Da che parte stanno quei pendolari? (24/2/2006)
Desideriamo rispondere a quei sedicenti pendolari della Genova-Milano che, con una segnalazione pubblicata sul quotidiano Libertà il 23 febbraio, criticano aspramente la nostra scelta di richiedere il ripristino dei treni Interregionali in sostituzione dei treni Intercity inseriti con il nuovo orario.
Precisiamo intanto che le nostre richieste sono state appoggiate in
toto dalle amministrazioni locali (consigli comunali e della provincia), che disponendo di
assessorati ai trasporti non sono così sprovveduti da non saper valutare le criticità
introdotte dal un nuovo orario.
Dalla superficialità delle affermazioni riportate da quel sedicente gruppo di pendolari
della Genova-Milano, si intuisce poi che chi parla non ha minimamente letto i risultati
delle nostre dettagliate analisi che dimostrano che i treni Intercity inseriti sulle
nostre tratte non offrono un servizio migliore degli Interregionali. Abbiamo infatti
dimostrato coi numeri, e non a parole, che a parità di fermate i tempi di percorrenza dei
treni Intercity non sono inferiori a quelli che potrebbero impiegare gli Interregionali,
in alcuni casi sono addirittura inspiegabilmente superiori. Inoltre i treni Intercity sono
meno capienti dei precedenti treni Interregionali e su molti si essi si è costretti a
viaggiare in piedi.
In base a quale logica sulle nostre tratte dovremmo accettare di viaggiare su treni che
offrono un servizio peggiore e che costa ai viaggiatori e alla collettività più di
quanto costava il precedente servizio Interregionale?
Di fronte alle tante strategie messe in atto negli ultimi tempi da
alcuni politici per disinformare i viaggiatori, nel tentativo di ammorbidire le loro
sacrosante richieste, non ci stupiamo di sentire che qualcuno, che evidentemente non
conosce i nostri problemi, ci venga ora a dire cosa dobbiamo fare e pretenda di negare
l'evidenza dei disservizi creati sulle nostre tratte dal nuovo orario.
Coloro che si arrogano il diritto di fare valutazioni tanto assurde su tratte che non
conoscono dimostrano nel migliore dei casi una grande superficialità, oppure, come
temiamo, celano qualche ambigua figura che intende solo appoggiare le deliranti strategie
di Trenitalia e dei gruppi politici ad essa affiliati.