Ingiustizie per i pendolari
"non catalizzati" (2/11/2004 aggiornato il
14/11/2004)
A Piacenza ed in molti altri comuni dell'Emilia sono da poco entrati in vigore
provvedimenti restrittivi che limitano il traffico, soprattutto dei veicoli non
catalizzati. I provvedimenti sono destinati ad inasprirsi allinizio del 2005. Per
valutare la serietà e la correttezza delle suddette imposizioni abbiamo voluto verificare
le basi su cui si fondano tali provvedimenti.
Queste sono le singolari considerazioni scaturite.
Da alcuni anni il problema dellinquinamento dellaria cittadina è legato
principalmente alla presenza di polveri sottili, note con il nome di PM10, ovvero tutto il
particolato sospeso nellaria con dimensioni inferiori ai 10 micrometri (che
corrispondono a 10 millesimi di millimetro).
I nostri amministratori ritengono che i principali responsabili di questo inquinamento
siano i mezzi non catalizzati che pertanto vengono sottoposti a maggiori limitazioni di
traffico.
Il problema dellinquinamento da polveri sottili si manifesta sempre nei mesi
invernali, quando si accendono i riscaldamenti, e chi utilizza i mezzi non catalizzati si
chiede se invece non siano altre le reali cause di tale inquinamento.
Da diversi siti consultabili su Internet (ad es.: http://www.usr.toscana.it/WS_FITF015006/osservatorio/piogge/marmitta.htm)
risulta che il catalizzatore agisce riducendo gli ossidi di azoto (NOx), lossido di
carbonio (CO) e lHC emessi dai motori (sostanze che raramente superano le soglie di
attenzione), ma non ha alcun effetto sulle polveri sottili che invece sono la principale
causa dei superamenti delle soglie di allarme. Sembra quindi che i motori a benzina non
catalizzati producano la stessa quantità di polveri sottili di quelli catalizzati. Il
blocco dei non catalizzati non produce effetti sullinquinamento da PM10 (se non per
il fatto che circolano meno mezzi) che si abbassa solo in presenza di fenomeni
meteorologici come vento, pioggia o neve. Perché allora i veicoli non catalizzati vengono
maggiormente penalizzati?
Unaccurata analisi su questo argomento è disponibile sul sito: http://www.maggiolino.it/blocchi.htm, che
vi invitiamo a leggere per gli interessanti approfondimenti ed informazioni che contiene.
Va inoltre detto che lincidenza di tutte le autovetture a benzina (catalitiche e
non) sul valore del fatidico PM10 è di solo il 4%, mentre il restante 96% è dovuto in
parti uguali a riscaldamento e veicoli diesel, soprattutto commerciali (dati comune di
Firenze anno 2000). Sembra addirittura che le vetture a benzina non catalizzate emettano
meno particolato di quelle diesel catalizzate o di quelle ecodiesel. Per di più il numero
dei mezzi non catalizzati si riduce ogni anno, come è possibile che siano considerati i
maggiori responsabili dellinquinamento da polveri sottili?
Il sito sopra riportato cita anche un rapporto della rivista Quattroruote dove si sostiene
che un autobus emette, già da nuovo, tanto particolato quanto alcune decine di auto,
emissione che aumenta con linvecchiamento del mezzo.
Sempre dallo stesso sito si apprende che il PM10 emesso da una sigaretta in una stanza
chiusa è circa 100 volte superiore al limite consentito dalla legge, ed anche dopo aver
aerato il locale si resta al di sopra del limite di legge. A questo punto perché non si
vieta il fumo in tutti i locali chiusi? Forse perché in quel caso non si incrementa il
business delle auto?
Siamo certi poi che quei fuoristrada da 2000cc o più che si vedono girare in città e che
percorrono pochi chilometri con un litro di carburante, sebbene conformi a tutti gli
Eurostandard", inquinino realmente poco? Ha senso che per percorrere lo stesso
chilometraggio uno di questi mezzi debba bruciare 4 o 5 volte più benzina di quello che
brucerebbe unutilitaria?
Perché per definire se un veicolo può circolare non si controlla la
quantità assoluta dei diversi inquinanti emessi per percorrere una certa distanza? La
quantità assoluta di ogni inquinante emessa per chilometro percorso è un dato riportato
sul foglio di immatricolazione di ogni veicolo, ma nessuno ne parla o lo utilizza per
capire chi realmente inquina e per definire chi può circolare o meno.
Non è difficile ipotizzare che lo scopo di tale campagna pseudo-ecologista possa essere
invece quello di rivitalizzare il mercato di auto, moto e ciclomotori, obbligando le
persone a cambiarle spesso. I limiti di inquinamento imposti scendono in continuazione e i
veicoli che ora sono considerati ecologici tra qualche anno potrebbero non
esserlo più (a prescindere dal reale inquinamento prodotto) con grande gioia dei signori
del mercato automobilistico e dei relativi valletti politici.
La conferma della suddetta ipotesi sembra venire dalle leggi sempre più restrittive che
dallanno prossimo vorrebbero bloccare quasi completamente i mezzi non catalitici,
ovviamente a prescindere dalle condizioni meteorologiche. Non è un abuso vietare il
traffico anche nei periodi in cui il forte vento o le forti precipitazioni mantengono
laria pulita? In quei periodi gli sfortunati possessori di mezzi non catalizzati
dovranno tenere il mezzo in garage, pur avendo pagato per intero la quota
dell'assicurazione! Magari saranno costretti ad andarsene in giro in bicicletta sotto la
pioggia o con la neve! E lecito tutto ciò? E evidente che questo è un
esplicito messaggio di comprarsi al più presto unauto o una moto rigorosamente
nuove.
Un'altra cosa che fa sorgere molti dubbi sono i finanziamenti per passare ad un impianto a gas. Si sa che quando un'auto va a gas inquina molto meno dei mezzi catalizzati. Parrebbe ovvio quindi che i finanziamenti debbano andare a quelle persone che vogliano installare impianti a gas sulle proprie auto. Invece non è così, i finanziamenti ci sono solo per la auto nuove o immatricolate da non oltre tre anni. Come mai? Perché chi fa mettere a gas un auto più vecchia non ha diritto agli stessi incentivi, visto che comunque sostiene una spesa per non inquinare più con il proprio mezzo? Ancora una volta la risposta sembra essere una sola: farci comprare auto nuove.
Ma cè un altro problema che i nostri amministratori si
dimenticano di affrontare. Linquinamento di un veicolo, oltre che dalla qualità e
dal tipo di propulsore utilizzato, dipende ovviamente dal tempo di utilizzo del veicolo
stesso, e qui entra in gioco la questione pendolarismo. Non è affatto vero
che un veicolo non catalizzato, circolando per pochi minuti, inquini più di uno
catalizzato che circola per diverse ore. Eppure nessuno si preoccupa di questo. E
noto che una buona parte dei pendolari (ma non solo loro) utilizza lautomobile, la
moto o il ciclomotore soltanto per andare e tornare dalla stazione, quindi per un tempo
molto limitato. Il contributo allinquinamento dato da un pendolare non
catalizzato, che circola per alcuni minuti la mattina e la sera, è senzaltro
inferiore a quello che potrebbe essere prodotto da un mezzo catalizzato che invece è
autorizzato a circolare per molte ore ogni giorno. E giusto tutto questo? Ecco
lennesima dimostrazione dellinsensatezza di un tale provvedimento che, ancora
una volta, colpisce alla cieca una fascia di persone che in realtà contribuisce
minimamente allinquinamento cittadino. Certo non è facile sapere da quanto tempo un
mezzo è in viaggio, ma questo non giustifica lintroduzione di leggi tanto inique in
spregio ad ogni buon senso e alla minima correttezza giuridica.
Ma cè di più. E ben noto che il catalizzatore funziona solo quando la sua
temperatura supera i 300°C (si veda ad esempio il sito: http://www.borghesericambi.it/saiche/catalitica.htm),
pertanto per i primi 5-10 o anche 15 minuti in cui il catalizzatore si deve riscaldare il
suo effetto è pressoché nullo. Questo significa che per i primi minuti
linquinamento prodotto da un mezzo catalizzato è praticamente identico a quello di
un mezzo non catalizzato. Che dire allora di quei pendolari, lavoratori o chiunque debba
effettuare un breve spostamento (non pochi) che per spostarsi da casa alla stazione o al
posto di lavoro in auto, moto o ciclomotore impiegano pochi minuti? Dovrebbero comprarsi
un mezzo nuovo per poi inquinare come prima?
E che dire di chi per lavoro, utilizzando un mezzo catalizzato, compie tanti brevi viaggi
intervallati da lunghe soste. Inquinerà come un non catalizzato ma potrà circolare
liberamente. E giusto tutto questo?
E' legittimo chiedersi se tutte queste regole, che sembrano dettate da tanta
superficialità, siano invece state ispirate dallinteresse economico legato alla
vendita di nuove auto e moto, più che dal desiderio di salvaguardare la salute dei
cittadini.
Questo sembra essere avvalorato da informazioni che ci sono pervenute ufficiosamente
secondo le quali la Regione, per convincere gli amministratori di alcuni comuni che non
intendevano firmare l'accordo sui blocchi del traffico, avrebbe proposto finanziamenti a
quei comuni in cambio della firma. Se ciò fosse vero dimostrerebbe quanto siano solide le
argomentazioni scientifiche che stanno alla base del provvedimento.
Ancora una volta questi blocchi del traffico assomigliano tanto alla solita tassa che colpisce i meno abbienti e che ovviamente non ha ricadute sul tasso d'inflazione.
Per opporci a questi ennesimi abusi non ci resta che esprimere la
nostra disapprovazione e le nostre motivate rimostranze a coloro che hanno promulgato e
sostenuto queste leggi, chiedendo un impegno a garantire regole giuste, uguali per tutti e
con motivazioni scientificamente corrette, non legate agli interessi economici di qualche
lobby molto potente.
Se siete d'accordo con noi, di seguito trovate gli indirizzi a cui potete scrivere.
Regione:
Presidente Regione Emilia: segpres@regione.emilia-romagna.it;
Assessore ai trasporti Regione Emilia: assmobilita@regione.emilia-romagna.it
Provincia:
Presidente Provincia Piacenza: presidenza@provincia.pc.it
Assessore ai trasporti Provincia Piacenza: assessore.calza@provincia.pc.it
Comune:
Sindaco di Piacenza: sindaco@comune.piacenza.it;
Assessore trasporti Comune di Piacenza: fax 0523/492249
Gruppi consiliari della regione Emilia Romagna:
gruppods1@regione.emilia-romagna.it
gruppofit1@regione.emilia-romagna.it
gruppomargherita1@regione.emilia-romagna.it
gruppoaln1@regione.emilia-romagna.it
grupporif1@regione.emilia-romagna.it
gruppopci1@regione.emilia-romagna.it
gruppopri1@regione.emilia-romagna.it
grupposdi1@regione.emilia-romagna.it
gruppover1@regione.emilia-romagna.it
gruppoccd1@regione.emilia-romagna.it
gruppoleg1@regione.emilia-romagna.it
gruppoperer1@regione.emilia-romagna.it
gruppomistoind-sin@regione.emilia-romagna.it
Nota: A dispetto degli straordinari progressi compiuti dalla scienza e dalla tecnica negli ultimi decenni in tutti i campi, dalla medicina allelettronica, dalle telecomunicazioni allaeronautica, oggi siamo al punto di dover utilizzare la bicicletta per spostarci in città durante linverno, sotto la pioggia o con la neve! E' difficile pensare che non siano ancora state trovate fonti di energia veramente alternative. La speranza è che il prezzo del petrolio salga a tal punto da indurre gli uomini di scienza a rendere pubblica qualche invenzione o scoperta "scomoda", magari vecchia di anni o decenni, in grado di risolvere in maniera pulita il problema dellenergia, svincolandoci per sempre dalla schiavitù del petrolio.