Ancora lamentele per il nuovo orario ferroviario (13/1/2004)
Purtroppo ogni giorno vengono alla luce ulteriori peggioramenti
introdotti dal nuovo orario ferroviario. Questa volta si tratta del numero di carrozze di
alcuni treni interregionali che passano periodicamente da 13 a 12 con ovvie ripercussioni
su viaggiatori. Le ferrovie hanno unilateralmente preso questa decisione in barba al
contratto di servizio stipulato con la Regione Emilia. Chiediamo pertanto che la Regione
si attivi per ripristinare immediatamente le condizioni previste dal contratto di
servizio. Anche molti treni Regionali della linea Piacenza-Milano (in carico alla Regione
Lombardia) hanno avuto drasticamente ridotto il numero di posti disponibili tanto che
partono sistematicamente con molti passeggeri in piedi. Da informazioni ufficiose sembra
che le ferrovie lombarde abbiano destinato alla linea per Piacenza il materiale più
scadente. Ovviamente la motivazione sarebbe che i piacentini non possono protestare dato
che Piacenza in Lombardia non conta nulla.
Oltre a tutto questo proseguono i pesanti ritardi decisamente superiori a quelli dei mesi
scorsi. Tutto questo nonostante l'aumento cospicuo dei tempi di percorrenza di alcuni
treni. La situazione sta diventando molto pesante, auspichiamo al più presto una decisa
marcia indietro delle ferrovie.
La gestione del traffico pendolari decisa con l'introduzione dell'orario ferroviario di dicembre 2003 sta dimostrando che una parte dell'attuale dirigenza FS non ha alcuna volontà di migliorare la situazione dei pendolari piacentini. Non ci resta che chiederne la sostituzione con personale più attento alle esigenze di noi pendolari.
I pendolari si lamentano per i rallentamenti imposti dal nuovo orario (2/1/2004)
Le lettere che abbiamo ricevuto e che potete trovare in Lettere dai pendolari, mostrano l'estremo malcontento dei pendolari nei confronti degli allungamenti dei tempi di percorrenza introdotti con il nuovo orario ferroviario. Nonostante le nostre richieste, sono tuttora in vigore i numerosi rallentamenti ai treni pendolari imposti da Trenitalia in maniera ingiustificata, senza preavviso e applicati senza autorizzazione. Non crediamo alle promesse di Trenitalia di mantenere puntuali i treni. Da anni ce lo sentiamo dire come giustificazione agli allungamenti dei tempi di percorrenza ed è sempre la solita presa in giro. Sarebbe forse più efficiente agganciare la puntualità dei treni allo stipendio o al posto di lavoro di qualche dirigente. Per di più alcuni treni hanno ormai raggiunto tempi di percorrenza talmente elevati che potrebbero arrivare in orario anche se venissero trainati da asini.
Ovviamente noi pendolari non ci arrendiamo, i tempi di percorrenza dei treni dovranno essere drasticamente ridotti per diventare quelli di un sistema ferroviario efficiente.