (viaggiatreno.it), che fornisce i ritardi - certificati – di tutti i treni, il regionale soppresso viene segnato (vedi foto .jpg 133Kb) come arrivato alle 9.20 nella stazione di Milano Porta Garibaldi, con un ritardo apparente di 41’. Sempre nella stessa schermata una scritta sottostante riporta invece un ritardo di 72’. Due valori decisamente contrastanti, per giunta nessuno dei due congruente con la realtà della soppressione. Un bel risultato per il sistema di certificazione FS che opera secondo gli “i massimi standard di qualità”, e fornisce i dati con cui i manager FS giustificano la riduzione dei ritardi.
Le uniche cose che possono certificare sono semmai la sistematicità dei disservizi, oltre alla grande abilità nel mascherare le reali disfunzioni del sistema ferroviario.
Fino a quando i responsabili di tutto questo potranno restare ai loro posti, sorseggiando magari una tazzina di caffè mentre sfogliano le rosate pagine di qualche quotidiano, certi dell'impunità che gli viene garantita dai tanti amici politici maestri di lottizzazione?

Lettere dai pendolari: La ricevuta (24/3/2008)

Qualche giorno fa arrivato in stazione mi accorgo di aver dimenticato a casa l'abbonamento ferroviario. La biglietteria è ancora chiusa così per evitare problemi decido di fare un biglietto per Milano con la macchinetta distributrice che si trova nella mia stazione. Seguo scrupolosamente la procedura per l’emissione del biglietto e arrivato alla fine la macchinetta mi presenta questa domanda: "Si desidera la ricevuta?". Sotto la scritta sono ben visibili i due tasti "SI’" e "NO". Si tratterà della solita ricevuta che rilasciano anche i caselli automatici in autostrada o gli sportelli dei bancomat, penso. Visto che a me non serve premo il tasto NO. In quell’istante la procedura si annulla e il biglietto non viene emesso, ma, piccolo particolare, mi vengono comunque detratti i soldi per il pagamento di quel biglietto. Non capisco cosa sia successo, ma prima di perdere altri soldi e il treno per Milano, decido di salire senza il biglietto che comunque ho pagato. Per fortuna il controllore non passa; meglio così perché sarebbe stato difficile spiegargli che io il biglietto l’ho pagato. Arrivato a Milano Centrale passo all'ufficio per l’assistenza alla clientela per chiedere spiegazioni. Racconto l'accaduto all'addetto che ascolta con attenzione, quando gli dico di aver premuto il tasto NO ha un sussulto e mi interrompe esclamando: “Assolutamente! Non doveva premere il tasto NO!” Scopro così che con il termine "ricevuta" quella macchinetta intendeva il biglietto. Dico io, da quando in qua il termine ricevuta ha quel significato? Perché lasciare la possibilità di dire NO dopo tutta la fatica fatta per inserire i dati? E infine perché i soldi me li ha presi comunque?
“Non facciamo noi il programma che gestisce quelle macchine quindi non ci è possibile modificarlo” è la risposta. Faccio il programmatore da molti anni e so che la correzione di quegli errori sarebbe una cosa banale, certo che se i lavori vengono fatti male, da ditte esterne, senza alcuna verifica e controllo, questo il risultato.

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