Lettere dai pendolari: Il perchè di un treno in ritardo (9/12/2007)
Qualche settimana fa mi trovavo, sfortunatamente sul treno IC
che parte o meglio dovrebbe partire da Piacenza alle 8.09.
Questo splendido trenino chissà perché pur avendo un tragitto relativamente breve (parte
da Rimini), ha un ritardo cronico e periodico in arrivo alla stazione di Milano Rogoredo
di 10 minuti. Non sono molti ma sufficienti per perdere ben 2 coincidenze per Milano
Lambrate e far accumulare un ritardo finale di circa 30 minuti. Come mai un treno che in
quella fascia oraria è tra quelli con precedenza, essendo un IC/pendolari, ha questo
problema?
Ho avuto la brillante idea di chiederlo al personale viaggiante, chi meglio di loro
conosce i problemi che ci sono? Pensavo adducesse la solita scusa della linea intasata,
invece il controllore mi ha detto con un sorriso che se quel treno arriva con almeno 10
minuti di ritardo qualcuno a bordo ci guadagna un bel giorno di riposo. Tanto
per ritardi di quellentità loro non hanno alcuna penalità. Ecco forse il perchè
un giorno sì e uno no il treno ha questi immotivati ritardi! Mi domando come possa
succedere una cosa del genere. Non cè nessuno che vigila e valuta le motivazioni
dei ritardi dei treni? Siamo così in balia dellonesta dei lavoratori? Si sa, in
periodo di vacche grasse tutti sono buoni, ma quando la coperta è corta si approfitta di
qualsiasi situazione. Esiste una speranza per noi pendolari?
Un giorno di metà Novembre il treno era come da copione in ritardo, allora mi sono
giocata il tutto per tutto. Quando il controllore è entrato nello scomparto pieno di
pendolari insofferenti gli ho riportato questa storiella. Subito ha provato ad
arrabbiarsi, poi visto che era in minoranza se nè andato alla chetichella e
magicamente il treno ha recuperato il ritardo e il cambio a Rogoredo per Lambrate è
riuscito.
Sarà una coincidenza? Il tempo ci aiuterà a scoprirlo, intanto continuiamo a
vigilare!
Lettere dai pendolari: Sul numero verde FS (2/12/2007)
Segnalo di aver chiamato domenica 25/11/2007 il n° 892021. Dopo
l'annuncio della segreteria (già a pagamento), con l'indicazione dell'operatore che
risponderà alla chiamata (A336, A351, A354), questi ha sempre risposto "pronto,
pronto" come se non sentisse nulla, facendo trascorrere tempo e inducendomi a
chiudere la comunicazione. Solo una volta ho avuto modo di parlare con l'operatore A351,
perché ho detto che mi sarei rivolto ai carabinieri e lui ha risposto... Altre due volte
la telefonata (già a pagamento) era interrotta prima che fosse dato il nome
dell'operatore. Le telefonate sono state fatte con diversi cellulari per provare che non
fosse un improvviso guasto del mio cellulare.
Secondo voi ci sono gli estremi della truffa?
Lettere dai pendolari: In stazione le uscite sono a norma? (2/12/2007)
Nelle bacheche posizionate nell'atrio della stazione di
Piacenza, tra le altre cose, sono indicate le norme di comportamento in caso di emergenza.
Una di queste norme invita i viaggiatori ad abbandonare la stazione, in modo ordinato,
seguendo le indicazioni di "uscita".
Nella nostra stazione esistono due cartelli di "uscita" posizionati sul 1°
marciapiede che indirizzano entrambe nell'atrio. Infatti un cartello è posizionato sopra
la porta che conduce direttamente all'atrio; l'altro è posizionato due porte più avanti
verso nord dove fino a tre anni fa esisteva un'uscita laterale che però da ormai quasi
tre anni è inspiegabilmente sbarrata da una vetrata che obbliga chi vuole uscire da quel
lato a deviare nell'atrio.
Essendo da tempo chiusa l'uscita sud all'altezza del nuovo sottopassaggio, tutti i
viaggiatori che utilizzano questo passaggio, compresi coloro che si servono degli
ascensori, devono raggiungere l'uscita percorrendo il primo marciapiede fino all'atrio.
La nostra stazione è poi inspiegabilmente priva di sala
d'attesa (quando esistono locali vuoti ed inutilizzati da tempo perché offerti in
affitto), l'atrio pertanto serve alle biglietterie, ai viaggiatori che entrano ed escono,
anche con le biciclette, ed ai viaggiatori che sostano in attesa.
Non oso pensare che cosa succederebbe, specialmente in orari di punta, se si dovesse
verificare un'emergenza improvvisa e si dovessero impiegare le norme previste dagli avvisi
esposti in bacheca.
Lettere dai pendolari: "Non ce la faccio più" (2/12/2007)
Ciao amici pendolari sono uno studente che va tutti i giorni a
Milano e mi sono rotto le scatole dei continui aumenti degli abbonamenti. Praticamente
ogni anno il mio abbonamento aumenta di circa 3 euro non ce la faccio più , voglio
proporre un vero sciopero del pendolare , non con le solite dichiarazioni o volantinaggio,
ma una occupazione dei binari sulla tratta Piacenza Milano, non simbolica ma a oltranza in
modo da paralizzare interamente il trasporto italiano. Basta con tavoli di trattative
inutili perditempo, dal primo di gennaio aumentano gli abbonamenti, quindi bisogna
mettersi in moto subito e dare un segnale di rottura con le proteste passate e prendere
come esempio il metodo usato dai francesi.
I pendolari dovranno perdere giorni di lavoro e di studio per conseguire il loro
obbiettivo, senza nessun tipo di bandiera e simbolo perché sia con la destra che con la
sinistra l'aumento c'è sempre: l'unica cosa da esporre e mostrare è la nostra faccia
incazzata nera.
Lettere dai pendolari: denuncia al parlamento europeo (26/11/2007)
Ho mandato il documento
allegato riguardo la sicurezza sui nostri treni al parlamento europeo (www.europarl.europa.eu).
In particolare mi preoccupa il fatto che spesso ci sono delle porte che non
si aprono e l'impatto che potrebbe avere in caso di incidente.
Nostro commento
Finalmente una pendolare della nostra città si è mossa a livello Europeo. Invitiamo tutti a seguire il suo esempio denunciando al parlamento europeo le gravi situazioni che siamo costretti a subire per colpa delle perenni inefficienze e incapacità del sistema ferroviario italiano.
Lettere dai pendolari: In versi lo nostro disagio (26/11/2007)
Per me si va ma cosi lentamente
Per me si va prima o poi a lavorare
Per me si va e quotidianamente
Mi hai scelto o vile pendolare
La tua scelta abbiamo ringraziato
Sali veloce e non ti lamentare
Non tua fu quella scelta fu lo fato
Giacché altre società n'ancor son nate
Certo non puoi chiamarti fortunato
Gelar l'inverno soffocar l'estate
Per voi l'inesorabile destino
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate
S.G.
Lettere dai pendolari: I "bisognosi" (26/11/2007)
Salve a tutti, sono un pendolare da solo un lustro (e non è
poco) viaggio tra Piacenza e Milano tutto il mese, circa 520 ore all'anno di treno che
corrispondono più o meno a 24 giorni solari all'anno, e ne ho viste combinare di tutti i
colori a tutte le ore dalle Ferrovie dello Stato.
Non mi dilungherò sui ritardi perché lo fanno già tutti quanti e il mio capo lo sa che
non è sempre colpa mia se ritardo al lavoro, non parlo di quando le porte degli intercity
funzionano male e si resta stritolati tra treno e marciapiede perché sembra vittimismo,
non mi dilungherò nemmeno su tutto quello che ho dimenticato sul treno e sulle risposte
avute dalla stazione di Bologna dove l'ufficio oggetti smarriti è totalmente inefficiente
ed il servizio "servizi ai passeggeri degli intercity" funziona solo in orario
feriale (se ti dimentichi qualcosa al sabato sono guai per intenderci), nemmeno parlo dei
continui aumenti che tutte le volte ci dicono che era un'eternità che non aumentava il
biglietto e invece non è vero perché in cinque anni è aumentato di venti euro totali il
prezzo dell'abbonamento (da 40 a 60), però per non dilungarmi troppo sull'igiene vi invio
questa fotografia che ho scattato questa mattina col telefonino sul regionale delle 5,20
che utilizzo, dove guarda guarda c'era una scoria di feci neanche tanto fresca tra i
sedili sul pavimento.
Io mi chiedo:
" è mai possibile che questo treno non si riesca a chiuderlo la notte, com'è che
c'è gente che sopravvive a tal maniera e soprattutto com'è che una società che si
reputa tanto civile lo permette. O almeno, se era uno slancio di emotività e comprensione
nei confronti di qualcuno magari meno fortunato che dorme all'addiaccio potevano aprirgli
le porte dei bagni così la cacca (vedi foto)
la faceva lì. Poi possono nuovamente richiudere le porte dei bagni per quando il treno è
sul binario di partenza visto che vi divertite pure a farci andare a Milano con le
coliche, perché, forse non si sa, ma le porte dei bagni restano chiuse spesso anche
quando il treno è in viaggio."
Ciao a tutti i pendolari e buona salute a tutti.
Lettere dai pendolari: le trappole delle nuove tariffe (13/11/2007)
Segnalo che ho avuto oggi la conferma dell'amaro sospetto:
gli abbonamenti settimanali ferroviari tra più regioni sono stati aboliti!
Dal 1 novembre, per andare da Reggio Emilia ad Alessandria si possono fare solo
abbonamenti mensili.
Sono possibili gli abbonamenti settimanali solo su treni IC!!!
Altra lettera
Incuriosito dal recente delirio tariffario di Trenitalia, con
(apparenti?) contraddizioni tra quanto veniva sbattuto in prima pagina sul sito e gli
effettivi nuovi prezzi di biglietti e abbonamenti, ho cercato di approfondire un attimo la
cosa, e magari cercare di capire cosa diavolo è la tariffa 40/AS. Com'è ovvio sul sito
ufficiale non si dice nulla (facciamo tutti un applauso alla correttezza commerciale di
Trenitalia - il salumiere espone i prezzi sul banco del negozio, pesa il prosciutto e poi
tu paghi; Trenitalia passa direttamente alla fase tu paghi senza dirti come calcola il
prezzo, così si fa prima no?).
Sul forum di cui riporto il link
ho trovato quella che sembrerebbe essere una circolare (allegata nel file zip (sarà
fornito al più presto)) che spiega che AS significa Applicazione
Sovraregionale, oltre al metodo di calcolo che forse viene usato. Dico forse perché in
effetti i conti non tornano: se provate, per esempio, a calcolare il prezzo
dell'abbonamento mensile Pontenure - Milano (Pontenure è nel primo scaglione emiliano) la
formula produrrebbe
72,50+22,00-(22,00+19,50)/2=73,75
che è molto di più del prezzo vero. La stessa cosa accade per i biglietti; l'unico caso
in cui sembra funzionare tutto (casualmente..?) è quello di un biglietto Pontenure -
Santo Stefano che fa
1,30+1,10-(1,00+1,10)/2=1,35
e concorda con quanto dice il sito.
E' probabile a questo punto che la circolare sia stata modificata in qualche modo in
seguito (dopotutto arriva da una fonte non ufficiale) - ma come? Se qualcuno scopre come
si calcola la famigerata 40/AS faccia sapere...
Vi riporto anche il link alla pagina in cui potete trovare le
tariffe ufficiali di Trenitalia (e da cui provengono anche quelle allegate alla mail)
Un altro link interessante è http://www.ilcapotreno.net/ con vari regolamenti, prontuari, notizie etc., molto aggiornato!
Lettere dai pendolari: treni garantiti "per legge" (13/11/2007)
Eccoci ad affrontare per l'ennesima volta i disagi dovuti agli
scioperi.
Il prossimo blocco avverrà per 8 ore nella giornata di venerdì 9 novembre.
Avevo prenotato da diverso tempo il mio viaggio da Cremona a Firenze su un eurostar
proprio per quel giorno... saputo dello sciopero ho subito chiesto il rimborso (che
comunque non è del 100%, e anche questa cosa è discutibile: se sono io che rinuncio al
viaggio per motivi miei ok, ma se sono costretta a rinunciare a causa di uno sciopero che
non dipende da me mi chiedo se non sarebbe più corretto prevedere formule di rimborso per
l'importo totale... ma non facciamo digressioni).
Mi sono quindi subito informata su quali soluzioni alternative
di viaggio avevo, i casi erano due: partire dopo le 17 (ora del termine dello sciopero)
con il rischio di avere i treni in ritardo (perché si sa, dopo uno sciopero non è che
tutto riprende subito normalmente) e quindi con il rischio di perdere le coincidenze,
arrivando a destinazione perdendo l'intera giornata di venerdì, oppure partire prima
dell'inizio dello sciopero, col rischio di rimanere bloccata a Bologna in quanto i treni
non garantiscono di arrivare a destinazione, ma si possono fermare in una stazione
intermedia se è già trascorsa un'ora dall'inizio dello sciopero. Poi fortunatamente (si
fa per dire) noto che una delle soluzioni proposte è un eurostar Alta Velocità che è
nella lista dei treni garantiti anche in caso di sciopero. L'indomani allora vado in
stazione per prenotare un treno che partiva prima dello sciopero, con mezz'ora di
coincidenza per quello garantito... conclusione? Il bigliettaio mi ha vivamente
sconsigliato di fare quella prenotazione in quanto "non avevano ancora un
programma" dello sciopero e quindi NESSUN TRENO era garantito.
Allora mi chiedo... cosa ci sta a fare una lista di treni garantiti PER LEGGE?
Lettere dai pendolari: I pacchi per le FS sono più importanti delle persone (5/11/2007)
Le ferrovie riservano sempre piacevoli sorprese ai viaggiatori
della linea Bologna -Milano.
Non paghi dei continui ritardi, degli aumenti, della cronica mancanza di posti a sedere,
della dilatazione dei tempi di percorrenza e della loro rarefazione in questi ultimi
giorni ci siamo trovati una ulteriore sorpresa: I treni merci hanno la precedenza sui
treni pendolari!!!
Sicuramente a una scatola di scarpe che viaggerà una sola volta nella sua vita interessa
molto arrivare puntuale...e che danno se avesse 10 minuti di ritardo
mentre un povero
lavoratore dipendente costretto a viaggiare e timbrare il cartellino 10 minuti di ritardo
può permetterseli
10 minuti sono sempre preziosi ma per un pendolare possono volere dire perdere una
coincidenza e così dovere aspettare il metrò o il treno successivo, dovere usare ore di
ferie o peggio ancora dover rientrare più tardi la sera con treni che per altro sono
comunque sempre in ritardo. E a questo punto visto lo scarso cadenzamento questo significa
tornare spesso con unora di ritardo.
Il giorno 15 ottobre alle 8.40, dopo avere portato i miei figli a scuola, arrivo in
stazione a Piacenza per prendere il treno delle 8.45 per Milano, e da lontano vedo un
treno merci in arrivo. Non può essere, già qualche anno fa le FS avevano provato a
infilare il trasporto merci nella fascia pendolare, notoriamente la più trafficata,
provocando così ritardi a catena. Arrivo sul binario e il merci è proprio lì, brutto e
puzzolente davanti a me mentre, il mio treno, è chiaramente annunciato in ritardo. Anche
per questa sera non potrò preparare la cena alle mie figlie ma, questa volta, decido di
combattere.
Vado allufficio assistenza alla clientela per chiedere chiarimenti. Inizialmente non
mi prendono sul serio poi, dicono che lamentarsi non serve a niente, cercano di non
consegnarmi il modulo dei reclami e alla fine mi confidano che solo eurostar e intercity
hanno la precedenza sui merci. Ma di merci ce ne sono pochi aggiungono!!!!!
E cosi Mercoledì 17/10 sera mentre a Milano Lambrate aspettavo il 17.32 annunciano il
ritardo 10 e poi 15 minuti. Chi passa sui binari con precedenza assoluta sulle centinaia
di persone in attesa? Un treno merci!
Ma questa volta, beffa delle beffe, non è neppure carico con la famosa scatola
un
treno merci vuoto anche lui ha la precedenza su di noi
vada per le scatole che con un
po' di immaginazione possono contenere qualsiasi cosa, ma essere superati anche dal
niente, non è molto piacevole. Dentro di me ho pensato: davvero noi per loro contiamo
meno di nulla?
Lettere dai pendolari: IC pass rinnovabili solo a fine mese (15/10/2007)
Vi scrivo per segnalarvi l'ennesima stranezza di Trenitalia.
Oggi, 20 settembre, mi sono rivolta allo sportello per l'emissione del supplemento
Intercity Piacenza-Milano (quello gratuito, per intenderci) e mi è stato detto che non
potevano emetterlo in quanto il regolamento prevede che possa essere emesso non prima del
25 di ogni mese.
Alle mie rimostranze, mi è stato mostrato il video terminale nella quale usciva la
scritta che precisava che la data non era idonea per l'emissione del biglietto.
Il bigliettaio mi ha detto che lo stesso vale anche per il biglietto ordinario mensile (ma
di questa affermazione non ho avuto prova certa).
Un paio di osservazioni a riguardo:
- Ho pagato più di 500 euro di Abbonamento annuale in anticipo per evitare le file e mi
ritrovo tutti i mesi a dover fare la fila nei giorni in cui migliaia di pendolari si
accalcano agli sportelli.
- Trenitalia, oltre a ridurre il personale, obbliga i clienti a concentrarsi agli
sportelli negli stessi giorni, aumentando così i disagi.
- Se la limitazione fosse valida anche per gli abbonamenti ordinari mensili, saremmo al
limite del paradosso (il cliente vuole pagare in anticipo e Trenitalia rifiuta).
- Qualora il pendolare, per qualunque ragione (ferie, viaggio di lavoro) sia
impossibilitato a recarsi allo sportello nei 5 giorni indicati (3 giorni lavorativi, il
più delle volte) deve rinunciare ad utilizzare l'Intecity nei primi giorni del mese fino
a quando non riesce a mettersi in regola (le multe, come si sa, sono salatissime).
Sorge il dubbio che Trenitalia stia pensando a qualche "mossa speciale":
aumenti?, eliminazione del supplemento Intercity gratuito?
Ai posteri l'ardua sentenza!
Lettere dai pendolari: R20420 (ex 7.11 da PC per MI rallentato di 10 minuti) (03/10/2007)
E' inutile ribadire che la situazione per i treni regionali è
ancora peggiore (ad esempio in questi giorni senza nessun preavviso il regionale numero
20420 che parte da Piacenza alle 7:13 è stato anticipato di circa dieci minuti (a
secugnago l'orario di partenza era 7:36 ora invece 7:28)però l'arrivo a mi lambrate è
rimasto invariato cioè alle 8:40. Ma vi sembra possibile che per raggiungere Milano (se
non ci sono inconvenienti come spesso succede..) con questi treni impieghiamo oramai un
tempo che va dai 70 agli 80 minuti?? Tutto ciò è veramente deprimente e vergognoso!
Se a questo tempo aggiungiamo poi (per la maggior parte di persone è così) anche quello
dei mezzi pubblici, vuol dire passare su questi mezzi (per nulla confortevoli anzi sporchi
e insicuri) circa due ore al mattino e due alla sera. Ma vi sembra possibile nel 2007?? E'
qualità della vita questa??
Risposta FS
Rispondiamo al Suo reclamo nel quale ci manifesta la Sua insoddisfazione in merito
all?andamento del treno n. 2662 dal 10/09. Il provvedimento di anticipare la partenza del
treno n. 20420 è stato necessario per migliorare l'andamento e puntualità di tale treno.
Naturalmente questa scelta è stata attuata dopo aver verificato che la nuova traccia del
20420 non ostacolava altri treni. Purtroppo fatti non prevedibili condizionano l'intera
circolazione penalizzandola. In particolare nei giorni 14,18 e 19 settembre il treno 20420
risulta partito da Piacenza in ritardo; tale ritardo ha influito anche sul treno 2662.
Replica del viaggiatore alle FS
Gentili Signori,
Vi ringrazio per la risposta, non avevo dubbi che trovaste giustificazioni.. quella poi di
giustificare lo spostamento di orario del 20420 per migliorare la puntualità di un altro
treno è proprio grossa, in quanto lo stesso treno da quando ho iniziato io a utilizzarlo
(dal 1975 in poi) partiva da Secugnago alle 07:48 con arrivo a Lambrate (la mia stazione
abituale di discesa) intorno alle 08:30 oggi 2007 pur avendolo anticipato di ben 20
minuti, l'arrivo a Lambrate è rimasto invariato se non peggiorato!
Quindi, penso che oramai non è più questione di giustificare l'andamento di questo o
quel treno regionale o meno. Oramai, TUTTI i treni regionali viaggiano sistematicamente in
ritardo e per mia sfortuna cambiando spesso di orario, utilizzo un buon numero di treni in
orari diversi ed incorro sistematicamente in questi "spiacevoli inconvenienti"
che penalizzano me e tutti gli altri sfortunati utenti, e che ci fanno arrivare sempre
più in ritardo al lavoro o sempre più tardi a casa la sera. Questa settimana ad esempio
posso fare una rapida carrellata segnalando i ritardi dei seguenti regionali: 20418 per
tutta la settimana non ha fatto assolutamente orario, in particolare questa mattina, penso
a causa di porte guaste (a Secugnago è arrivato con una di queste completamente
spalancata) a Lodi ritardava la partenza e ho/abbiamo preferito trasbordare sul 2122
proveniente da Bologna; a Lambrate il 20418 veniva poi annunciato con 20 minuti di
ritardo...
Alla sera poi è la "sagra" dei ritardi: 20425-20427-20429-20433 c'è
l'imbarazzo della scelta. Tutto il mese di Settembre è stato per parecchi di questi treni
ritardo sistematico; non chiedetemi quali giorni, oramai non faccio nemmeno più la fatica
di appuntarmeli, se volete fatela voi la ricerca usando i vostri potenti mezzi.
A, dimenticavo di parlare della pulizia... anche questo è un argomento oramai annoso,
perché la pulizia nonostante tante parole e promesse è INESISTENTE! Allo scopo, mi sono
preso la briga di fotografare alcuni sedili, avevo solo l'imbarazzo della scelta; questa
volta ve le risparmio, se vorrete alla prossima occasione Ve le invierò, così vi
renderete conto personalmente (se per caso non siete utenti abituali del treno regionale)
su quali e quante macchie siamo costretti a sederci.
Concludendo, oramai non ci sono più giustificazioni che tengono, sarebbe invece opportuno
avere qualche risposta concreta...invece del nulla!
Di concreto ci sono solo gli aumenti dei biglietti ed abbonamenti che in una situazione
del genere non trovano proprio giustificazione!
Lettere dai pendolari: Il vessatorio aumento delle sanzioni (03/10/2007)
Gent.ma trenitalia,sono un viaggiatore abbonato sulla linea
PR-MI. Ho letto che intendete accentuare la lotta all'evasione aumentando le penalità per
chi è trovato senza biglietto. Premesso che personalmente non mi sono mai trovato in
questa situazione, mi sembra illegittimo proporre una sanzione spropositata (a partire da
50,00) per chi è trovato senza biglietto (magari di pochi euro).
Vi ricordo che nelle stazioni di Lodi e Piacenza mancano da alcuni mesi biglietterie
automatiche (!!) per mancata sostituzione di precedenti danneggiate. A Milano molte
biglietterie automatiche non accettano banconote.
Il vostro servizio posto click non funziona bene perché ho appena sperimentato che,
malgrado il testo reciti che è possibile pagare dopo se mancano almeno 24 ore
all'acquisto del biglietto, il vostro servizio posto click, per ben due volte stamattina,
pur in presenza dei requisiti delle 24 ore, abbia cercato di obbligarmi a comprare il
biglietto entro 15 minuti. Per le vostre verifiche vi lascio il mio numero di carta
viaggio. Mancano quindi le condizioni da parte vostra perché i viaggiatori possano
acquistare biglietti con la dovuta tranquillità e celerità senza sottoporsi alla gogna
della fila interminabile.
Aggiungo inoltre che sarebbe ora il treno IC 578 in partenza da Firenze per Milano sia
lavato, anche esternamente, in modo che i viaggiatori non abbiano disagio nel premere il
pulsante di
apertura porte.
Vi suggerisco quindi di modificare l'orientamento della lotta all'evasione, mirando, non
al vessatorio aumento delle sanzioni, ma alla diffusione capillare di mezzi che consentano
un facile e rapido acquisto dei biglietti.
Lettere dai pendolari: e vai coi ritardi! (23/7/2007)
Scrivo questa mail per informarVi dei costanti disagi che noi
pendolari di Piacenza diretti a Milano siamo costantemente costretti a
subire oramai OGNI giorno.
Ad esempio, questa mattina (19/7) il regionale delle 7.59 è arrivato a
Milano Rogoredo alle 10.05 dopo essere rimasto fermo a S. Donato per
più di un'ora e NESSUNO si è ovviamente sognato di avvertirci a
proposito di quello che stava accadendo.
Peggio ancora è andata al ritorno. L'intercity per Ancona da Milano
C.le delle 19.10 è partito con un'ora di ritardo. Inoltre per
mezz'ora abbondante siamo rimasti fermi sul treno con TUTTI I
FINESTRINI SIGILLATI senza aria condizionata.
Situazione DISUMANA questa che costantemente si verifica su tutti i
vari intercity i cui passeggeri sono costretti a viaggi interminabili
in queste condizioni. Durante questa lunghissima attesa (più di un'ora fermi in stazione
Centrale) NESSUNA INFORMAZIONE. NESSUNA DA PARTE
DI NESSUNO. A cosa servono gli altoparlanti?
E' una situazione INSOSTENIBILE!!!!!!!!!!!!!
BASTA con i treni intercity, non si può mischiare il trasporto a
lunga percorrenza con quello di chi mediamente fa 50-100 km a viaggio.
Non è giusto che chi è ABBONATO non abbia diritto a sedersi. Le
necessità dei pendolari (LAVORATORI e STUDENTI) sono ben diverse da
quelle di chi si sposta per grandi distanze. Rivogliamo i treni
interregionali, decisamente più adatti alle nostre esigente. E ne
vogliamo tanti, almeno uno ogni MEZZ'ORA nelle fasce dalle 7 alle 9
del mattino e dalle 17 alle 20 alla sera.
BASTA con le carrozze con i finestrini SIGILLATI. Se l'aria
condizionata è guasta, non ci sono nemmeno le condizioni IGIENICHE
per viaggiare. Inutile poi parlare dei bagni, senza nemmeno più
l'acqua per lavarsi le mani.
BASTA BASTA BASTA!
Fate qualcosa!
Altra lettera
Con l'arrivo dell'estate sono arrivati anche i numerosi ritardi, è da giugno che TUTTE LE
SERE il treno intercity da Milano centrale a Pescara delle ore 17.10 è un ritardo unico e
sempre con scuse nuove e fantasiose , c'è da dire che trenitalia di inventiva in materia
di scuse ne ha tanta.
Per un attimo mi sento la solita sfigata che ha il solito treno sfigato ma poi parlando
con altri pendolari capisco che non sono io la sfigata perché sembra che i ritardi e le
scuse di trenitalia siano abilitate a tutti i treni e a qualsiasi orario, soprattutto, ma
non solo, dopo le 17.00; che coincidenza proprio dopo le 17, l'orario più frequentato dai
pendolari!!!!!!!!!
Una carissima pendolare mi ha comunicato, per sentito dire, che trenitalia avrà problemi
di ritardi per tutta l'estate e per tutto l'inverno??!!!!!!!!!!!! Ma come, noi in estate e
in inverno continuiamo e continueremo a pagare l'abbonamento e ad andare a
lavorare!!!!!!!!!!
Un'altra cosa che mi lascia molto perplessa???? Forse qualcuno ha bisogno di qualche
lezioni di geografia? Perché chiamare treno regionale un treno che parte da Milano e
arriva a Livorno? Passa 3 regioni diverse Lombardia - Emilia - Toscana!
Lettere dai pendolari: Bilancio di mandato (4/4/2007)
Lettera inviata al Sindaco Reggi e per conoscenza alla nostra associazione
Egregio sig. Sindaco,
ho ricevuto il bilancio di mandato del comune Piacenza nel ringraziarLa per avermi
informato su quanto messo in atto dalla Sua amministrazione in questi anni, mi premetto di
scriverLe per renderLa partecipe di una mia considerazione in merito al "peso"
che la Sua amministrazione dà ad una categoria di cittadini in particolare.
Da quasi otto anni sono pendolare sulla tratta Piacenza - Milano, per cui, appena ricevuto
l'opuscolo, sono andato a vedere la sezione relativa alle politiche per la mobilità.
Questa sezione occupa ben otto pagine sulle ottanta del documento, assieme a quella
relativa alle politiche culturali (anch'essa otto pagine) è la più corposa, ritengo che
questo sia un indicatore di quanto la Sua amministrazione abbia a cuore le i problemi
della mobilità.
Purtroppo ai problemi dei pendolari viene dedicato solo un trafiletto che occupa circa un
quanto di pagina. Non volendo in questa sede entrare nel merito del contenuto (mi sto già
dilungando anche troppo), mi permetto di fare una considerazione di tipo puramente
matematico (sono un ingegnere e fare conti è una mia fissa): ai circa 10.000 pendolari
piacentini (diciamo il 10% dei 99.625 residenti a fine 2006) viene dedicato meno dell' 1%
dello spazio.
Se i treni fossero veloci, puntuali, puliti, se TRENITALIA non cogliesse ogni occasione
per peggiorare il servizio, aumentando contemporaneamente le tariffe in maniera più o
meno occulta (la soppressione degli interregionali per dirne una fra tante), ci potrebbe
anche stare. Però, come si può facilmente capire visitando il sito dell'associazione
pendolari o leggendo il quotidiano Libertà, i problemi ci sono, e tanti. Mi aspettavo di
trovare ampio spazio dedicato alle battaglie che il Comune ha combattuto a fianco dei
pendolari, ma, evidentemente, il Comune queste battaglie non le ha combattute.
In conclusione, signor Sindaco, mi permetto di affermare che i pendolari piacentini
meritano più attenzione.
Nostro commento
Purtroppo anche noi dobbiamo constatare che sebbene il problema pendolari occupasse uno
dei primi dieci punti delle "prime 10 cose importanti" da fare, nel bilancio di
mandato non ritroviamo la stessa proporzione nell'illustrazione dei risultati ottenuti.
Siamo consapevoli delle tante difficoltà affrontate, ma anche dei tanti errori commessi;
forse l'ammissione di qualche responsabilità nel fallimento di un obiettivo così
importante sarebbe stata più apprezzata che l'occultamento del problema.
Lettere dai pendolari: Raffica di disservizi (4/4/2007)
Lettera inviata a Trenitalia e per conoscenza alla nostra associazione
Quello che segue è il resoconto dell'ennesima odissea per i pendolari
piacentini e lodigiani.
Il treno 2912 arriva a Lodi con i soliti 5 minuti di ritardo; e fin lì tutto normale.
Arrivato a circa 150 metri dalla stazione di San Giuliano inizia a rallentare
visibilmente, fino a fermarsi del tutto prima di arrivare in stazione. Si pensa ad un
semaforo rosso, ma dopo oltre 10 minuti di attesa siamo ancora fermi, senza nessuna
informazione su cosa stia accadendo.
Passano altri 5 minuti e finalmente si presenta il capotreno: il regionale davanti al
nostro è guasto e non potrà ripartire. Segue la solita frase "ripartiremo appena
possibile" e restiamo pazientemente in attesa della motrice che arrivi da Milano per
trascinare via il regionale.
A questo punto qualche pendolare, visto che siamo a pochi passi da San Giuliano, chiede di
poter scendere e proseguire con altri mezzi verso Milano; ma la risposta del capotreno è
negativa.
E restiamo tutti nuovamente in attesa...
Solo che l'attesa diventa lunga; e solo dopo 40 minuti di sosta forzata, finalmente, si
riparte.
Ma a passo lento, molto lento...
E sapete perché? Perché nel frattempo da Milano non è arrivata nessuna motrice: la
motrice del treno 2912 è stata agganciata al regionale!
Una scena che francamente mancava sulla mia personale lista dei disastri sulla
Milano-Piacenza.
Le ferrovie hanno evidentemente "optato" per un treno di nuova concezione: 5
carrozze, poi la motrice e poi altre 7-8 carrozze.
Ma non è finita: passiamo dalla stazione di San Donato senza fermarci. Mi dico: va bene,
tanto si va diretti a Rogoredo.
E invece no!!!
Alle porte di Rogoredo becchiamo il solito, fatidico semaforo rosso!
E un'altra bella sosta di 10-15 minuti!!!
Tanto che fretta c'è? Stiamo solo andando a lavorare.
A Rogoredo, anche se non c'erano dubbi a riguardo, viene annunciato che "il treno
fermo al binario 3 termina la corsa".
E lasciatemi dire che chiamarla corsa è un controsenso bello e buono.
Ma il sistema automatico cosa annuncia prontamente? Che "i viaggiatori diretti a
Milano Lambrate-Milano Centrale potranno usufruire del treno in arrivo al binario 3".
Al binario 3???
Già, perché quel treno è in arrivo proprio sul binario dove è "alloggiato"
il catorcio che ci ha portati fin lì.
E occorre aspettare che lo spostino prima...
A questo punto alcuni pendolari (compreso il sottoscritto) hanno scelto di proseguire con
la metropolitana.
Ignoro come sia andata a finire, ma non ci vuole molta fantasia per immaginarlo.
E' inutile sottolineare che, una volta scesi, sono volati insulti tra qualche pendolare,
giustamente arrabbiato, ed il martire di turno (non so se fosse il capotreno o solo uno
dei controllori).
Perché è altrettanto inutile dire che non si è visto nessun altro (e sottolineo NESSUN
ALTRO) di Trenitalia; come ormai è prassi consolidata, in queste situazioni solo i
controllori ci mettono (e a volte rimettono) la faccia, prendendosi insulti e rimproveri
che dovrebbero essere mossi a ben altre persone...
Va fatta un'ulteriore nota: sui monitor della stazione di Rogoredo il treno 2912 veniva
segnalato con 60 minuti di ritardo, quando invece il reale ritardo era di oltre 70 minuti.
Da quando il sistema automatico scala automaticamente dal reale ritardo i soliti 10-15
minuti di ritardo cronico?
Anche a Trenitalia è in vigore il quarto d'ora accademico???
Mi sta tornando in mente che all'assemblea pubblica di Lodi era stato presentato in
anteprima (che onore!!!) il nuovo modello di servizio per il trasporto regionale, che
sarà attivo dal 2009.
Ma cari signori, se non ve ne siete accorti, a gennaio 2009 mancano ancora 21 mesi.
21 MESI !!!!
Nel frattempo dobbiamo continuare a pagare l'abbonamento per cosa?
Per veder cadere letteralmente a pezzi l'attuale "materiale rotabile"?
Le tanto promesse nuove motrici dove sono?
Anche quelle arriveranno tra 21 mesi?
Nell'attesa, continuerò a fare quello che mi tocca fare: prendere il treno, sognando di
arrivare in ufficio su convogli comodi, puliti e puntuali.
Ma tanto è solo un sogno.
La realtà è ben diversa.
E non so nemmeno più come insultarvi...
(uno dei tanti pendolari arrivati al limite della sopportazione)
ma il giorno successivo le cose non cambiano...
E anche stamattina è arrivato il personale buongiorno di Trenitalia.
Ieri un treno guasto nella stazione di San Giuliano ha bloccato la linea "lenta"
tra Lodi e Milano, oggi un treno guasto tra Piacenza e Lodi ha bloccato tutta la linea.
Breve cronaca dalla stazione di Lodi.
Il treno n.2912 delle ore 8.02 veniva annunciato con 30 minuti di ritardo, così come il
successivo treno n.20424 delle ore 8.16. Dalle ore 8 il primo treno utile per Milano è
stato il diretto n.2648 Mantova-Milano Centrale (alle 8.20): treno con fermata
straordinaria a Lodi e in TUTTE le successive stazioni fino a Milano Centrale (in cui è
arrivato alle ore 9.15 circa, accumulando un ritardo totale di circa 35 minuti).
Proprio ieri il ministro dell'economia Padoa-Schioppa dichiarava: "È un dato di
fatto che le tariffe ferroviarie italiane siano molto al di sotto della media degli altri
paesi (...)". E ancora, ha sollecitato "una maggiore libertà per Ferrovie di
decidere gli aumenti sull'area commerciale del servizio (...)".
Occorre però notare, ed anche questo è un dato di fatto, che l'affidabilità delle
ferrovie italiane risulta tra le più basse d'Europa. Ma questo viene costantemente omesso
quando si parla di rincari.
Si lamenta problemi di bilancio: la soluzione per sanarlo consisterebbe nell'aumentare le
tariffe?
Francamente non credo che occorra una laurea in economia per trovare una soluzione tanto
banale quanto onerosa solo per la fascia più debole (cioè gli utenti).
Ho sentito inoltre la proposta di eliminare il doppio macchinista. E se invece si
sgombrasse qualche scrivania?
Non solo non si andrebbe a diminuire la sicurezza (un solo macchinista presuppone un
sistema di emergenza pienamente efficiente; o la sicurezza è un optional da pagare a
parte?), ma si otterrebbe un risparmio certamente superiore (a meno che un macchinista non
abbia uno stipendio superiore a un colletto bianco).
Nostro commento
Complimenti per le minuziose ricostruzioni, purtroppo alle FS la precisione non sanno più
cosa sia, visto il modo "raffazzonato" (per non dire altro) con cui prendono le
decisioni. Solo noi viaggiatori conosciamo nel dettaglio quello che sta succedendo sulle
nostre linee. Per dirigenti FS, e certi amministratori e politici, sempre pronti a
srotolare la lingua quando si tratta di farsi belli o chiedere il voto ai pendolari,
questo "sistema" è quello che avrebbe dovuto migliorare il servizio.
Condividiamo in toto l'idea di sgombrare qualche scrivania, non solo inutile, ma
dannosa, non solo delle ferrovie, ma anche di politici e amministratori.
Lettere dai pendolari: Ancora molti treni con passeggeri in piedi, per sedersi si paga salato (4/4/2007)
Sono uno de tanti pendolari piacentini costretti ad utilizzare gli scadentissimi servizi di Trenitalia; volevo segnalarvi un fatto piuttosto seccante che mi è capitato di recente. Il giorno 20/3/2007 ho preso come ogni mattina il treno per Milano Centrale delle 7:08. Insieme ad alcuni amici, abbiamo attraversato alcune carrozze piene, e altri viaggiatori ci hanno dissuaso dal continuare nella direzione in cui stavamo andando perché anche lì le carrozze erano piene. Tornati indietro siamo giunti ad un vagone di prima classe nel quale ci siamo seduti pur avendo un abbonamento di seconda, pronti comunque a lasciare posto a chi, munito di biglietto di prima classe, avesse giustamente preteso di sedersi lì.
Dopo cinque minuti di viaggio (tra l' altro il treno ha ritardato di oltre 10 minuti la partenza), quando ci trovavamo nei pressi della stazione di Santo Stefano Lodigiano, dove il treno si è nuovamente fermato per lasciare passare un altro convoglio, è passato nella carrozza un controllore, che alla vista dei nostri abbonamenti di seconda classe ci ha intimato di pagare una multa per il cambio classe, minacciando di chiamare la Polfer se non gli avessimo fornito subito i documenti, e riparandosi dietro al fatto che se il convoglio fosse stato pieno il capotreno avrebbe provveduto lui a "convertire" la classe della carrozza. A nulla è valsa la nostra disponibilità a lasciare subito libero il posto rimanendo anche in piedi, e così il controllore ha emesso una multa di 9.30 , poi divenuti 14.30 con la differita, relativi al tratto Piacenza-Lodi (che era la prima fermata del treno). Fatto ancor più strano, quando nella stazione di Lodi un uomo è salito nella nostra stessa carrozza il controllore (ancora lì a causa della lunghissima procedura d'identificazione) gli ha controllato il biglietto, come nel nostro caso di seconda classe, e gli ha semplicemente chiesto di cambiare carrozza. In conclusione di questo viaggio il treno aveva accumulato un ritardo complessivo di oltre venti minuti, ennesimo esempio dei continui disservizi e vessazioni che noi pendolari siamo costretti a subire. Vi sarei grato se sapeste dirmi inoltre se posso fare reclamo, sempre che serva a qualcosa. Appoggio le vostre rivendicazioni e spero che metterete in atto proteste anche eclatanti, alle quali vorrei partecipare, perché finalmente ci diano ascolto.
Nostro commento
Purtroppo il personale FS non è sempre comprensivo come dice di essere. Per questo caso
temiamo ci sia poco da fare se non protestare vivamente contro Trenitalia e gli
amministratori referenti (gli indirizzi email sono pubblicizzati su questo sito),
segnalando le troppe carrozze che sistematicamente mancano a molti treni, sebbene la
nostra regione sborsi fior di quattrini per pagare questo indecente servizio.
Lettere dai pendolari: Il treno fantasma (28/3/2007)
Scrivo per segnalare un fatto che potrebbe avere
dell'incredibile ma che, vista la situazione in cui versano le nostre Ferrovie, non ci
stupisce più di tanto, ormai ...
Non tragga in inganno lo stile freddo del racconto; esso va simmetricamente di pari passo
con la mia indignazione.
Oggi mercoledì 14 febbraio, stazione Centrale di Milano. Alcune centinaia di passeggeri
stanno attendendo notizie circa la partenza del treno regionale diretto a Parma delle ore
15.20, di cui non cè nessuna traccia. I passeggeri, tanti pendolari fra cui
numerosissime lavoratrici part-time (il sottoscritto occasionalmente presente pur essendo
pendolare ma usufruitore di treni in altri orari), sono stipati in prossimità del binario
20 dove di norma il treno é posizionato. Ore 15.15. Dai tabelloni elettronici ancora
nessuna indicazione; un treno entra in stazione e si infila nel binario 20, si ferma,
scendono i passeggeri, si richiudono le porte, resta fermo per circa 3 minuti (nessuno
sale), poi riparte. Mentre il treno esce dalla stazione ecco apparire la scritta sul
tabellone elettronico "destinazione Parma" e viene annunciata la partenza del
treno. Peccato che il treno é già partito con nessuno a bordo perché nessuno sapeva che
quel treno era il treno per Parma ed in più, con le porte chiuse, sarebbe risultato
difficoltoso per chiunque potervi salire! (Mi spiego?!?)
Mentre lo vedo ancora uscire dalla stazione mi dirigo subito verso l'ufficio Servizio
Clienti della Stazione Centrale che é nelle vicinanze.
Vengo accolto con freddezza dal personale al quale racconto, accorato, il fatto e chiedo
che si faccia qualcosa per rimediare (per esempio fermarlo alla Stazione di Lambrate per
dieci minuti in modo da dare a tutti la possibilità di prendere il treno in partenza per
Bergamo che ferma in quella stazione e così darci modo di recuperarlo).
Inutile. Con lentezza esasperante si guardano, vanno e vengono dall'ufficio sul retro, si
scambiano pareri, alzano le spalle ... é tragicomico.
Intanto le centinaia di passeggeri, informate da alcune signore che subito dopo di me
avevano condiviso la scelta di chiedere spiegazioni, incominciano ad accalcare l'ufficio
Servizio Clienti.
E che fanno i nostri interlocutori? Chiamano la forza pubblica! Circa una decina di agenti
(di cui segnalo peraltro la gentilezza e la disponibilità) per calmare la "rabbia
popolare" (sempre composta ed educata anche a parere delle forze dell'ordine).
L'unico rimedio che riescono a trovare é di consigliare la partenza con il primo treno
disponibile per Parma (un Napoli delle 16.05 credo) o per Lodi, Casalpusterlengo e Codogno
(il Mantova delle 16.15).
Ma signori miei se volevo prendere quel treno non arrivavo in stazione alle 15!!
Che vale un'indicazione così quando a delle lavoratrici mamme di Lodi serviva invece il
treno delle 15.20 affinché potessero andare a prendere i loro figli alla scuola materna o
elementare in tempo e non fuori orario?
Insomma, non si é potuto o voluto far niente.
Credo che questo comportamento tenuto da una società che ha il compito di erogare servizi
(che il cittadino paga mensilmente e quindi anticipatamente) non sia tollerabile.
Non aggiungo altro.
Io ho il sacrosanto rispetto del lavoro altrui; vorrei se ne avesse altrettanto del mio e
di quello delle centinaia di passeggeri che oggi hanno subito questa, non ultima,
vergognosa beffa.
Lettere dai
pendolari: Piacenza addio! (12/3/2007)
(lettera di una pendolare allassessore Peri)
Gentile Ragionier Peri, Le scrivo dopo aver ricevuto la busta
paga di febbraio (decurtazione di 1 ora e mezzo di permesso a causa di svariati ritardi),
ed aver subito ieri 1° marzo un'ulteriore decurtazione di mezz'ora causa
"perturbazioni sulla linea ferroviaria" e altri 20 minuti in data odierna (2
marzo) per motivi come al solito oscuri a noi viaggiatori.
Non voglio però tediarla con l'amarezza degli ultimi mesi trascorsi a viaggiare lungo
l'asse Piacenza-Milano, di cui presumo Lei sia al corrente, benché sembri all'apparenza
ignorare ogni aspetto, visto l'assoluto immobilismo decisionale Suo e della Giunta anche
da me eletta.
Mi preme confortare Lei e i Suoi Colleghi che non starò più a
lamentarmi per la connivenza con cui la Regione Emilia-Romagna appoggia, ovvero non
contrasta efficacemente, l'atroce operato di Trenitalia (per dirla con le parole da Lei
usate in un incontro di qualche tempo fa circa il disastroso cambio di orario del dicembre
2005: "E' un'azienda in crisi e bisogna sostenerla").
Visto il crollo verticale nella qualità dei servizi offerti a quei lavoratori che come me
viaggiano quotidianamente, con enorme rammarico ho deciso che andrò a vivere a Milano:
l'insostenibilità della situazione è tale che arrivo al punto da preferire Formigoni a
Trenitalia. Credo di aver detto tutto.
Giusto per ricordare come "i nostri dipendenti
politici", per dirla alla Grillo, potrebbero agire al meglio nei confronti dei loro
elettori, La rimando al link
http://www.trasporti.regione.lombardia.it/main/focus/focus.asp?focus=15, dove potrà
evincere che la Lombardia almeno prende posizione nei confronti delle FS.
La saluto augurandoLe buon lavoro, e soprattutto di utilizzare i treni il meno possibile.
Della mobilità sostenibile, quella che dovrebbe aiutare tutti noi a vivere e a respirare
meglio, ne parliamo un'altra volta.
Una futura residente (e contribuente) lombarda.
Lettere dai pendolari: I pendolari piacentini non ne possono più! (19/2/2007)
In relazione a quanto pubblicato sul nostro quotidiano nei
giorni scorsi ed anche in relazione al mancato incontro che doveva avvenire nella nostra
città Sabato scorso con il Ministro dei trasporti, segnalo fermamente lintenzione
di adottare la linea dura!!
Visto che in Italia è praticamente impossibile ottenere cose sensate con proteste
moderate, è ora di far sentire la nostra protesta in modo concreto; troppi danneggiamenti
ricadono su migliaia di persone quasi quotidianamente, tante persone anche giovani, ma con
molti anni di anzianità da pendolare perdono parte della loro salute per stress creato
dai disagi dei trasporti; BLOCCHIAMO I BINARI!!! So che si tratta di un argomento
delicato, anche per evitare spiacevoli inconvenienti a chi blocca il servizio, ma se si
organizza in tantissimi non possono non ascoltare la voce dei pendolari.
Bisogna organizzarsi, fissare una data, avvisare tutti i pendolari, chiedere
lappoggio delle Istituzioni (in primis i Sindaci di Piacenza e Fiorenzuola).
Nostro commento
Negli ultimi tempi riceviamo diverse lettere come questa che segnalano la forte rabbia
presente tra i viaggiatori che da anni ricevono false promesse di un servizio migliore. Se
molti di loro sono disposti a mettere a repentaglio la propria posizione per ottenere un
cambiamento significa che quanto chiedono è urgente e necessario e non può più essere
rimandato.
Auspichiamo che dirigenti FS, politici e amministratori mettano da parte le solite
affermazioni di propaganda, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale, che
promettono miglioramenti fasulli e vantano successi non veritieri e si mettano
immediatamente a lavorare affinché da subito, non tra uno o due mesi mesi, venga
ripristinato un servizio ferroviario degno di quel nome, con treni puntuali, veloci, e
cadenzati, iniziando con il ripristino di tutti i treni Interregionali scippati ai
pendolari con l'orario di dicembre 2005.
Lettere dai pendolari: Bollettino di guerra (22/1/2007)
Sono un pendolare piacentino che viaggia sulla tratta
Piacenza-Milano. Vi invio la seguente mail poiché oggi (19/1/2007) si è verificato
l'ennesimo delirante ritardo del treno regionale 2912 in partenza da Parma con
destinazione Milano Greco Pirelli. Recatomi in stazione per prendere il treno in fermata a
Piacenza alle ore 7 e 35, il tabellone segnalava già 20 minuti di ritardo (ritardo nella
norma, anche se usare questa parola ha del ridicolo). Il treno effettivamente arriva con i
20 minuti di ritardo promessi. Il viaggio procede normalmente fino a qualche Km prima di
Melegnano; a questo punto il treno imbocca la linea veloce e si ferma. Guasto al
LOCOMOTORE. Siamo rimasti fermi per più' di un'ora ricevendo il solito approssimativo
supporto dei dipendenti di Trenitalia, che prima hanno cercato di far ripartire il
locomotore, e successivamente hanno deciso di chiamare aiuto e far arrivare un locomotore
che ci spingesse fino a Milano (prima doveva arrivare da Rogoredo poi non si sa perché è
invece arrivato da sud, presumo da Lodi).
Abbiamo raggiunto Milano Lambrate alle 10 e 10!!!!!
Inutile dire che tutti i passeggeri erano inferociti perché
oltre a perdere tempo, che è il minimo dei disagi, hanno dovuto prendere permessi o ferie
dal lavoro. Una ragazza universitaria piangeva perché avrebbe perso la sessione di
esame!!!!! Per quanto mi riguarda ho dovuto prendere 1 ora di ferie ed ho dovuto pagare 10
euro di taxi per arrivare in ufficio poiché le navette dell'azienda per cui lavoro a
quell'ora non erano più disponibili (alle 10 del mattino la gente normale lavora, i
dipendenti ed i dirigenti di Trenitialia a quell'ora fanno la cosa che sono più bravi a
fare: prendere per i fondelli i loro clienti).
Non voglio ripetere ciò che ormai è scontato dire riguardo il servizio fornito, serve a
poco e lo sappiamo già tutti perché ogni giorno prendiamo i treni. Ho letto con
divertimento dal vostro sito che il sindaco di Piacenza aderirebbe ad una eventuale
manifestazione di protesta per bloccare i treni ma che vorrebbe prima tentare di comporre
la questione a livelli più alti............ Benissimo, ma vista la già nota mania di
protagonismo dell'attuale sindaco di Piacenza, ho l'impressione che sarà come sempre un
buco nell'acqua. Da metà gennaio si potrebbe prendere in considerazione l'eventualità di
bloccare i binari. Beh credo che sia giunto il momento di dire veramente basta a tutto
ciò. Se siamo in tanti a bloccare i binari per una settimana di fila nella stazione di
Piacenza credo che gli alti papaveri che ci amministrano e gli stessi dirigenti di
Trenitalia qualche soluzione la troveranno. Discutere serve veramente a poco e sentir dire
da un sindaco che bisogna ancora trattare, è l'ennesima dimostrazione della scarsa
onestà intellettuale dei nostri interlocutori.
Per documentare i ritardi di oggi allego una foto
(17Kb) scattata con il mio cellulare alle 10 e 10 a Milano Lambrate. Sembra un
bollettino di guerra!!!
Nostro commento
A corollario di quanto detto raccontiamo un curioso episodio avvenuto la stessa mattina.
Il treno R2274 (che seguiva il R2912) che solitamente viene fatto transitare sulla linea
lenta, quel giorno è stato invece mandato sulla linea veloce e si è quindi dovuto
fermare dietro al treno in panne accumulando ben 85 minuti di ritardo. Il suo posto sulla
linea lenta è stato preso dal treno Intercity IC552 che invece solitamente viaggia sulla
linea veloce e che grazie a questo scambio di tratta ha potuto evitare il pesante ritardo.
Ancora una volta centinaia di pendolari che viaggiavano su un treno Regionale (ex
Interregionale) sono stati immolati ai superiori diritti dei viaggiatori di un treno
Intercity.
Lettere dai pendolari: Annunci in stazione (15/1/2007)
Visto che Trenitalia ha il vizio di allungare i tempi di
percorrenza ad ogni rinnovo orari, propongo che modifichi anche gli annunci.
Attualmente infatti si può sentire:
Il treno regionale 20409 delle 18.50 da Milano Lambrate per Piacenza è in partenza al
binario 6; ferma a: Milano Rogoredo, Melegnano, Lodi, Casalpusterlengo;
ma potrebbe benissimo essere così completato:
Il treno regionale 20409 delle 18.50 per Piacenza è in partenza al binario 6;
ferma a Milano Rogoredo, Melegnano, rallenta senza motivo a Tavazzano, rallenta per
traffico prima di Lodi, ferma a Lodi, rallenta per lavori a Secugnago, rallenta per
scambio a Casalpusterlengo, ferma a Casalpusterlengo, rimane fermo per precedenza a
Casalpusterlengo.
Fino a Milano Rogoredo espleta servizio a passo d'uomo.
L'unico inconveniente è che l'allungamento dei tempi di annuncio provocherebbe ulteriori
ritardi....