L'impegno del Sindaco (30/4/2007)
Per unassociazione apartitica come la nostra è difficile
intervenire in questo delicato periodo preelettorale per commentare l'operato di
un'amministrazione, ma sentiamo il dovere di precisare alcuni punti in merito alla lettera
(pubblicata qualche giorno fa su Libertà) con cui il Sindaco Reggi ha risposto alle
osservazioni di un pendolare.
Il Sindaco sottolinea come "lattenzione e limpegno profuso
dallAmministrazione a favore dei pendolari non siano mai mancati". Riconosciamo
senz'altro al Sindaco alcune coraggiose scelte che soprattutto all'inizio del suo mandato
fece in favore dei pendolari. Parliamo della sua presenza in stazione nel 2003 per
protestare contro l'introduzione degli abbonamenti solari, la creazione della consulta dei
pendolari e da ultimo, anche se un po tardivo, lintervento ad adiuvandum nel
ricorso al TAR contro Regione e Trenitalia. Nel tempo però quel sostegno, seppur
formalmente presente, a nostro avviso è stato sempre meno incisivo.
E' vero, come dice nella lettera, che un Sindaco non può fare molto contro le Ferrovie,
ma questo non è il caso di Piacenza, visto che il nostro comune ha stipulato un
accordo, così definito dallo stesso Sindaco, con le Ferrovie, che come tale
doveva essere fatto rispettare. Parliamo dell'accordo con TAV (quello che ci avrebbe
garantito treni Interregionali veloci e frequenti), inserito tra le dieci cose importanti
e urgenti per migliorare la qualità della nostra vita, che il Sindaco si era impegnato a
fare. Ora, a fine mandato, ci è stato detto che quel documento è una bozza senza valore
perché non fu seguito da un vero e proprio protocollo di intesa. Si liquida così con un
colpo di spugna un importante punto a favore dei pendolari. Non era il caso di fare le
opportune verifiche prima di inserirlo come promessa elettorale, evitando di illudere
tanti viaggiatori? Come mai lamministrazione Vaciago (di cui ci sembra anche Reggi
facesse parte) che lo stipulò, lo pubblicizzò con grande enfasi come vincolante per le
ferrovie? Tanto che le stesse ferrovie non hanno mai messo in dubbio la validità
dellaccordo, ma solo rinviato di continuo la sua applicazione. Accordo che
daltro canto è stato vincolante per il Comune di Piacenza che ha concesso alle
ferrovie quanto in esso previsto. Lo stesso Reggi allinizio ci disse che, a seguito
di verifiche, non era stato trovato alcun documento che lo invalidasse. Non era carta
straccia nemmeno a metà mandato, quando in un incontro in Comune sia Reggi che
lAssessore regionale Peri confermavano lipotesi di iniziare una causa per il
mancato rispetto di quellaccordo, pur informandoci sui lunghi tempi che ne sarebbero
seguiti e sulla difficoltà di vedere riconosciute tutte quelle richieste.
Nelle linee programmatiche di mandato per il quinquennio 2002/2007 la scadenza per il
raggiungimento di questo obiettivo era posta a fine 2005. Ironia della sorte proprio in
quei giorni le FS sostituivano molti Interregionali usati dai pendolari con treni
Intercity. Alle nostre pressanti richieste di rifiutare in toto la proposta, il Sindaco
contrappose una lunga mediazione. Il risultato, come temevamo, è stato l'applicazione del
piano voluto dalle Ferrovie che, è bene ricordarlo, prosegue tuttora con
linserimento di ulteriori peggioramenti ad ogni cambio di orario di cui nessuno
ormai più si preoccupa.
Insomma tutta questa partita non è stata giocata sempre a fianco dei
pendolari.
Veniamo alla nostra città. In cinque anni la situazione nellarea di Borgofaxhall
non ha fatto molti progressi. Eppure i tanti errori e incongruenze di quel progetto sono
stati da noi segnalati in svariate occasioni. Tra le prime richieste vi era il ripristino
del marciapiede, lato via La Primogenita, con la rimozione delle cancellate che delimitano
senza motivo un suolo che dovrebbe essere pubblico. Era una delle condizioni poste alla
società per procedere con il progetto, così ci fu detto, ma le cancellate sono ancora
lì.
C'è poi l'annosa questione del parcheggio multipiano che dovrebbe essere libero e
gratuito. Il Comune però non ci aveva informato che gli esercizi commerciali di
Borgofaxhall reclamavano quei posti, loro spettanti di diritto, come previsto dai relativi
rogiti. Solo dopo aver sollevato anche questo problema l'amministrazione si è affrettata
ad informare i cittadini che altri posti auto per gli esercizi commerciali sarebbero sorti
in zona. Telefonicamente ci veniva però detto che la notizia pubblicata non era corretta,
ma intanto gli animi di pendolari e commercianti erano stati rassicurati e ovviamente non
seguì nessuna rettifica dell'errore.
Borgofaxhall deve essere proprio un terreno maledetto, visto che in quella palude già
molti si sono impantanati.
Stessi problemi per il nuovo progetto di Piazzale Marconi che proprio in questi giorni ha
ricevuto i finanziamenti dalla Regione. Abbiamo ricevuto da un anonimo il progetto che,
come ci verrà poi confermato, era praticamente definitivo. Nessuno si è preoccupato di
chiederci un parere, anzi, mostratolo in una riunione in Comune ci siamo sentiti dire:
"chi ve l'ha dato?". Ma a pagina 33 del bilancio di mandato (il libricino che il
Comune si è premurato di inviare a noi cittadini) si legge che il Comune ha organizzato
incontri sulla riorganizzazione di Piazzale Marconi. E' vero, ma anche in questo caso dopo
che noi abbiamo sollevato il problema. Sorgeranno due rotonde e due mini piazzali, privi
secondo noi di ogni funzionalità, che però ormai non possono essere cambiati, perché
già in avanzato stato di progettazione. Per di più ora che il finanziamento è arrivato
sarà difficile ripensarci, così come per Borgofaxhall saranno i posteri a giudicare e
noi pendolari a doverci convivere.
Ci rendiamo conto che il lavoro di un amministratore pubblico non sia semplice e che non
si ottengano sempre successi. Purtroppo nel nostro caso dopo una buona partenza abbiamo
assistito ad un progressivo scollamento tra le scelte attuate e le nostre necessità, e
ora le motivazioni usate per giustificare gli insuccessi ci sembrano un po difficili
da accettare.