Come la Regione Emilia Romagna elargisce denaro alle ferrovie (29/1/2007)
Da anni sosteniamo che la regione Emilia Romagna, all'interesse dei
viaggiatori e dei cittadini antepone il sovvenzionamento dei profitti della classe
dirigente FS, elargendo finanziamenti esagerati. Anni fa avevano proposto di restituire
alle ferrovie, sotto forma di incentivi, i miliardi di lire che le stesse ferrovie
pagavano come penale per i disservizi provocati. Non abbiamo mai saputo che fine abbiano
fatto tutti quei soldi. Poi, a dicembre 2005, limposizione di un nuovo orario
ferroviario che ha portato alla sostituzione di molti treni Interregionali con treni
Intercity. Per questa scelta ogni anno la Regione Emilia Romagna sborsa a Trenitalia
denaro pubblico per un servizio che di fatto potrebbe essere garantito in maniera più
efficiente ed economica dai vecchi treni Interregionali. Premesso quindi che si potrebbe
fare tranquillamente a meno di spendere soldi pubblici per finanziare il servizio
Intercity, dobbiamo segnalare che oltretutto ne vengono spesi molti di più di quelli
effettivamente necessari.
Qualche mese fa avevamo dimostrato che non esiste alcun controllo su quante Carte di
ammissione Intercity (quelle che danno diritto a viaggiare sugli IC con un
abbonamento ordinario) stipula ogni abbonato diretto a Milano. Quindi non cè alcun
controllo sullammontare complessivo dellimporto che la regione deve pagare
alle ferrovie per detti supplementi.
Ora abbiamo scoperto che anche sullentità degli importi pagati dalla nostra regione
per le carte di ammissione IC ci sono preoccupanti anomalie.
Intanto notiamo che laumento delle tariffe IC si è subito ripercosso sulla quota
della carta di ammissione pagata dalla regione, ovvero da noi contribuenti. Il costo per
la tratta Piacenza-Milano è passato da 6.71 a ben 8.40 euro, con un aumento di oltre il
25%! Alla faccia del 10% dichiarato dalle ferrovie e del 2% di inflazione annua. Certo che
quando a pagare è Pantalone, ovvero la nostra regione, e soprattutto se Pantalone è
daccordo a farsi spennare come un pollo, la cosa diventa molto più semplice. Ma non
è tutto, la regione paga mensilmente la carta di ammissione IC anche a chi possiede
labbonamento annuale, che invece avrebbe diritto ad una carta di ammissione annuale.
Stipulare una carta di ammissione annuale per chi possiede labbonamento annuale
offrirebbe molti vantaggi: 1) costerebbe meno delle dodici singole carte mensili che paga
oggi la regione; 2) non avrebbe risentito degli ultimi aumenti che, guarda caso, hanno
toccato solo la carta mensile; 3) non obbligherebbe centinaia di pendolari con abbonamento
annuale a perdere tempo in fila agli sportelli per ritirare ogni mese la carta di
ammissione mensile.
Laspetto dei costi merita un ulteriore approfondimento. Con laccordo stipulato
con le ferrovie, lEmilia Romagna dovrebbe in teoria pagare un costo pari al solo 20%
della carta di ammissione, il restante 80% viene infatti offerto (bontà loro)
dalle ferrovie come risarcimento per aver tolto gli IR ed averli sostituiti con i più
costosi IC. E curioso notare che se il costo di 8.40 Euro rappresenta il solo 20%
del totale significa che il costo complessivo mensile della carta di ammissione è di
42Euro che sommati ai 71,50 Euro di abbonamento mensile ordinario Piacenza-Milano (ma
anche ai 55Euro di un abbonamento Pontenure-Milano) danno un costo superiore
allabbonamento Intercity che è di 94Euro. Questo significa che la regione sta
pagando più del 20% pattuito. Se poi si moltiplica il costo attuale di 8.40 Euro per 12
mesi si arriva alla cifra di 100.80 Euro che sono superiori ai 95Euro di una carta di
ammissione annuale che consente lutilizzo degli IC allinterno di ogni regione.
Quindi per luso annuale di una carta di ammissione IC nel tratto Piacenza Milano la
regione paga più di quanto costa la stessa carta valida in ambito regionale. Ma forse
questo è il prezzo che si paga per essere una città di confine.
Le stranezze però non sono finite. In questo marasma di tariffe, dove lunico scopo
di Regione e Ferrovie sembra essere quello di travasare quanti più soldi pubblici
possibile dalluna allaltra, abbiamo verificato, come si vede dalla fotografia (35Kb), che stipulando in due
stazioni diverse la stessa carta di ammissione IC, per lo stessa tratta Piacenza-Milano e
nello stesso mese, la tariffa può variare del 50%! Avete letto bene, se la stessa carta
di ammissione IC viene stipulata a Milano il costo è di 4Euro e 20 centesimi, ovvero la
metà di quanto costa a Piacenza! Dato che questi soldi non vengono pagati direttamente
dai viaggiatori, ma dalla regione Emilia Romagna, nessuno ci fa molto caso. Questo però
significa che la regione spende per ogni carta di ammissione stipulata a Piacenza (ma
immaginiamo anche nel resto della regione) il doppio di quanto potrebbe pagare. E questo
raddoppio della tariffa vale per tutti coloro che hanno un abbonamento mensile o annuale
con destinazione Milano, si tratta di migliaia di viaggiatori ovvero di centinaia di
migliaia di Euro sprecati ogni anno dalla Regione. Non cè che dire, un
bellesempio di amministrazione dei soldi pubblici!
Immaginiamo che i responsabili di tutto questo tenteranno di correre ai ripari imputando
ad errori questi meschini sprechi fatti sulla pelle di noi cittadini.
Non nascondiamo il disprezzo per come la regione Emilia Romagna ogni anno sperperi
consapevolmente tantissimo denaro pubblico per finanziare la classe dirigente FS,
oltretutto per un servizio ferroviario vergognoso. Per questo motivo ci rivolgiamo ai
viaggiatori, ai referenti politici e alle amministrazioni locali affinché denuncino
questo comportamento, chiedendo la rimozione dei responsabili degli sprechi di denaro
pubblico. Inoltre, poiché pensiamo ci sia materia sufficiente per un esposto alla Corte
dei Conti, auspichiamo che chi di dovere proceda con le azioni necessarie.