Lettera del Presidente (23/7/2007)
Dire che la situazione è disastrosa ed invocare il commissariamento
della società per manifesta incapacità dei dirigenti di mandare avanti la baracca una
azienda che nel 2006 ha perso 2 miliardi di dei nostri soldi ci sembra il minimo.
In questa settimana ci sono stati disservizi inenarrabili sulla Milano - Piacenza
Bologna, di cui vi relazioneremo a parte, con ritardi epocali, taroccamenti dei medesimi
(con foto che documentano il tutto), assenza di informazioni alla clientela, carrozze
infrequentabili in quanto vicine alle temperature dei forni crematori, mentre sui
finestrini bloccati e senza maniglie sono affissi adesivi che ricordano che le carrozze
sono climatizzate (hanno tolto un bagno per vagone mettendoci impianti di aria
condizionata regolarmente guasti) . Porte di accesso ai vagoni non utilizzabili ed altre
amenità varie.
In tutto questo si susseguono le voci e le aberranti dichiarazioni di dirigenti (di che
cosa ???) delle FS che parlano di abolizione degli espressi, spezzettando ancor di più le
tratte, dopo avere declassato a Regionali tutti gli IR e RV rimasti, ed invocano aumenti
delle tariffe (purtroppo qualche Regione dal 1° luglio lo ha già fatto,vedi Toscana e
Piemonte) addirittura volendo abolire la tariffa nazionale.
A questi dipendenti del servizio pubblico, stipendiati senza ritegno con i soldi delle
nostre tasse, raddoppiati negli anni mentre i tagli al personale costringono per
regolamento a dichiarare chiuse per fuori servizio le carrozze (stamattina a
Piacenza erano tre, di cui lunica di 1° classe per il reg. 2272 delle 6,44 da
Piacenza per Milano, con 1 solo ferroviere a bordo per 10 carrozze tralasciamo per
pietà la descrizione dello stato delle medesime
) con i passeggeri costretti a stare
in piedi nelle altre, consigliamo vivamente di presentare le dimissioni: se fossero in una
azienda privata sarebbero stati cacciati a calci nel sedere da molto tempo.
Consigliamo di farlo anche a quei dirigenti che stanno utilizzando le minacce e bassi
mezzucci legali per intimorire e spegnere le voci veritiere dei pendolari, documentate e
documentabili. Succede anche questo, in quella repubblica delle banane che sta diventando
sempre di più il nostro paese.
Se credono di farci paura, si sbagliano di grosso. Saremo ancora più attenti e
determinati nel denunciare ai mezzi dinformazione ed alle autorità competenti tutte
le vessazioni che quotidianamente stiamo subendo.
Siamo viaggiatori abbonati paganti e non animali da carro bestiame, anche se ci fanno
viaggiare come queste ultime.
Abbiamo la pelle dura e la venderemo a caro prezzo.