Milano Lambrate: stazione da quarto mondo (21/9/2004)

La stazione di Milano Lambrate, utilizzata quotidianamente da migliaia di pendolari, sembra non essersi accorta del cambio di millennio.
Il primo impatto lo si ha tutte le mattine quando il treno inspiegabilmente deve aspettare alcuni minuti fermo fuori dalla stazione. Quando si entra in stazione si nota che sistematicamente tutti i binari sono liberi e non ci si spiega il perché di quella sosta.

Scendendo sul 12 binario si trova subito un segno della peculiarità della stazione; alcune aiuole sono state destinate alla coltivazione del basilico (poco lontano c'è anche il prezzemolo) che ogni giorno viene amorevolmente innaffiato da ferrovieri che evidentemente trovano anche il tempo di dedicarsi al giardinaggio. Forse le ferrovie in vena di risparmi hanno deciso di coltivare autonomamente gli ortaggi che vengono serviti nei vagoni ristorante.

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L'uscita dalla stazione su piazza Bottini (quella più usata perché dà accesso al metrò) è un altro grosso problema. I portoni laterali sono ostruiti dai banchi di alcuni ambulanti che, chissà come, hanno avuto il permesso dal Comune di Milano di arrivare fino a ridosso dei portoni di uscita della stazione (proprio come avviene nei paesi del terzo mondo). Talvolta i portoni laterali sono addirittura "murati" da scatoloni, tendoni o appendiabiti messi dagli ambulanti.

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Come se non bastasse poi le ferrovie mantengono chiusi due dei tre portoni centrali con il risultato che all'arrivo di ogni treno si formano lunghe code all'interno del sottopassaggio principale della stazione.
Problemi ancora peggiori li si hanno la sera quando si ritorna a prendere il treno. Da oltre vent'anni i tabelloni sui binari sono stati rimossi, chissà in base a quale logica, così stando sul binario non si ha alcuna possibilità di verificare se il treno ha cambiato binario o se è in ritardo. Restano gli annunci per altoparlante che però spesso si guardano bene dal menzionare il ritardo dei treni, probabilmente ne va dell'immagine delle ferrovie. Così capita di rimanere anche mezz'ora senza sapere che fine a fatto un treno e nell'incertezza di non sapere se conviene prendere il successivo o aspettare quello in ritardo.
I monitor a cristalli liquidi installati nei sottopassaggi sono stati messi ad altezza vandali così alcuni sono stati subito danneggiati, gli altri inspiegabilmente sono stati tutti spenti dalle ferrovie alcuni anni fa e sostituiti fino ad una settimana fa dall'eloquente scritta mostrata nella foto sotto. Il concetto di tempo sappiamo bene che per le FS ha un senso diverso dall'usuale (i ritardi dei treni insegnano). Fatto sta che fino a pochi giorni fa se si voleva sapere che treno arrivava sul proprio binario si dovevano percorrere diverse centinaia di metri. Come se non bastasse i tabelloni degli orari spesso non vengono aggiornati in maniera corretta. Capita così che un treno venga cancellato dal tabellone anche se deve ancora partire o arrivare, ingannando i viaggiatori che sopraggiungono che, convinti di averlo perso, si mettono ad aspettare il treno successivo.
Ultimamente sono state installate nuove bacheche per gli orari ad altezza bambino cosicché ci si deve chinare per poterle leggere, ma un po' di ginnastica non fa male, soprattutto se poi ci aspetta un viaggio in piedi (la ragazza che nella foto sotto si china è alta 1.62m!).
Infine lo scorso anno sui marciapiedi sono stati installati i distributori automatici di bibite (a pagamento). Inspiegabilmente da quel momento molte delle fontanelle d'acqua presenti sui binari (che offrivano gratuitamente l'acqua ai viaggiatori) hanno smesso di funzionare (vedi foto). Ci sarà un nesso?

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Per concludere non resta che augurarsi come sempre che la classe dirigente che amministra in maniera così sciagurata ed incapace le stazioni ferroviarie come quella di Milano Lambrate venga presto rimossa.

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