La stazione di Milano Lambrate, utilizzata quotidianamente da migliaia
di pendolari, sembra non essersi accorta del cambio di millennio.
Il primo impatto lo si ha tutte le mattine quando il treno inspiegabilmente deve aspettare
alcuni minuti fermo fuori dalla stazione. Quando si entra in stazione si nota che
sistematicamente tutti i binari sono liberi e non ci si spiega il perché di quella sosta.
Scendendo sul 12 binario si trova subito un segno della peculiarità della stazione; alcune aiuole sono state destinate alla coltivazione del basilico (poco lontano c'è anche il prezzemolo) che ogni giorno viene amorevolmente innaffiato da ferrovieri che evidentemente trovano anche il tempo di dedicarsi al giardinaggio. Forse le ferrovie in vena di risparmi hanno deciso di coltivare autonomamente gli ortaggi che vengono serviti nei vagoni ristorante. |
L'uscita dalla stazione su piazza Bottini (quella più usata perché dà accesso al metrò) è un altro grosso problema. I portoni laterali sono ostruiti dai banchi di alcuni ambulanti che, chissà come, hanno avuto il permesso dal Comune di Milano di arrivare fino a ridosso dei portoni di uscita della stazione (proprio come avviene nei paesi del terzo mondo). Talvolta i portoni laterali sono addirittura "murati" da scatoloni, tendoni o appendiabiti messi dagli ambulanti. |
Come se non bastasse poi le ferrovie mantengono chiusi due dei tre
portoni centrali con il risultato che all'arrivo di ogni treno si formano lunghe code
all'interno del sottopassaggio principale della stazione.
Problemi ancora peggiori li si hanno la sera quando si ritorna a prendere il treno. Da
oltre vent'anni i tabelloni sui binari sono stati rimossi, chissà in base a quale logica,
così stando sul binario non si ha alcuna possibilità di verificare se il treno ha
cambiato binario o se è in ritardo. Restano gli annunci per altoparlante che però spesso
si guardano bene dal menzionare il ritardo dei treni, probabilmente ne va dell'immagine
delle ferrovie. Così capita di rimanere anche mezz'ora senza sapere che fine a fatto un
treno e nell'incertezza di non sapere se conviene prendere il successivo o aspettare
quello in ritardo.
I monitor a cristalli liquidi installati nei sottopassaggi sono stati messi ad altezza
vandali così alcuni sono stati subito danneggiati, gli altri inspiegabilmente sono stati
tutti spenti dalle ferrovie alcuni anni fa e sostituiti fino ad una settimana fa
dall'eloquente scritta mostrata nella foto sotto. Il concetto di tempo sappiamo bene che
per le FS ha un senso diverso dall'usuale (i ritardi dei treni insegnano). Fatto sta che
fino a pochi giorni fa se si voleva sapere che treno arrivava sul proprio binario si
dovevano percorrere diverse centinaia di metri. Come se non bastasse i tabelloni degli
orari spesso non vengono aggiornati in maniera corretta. Capita così che un treno venga
cancellato dal tabellone anche se deve ancora partire o arrivare, ingannando i viaggiatori
che sopraggiungono che, convinti di averlo perso, si mettono ad aspettare il treno
successivo.
Ultimamente sono state installate nuove bacheche per gli orari ad altezza bambino
cosicché ci si deve chinare per poterle leggere, ma un po' di ginnastica non fa male,
soprattutto se poi ci aspetta un viaggio in piedi (la ragazza che nella foto sotto si
china è alta 1.62m!).
Infine lo scorso anno sui marciapiedi sono stati installati i distributori automatici di
bibite (a pagamento). Inspiegabilmente da quel momento molte delle fontanelle d'acqua
presenti sui binari (che offrivano gratuitamente l'acqua ai viaggiatori) hanno smesso di
funzionare (vedi foto). Ci sarà un nesso?
Per concludere non resta che augurarsi come sempre che la classe dirigente che amministra in maniera così sciagurata ed incapace le stazioni ferroviarie come quella di Milano Lambrate venga presto rimossa.