Governo nuovo problemi antichi (13/5/2008)
Passate le elezioni anche noi pendolari ci apprestiamo a tirare la
giacca ai nuovi governanti.
Dato che di ferrovie ci occupiamo da svariati lustri, ci permettiamo di presentare qualche
richiesta.
Per prima la scelta del nuovo management delle ferrovie. Sentiamo spesso parlare di nomine
politiche; perché scegliere sempre i soliti graditi ai partiti a scapito della
moltitudine e maggioranza di coloro che pur meritevoli non chiedono sponsorizzazioni?
Pretendere questo dai partiti è arduo, ma favorire la nomina dei meritevoli sarebbe prova
di grande correttezza nei confronti di noi cittadini comuni.
Servirebbe poi una meticolosa valutazione dellefficacia e dellefficienza degli
investimenti ferroviari fatti con i finanziamenti pubblici. Da anni segnaliamo lavori
malfatti, vedi materiale rotabile nuovo, pagato fior di quattrini, e non adeguato o non
funzionante. Sarebbe apprezzabile che fossero i veri - pendolari a partecipare,
direttamente in campo, a verifiche e contestazioni. Si potrebbe così evitare di ricadere
nei soliti errori e recuperare quei soldi di cui le ferrovie hanno tanto bisogno.
Passiamo al servizio. Visto che nella stipula dei contratti tra ferrovie e regioni ci si
dimentica spesso di considerarlo, con le ferrovie che continuano a rallentare i treni per
millantare una maggior puntualità, sarebbe il caso di imporre per legge lutilizzo
del parametro velocità dei collegamenti come indice di qualità del servizio
offerto, oltre ai già noti puntualità, capienza, pulizia e comfort.
Cè poi la questione della TAV per i pendolari. Ora non siamo più i soli a
chiederlo, con noi anche i pendolari di Chivasso e di Cassino che hanno proposto la stessa
cosa. Poiché la TAV è nata con soldi pubblici, anche il relativo servizio dovrebbe
essere svolto, come già avviene in altri paesi dEuropa, con le tariffe pendolari.
Dulcis in fundo ci sarebbero da eliminare alcune vessazioni ai viaggiatori. La leggina sul
biglietto unico per le stazioni delle grandi città obbliga centinaia di migliaia di
persone a pagare per tratte che non utilizzano. Le FS ci hanno più volte ricordato che è
colpa di un decreto ministeriale che alcuni decenni fa introdusse questa
norma, quindi solo un governo potrebbe toglierlo. Andrebbe poi ripristinata, sempre per
legge, la facoltà di stipulare abbonamenti da qualsiasi giorno del mese. Ora invece
dobbiamo pagare comunque da inizio mese anche se i primi giorni non viaggiamo.
Vi è infine una questione dal valore essenzialmente etico. Per una Repubblica senza
privilegi occorrerebbe far cancellare l'articolo 27 del Regolamento circolazione
treni. Con il significativo titolo Marcia privilegiata prevede che un
treno con a bordo Alte personalità possa viaggiare con marcia privilegiata,
ossia fermare i treni carichi di migliaia di pendolari per far arrivare in perfetto orario
qualche personalità. Certo è difficile per chi comanda rinunciare a un tal privilegio. A
maggio 2007 chiedemmo anche questo nellincontro con lallora ministro Bianchi,
ma ad oggi ancora nulla è stato fatto. Sarebbe una piccola cosa, ma il segno che si vuol
davvero cambiare in meglio la nostra società.