Linea storica: un treno di bugie per illudere i pendolari (15/7/2008)
Da qualche mese gli eterni cantieri di Milano Rogoredo hanno finalmente partorito due nuovi binari che attraversano la stazione e si aggiungono ai quattro già esistenti. In futuro ve ne saranno addirittura otto, ma per quellapoteosi si dovrà aspettare ancora a lungo. Sei binari sembravano comunque sufficienti a sbrogliare il traffico proveniente dalle tre linee: Genova-Pavia, Bologna-Piacenza e Mantova-Cremona. Tantè che appena completati i nuovi binari, le alte cariche delle ferrovie hanno entusiasticamente annunciato di aver finalmente sbottigliato il critico nodo di Milano Rogoredo. Sul fatto che fosse critico non vera alcun dubbio, sul fatto che labbiano sbottigliato restano invece molte perplessità. Inspiegabilmente, con lavvento dei nuovi binari, molti treni che transitavano già lentamente sulla linea storica sono diventati treni a singhiozzo. Lavvicinamento a Rogoredo procede per piccoli passi, si percorrono poche centinaia di metri poi ci si ferma ad aspettare qualche minuto. Con la sfinente periodicità della goccia che cade, si parte e ci si ferma in continuazione, accodati ai treni che precedono, tutti in fila in attesa di raggiungere lagognata fermata di Rogoredo. Così treni come il regionale 2274 (7.59 da Piacenza), nonostante labbondante tempo percorrenza (voluto, a dire delle ferrovie, da qualcuno che tuttora si rifiuta di far tornare veloce quel treno), nel tratto prima di Rogoredo sono spesso costretti a sostare dentro e fuori le stazioncine della periferia milanese, sebbene non sia prevista alcuna fermata ufficiale.
Il merito di questo disservizio va anche alla riforma Peri/FS del
dicembre 2005 che ha spostato treni pendolari dallalta velocità alla linea storica
per far posto agli Intercity. LR2274 (ex IR2124) è uno di quelli, nel 2005
viaggiava più velocemente perché a differenza di ora non percorreva lintera linea
storica, ma il tratto di alta velocità attivo prima di Milano.
Chi sostiene la menzognera tesi che col completamento della TAV la linea storica
diventerà migliore, si dimentica di informare che nei 15 km prima di Rogoredo la TAV è
in funzione già da molti anni. Nonostante questo gli ingorghi sulla linea storica ci sono
ancora, anzi sono aumentati perché lintenzione delle ferrovie è di spostare sempre
più treni pendolari dalla TAV alla linea storica.
Nonostante questo le ferrovie con la complicità di alcuni politici tentano di
propagandare lidea che col completamento dellalta velocità la linea storica
diventerà un gioiellino di efficienza, puntualità e velocità. Che si vogliano tenere la
TAV tutta per loro? Eppure labbiamo pagata anche noi pendolari. Vorrebbero
confinarci sulla Linea storica, un bel nome che profuma dantico, ma
nasconde un mare dinsidie. Si va dagli innesti delle linee lombarde che hanno la
precedenza sulla nostra, agli scambi di stazione che si guastano o si dilatano
per il caldo, alla presenza di quei treni (sempre più rallentati dalle FS per mascherare
i ritardi) che fermando in tutte le stazioni (ovviamente cè bisogno anche di loro)
rallentano chi sta dietro, oltre al fatto che sulla linea storica si viaggia più
lentamente. Nulla di tutto questo avverrebbe sulla TAV dove, non essendoci stazioni, i
treni potrebbero viaggiare sempre alla massima velocità, oltretutto compiendo un tragitto
più breve. Intanto treni che dovrebbero transitare velocemente sostano ogni giorno, con
migliaia di pendolari stipati nelle anguste e surriscaldate carrozze, a San Zenone, San
Giuliano, San Donato; tutte stazioni della linea storica che a dispetto del divino nome
sono un inferno per chi viaggia. Pendolari che in attesa della lenta ripartenza si rodono
il fegato vedendo i treni di classe superiore che sfrecciano a pochi metri di distanza
sulla linea ad alta velocità.
Capite quindi che chi vuole relegare i viaggiatori diretti a Milano sulla linea storica,
sfoderando magari qualche nuovo termine deffetto come metropolitana leggera
per Milano (non vogliamo metropolitane, ma treni veloci, comodi e funzionanti), sta
solo cercando di ingannarci per farci digerire lennesima usurpazione dei nostri
diritti.
Per fortuna le nostre amministrazioni provinciale e comunale possiedono un accordo
ufficiale con le ferrovie, una carta vincente che può mettere definitivamente fine a
questo martirio quotidiano. Laccordo consente alle amministrazioni di definire parte
dei treni che andranno sulla tratta ad alta velocità e quindi poter evitare a migliaia di
viaggiatori piacentini diretti a Milano le infinite torture della linea storica. Ma la
definizione dei treni devessere fatta immediatamente, prima che i soliti Signori dei
binari si spartiscano le tracce della TAV, che entrerà in funzione il prossimo dicembre.
Quello che chiediamo alle nostre amministrazioni è di far osservare quellaccordo,
certi che sia lunica reale soluzione ai continui disservizi ferroviari subiti da
tantissimi viaggiatori pendolari.
Chissà se i nostri amministratori rispetteranno ciò che per mandato sono tenuti a fare o
se invece si lasceranno ancora una volta ingannare dalle favolette raccontate da chi, con
argomentazioni infondate, lontane anni luce dallesperienza reale dei problemi, ci
dice di stare tranquilli che i nostri problemi si risolveranno non appena ci infileranno
tutti quanti dentro quella dannata linea storica.